Fibromialgia

Egregio Dottore, ho 47 anni: ormai da anni soffro di emicrania con e senza aura e cefalea di tipo tensivo cronico e dal 2007 sono subentrati problemi di visus al occhio destro quali temporaneo offuscamento e diplopia, soprattutto in concomitanza agli attacchi emicranici, che però si protraggono per giorni.
Dal marzo 2010, inoltre, dopo un episodio di lipotimia, pressoché contestuale alla manipolazione di un osteopata, vivo in una situazione di perenne instabilità nel cammino e nella stazione, vertigini, dolori e rigidità al collo e alle spalle, senso di pesantezza auricolare, disturbi visivi all'occhio destro, atenia, stanchezza cronica e dimagrimento.
Dopo una serie innumerevole di visite ed esami si sono riscontrate quattro protrusioni del rachide cervicale, artrosi diffusa, sindrome fibromialgica e tiroidite di Hashimoto.
Trattasi di un quadro molto complesso che rende, alquanto difficile e a volte impossibile, attendere alle normali attività quotidiane: non parliamo ovviamente del lavoro. Sino a qualche mese fa mi sono barcamenata fra malattia e aspettativa non retribuita, ma la situazione, ovviamente non può durare all’infinito. Per cui da due mesi ho ripreso il lavoro, ma le mie condizioni sono peggiorate: l’uso del computer, lo studio di normative, il contatto con l’utenza mi stancano terribilmente e soprattutto la tensione muscolare e lo sforzo visivo causati dal terminale mi provocano forti mal di testa, dolori alla nuca ed accentuano la mia instabilità.
Poiché allo stato attuale, nessuna delle cure proposte dai numerosi specialisti consultati, ha sortito effetto e vivo quindi in questa situazione altamente invalidante, per evitare che la mia patologia degeneri ulteriormente, sto meditando di dimettermi.
Prima, però, di prendere questa drastica decisione vorrei sapere se l’emicrania con e senza aura, la cefalea di tipo tensivo cronica, la tiroidite, la fibromialgia, le protrusioni del rachide cervicale sono patologie contemplate fra le possibili cause di invalidità civile ed eventualmente di pensione privilegiata ai sensi …. Se sì quali procedure si devono seguire per ottenerne il riconoscimento?
Il reumatologo e l’endocrinologo mi hanno già rilasciato un certificato attestante la sindrome fibromialgica e la tiroidite di Hashimoto, mentre per l’emicrania e la cefalea muscolo tensiva dispongo semplicemente del referto del neurologo: mi è stato detto che per queste ultime patologie il rilascio del certificato, per la Regione Lombardia, sarebbe subordinato al ricovero ospedaliero. Risponde a verità o dipende da una scelta dello specialista?
RingraziandoLa anticipatamente per le risposte che vorrà gentilmente fornirmi in merito ai quesiti posti e per eventuali suggerimenti per curare il senso di instabilità e astenia, La saluto cordialmente.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
sulla possibilità di veder riconosciuto il Suo stato di malattia, eventualmente risponderà il Medico del Lavoro.
Io mi permetto di consigliarLe di consultare un neurochirurgo o un chirurgo vertebrale al fine di valutare se le ernie evidenziate in cervicale possono essere, come penso, clinicamente significative e quindi responsabili dei sintomi che riferisce.
Quello che Le è successo a seguito della manipolazione me lo fa ritenere molto probabile.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, La saluto con cordialità
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Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Egregio Dott. Migliaccio

La ringrazio innanzitutto per l’intervento ed il consiglio. In effetti, nel mio lungo peregrinare, mi sono rivolta a ben due neurochirurghi, nell’ottobre 2010 e nel dicembre 2010. Le riporto rispettivamente le diagnosi: 1) “La signora … presenta da tempo una sintomatologia complessa che si è accentuata da sei mesi a questa parte e comprende: cefalea emicranica, con diverse modalità, disturbi visivi, senso di pressione auricolare, vertigini, instabilità nel cammino e nella stasi, difficoltà nei movimenti degli arti, dolori cervicali e alle spalle. Si esclude che tale sintomatologia possa riferirsi alle modeste discopatie cervicali rivelate da una RM. Una possibile spiegazione sull’origine dei disturbi è una condizione di ipertensione liquorale, per la quale si consiglia uno studio RM della dinamica liquorale”. 2) “Sindrome da trauma distorsivo del rachide cervicale. RM cervicale spondilosi artrosi multisegmentaria con rettilinervazione curvatura fisiologica non problemi chirurgici. Evitare qualsiasi manovra cruenta – portare collare morbido per 15 giorni, anche la notte, poi altri 15 giorni con dismissione graduale. Iniziare cura miorilassante”.
Alla luce di quanto sopra e premesso: a) che i lunghi tempi di attesa non hanno ancora reso possibile eseguire lo studio della dinamica liquorale; b) che in merito alla seconda diagnosi e terapia, il fisioterapista mi ha vivamente sconsigliato di mettere il collare perché avrebbe ancor più compromesso la mobilità del collo; c) che è stata anche diagnosticata una sindrome fibromialgica concomitante ad emicrania con e senza aura e cefalea muscolo tensiva cronica; d) che a distanza di 18 mesi dall’episodio scatenante sono ancora “in alto mare”, lascio a Lei valutare la situazione, confidando che la Sua professionalità ed esperienza mi possano far tornare sulla “terra ferma”. La ringrazio anticipatamente per la Sua disponibilità e La saluto cordialmente.
P.S. Se possibile avrei anche bisogno di sapere dal Medico del Lavoro come muovermi praticamente per un eventuale riconoscimento dell’invalidità civile.
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Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
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Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Spettabile MEDICITALIA

sono passati più di dieci giorni dalla mia ultima replica: posso ancora aspettarmi una risposta, devo inoltrarla ad un altro specialista o la richiesta è stata archiviata?

RingraziandoVi anticipatamente per la disponibilità e nell'attesa di un riscontro, Vi saluto cordialmente
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398
Gentile signora,
per quel che poteva essere di mia competenza ho già risposto, ma non posso esprimere una diagnosi a distanza.
Per quanto riguarda le risposte ai consulti deve sapere che i medici che collaborano qui lo fanno del tutto gratuitamente e compatibilmente con i propri impegni di studio e di lavoro.
Non c'è alcun obbligo, ma in genere prima o poi una risposta arriva.

Provo comuunque a darLe io una risposta anche in merito alla invalidità.
Anche per questa è necessario valutare tutte le possibilità in funzione del quadro clinico, del risultato di esami ecc.
Va valutato per esempio se ci sono i presupposti per il riconoscimento della invalidità o per esempio di malattaia professionale.

Cordialmente
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Attivo dal 2009 al 2013
Ex utente
Egregio Dottore
La ringrazio per l'attenzione e la disponibilità.
Cordialmente.
Fibromialgia

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