Fibre di caolino
Salve, volevo richiedere un consulto che riguarda l'attività di ceramica svolta dalla mia ragazza (di anni 28).
Quest'oggi ha scoperto che la cottura delle ceramiche sarà realizzata nelle prossime lezioni in un forno rivestito con fibre di caolino ad una temperatura di 900°. La particolare tecnica ceramistica prevede che i manufatti siano ritirati dai forni direttamente quando sono caldissimi. In tal modo si viene inevitabilmente in contatto con le fibre.
Vorremmo sapere quali sono i rischi che corre e le eventuali precauzioni da prendere (mascherine o altre dotazioni) e se è il caso non esporsi proprio. Preciso che al massimo durante il corso annuale saranno realizzate 4 o 5 cotture (sempre all'aria aperta).
Grazie mille per le eventuali risposte
Quest'oggi ha scoperto che la cottura delle ceramiche sarà realizzata nelle prossime lezioni in un forno rivestito con fibre di caolino ad una temperatura di 900°. La particolare tecnica ceramistica prevede che i manufatti siano ritirati dai forni direttamente quando sono caldissimi. In tal modo si viene inevitabilmente in contatto con le fibre.
Vorremmo sapere quali sono i rischi che corre e le eventuali precauzioni da prendere (mascherine o altre dotazioni) e se è il caso non esporsi proprio. Preciso che al massimo durante il corso annuale saranno realizzate 4 o 5 cotture (sempre all'aria aperta).
Grazie mille per le eventuali risposte
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Biochimico clinico, Allergologo, Medico di laboratorio
Il caolino che io sappia non e' in fibre ma in polveri (rischio di semplice pneumoconiosi in chi professionalmente, ossia continuativamente e intensamente, maneggia caolino in polvere).
Quando non e' piu' polvere il caolino non fa piu' nulla. Una volta che sia incorporato in impasti acquosi, porcellane cotte o materiale refrattario a rivestimento di forni, se ne sta li' solido al suo posto, ossia nell'impasto o nella mattonella, e non va in giro a disperdersi.
Del resto anche l'amianto, una volta incorporato nel cemento, resta li' ed e' sicuro: il problema si pone in caso di demolizioni, usura, sfaldamenti ecc. oppure nell'uso di amianto libero in intercapedini ignifughe.
Nel caso di una che fa ceramica, se proprio dovessi, mi preoccuperei molto di piu' del rischio ustioni.
Quando non e' piu' polvere il caolino non fa piu' nulla. Una volta che sia incorporato in impasti acquosi, porcellane cotte o materiale refrattario a rivestimento di forni, se ne sta li' solido al suo posto, ossia nell'impasto o nella mattonella, e non va in giro a disperdersi.
Del resto anche l'amianto, una volta incorporato nel cemento, resta li' ed e' sicuro: il problema si pone in caso di demolizioni, usura, sfaldamenti ecc. oppure nell'uso di amianto libero in intercapedini ignifughe.
Nel caso di una che fa ceramica, se proprio dovessi, mi preoccuperei molto di piu' del rischio ustioni.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.2k visite dal 10/11/2009.
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