Ceramiche cinesi amianto
Gentili medici iscritti,
ho scelto la specialità d medicina del lavoro per il mio consulto in quanto ritengo sia quella che tratta il materiale amianto con più assiduità, anche a livello di riferimenti merceologici, e in quanto in passato ho avuto risposte molto professionali da un vostro iscritto, che denotavano anche conoscenze di fisica della materia estremamente rare da reperire.
Adesso le mie angosce riguardano delle vecchie statuette cinesi, in ceramica o materiali molto simili, che mi erano state regalate da una zia.
Una si era rotta in mille pezzi ed era stata reincollata approssimativamente da mio padre. Ovviamente non tutti i pezzi erano incolati bene, quindi c'erano dei profili scheggiati.
Ho letto su internet che anche nella ceramica può essere presente amianto. Si fa riferimento a una specie di scandalo relativo al rilevamento di tremolite in molti campioni di ceramiche italiane.
Se è successo in Italia, a maggio ragione in Cina non ci sarà stato nessun controllo (verosimilmente le statuette datano intorno agli anni '70 o addirittura precedenti).
Essendo piene di rotture, sicuramente rilasciavano fibre.
Ieri mattina in preda alla rabbia le ho gettate.
Le statuette erano alte circa 20 cm, raffiguravano dei draghi, e all'esterno erano di colore blu, come se fossero laccate, molto molto lucide.
Nelle linee di rottura erano invece bianche sporche, tendenti quasi al grigiastro, opache e più ruvide. Purtroppo lì vicino, nello scaffale immediatamente sottostante, c'erano anche i miei flauti dolci, con comprensibili preoccupazioni inerenti le fibre inalate.
è possibile che avessero addirittura un certo valore: vennero prese a una festa nei primi anni '80, in uno stand dedicato alla Cina.
Volevo sapere se devo preoccuparmi e procedere in qualche modo ad un campionamento d'aria nella stanza, e successiva bonifica in quanto potrebbero aver contaminato tutto. Mi chiedo però se eventuali fibre non restino inglobate nel legante argilloso (mi scuso per la scorrettezza dei termini merceologici), anche in seguito a rottura, tranne le poche fibre che si liberano esattamente nell'istante della rottura. Ma probabilmente la situazione non è così ottimistica, altrimenti non esisterebbe il problema annoso dei tetti in eternit in seguito ad ammaloramento.
La stanza è piena di libri e oggetti vari anche un po' accatastati, in quanto sono tornato ad abitare qui per gravi motivi familiari e personali.
Colgo l'occasione per salutarvi e ringraziarvi per il lavoro prezioso che svolgete.
ho scelto la specialità d medicina del lavoro per il mio consulto in quanto ritengo sia quella che tratta il materiale amianto con più assiduità, anche a livello di riferimenti merceologici, e in quanto in passato ho avuto risposte molto professionali da un vostro iscritto, che denotavano anche conoscenze di fisica della materia estremamente rare da reperire.
Adesso le mie angosce riguardano delle vecchie statuette cinesi, in ceramica o materiali molto simili, che mi erano state regalate da una zia.
Una si era rotta in mille pezzi ed era stata reincollata approssimativamente da mio padre. Ovviamente non tutti i pezzi erano incolati bene, quindi c'erano dei profili scheggiati.
Ho letto su internet che anche nella ceramica può essere presente amianto. Si fa riferimento a una specie di scandalo relativo al rilevamento di tremolite in molti campioni di ceramiche italiane.
Se è successo in Italia, a maggio ragione in Cina non ci sarà stato nessun controllo (verosimilmente le statuette datano intorno agli anni '70 o addirittura precedenti).
Essendo piene di rotture, sicuramente rilasciavano fibre.
Ieri mattina in preda alla rabbia le ho gettate.
Le statuette erano alte circa 20 cm, raffiguravano dei draghi, e all'esterno erano di colore blu, come se fossero laccate, molto molto lucide.
Nelle linee di rottura erano invece bianche sporche, tendenti quasi al grigiastro, opache e più ruvide. Purtroppo lì vicino, nello scaffale immediatamente sottostante, c'erano anche i miei flauti dolci, con comprensibili preoccupazioni inerenti le fibre inalate.
è possibile che avessero addirittura un certo valore: vennero prese a una festa nei primi anni '80, in uno stand dedicato alla Cina.
Volevo sapere se devo preoccuparmi e procedere in qualche modo ad un campionamento d'aria nella stanza, e successiva bonifica in quanto potrebbero aver contaminato tutto. Mi chiedo però se eventuali fibre non restino inglobate nel legante argilloso (mi scuso per la scorrettezza dei termini merceologici), anche in seguito a rottura, tranne le poche fibre che si liberano esattamente nell'istante della rottura. Ma probabilmente la situazione non è così ottimistica, altrimenti non esisterebbe il problema annoso dei tetti in eternit in seguito ad ammaloramento.
La stanza è piena di libri e oggetti vari anche un po' accatastati, in quanto sono tornato ad abitare qui per gravi motivi familiari e personali.
Colgo l'occasione per salutarvi e ringraziarvi per il lavoro prezioso che svolgete.
[#1]
Gentile utente,
Relativamente allo scandalo di cui lei fa cenno, si riferiva a ceramiche per edilizia (piastrelle) che, come è facile dedurre, venivano posate in quantità significative.
In merito alle sue statuetta non vedo motivo di preoccupazione. Ove anche fosse presente amianto nell’impasto originario, come lei ha correttamente dedotto, al massimo potremmo aver avuto il rilascio di poche fibre al momento della rottura. Le parti incollate certamente non possono esse fonte di ulteriore rilascio né le piccole scheggiature.
Per questi motivi mi sento di tranquillizzarla.
Un campionamento certamente non darebbe alcun risultato.
Cordiali saluti
Relativamente allo scandalo di cui lei fa cenno, si riferiva a ceramiche per edilizia (piastrelle) che, come è facile dedurre, venivano posate in quantità significative.
In merito alle sue statuetta non vedo motivo di preoccupazione. Ove anche fosse presente amianto nell’impasto originario, come lei ha correttamente dedotto, al massimo potremmo aver avuto il rilascio di poche fibre al momento della rottura. Le parti incollate certamente non possono esse fonte di ulteriore rilascio né le piccole scheggiature.
Per questi motivi mi sento di tranquillizzarla.
Un campionamento certamente non darebbe alcun risultato.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
[#2]
Utente
La ringrazio per la risposta. Approfitto per chiederle se può essere possibile la presenza di amianto in cornici a giorno risalenti a prima del bando dell'amianto. Mi riferisco al pannello in legno, in una specie di truciolato identico visivamente a quello che oggi si chiama mdf. Anche in quel caso, vorrei sapere se è verosimile un eventuale rilascio di fibre. Se può farmi sapere, grazie.
[#3]
No, il materiale di cui parla, se ho ben capito, è costituito da diversi tipi di legno ridotti in segatura e compattati, in alcune cosiddette anime per darne la forma, tramite pressatura a caldo con colla. La colla utilizzata nel passato era colla ureica che oggi non viene quasi più utilizzata.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
[#4]
Utente
Mi scusi se la disturbo ancora; lei è molto disponibile e preparato. Nella stanza dove dormo ci sono molti libri, e non posso trasferirmi né togliere i libri nel breve periodo. Molti libri sono proprio degli anni '60 e '70, ovvero l'età dell'oro dell'amianto. Purtroppo su internet ci sono svariati articoli in inglese che parlano dell'amianto proprio nei libri. Si fa riferimento ovviamente alla colla. Basta googlelizzare "asbestos books binding". Io sono estremamente preoccupato. Sono siti troppo allarmisti?
Ringrazio tantissimo, e spero in una risposta autorevole. Da medico e da uomo di vasta cultura tecnica.
Ringrazio tantissimo, e spero in una risposta autorevole. Da medico e da uomo di vasta cultura tecnica.
[#7]
Gentile utente,
l'uso dell'amianto nella rilegatura dei libri, per quanto di mia conoscenza, non si riferisce al cordoncino di rifinitura (che in ogni caso sarebbe veramente minimale ed oggi, dopo tanto tempo non sarebbe in grado di emettere alcunché).
In letteratura di tecnologia industriale si trovano testimonianze, per epoca molto antecedente alla "età dell'oro" dell'amianto, dell'utilizzo di materiali contenenti amianto nelle copertine (soprattutto nelle riparazioni dei libri) di libri particolarmente rari o antichi al fine di dare a questi una maggiore resistenza al fuoco in un epoca in cui i sistemi antincendio delle biblioteche erano inesistenti e il carico di fuoco per tali locali, derivante dai libri ma anche dal mobilio totalmente in legno, era altissimo.
Probabilmente le affermazioni circa la presenza diffusa di amianto nei libri è da ricondurre al fatto che realmente la letteratura specialistica riporta casi di asbestosi in rilegatori. Ma la fonte di esposizione non era la materia prima utilizzata per la rilegatura ma la composizione di alcuni materiali presenti nei macchinari e negli utensili utilizzati in condizioni, all'epoca, ambientali e igieniche che certamente lasciavano a desiderare.
Cordiali saluti
l'uso dell'amianto nella rilegatura dei libri, per quanto di mia conoscenza, non si riferisce al cordoncino di rifinitura (che in ogni caso sarebbe veramente minimale ed oggi, dopo tanto tempo non sarebbe in grado di emettere alcunché).
In letteratura di tecnologia industriale si trovano testimonianze, per epoca molto antecedente alla "età dell'oro" dell'amianto, dell'utilizzo di materiali contenenti amianto nelle copertine (soprattutto nelle riparazioni dei libri) di libri particolarmente rari o antichi al fine di dare a questi una maggiore resistenza al fuoco in un epoca in cui i sistemi antincendio delle biblioteche erano inesistenti e il carico di fuoco per tali locali, derivante dai libri ma anche dal mobilio totalmente in legno, era altissimo.
Probabilmente le affermazioni circa la presenza diffusa di amianto nei libri è da ricondurre al fatto che realmente la letteratura specialistica riporta casi di asbestosi in rilegatori. Ma la fonte di esposizione non era la materia prima utilizzata per la rilegatura ma la composizione di alcuni materiali presenti nei macchinari e negli utensili utilizzati in condizioni, all'epoca, ambientali e igieniche che certamente lasciavano a desiderare.
Cordiali saluti
Dr. Domenico Spinoso
Medico del Lavoro
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 1.2k visite dal 14/02/2024.
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