Mononucleosi e ricovero bimba di 7 anni
Mia nipote di soli 7 anni, si è ammalata di mononucleosi. Verso la fine di agosto ha iniziato ad avere un po' di febbre, ma soffrendo già per via delle tonsille e delle adenoidi, tutti abbiamo pensato che fosse dovuta ad uno sbalzo di temperatura che già altre volte le aveva provocato la febbre.
Il pediatra le ha prescritto 8 gg di antibiotici e sembrava che tutto fosse a posto. Dopo pochissimi giorni all'improvviso appare di nuovo la febbre, e in seguito ad innumerevoli accertamenti, è stata accertata la mononucleosi. I sintomi li aveva tutti, affaticamento anche all'improvviso, passava da momenti di giochi e corse con le amiche a sensazioni di stanchezza e sonno, non aveva fame.
Passata anche questa febbre la situazione sembrava migliorata, purtroppo già da qualche giorno si sono aggiunti altri sintomi, inappetenza forte che la porta a digiunare completamente anche per 2 gg di seguito, vomito anche per tre volte al giorno senza aver mangiato, lamenta dolori alle costole e un po' ovunque, non riesce a dormire la notte.
Possibile che a distanza quasi di un mese i sintomi siano ancora così forti? La fase acuta è da considerare quella con le febbri di agosto o questa che la sta portando ad una situazione straziante? Passa da un letto ad una poltrona, quasi dobbiamo accompagnarla anche per andare in bagno perché sembra non tenersi sulle gambe.
Il fatto che già di suo fosse molto magra e non una gran mangiona certo non l'ha aiutata a superare questa fase. Il medico per ora ha prescritto solo vitamine e riposo. Siamo tanto preoccupati e non abituati a vederla così, non è più la nostra piccola, c'è qualcosa che possiamo fare, qualsiasi cosa anche noi a casa per accelerare la sua guarigione?
È vero che potrebbe avere delle conseguenze di vario genere per tutta la vita? Si può guarire definitivamente?
Sembra che il padre abbia avuto la mononucleosi tanti anni fa, ci può essere secondo voi una relazione? Per quanto tempo si rimane infettivi verso gli altri?
Grazie, saluti
Giorno dopo
Non sono riuscita a contattarvi ieri, aggiungo oggi ulteriori novità. Ieri dopo un'altra giornata senza cibo l'abbiamo portata in ospedale, dalle prime analisi i dottori hanno riscontrato un valore dell'acetone un po' elevato. È sotto flebo, ora il valore sembra si sia abbassato ma stanotte ha vomitato anche in ospedale, hanno parlato di un vomito biliare(verdastro), che succede secondo voi?
È sempre la mononucleosi? Vi ringrazio anticipatamente per qualsiasi consiglio e suggerimento possiate darci.
Saluti
Aggiungo ancora risultati ultime analisi, i medici in ospedale riscontrano valore del titolo alto e
somministrano degli antibiotici. La bambina a vista sembra stare un po' meglio anche se c'e' stato
ancora un episodio di vomito e di mangiare non se ne parla, giusto 3 cucchiai di minestra e un po' di frutta.
Grazie ancora, saluti
Egregia,
la mononucleosi è provocata dal virus di Epstein-Barr, che ha come caratteristica, di rimanere latente nell’organismo, nelle cellule del sistema linfatico, e di cominciare a combinare guai, come lei sta attualmente constatando, come è ben descritto in letteratura internazionale.
Questo virus, è da considerarsi di estrema pericolosità, per tutte le patologie che può innescare nei soggetti predisposti. Pertanto, non solo va eseguita la predisposizione genica, ma va anche immediatamente portato via. Gli antibiotici sui virus non hanno nessun effetto, tantomeno l’eventuale uso del cortisone o degli antifebbrili, che possono facilitare la permanenza del virus nell’organismo. Anzi, ne facilitano la espansione e la progressione.
Da questo la disappetenza della bambina, deve combattere contro il virus e non riceve certamente aiuto dalle sostanze chimiche. Pertanto il virus di Epstein-Barr, va individuato accuratamente, crea immunodeficienza, portato via, seguito nella sua eliminazione, controllo che sia effettivamente uscito.
Non è assolutamente vero che lo deve tenere tutta la vita, si può guarire definitivamente, anzi è un obbligo, eradicare completamente questo virus.
Saluti.
Epstein-Barr virus associated with immune thrombocytopenic purpura in childhood: a retrospective study.
Acute thrombocytopenic purpura associated with primary Epstein-Barr virus infection.
Egregia, la porpora, che è una vasculite, è una malattia autoimmune, che riconosce, come innesco infettivo il virus di Epstein-Barr, mononucleosi. Infatti, le avevo scritto: “virus di Epstein-Barr, che ha come caratteristica, di rimanere latente nell’organismo e di cominciare a combinare guai, come lei sta attualmente constatando, come è ben descritto in letteratura internazionale. Questo virus, è da considerarsi di estrema pericolosità, per tutte le patologie che può innescare nei soggetti predisposti.” Infatti nei soggetti HLA predisposti, in questo caso, si verifica quello che viene descritto in immunologia, come mimetismo molecolare. In effetti, conoscendo l’HLA, la infezione intercorrente, mononucleosi, nel caso in cui si verifichi una similitudine fra le molecole dell’HLA e l’agente patogeno, Epstein-Barr, il sistema immunitario comincia a produrre anticorpi sia contro l’agente patogeno, EBV, ma anche contro le cellule dell’organismo, in questo caso, le cellule dei piccoli vasi. Così si produce la malattia autoimmune, che nteressa i piccoli vasi. I sintomi della bimba erano dimostrativi di una patologia più importante di una semplice faringite o mononucleosi senza importanza. Esiste chiaramente una connessione fra mononucleosi, epstein-barr virus e la malattia autoimmune che inizia a interessare, l’organismo della sua nipote.Per questo indicavo nella immediata eliminazione del virus, la terapia più incisiva, proprio per evitare queste malattie che sono susseguenti ad una infezione da virus Epstein-Barr, ben conosciute in letteratura internazionale.Eradicare il virus, appena ne viene accertata la presenza, è prevenzione.Si evitano quelle patologie autoimmuni.Capisco la sua confusione, esiste la relazione fra mononucleosi e malattia autoimmune, per questo il virus va immediatamente portato via dall’organismo, questo è possibile, con un corretto ragionamento diagnostico e terapeutico.
SAluti moschinialberto@medicitalia.it
alberto.moschini@fastwebnet.it
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