Terapia per lyme tardivo e coinfezioni
Gent.
mi,
dopo anni di sintomi definiti genericamente "fibromialgia", con problemi neurologici, reumatici e cognitivi, una visita dal reumatologo mi ha portata alle analisi svolte da un laboratorio tedesco specializzato in malattie trasmesse da zecche.
È risultata dall'analisi ELISPOT una positività alla borrelia, alla babesia, al mycoplasma pneumoniae e alla chlamydia trachomatis.
Sono state anche verificate alterazioni del sistema immunitario (probabilmente indebolito dall'infezione prolungata, così mi è stato detto).
Dopo una prima terapia antibiotica di 6 settimane con doxiciclina (21 gg) e claritromicina (21gg), che purtroppo non hanno sortito effetti (gli esiti degli esami del sangue sono praticamente identici a prima), ora dal reumatologo mi viene prescritto il seguente percorso di 2 mesi:
- 15 gg con azitromicina 500 mg
- 15 gg con ceftriaxone 2 g in endovena
- altri 15 gg con azitromicina 500 mg
- altri 15 gg con ceftriaxone 2 g in endovena
Nonché idrossiclorochina 200 mg per tutto il tempo.
Premesso che non intendo mancare di rispetto al reumatologo, che stimo molto (magari mi servirebbe solo più comunicazione), sono spaventata dal carico di questa terapia così pesante, soprattutto per l'azitromicina (che, per sentito dire, so essere solitamente usata per cure brevi) e l'idrossiclorochina, perciò vi chiedo se questo schema sia tipico per pazienti affetti da malattia di Lyme e per le coinfezioni suddette, e avere un secondo parere - per quanto possibile tramite questi contatti online.
Sono piuttosto preoccupata, anche perché affrontare terapie e procedure sanitarie come le infusioni endovenose in questo periodo è doppiamente difficile, tra pandemia e festività.
Devo però anche dire che i miei sintomi sono a volte molto pesanti; sono un po' fiaccata da anni di difficoltà, perciò sono motivata a fare quel che serve affinché la mia condizione possa migliorare.
Ringrazio anticipatamente per qualsiasi commento o suggerimento mi vorrete dare.
P. S. per il ceftriaxone è scoppiato un piccolo "giallo". In farmacia mi dicono che il prodotto per uso EV non è disponibile presso i magazzini, e si è aperto un caso: si può o no usare la polvere della confezione per intramuscolo (senza usare la fiala di lidocaina, ovviamente) per l'infusione EV? Ho ricevuto informazioni contrastanti, eppure mi dicono che in ospedale lo fanno. È così?
mi,
dopo anni di sintomi definiti genericamente "fibromialgia", con problemi neurologici, reumatici e cognitivi, una visita dal reumatologo mi ha portata alle analisi svolte da un laboratorio tedesco specializzato in malattie trasmesse da zecche.
È risultata dall'analisi ELISPOT una positività alla borrelia, alla babesia, al mycoplasma pneumoniae e alla chlamydia trachomatis.
Sono state anche verificate alterazioni del sistema immunitario (probabilmente indebolito dall'infezione prolungata, così mi è stato detto).
Dopo una prima terapia antibiotica di 6 settimane con doxiciclina (21 gg) e claritromicina (21gg), che purtroppo non hanno sortito effetti (gli esiti degli esami del sangue sono praticamente identici a prima), ora dal reumatologo mi viene prescritto il seguente percorso di 2 mesi:
- 15 gg con azitromicina 500 mg
- 15 gg con ceftriaxone 2 g in endovena
- altri 15 gg con azitromicina 500 mg
- altri 15 gg con ceftriaxone 2 g in endovena
Nonché idrossiclorochina 200 mg per tutto il tempo.
Premesso che non intendo mancare di rispetto al reumatologo, che stimo molto (magari mi servirebbe solo più comunicazione), sono spaventata dal carico di questa terapia così pesante, soprattutto per l'azitromicina (che, per sentito dire, so essere solitamente usata per cure brevi) e l'idrossiclorochina, perciò vi chiedo se questo schema sia tipico per pazienti affetti da malattia di Lyme e per le coinfezioni suddette, e avere un secondo parere - per quanto possibile tramite questi contatti online.
Sono piuttosto preoccupata, anche perché affrontare terapie e procedure sanitarie come le infusioni endovenose in questo periodo è doppiamente difficile, tra pandemia e festività.
Devo però anche dire che i miei sintomi sono a volte molto pesanti; sono un po' fiaccata da anni di difficoltà, perciò sono motivata a fare quel che serve affinché la mia condizione possa migliorare.
Ringrazio anticipatamente per qualsiasi commento o suggerimento mi vorrete dare.
P. S. per il ceftriaxone è scoppiato un piccolo "giallo". In farmacia mi dicono che il prodotto per uso EV non è disponibile presso i magazzini, e si è aperto un caso: si può o no usare la polvere della confezione per intramuscolo (senza usare la fiala di lidocaina, ovviamente) per l'infusione EV? Ho ricevuto informazioni contrastanti, eppure mi dicono che in ospedale lo fanno. È così?
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si in ospedale lo fanno.Il Suo caso è complesso e grave. La terapia prolungata è giustificata.Io peò doserei anche la vit D Vit D OH25 e gli anticorpi per alcuni herpesvirus : VCA IgG e VCA IgM,CMV IgG e CMV IgM
Dr. antonio silvestri , medico olistico
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.2k visite dal 11/12/2020.
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