Rapporto con sieropositivo

Gentili dottori,è la seconda volta che scrivo e spero che stavolta qualcuno mi risponda!
HO avuto dei rapporti sessuali con una persona che si è poi rivelata sieropositiva.Ho fatto le analisi a distanza di 15 giorni,sia hiv 1 2,sia hiv rna qualitativa risultando negativo.So che per la ricerca degli anticorpi occorre attendere un periodo finestra che va inizialmente dai 40 e poi 100 giorni,ma per quanto rigarda l'hiv rna qualitativa,che dovrebbe vedere se nel sangue c'è la presenza del virus,ho letto in internet che il periodo finestra si riduce a 12 giorni.Quanto è veritiero?La dottoressa presso l'ospedale di torvergata,mi ha detto che un risultato negativo rna qualitativo dovrebbe tranquillizzarmi,ma in merito ci sono diverse opinioni.Ecco i vorrei un vostro parere,poichè da 2 settimane ho un mughetto in bocca e una febbre che inizia al mattino intorno i 37.3,37.5 e svanisce la sera per poi riprendere il mattino seguente.il mughetto puo'essere causato da un forte dimagrimento,e puo'a sua volta causare febbre?
Vi ringrazio in anticipo e spero possiate rispondere ai seguenti questiti.
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Anestesista, Infettivologo attivo dal 2007 al 2009
Anestesista, Infettivologo
Gentile paziente la PCR non è approvata per la diagnostica se non in casi particolari in cui lei non rientra. La PCR si utilizza nel neonato, in gravidanza ed in pochi altri casi, ma pone grossi limiti. Lei deve eseguire il normale test Elisa a 100 giorni. Nel suo caso specifico è comunque consigliato anche il test a sei mesi. Le anticipo che il test a sei mesi è comunque uno scrupolo dettatto dal CDC di Atlanta.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottore,speravo che mi rispondesse lei e la ringrazio per essere stato celere.
Le volevo riportare quanto avevo letto su un sito internet:

Test di tipo NAT, in particolare, test della PCR qualitativa

Ci sono dei test, noti con l'acronimo NAT (Nucleic Acid Test), in grado di evidenziare direttamente la presenza di materiale genetico del virus, come HIV-RNA o HIV-DNA, nel sangue, mediante tecniche in grado di moltiplicare (amplificare) anche quantità estremamente piccole di tale materiale per poi identificarlo e quantificarlo. Una di queste tecniche, usata molto spesso, è nota come PCR (Polymerase Chain Reaction o reazione a catena della polimerasi). Esistono due tipi di test PCR per l'HIV: la PCR quantitativa, per misurare la viremia o carica virale, cioè per misurare quante copie virali ci sono nell'unità di volume di sangue, e la PCR qualitativa che, invece, si limita soltanto a rilevare la presenza del materiale genetico del virus. Anche se quest'ultimo test, rispetto al primo, non opera una quantificazione, in caso di possibile esposizione all'HIV, per stabilire se sia avvenuto il contagio, si preferisce utilizzare la PCR qualitativa, poiché quella quantitativa, a volte, dà luogo a false positività, per cui è meglio utilizzarla solo in caso di contagio già precedentemente accertato. Occorre inoltre notare che, mentre con la PCR qualitativa si può identificare o l'HIV-DNA provirale o HIV-RNA virale, la PCR quantitativa determina il numero di copie per unità di volume di HIV-RNA.

Secondo i CDC di Atlanta e secondo la FDA, con la PCR qualitativa, ed in generale con i test di tipo NAT, la durata media del periodo finestra si riduce a 12 giorni, fonti 1 2.

Inoltre, secondo quanto si ritiene, un risultato negativo della PCR qualitativa dopo 28 giorni ha un'attendibilità superiore al 99% ed è considerato dalla grande maggioranza dei medici già attendibile molto prima (15-20 giorni dopo l'evento a rischio). Tuttavia, SOLO PER PRECAUZIONE, si consiglia ugualmente il test ELISA dopo 3-6 mesi.

È da precisare che la PCR per HIV-1 e la PCR per HIV-2 necessitano di primer distinti.

Quindi ovviamente prendendo per certo cio'che mi ha detto tali informazioni sono del tutto errate?!
Grazie ancora ma puo'immaginare come ci si senta in queste situazioni.



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Anestesista, Infettivologo attivo dal 2007 al 2009
Anestesista, Infettivologo
Gentile paziente le tecniche di biologia molecolare che lei cita vengono usate correntemente ma non per lo screening diagnostico. Questo non significa che lei ha letto cose errate, ma che il livello di standardizzazione al di la di ogni dubbio per la biologia molecolare non ha ancora raggiunto la sicurezza e l'affidabilità del test ELISA. Quando un test viene investito della pesante responsabilità di test diagnostico, deve essere validatissimo da una enorme quantità di riscontri. Tutti questi riscontri ad oggi li ha solo il test ELISA. Nulla vieta di usare la biologia molecolare, basta essere chiari con i pazienti informandoli che comunque dovranno fare anche i test ufficiali nei tempi giusti e sopratutto chiarendo che la PCR potrà anche dare risultati contradditori. Per questo personalmente a mio parere la PCR va usata in altri casi.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
La ringrazio ancora dottore,ma è questo credo che alla fine manchi,un'informazione chiara.
In ultimo volevo chiederle se il mughetto,essendo un fungo e quindi un'infezione,puo'causare febbre,e se un test hiv a 40 giorni anche se non definitivo è un buon inizio.
Grazie per la sua disponibilità
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Anestesista, Infettivologo attivo dal 2007 al 2009
Anestesista, Infettivologo
Il mughetto non è mai un'affezzione febbrile; un test negativo a 40 giorni è certamente un buon inizio.
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Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottore,questa febbre mi sta ossessionando,è ormai un mese che accompagna le mie giornate e ovviamente non fa che aumentare la mia ansia!
Le volevo domandare,qualora si trattasse del virus dell'hiv,è possibile il comportamento di questa febbre che aumenta di giorno e svanisce completamente verso sera tarda?Di norma non supera i 37.5,ma ho notato che se faccio movimento piu'del dovuto arriva anche a 38,mentre se mi appoggio sul letto quei 2 3 gradi diminuiscono!
Potrebbe darmi una spiegazione anche fermo restando che si voglia escludere il virus da hiv?
La ringrazio di cuore
[#7]
Anestesista, Infettivologo attivo dal 2007 al 2009
Anestesista, Infettivologo
Gentile paziente una febbre di un mese merita un'adeguata valutazione, quindi si rechi dal suo medico e si faccia visitare; la diagnosi on-line non è obiettivo del sito.
[#8]
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottore,la ringrazio ancora per la sua disponibilita',ma la mia non voleva essere una diagnosi on-line.Forse mi sono espresso male.Ho letto su internet che i sintomi dell'hiv sono aspecifici e variano quindi da soggetto a soggetto.io chidevo semplicemente,vista la sua esperienza se si sono presentati casi hiv con una sintomatologia di febbre simile alla mia!Questa non credo sia diagnosi ma una semplice domanda dove non pretendo mi venga detto "si lei ha l'hiv",ma che mi venga detto magari "l'hiv presenta sintomi aspecifici,potrebbe anche quindi manifestare sintomi febbrili simili ai suoi,ma potrebbe cmq dipendere da altro".
Non voglio mettermi su una cattedra e dare lezioni su come occorra o meno dare risposte,in quanto non starei qui a scriverle,ma a volte sembra si voglia girare intorno alla risposta per non creare allarmismi,mentre credo le persone nel bene o nel male vogliano risposte concrete e ripeto non diagnosi on-line!
Scusi lo sfogo
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Anestesista, Infettivologo attivo dal 2007 al 2009
Anestesista, Infettivologo
Gentile paziente mi spiace non essere adeguato alla sua necessità di chiarezza ma il consulto on-line ha questo grande limite; la patologia umana è estremamente ampia e spesso nonostante esami, visita e anamnesi si brancola nel buio, quindi immagini cosa diventa un sito clinico se si iniziano ad ipotizzare patologie dopo poche righe. Inoltre da clinico se mi si propone un evento febbrile che dura da un mese non posso che invitrla a farsi visitare con solerzia. In ogni modo grazie comunque petr le indicazioni.
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