Influenza, antibiotico si o no?
Gentili dottori,
Quasi due settimane fa sono stato colpito dall'influenza che in questo nuovo anno sta colpendo molti italiani. Ho avuto febbre i primi 3-4 giorni, dopodiché è cessata e si è sviluppata una forma di tosse. Oggi mi sono recato dal mio medico curante per riferirgli i sintomi che avverto. Sono i classici sintomi dell'influenza, raffreddore, tosse (anche se devo dire non molto forte), un po' di tonsillite accompagnata da una piccolissima placchetta e qualche fitta dietro alla schiena quando tossisco. Il mio dottore mi ha auscultato il torace dicendomi che non aveva rilevato nulla di che. Tuttavia, nonostante non ho febbre e il muco assume un colorito normale (bianco), ha voluto darmi l'antibiotico amoxicillina + acido clavulanico, un inalatore cortisonico e della vitamina B. Ho scritto questo consulto per chiedervi un parere particolare sull'antibiotico. Data la mia situazione sintomatologica, non sarebbe da evitare l'antibiotico? Mi sembra evidente che sia tutto frutto di un virus, quindi l'antibiotico non solo è inefficace (dato che è per infezioni batteriche, che a me sembra proprio di non esserci) ma distruggerebbe anche un po' di flora batterica compromettendo le difese immunitarie. Voi che ne dite? Sarebbe saggio attendere ancora un po' prima di prendere un antibiotico? Vi ringrazio del consulto.
Cordiali saluti.
Quasi due settimane fa sono stato colpito dall'influenza che in questo nuovo anno sta colpendo molti italiani. Ho avuto febbre i primi 3-4 giorni, dopodiché è cessata e si è sviluppata una forma di tosse. Oggi mi sono recato dal mio medico curante per riferirgli i sintomi che avverto. Sono i classici sintomi dell'influenza, raffreddore, tosse (anche se devo dire non molto forte), un po' di tonsillite accompagnata da una piccolissima placchetta e qualche fitta dietro alla schiena quando tossisco. Il mio dottore mi ha auscultato il torace dicendomi che non aveva rilevato nulla di che. Tuttavia, nonostante non ho febbre e il muco assume un colorito normale (bianco), ha voluto darmi l'antibiotico amoxicillina + acido clavulanico, un inalatore cortisonico e della vitamina B. Ho scritto questo consulto per chiedervi un parere particolare sull'antibiotico. Data la mia situazione sintomatologica, non sarebbe da evitare l'antibiotico? Mi sembra evidente che sia tutto frutto di un virus, quindi l'antibiotico non solo è inefficace (dato che è per infezioni batteriche, che a me sembra proprio di non esserci) ma distruggerebbe anche un po' di flora batterica compromettendo le difese immunitarie. Voi che ne dite? Sarebbe saggio attendere ancora un po' prima di prendere un antibiotico? Vi ringrazio del consulto.
Cordiali saluti.
[#1]
Medico Chirurgo
Gentile Signore,
io non l'ho auscultata e purtroppo non posso farlo.
Pertanto devo basarmi sulle informazioni che le ha trasmesso il Curante.
Se dall'auscultazione del torace non emerge "nulla di che", considerando che lei ha avuto una forma virale che lascia sequele anche per diversi giorni dalla risoluzione della fase acuta, in linea teorica la terapia antibiotica appare inutile.
Più utile l'assunzione di Acetilcisteina a dosi elevate che grazie alla presenza di gruppi SH spezza letteralmente il muco denso ricco di catene S-S, ne permette l'espettorazione e con essa l'espulsione dei germi e la riduzione del terreno sul quale gli stessi possono proliferare che è rappresentato dallo stesso muco.
Ovviamente questo è un parere telematico e come tale ha dei limiti invalicabili: il suo curante la conosce assai meglio di me per cui va comunque tenuto presente.
Buona guarigione.
Caldarola.
io non l'ho auscultata e purtroppo non posso farlo.
Pertanto devo basarmi sulle informazioni che le ha trasmesso il Curante.
Se dall'auscultazione del torace non emerge "nulla di che", considerando che lei ha avuto una forma virale che lascia sequele anche per diversi giorni dalla risoluzione della fase acuta, in linea teorica la terapia antibiotica appare inutile.
Più utile l'assunzione di Acetilcisteina a dosi elevate che grazie alla presenza di gruppi SH spezza letteralmente il muco denso ricco di catene S-S, ne permette l'espettorazione e con essa l'espulsione dei germi e la riduzione del terreno sul quale gli stessi possono proliferare che è rappresentato dallo stesso muco.
Ovviamente questo è un parere telematico e come tale ha dei limiti invalicabili: il suo curante la conosce assai meglio di me per cui va comunque tenuto presente.
Buona guarigione.
Caldarola.
[#2]
Ex utente
Gentile Dottore, comprendo perfettamente la sua posizione. Ho seguito il consiglio del curante e ho deciso di prendere l'antibiotico. Ammetto che sono un ragazzo un po' ipocondriaco, per questa ragione avevo paura di assumere l'antibiotico per non sviluppare il clostridium difficile. Non ho mai avuto problemi del genere a parte colon irritabile ma ho sempre paura di ritrovarmi in questa situazione, avendo letto certe cose brutte in rete e dato che il mio colon è "delicato" per il colon irritabile. Sono molti mesi che ormai stavo bene di intestino, quindi penso potrà comprendere la mia preoccupazione di dissolvere questo delicato equilibrio raggiunto. Comunque presi amoxicillina nel 2015 senza particolari disturbi. È vero che è una complicanza rara? La ringrazio Dr. Caldarola.
[#3]
Medico Chirurgo
Salve,
la colonizzazione massiva, da parte del Cclostridium difficile e dei Clostridia in generale, dell'intestino e del colon nella fattispecie, a seguito di brevi terapie antibiotiche, è un evento estremamente raro.
Più frequenti nella pratica clinica le alterazioni del microbiota che si può tentare di prevenire con l'uso di un probiotico, per esempio un lievito come il Saccaromyces Boulardii (il nome commerciale non posso farlo per ovvi motivi ma si vende liberamente in farmacia) che non può essere inattivato dagli antibiotici essendo un lievito e può essere di grande beneficio.
Perciò faccia la terapia prescrittale in assoluta tranquillità.
Buona domenica.
Caldarola.
la colonizzazione massiva, da parte del Cclostridium difficile e dei Clostridia in generale, dell'intestino e del colon nella fattispecie, a seguito di brevi terapie antibiotiche, è un evento estremamente raro.
Più frequenti nella pratica clinica le alterazioni del microbiota che si può tentare di prevenire con l'uso di un probiotico, per esempio un lievito come il Saccaromyces Boulardii (il nome commerciale non posso farlo per ovvi motivi ma si vende liberamente in farmacia) che non può essere inattivato dagli antibiotici essendo un lievito e può essere di grande beneficio.
Perciò faccia la terapia prescrittale in assoluta tranquillità.
Buona domenica.
Caldarola.
[#6]
Ex utente
Va bene dottore. Posso farle un'ultima domanda? Avvertire delle fitte al dorso quando si tossisce è normale durante l'influenza? Prima sono uscito un po' a piedi, dopo un po' che ho camminato mi sono sentito indolenzito il dorso. Potrebbe semplicemente essere costipazione?
Un grazie sincero al tempo che dedica a rispondermi.
Un grazie sincero al tempo che dedica a rispondermi.
[#10]
Medico Chirurgo
Se sta prendendo l'Amoxicillina questa provoca spessissimo diarrea che non significa che lei abbia una colite pseudomembranosa da Clostridium Difficile.
Ovviamente non è la qualità delle feci che deve preoccuparla ma l'entità della diarrea: un conto è che lei abbia 2 - 3 scariche al giorno diverso è che lei abbia 20 scariche al giorno.
Nel primo caso l'antibiotico può essere continuato, associando per esempio un lievito come il Saccharomices Boulardii (il nome commerciale è Codex), osservando una dieta senza scorie e facendo tutto ciò che si fa nella diarrea.
Nel secondo caso mi pare opportuno che l'antibiotico vada sospeso o se essenziale sostituito con un altro che produca in minor misura questo effetto collaterale.
Ovviamente non assuma Loperamide o altri inibitori della peristalsi.
Il probiotico che sta assumendo è inibito dall'amoxicillina quindi la sua efficacia durante la terapia antibiotica è pressocchè nulla.
Ne parli con il suo medico.
Buona giornata,
Caldarola.
Ovviamente non è la qualità delle feci che deve preoccuparla ma l'entità della diarrea: un conto è che lei abbia 2 - 3 scariche al giorno diverso è che lei abbia 20 scariche al giorno.
Nel primo caso l'antibiotico può essere continuato, associando per esempio un lievito come il Saccharomices Boulardii (il nome commerciale è Codex), osservando una dieta senza scorie e facendo tutto ciò che si fa nella diarrea.
Nel secondo caso mi pare opportuno che l'antibiotico vada sospeso o se essenziale sostituito con un altro che produca in minor misura questo effetto collaterale.
Ovviamente non assuma Loperamide o altri inibitori della peristalsi.
Il probiotico che sta assumendo è inibito dall'amoxicillina quindi la sua efficacia durante la terapia antibiotica è pressocchè nulla.
Ne parli con il suo medico.
Buona giornata,
Caldarola.
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 4.8k visite dal 10/01/2018.
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