Hiv e test
Gentili dottori,
tempo fa ho avuto un rapporto anale attivo e una fellatio passiva con una persona sierosconosciuta, ma sempre protetto, dal primo all'ultimo momento, senza rotture o altro. Spaventato da eventuali rischi, ho effettuato un test HIV di ultima generazione a 22 giorni come prescritto dal mio medico (questi sosteneva comunque l'inutilità di effettuare il test per il mio evento) ed è risultato NON REATTIVO (negativo, giusto?).
Vorrei chiedervi se a questo punto posso dimenticare tale faccenda e le mie preoccupazioni, grazie.
tempo fa ho avuto un rapporto anale attivo e una fellatio passiva con una persona sierosconosciuta, ma sempre protetto, dal primo all'ultimo momento, senza rotture o altro. Spaventato da eventuali rischi, ho effettuato un test HIV di ultima generazione a 22 giorni come prescritto dal mio medico (questi sosteneva comunque l'inutilità di effettuare il test per il mio evento) ed è risultato NON REATTIVO (negativo, giusto?).
Vorrei chiedervi se a questo punto posso dimenticare tale faccenda e le mie preoccupazioni, grazie.
[#1]
Medico Chirurgo
Salve,
non essendo a rischio HIV il suo rapporto, non sarebbe stato necessario alcun test.
Se comunque si decide di effettuarlo per tranquillità psicologica, tanto vale aspettare i 40 gg ed effettuarne uno di IV generazione: ottenendo un risultato definitivo.
I test a metà strada sostengono poi inevitabilmente circuiti ansiogeni che si scatenano alla minima manifestazione clinica a cui sul web corrisponda una "sindrome da sieroconversione".
Per me la faccenda può passare in giudicato.
Per lei non saprei.
Meglio un test ripetuto a 40 gg che una vita vissuta nell'angoscia di essersi "accidentalmente" contagiato".
Opportuno invece a 50 gg uno screening per la Sifilide anche in assenza di manifestazioni primarie (VDRL/TPHA) poichè il profilattico non protegge sufficientemente dal Treponema Pallidum.
Cordialità.
Caldarola.
non essendo a rischio HIV il suo rapporto, non sarebbe stato necessario alcun test.
Se comunque si decide di effettuarlo per tranquillità psicologica, tanto vale aspettare i 40 gg ed effettuarne uno di IV generazione: ottenendo un risultato definitivo.
I test a metà strada sostengono poi inevitabilmente circuiti ansiogeni che si scatenano alla minima manifestazione clinica a cui sul web corrisponda una "sindrome da sieroconversione".
Per me la faccenda può passare in giudicato.
Per lei non saprei.
Meglio un test ripetuto a 40 gg che una vita vissuta nell'angoscia di essersi "accidentalmente" contagiato".
Opportuno invece a 50 gg uno screening per la Sifilide anche in assenza di manifestazioni primarie (VDRL/TPHA) poichè il profilattico non protegge sufficientemente dal Treponema Pallidum.
Cordialità.
Caldarola.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 968 visite dal 25/10/2017.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su AIDS-HIV
L'AIDS è la sindrome da immunodeficienza acquisita, malattia che deriva dall'infezione del virus HIV (Human Immunodeficiency Virus): quali sono le situazione di rischio e come evitare il contagio?