Iniezione di immunoglobuline antitetaniche e contagio da Creutzfeldt-Jacob
Buonasera,
Avrei bisogno di un parere di un esperto, ho già postato altri consulti ma non ho ricevuto risposte . Ho letto che il dottore Caldarola ha risposto a consulti simili al mio . La mia preoccupazione è per un iniezione di immunoglobuline antitetaniche fatta qualche settimana fa . In realtà non mi spaventano i virus come le epatiti o l hiv , perché da quanto ho letto è difficile che possano essere trasmessi con le immunoglobuline. Recentemente è stato disposto dall AIFA il ritiro di alcuni emoderivati per sospetto morbo di Creutzfeldt-Jacob in un donatore , non si sa se della forma sporadica o la variante (mucca pazza) . La cosa che mi tormenta e non mi fa dormire la notte è che non esistono test del sangue per identificare la malattia in un donatore in maniera precoce e che i prioni sono resistenti alla comuni procedure di inattivazione virale , insomma un eventuale trasmissione è possibile. Essendo ipocondriaca, sono molto in ansia . In termini scientifici qual è la percentuale di trasmissione? Quanto sono a rischio ? Soprattutto se la forma del donatore è quella variante quanto sono esposta al rischio ? Grazie mille della risposta
Avrei bisogno di un parere di un esperto, ho già postato altri consulti ma non ho ricevuto risposte . Ho letto che il dottore Caldarola ha risposto a consulti simili al mio . La mia preoccupazione è per un iniezione di immunoglobuline antitetaniche fatta qualche settimana fa . In realtà non mi spaventano i virus come le epatiti o l hiv , perché da quanto ho letto è difficile che possano essere trasmessi con le immunoglobuline. Recentemente è stato disposto dall AIFA il ritiro di alcuni emoderivati per sospetto morbo di Creutzfeldt-Jacob in un donatore , non si sa se della forma sporadica o la variante (mucca pazza) . La cosa che mi tormenta e non mi fa dormire la notte è che non esistono test del sangue per identificare la malattia in un donatore in maniera precoce e che i prioni sono resistenti alla comuni procedure di inattivazione virale , insomma un eventuale trasmissione è possibile. Essendo ipocondriaca, sono molto in ansia . In termini scientifici qual è la percentuale di trasmissione? Quanto sono a rischio ? Soprattutto se la forma del donatore è quella variante quanto sono esposta al rischio ? Grazie mille della risposta
[#1]
Medico Chirurgo
Salve,
francamente non ho ricevuto dall'AIFA nessuna comunicazione.
L'ultima risale al 2014 e il ritiro di emoderivati fu disposto come misura precauzionale a motivo della donazione effettuata da donatori abituali che si ammalarono della Malattia di C&J.
LE ricordo che anche in caso di forma variante finora il contagio non è mai stato dimostrato con emoderivati a motivo dei trattamenti che essi subiscono dalla estrazione fino alla immissione in commercio.
Tali trattamenti permettono una riduzione del rischio teorico superiore a 10mila volte
Per la forma spordica sia l'EMA che la FDA non considerano possibile il contagio con le trasfusioni.
In trent'anni non si è mai verificato un caso anche con un donatore deceduto per una forma sporadica accertata.
In ogni caso il nostro sistema di sorveglianza sulla sicurezza degli emoderivati è uno dei migliori al mondo.
Direi quindi di ritornare alla tranquillità più assoluta
Rischiamo ogni giorno molto di più i Neurochirurghi manipolando il cervello.
Cordiali saluti,
Dott. Caldarola.
francamente non ho ricevuto dall'AIFA nessuna comunicazione.
L'ultima risale al 2014 e il ritiro di emoderivati fu disposto come misura precauzionale a motivo della donazione effettuata da donatori abituali che si ammalarono della Malattia di C&J.
LE ricordo che anche in caso di forma variante finora il contagio non è mai stato dimostrato con emoderivati a motivo dei trattamenti che essi subiscono dalla estrazione fino alla immissione in commercio.
Tali trattamenti permettono una riduzione del rischio teorico superiore a 10mila volte
Per la forma spordica sia l'EMA che la FDA non considerano possibile il contagio con le trasfusioni.
In trent'anni non si è mai verificato un caso anche con un donatore deceduto per una forma sporadica accertata.
In ogni caso il nostro sistema di sorveglianza sulla sicurezza degli emoderivati è uno dei migliori al mondo.
Direi quindi di ritornare alla tranquillità più assoluta
Rischiamo ogni giorno molto di più i Neurochirurghi manipolando il cervello.
Cordiali saluti,
Dott. Caldarola.
[#2]
Utente
Grazie dottore per la sua tempestiva risposta . Il provvedimento è del 01/08/17 e del 11/08/17 e riguarda alcuni lotti di due aziende.
Non si tratta di immunoglobuline antitetaniche, ma per la maggioranza di immunoglobuline normali vena.
Inoltre io ho utilizzato le immunoglobuline antitetaniche di una altra azienda.
Tuttavia non mi è chiaro ancora perché, se si trattasse della forma variante, viene reso definito il provvedimento?
Insomma non mi sento sicura, anche solo di un rischio ipotetico, la trasmissione (parlo sempre della forma variante ) potrebbe avvenire con un iniezione intramuscolo di immunoglobuline?
Se gli emoderivati sono sicuri perché vengono ritirati se ci si accerta che si tratta di una forma variante?
E gli emoderivati del donatore già utilizzati, potrebbero essere nocivi anche da parecchi anni?
Non si tratta di immunoglobuline antitetaniche, ma per la maggioranza di immunoglobuline normali vena.
Inoltre io ho utilizzato le immunoglobuline antitetaniche di una altra azienda.
Tuttavia non mi è chiaro ancora perché, se si trattasse della forma variante, viene reso definito il provvedimento?
Insomma non mi sento sicura, anche solo di un rischio ipotetico, la trasmissione (parlo sempre della forma variante ) potrebbe avvenire con un iniezione intramuscolo di immunoglobuline?
Se gli emoderivati sono sicuri perché vengono ritirati se ci si accerta che si tratta di una forma variante?
E gli emoderivati del donatore già utilizzati, potrebbero essere nocivi anche da parecchi anni?
[#3]
Medico Chirurgo
Salve,
la situazione non cambia e la risposta è la stessa della replica #1
Trattasi di una misura precauzionale a tutela dei pazienti: se i lotti bloccati avranno l'avallo AIFA potranno essere utilizzati e fino alla data di scadenza.
Io al posto suo mi rallegrerei su un sistema di sorveglianza così stringente.
Se ci si accerta che è una forma variante gli emoderivati vengono distrutti per evitare un rischio, sia pure estremamente basso, di contagio prionico.
Sul perchè la forma sporadica viene considerata non a rischio di trasmissione con emoderivati è spiegato nella replica precedente.
Cerchi di essere razionale e di dominare inutili ansie: potrebbe ai tempi aver mangiato carne di mucche "pazze" e non esserne al corrente.
Non le pare?
Saluti cari,
Dott. Caldarola.
la situazione non cambia e la risposta è la stessa della replica #1
Trattasi di una misura precauzionale a tutela dei pazienti: se i lotti bloccati avranno l'avallo AIFA potranno essere utilizzati e fino alla data di scadenza.
Io al posto suo mi rallegrerei su un sistema di sorveglianza così stringente.
Se ci si accerta che è una forma variante gli emoderivati vengono distrutti per evitare un rischio, sia pure estremamente basso, di contagio prionico.
Sul perchè la forma sporadica viene considerata non a rischio di trasmissione con emoderivati è spiegato nella replica precedente.
Cerchi di essere razionale e di dominare inutili ansie: potrebbe ai tempi aver mangiato carne di mucche "pazze" e non esserne al corrente.
Non le pare?
Saluti cari,
Dott. Caldarola.
[#4]
Utente
Dottor Caldarola , aggiorno il mio consulto dopo piú di un mese . È da una settimana che avverto strani sintomi , parlando con il medico curante mi ha detto che sono riconducibili all’ansia . Ad oggi , sono terrorizzata dall’epatite C . I miei malesseri leggendo su internet sono molto simili a quelli descritti per l’epatite c . Ad un mese , dall’iniezione di immunoglobuline , potrei già avvertire i primi sintomi ? Quanto tempo dovrei aspettare per fare qualche test ? La ringrazio per il tempo che mi dedica e le auguro una piacevole serata
Cordiali saluti
Cordiali saluti
[#5]
Medico Chirurgo
Salve,
scusi ma non era preoccupata per il contagio da Prioni?
Ora siamo passati all'Epatite C?
Beh stia serena perchè per il metodo estrattivo delle immunoglobuline con alcol a caldo e il successivo trattamento termico la possibilà di una infezione da HCV NON ESISTE.
Se ne vuole la rirpova faccia un test HCV. Io fossi al suo posto non lo farei.
Un caluto cordiale,
Caldarola.
scusi ma non era preoccupata per il contagio da Prioni?
Ora siamo passati all'Epatite C?
Beh stia serena perchè per il metodo estrattivo delle immunoglobuline con alcol a caldo e il successivo trattamento termico la possibilà di una infezione da HCV NON ESISTE.
Se ne vuole la rirpova faccia un test HCV. Io fossi al suo posto non lo farei.
Un caluto cordiale,
Caldarola.
[#6]
Utente
Grazie mille per la risposta dottore.
Mi scuso per non averla risposta prima , ma in quest ultimo periodo sono stata male tanto che ho richiesto un aiuto ad uno psicologo . La mia paura per i prioni è sempre lì non è mai cambiata , a questa si è aggiunta quella dell’epatite per alcuni articoli letti sulle donazioni e sul cosidetto ‘periodo finestra’ dei virus .
Tuttavia, ne approfitto della sua gentilezza per farle una domanda che poco o niente centra con questo consulto , e riguarda mia madre. Vede io sono terrorizzata , da qualsiasi tipo di malattia , anche se non riguarda me nello specifico . Volevo chiederle , appunto , quali esami del sangue posso far fare a mia madre per scoprire un tumore , che puó manifestarsi con macchie cutanee !? Quali tumori si manifestano con una dermatite ? In particolare sembrerebbe una dermatite allergica ( macchie simil brufoli rossi , che con il cortisone topico tendono ad inscursi, ma che impiegano tanto tempo per migliorare , all’incirca sono 15 gg dall ‘esordio )
Cordialmente
Rossella
Mi scuso per non averla risposta prima , ma in quest ultimo periodo sono stata male tanto che ho richiesto un aiuto ad uno psicologo . La mia paura per i prioni è sempre lì non è mai cambiata , a questa si è aggiunta quella dell’epatite per alcuni articoli letti sulle donazioni e sul cosidetto ‘periodo finestra’ dei virus .
Tuttavia, ne approfitto della sua gentilezza per farle una domanda che poco o niente centra con questo consulto , e riguarda mia madre. Vede io sono terrorizzata , da qualsiasi tipo di malattia , anche se non riguarda me nello specifico . Volevo chiederle , appunto , quali esami del sangue posso far fare a mia madre per scoprire un tumore , che puó manifestarsi con macchie cutanee !? Quali tumori si manifestano con una dermatite ? In particolare sembrerebbe una dermatite allergica ( macchie simil brufoli rossi , che con il cortisone topico tendono ad inscursi, ma che impiegano tanto tempo per migliorare , all’incirca sono 15 gg dall ‘esordio )
Cordialmente
Rossella
[#7]
Medico Chirurgo
Gentile Rossella,
non esistono esami che si possano fare per escludere o confermare un tumore in un paziente che non abbia sintomatologia specifica.
Gli stessi marcatori tumorali, di cui molti medici fanno grande uso in fase di screening (Ca 19.9 - Ca.15.3 ecc) sono assolutamente inutili, uno spreco di soldi per il SSN o per il Paziente ( se li paga) e spesso provocano angosce ingiustificate.
Questi marcatori sono utili se si è fatta diagnosi di un cancro clinicamente,strumentalmente e con biopsia.
E non è sempre detto che li si trovi alterati.
Se lo sono si usano per seguire il paziente dopo la terapia...
Il laboratorio va usato sempre in associazione all'esame clinico: da solo non sostituisce il medico.
Nel caso di sua madre: la faccia valutare da un dermatologo il quale sulla base della diagnosi clinica le consiglierà esami mirati o le dirà di non preoccuparsi e di seguire una terapia specifica.
Lei piuttosto ha bisogno di curare la sua patofobia e la sua ansia anticipatoria: esattamente come una qualunque malattia.
Pertanto visto che il percorso psicoterapeutico è fallito, forse avrebbe bisogno di farmaci. E questi glieli può prescrivere solo lo psichiatra in quanto Medico.
Ci rifletta: mi pare che lei viva qualitativamente male: perchè continuare se ci sono le soluzioni per vivere meglio?
Cordialità.
Caldarola.
non esistono esami che si possano fare per escludere o confermare un tumore in un paziente che non abbia sintomatologia specifica.
Gli stessi marcatori tumorali, di cui molti medici fanno grande uso in fase di screening (Ca 19.9 - Ca.15.3 ecc) sono assolutamente inutili, uno spreco di soldi per il SSN o per il Paziente ( se li paga) e spesso provocano angosce ingiustificate.
Questi marcatori sono utili se si è fatta diagnosi di un cancro clinicamente,strumentalmente e con biopsia.
E non è sempre detto che li si trovi alterati.
Se lo sono si usano per seguire il paziente dopo la terapia...
Il laboratorio va usato sempre in associazione all'esame clinico: da solo non sostituisce il medico.
Nel caso di sua madre: la faccia valutare da un dermatologo il quale sulla base della diagnosi clinica le consiglierà esami mirati o le dirà di non preoccuparsi e di seguire una terapia specifica.
Lei piuttosto ha bisogno di curare la sua patofobia e la sua ansia anticipatoria: esattamente come una qualunque malattia.
Pertanto visto che il percorso psicoterapeutico è fallito, forse avrebbe bisogno di farmaci. E questi glieli può prescrivere solo lo psichiatra in quanto Medico.
Ci rifletta: mi pare che lei viva qualitativamente male: perchè continuare se ci sono le soluzioni per vivere meglio?
Cordialità.
Caldarola.
[#8]
Utente
Grazie dottore Caldarola per la tempestiva risposta.
La diagnosi di dermatite allergica è stata fatta da un dermatologo che abbiamo consultato 15 giorni fa . Tuttavia , la mia ansia , per questa situazione , scaturisce dal fatto che alcune macchie comparse in un primo momento ad oggi sono diventate un po piu scure del colore della pelle , abbandonando il colore rosso . Mentre altre , che sono comparse qualche giorno dopo , sono ancora presenti. I tempi di guarigione sono piuttosto lunghi , per questo ho richiesto un nuovo appuntamento al dermatologo per questa settimana . Sono preoccupata che possa essere micosi fungoide . In realta non sono proprio macchie ma bollicine che assomigliano a brufoli . Con il cortisone topico tendono a scurirsi ma , non sono completamenti scomparsi . Nella micosi fungoide che aspettano hanno le lesioni ?
Cordialità
Rossella
La diagnosi di dermatite allergica è stata fatta da un dermatologo che abbiamo consultato 15 giorni fa . Tuttavia , la mia ansia , per questa situazione , scaturisce dal fatto che alcune macchie comparse in un primo momento ad oggi sono diventate un po piu scure del colore della pelle , abbandonando il colore rosso . Mentre altre , che sono comparse qualche giorno dopo , sono ancora presenti. I tempi di guarigione sono piuttosto lunghi , per questo ho richiesto un nuovo appuntamento al dermatologo per questa settimana . Sono preoccupata che possa essere micosi fungoide . In realta non sono proprio macchie ma bollicine che assomigliano a brufoli . Con il cortisone topico tendono a scurirsi ma , non sono completamenti scomparsi . Nella micosi fungoide che aspettano hanno le lesioni ?
Cordialità
Rossella
[#9]
Medico Chirurgo
Gentile Signora,
se si è affidata ad un Dermatologo e ha fiducia in lui, i ruoli sono questi:
1) lui è il medico
2) sua madre la paziente
3) lei la figlia comprensibilmente affezionata alla madre.
Se ha fiducia nelle capacità professionali del Dermatologo non c'è bisogno che lei faccia il medico: i linfomi cutanei sono di sua pertinenza. Micosi Fungoide compresa.
Se non ha fiducia può sentire un secondo parere ma sempre rispettando la separazione dei ruoli sopra indicata.
Diversamente spenderà denaro inutilmente, vivrà con timori che non potrà suffragare perchè non ha le conoscenze adatte, e chiaramente potrà ottenere ben poco da un consulto telematico nel quale la sua mamma non può essere valutata.
Aspetti con tranquillità il prossimo appuntamento con il Collega e gli esponga i suoi dubbi in modo molto diretto.
E' suo diritto farlo ed è dovere del medico risponderle.
Cordialità.
Caldarola.
se si è affidata ad un Dermatologo e ha fiducia in lui, i ruoli sono questi:
1) lui è il medico
2) sua madre la paziente
3) lei la figlia comprensibilmente affezionata alla madre.
Se ha fiducia nelle capacità professionali del Dermatologo non c'è bisogno che lei faccia il medico: i linfomi cutanei sono di sua pertinenza. Micosi Fungoide compresa.
Se non ha fiducia può sentire un secondo parere ma sempre rispettando la separazione dei ruoli sopra indicata.
Diversamente spenderà denaro inutilmente, vivrà con timori che non potrà suffragare perchè non ha le conoscenze adatte, e chiaramente potrà ottenere ben poco da un consulto telematico nel quale la sua mamma non può essere valutata.
Aspetti con tranquillità il prossimo appuntamento con il Collega e gli esponga i suoi dubbi in modo molto diretto.
E' suo diritto farlo ed è dovere del medico risponderle.
Cordialità.
Caldarola.
[#10]
Utente
Grazie dottore per la risposta. Aspetto la visita dal dermatologo e le faró sapere.
Volevo chiederle , ancora una cosa .. trasmissione dell epatite c ? E quanto sopravvive il virus fuori dal corpo ? Lo chiedo perchè mi è successa una cosa che mi fa molto allarmare . Mia cognata ha uno zio che vive con lei affetto da tale patologia . Circa un anno e mezzo fa , dimenticó a casa mia uno stick emoliente per le labbra . Un giorno fa , ho utilizzato questo stick , dimenticandomi completamente di questo fatto . Avevo le labbra con un piccolo taglio . Ho riguardato questo stick e non mi sembra che vi siano tracce di sangue , ma tuttavia non so quanto tempo il virus viva fuori dal corpo . Che rischio corro ? Lei non ha l ‘epatite ma non so se questo stick sia stato toccato o utilizzato dallo zio . Un anno e sufficiente per far annullare il contagio ?
Grazie per la risposta
Cordialmente
Rossella
Volevo chiederle , ancora una cosa .. trasmissione dell epatite c ? E quanto sopravvive il virus fuori dal corpo ? Lo chiedo perchè mi è successa una cosa che mi fa molto allarmare . Mia cognata ha uno zio che vive con lei affetto da tale patologia . Circa un anno e mezzo fa , dimenticó a casa mia uno stick emoliente per le labbra . Un giorno fa , ho utilizzato questo stick , dimenticandomi completamente di questo fatto . Avevo le labbra con un piccolo taglio . Ho riguardato questo stick e non mi sembra che vi siano tracce di sangue , ma tuttavia non so quanto tempo il virus viva fuori dal corpo . Che rischio corro ? Lei non ha l ‘epatite ma non so se questo stick sia stato toccato o utilizzato dallo zio . Un anno e sufficiente per far annullare il contagio ?
Grazie per la risposta
Cordialmente
Rossella
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.8k visite dal 29/08/2017.
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Approfondimento su Dermatite
La dermatite è un'infiammazione della pelle dovuta a varie cause (per esempio atopica, allergica o da contatto), con sintomi comuni come prurito e arrossamento.