Sifilide in gravidanza
Salve, vi spiego la mia situazione, sono incinta di circa 4 mesi, alle prime analisi del sangue fatte in gravidanza mi hanno riscontrato treponema pallidum 1/10240 e vdrl positivo ++++, subito mi hanno mandato al reparto malattie infettive dive ho finito da due giorni la cura a base di punture di penicillina (2 punture ogni settimana, per tre settimane) per un totale di sei punture, a fine cura mi hanno dato i risultati della malattia attiva (rpr 1:16) igg e igm positivi, dopotutto ciò esattamente oggi ho avuto rapporti protetto con il mio fidanzato ( probabilmente anche lui infetto, stiamo insieme da due anni, aspettiamo solo i risultati degli analisi del sangue) e a fine rapporto ci siamo accorti che il preservativo si era rotto, abitando insieme al mio fidanzato e non avendo possibilità di tornare nella mia città di. Residenza dove ho la mia dottoressa che può seguitemi ma sono solo seguita dal consultorio del posto, cosa posso fare in questo caso a chi posso rivolgermi è come posso evitare danni al feto? Sono disperata non so da che parte rifarmi se potete aiutarmi ve ne sarei grata.
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Medico Chirurgo
Gentile Signora,
deve mettere da parte il panico, e controllare che il titolo degli anticorpi continui a scendere.
Se si verificasse un trend in salita, il che necessita del dosaggio QUANTITATIVO degli anticorpi anti Treponema, l'infettivologo che la segue provvederà a ripetere la terapia.
In ogni caso mi pare che la reinfezione sia evento molto poco probabile.
Tra l'altro tenga conto che il profilattico non protegge al 100% dalla Sifilide: ciò vale a maggior ragione se uno dei partner è in cura e dell'altro ancora non si conosce lo status sierologico, che avrebbe già dovuto essere acclarato.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
deve mettere da parte il panico, e controllare che il titolo degli anticorpi continui a scendere.
Se si verificasse un trend in salita, il che necessita del dosaggio QUANTITATIVO degli anticorpi anti Treponema, l'infettivologo che la segue provvederà a ripetere la terapia.
In ogni caso mi pare che la reinfezione sia evento molto poco probabile.
Tra l'altro tenga conto che il profilattico non protegge al 100% dalla Sifilide: ciò vale a maggior ragione se uno dei partner è in cura e dell'altro ancora non si conosce lo status sierologico, che avrebbe già dovuto essere acclarato.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 20/08/2017.
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