Prelievo di sangue con "camicia" (tube holder) macchiato di sangue
Ho effettuato oggi un banale prelievo di sangue.
Tuttavia mi sono reso conto che, nonostante l'ago fosse stato cambiato, la "camicia" (ovvero quella specie di tubetto di plastica che utilizzano per inserire ago e fialetta per prendere il sangue) aveva una macchia di sangue al suo interno.
Infastitido ho chiesto all'operatore di cambiarla e lei mi ha risposto che in NESSUN caso quel sangue sarebbe mai venuto a contatto con il mio (ha parlato di "vacuum negativo", che per me significa nulla).
Si è alzata comunque e è tornata con un'altra camicia, tuttavia non posso essere sicuro che fosse nuova, potrebbe semplicemente averla chiesta alla collega accanto (per intenderci: non l'ho vista tirata fuori da una scatola o da una bustina).
Vorrei capire se davvero è pratica comune e accettata quella di utilizzare più volte queste camicie in ambito medico e quali potrebbero essere i rischi da me corsi qualora la camicia fosse stata effettivamente non nuova.
Grazie
Tuttavia mi sono reso conto che, nonostante l'ago fosse stato cambiato, la "camicia" (ovvero quella specie di tubetto di plastica che utilizzano per inserire ago e fialetta per prendere il sangue) aveva una macchia di sangue al suo interno.
Infastitido ho chiesto all'operatore di cambiarla e lei mi ha risposto che in NESSUN caso quel sangue sarebbe mai venuto a contatto con il mio (ha parlato di "vacuum negativo", che per me significa nulla).
Si è alzata comunque e è tornata con un'altra camicia, tuttavia non posso essere sicuro che fosse nuova, potrebbe semplicemente averla chiesta alla collega accanto (per intenderci: non l'ho vista tirata fuori da una scatola o da una bustina).
Vorrei capire se davvero è pratica comune e accettata quella di utilizzare più volte queste camicie in ambito medico e quali potrebbero essere i rischi da me corsi qualora la camicia fosse stata effettivamente non nuova.
Grazie
[#1]
Medico Chirurgo
Salve,
le camicie e tutto il necesserario per fare il prelievo con il metodo Vacutainer della B-D o con altri metodi clonati, che sfruttano come forza aspirante un vuoto calibrato presente nelle varie provette, devono essere considerati monouso e quindi le camicie devono essere smaltite dopo ogni paziente.
La ditta fornisce peraltro aghi e camicie in uguale numero.
Perchè le infermiere del centro prelievi dove è andato lei vadano contra legem e al risparmio non saprei dirglielo.
C'è anche da dire che prima che fosse emanata la disposizione ministeriale sulle camicie monouso, ciacun infermiere aveva la sua camicia ed era unica per tutti i pazienti. Epidemie di malattie trasmissibili con il sangue non se ne sono mai verificate.
E' bene infine che se lei ritenga l'atteggiamento del personale prelevatore scorretto, lo faccia presente al Direttore Sanitario dellla struttura e per conoscenza a quello della U.O. dove ha effettuato il prelievo.
Ovviamente per iscritto o a mezzo PEC con firma elettronica.
Saluti cordiali,
Dott. Caldarola.
le camicie e tutto il necesserario per fare il prelievo con il metodo Vacutainer della B-D o con altri metodi clonati, che sfruttano come forza aspirante un vuoto calibrato presente nelle varie provette, devono essere considerati monouso e quindi le camicie devono essere smaltite dopo ogni paziente.
La ditta fornisce peraltro aghi e camicie in uguale numero.
Perchè le infermiere del centro prelievi dove è andato lei vadano contra legem e al risparmio non saprei dirglielo.
C'è anche da dire che prima che fosse emanata la disposizione ministeriale sulle camicie monouso, ciacun infermiere aveva la sua camicia ed era unica per tutti i pazienti. Epidemie di malattie trasmissibili con il sangue non se ne sono mai verificate.
E' bene infine che se lei ritenga l'atteggiamento del personale prelevatore scorretto, lo faccia presente al Direttore Sanitario dellla struttura e per conoscenza a quello della U.O. dove ha effettuato il prelievo.
Ovviamente per iscritto o a mezzo PEC con firma elettronica.
Saluti cordiali,
Dott. Caldarola.
[#2]
Utente
Grazie,
io abito in Francia e le linee guida potrebbero essere diverse.
Il mio problema non è tanto di ordine legale, quanto capire effettivamente se potrebbe esserci una contaminazione.
A quanto ho capito esistono holder monouso e riutilizzabili (fino a 100 utilizzi, addirittura), entrambi approvati dalla comunità europea.
Ma è una pratica scevra da rischi dal punto di visto contagio? Si parla di sangue che va in una sola direzione per via della spinta centrifuga e dell'impossibilità di qualsiasi altro liquido biologico (o altro) "risalire" verso la vena.
Su questo vorrei un parere scientifico in quanto le mie competenze si applicano a un campo completamente diverso e non posso fare molto altro che fidarmi degli operatori sanitari.
Grazie ancora
io abito in Francia e le linee guida potrebbero essere diverse.
Il mio problema non è tanto di ordine legale, quanto capire effettivamente se potrebbe esserci una contaminazione.
A quanto ho capito esistono holder monouso e riutilizzabili (fino a 100 utilizzi, addirittura), entrambi approvati dalla comunità europea.
Ma è una pratica scevra da rischi dal punto di visto contagio? Si parla di sangue che va in una sola direzione per via della spinta centrifuga e dell'impossibilità di qualsiasi altro liquido biologico (o altro) "risalire" verso la vena.
Su questo vorrei un parere scientifico in quanto le mie competenze si applicano a un campo completamente diverso e non posso fare molto altro che fidarmi degli operatori sanitari.
Grazie ancora
[#3]
Medico Chirurgo
Non conosco in Francia che disposizioni siano state date.
Il sangue che vede aspirato nella provetta dopo che, ago avvitato alla camicia in vena, il tappo della stessa viene bucato dal perforatore, che ha una ulteriore guaina di protezione che non entra nella provetta, non è sottoposto ad alcuna forza centrifuga ma ad una forza aspirante dal momento che in quelle provette c'è un vuoto opportunamente calibrato.
Ovviamente se la filettatura dove si avvita l'ago sia sporca di sangue fresco, la contaminazione del perforatore potrebbe verificarsi, anche se come le ho detto la guaina di protezione impedirebbe il passaggio del sangue oltre il tappo.
Ciò tuttavia può diventare importante in esami particolari come quelli eseguiti per ricerca di acidi nucleici virali in PRC che potrebbero risultare falsati.
Per quanto riguarda la sua vena l'ago viene scappucciato immediatamente prima del prelievo e non c'è rischio di reflusso in vena.
Resta che se le disposizioni sono quelle di usare una camicia per fare 100 prelievi, possiamo con orgoglio una volta tanto dire che l'Italia ha una legislazione in tal senso che lascia la Francia 20 anni indietro rispetto a noi.
Saluti,
Dott. Caldarola.
Il sangue che vede aspirato nella provetta dopo che, ago avvitato alla camicia in vena, il tappo della stessa viene bucato dal perforatore, che ha una ulteriore guaina di protezione che non entra nella provetta, non è sottoposto ad alcuna forza centrifuga ma ad una forza aspirante dal momento che in quelle provette c'è un vuoto opportunamente calibrato.
Ovviamente se la filettatura dove si avvita l'ago sia sporca di sangue fresco, la contaminazione del perforatore potrebbe verificarsi, anche se come le ho detto la guaina di protezione impedirebbe il passaggio del sangue oltre il tappo.
Ciò tuttavia può diventare importante in esami particolari come quelli eseguiti per ricerca di acidi nucleici virali in PRC che potrebbero risultare falsati.
Per quanto riguarda la sua vena l'ago viene scappucciato immediatamente prima del prelievo e non c'è rischio di reflusso in vena.
Resta che se le disposizioni sono quelle di usare una camicia per fare 100 prelievi, possiamo con orgoglio una volta tanto dire che l'Italia ha una legislazione in tal senso che lascia la Francia 20 anni indietro rispetto a noi.
Saluti,
Dott. Caldarola.
[#4]
Utente
Mi sembra sostanzialmente quello che mi ha assicurato il mio medico curante: possibile "sfalsamento" diagnostico per eventuale cross-mix ematico ma NESSUN rischio di contagio dalla camicia a me. Se mi conferma questo dato archivio la questione (continuo a fidarmi più della Sanità italiana e questo caso lo dimostra).
Di nuovo grazie mille in anticipo,
Di nuovo grazie mille in anticipo,
[#7]
Utente
Solo per sua informazione e per i suoi colleghi che hanno visitato il post, visto che è stato così gentile, le dò un piccolo aggiornamento.
Oggi sono tornato in laboratorio per chiedere spiegazioni. L'operatrice è stata molto gentile e mi ha mostrato tutto il meccanismo spiegandomi il motivo per il quale non esiste nessun rischio (ha praticamente fatto il suo stesso identico discorso ma con i vari attrezzi alla mano).
Ho scoperto che in Francia si utilizzano perlopiù camicie multiuso che sono diverse da quelle monouso utilizzate in Italia, in quanto l'ago non si "avvita" ma si infila e sfila con un sistema chiamato "drop-it".
Il modello è questo: http://www.gavenmedical.com/images/prod_dropit.jpg
L'ago, appunto, non va avvitato, ma si inserisce e disinserisce con un click per minimizzare il rischio da parte dell'operatore (che, a quanto ho capito è il motivo principale per il quale si sconsiglia di riutilizzare le camicie monouso).
Se è vero che la camicia può sporcarsi di sangue durante il rilascio dell'ago, è altrettanto vero che questo sangue non viene mai a contatto con il sistema chiuso ago/fialetta, al massimo con il tappo della fialetta stessa (quindi anche il rischio di contaminazione del campione è basso).
Personalmente continuo a preferire che nulla che viene a contatto con il sangue o altre materiale biologico entri poi in contatto con me, ma tant'è. A questo punto credo che se il sistema fosse rischioso ci sarebbe un epidemia in Francia.
Sarà comunque mia cura trovare un laboratorio che utilizza solo materiale monouso per mia personale preferenza.
Grazie ancora di tutto!
Oggi sono tornato in laboratorio per chiedere spiegazioni. L'operatrice è stata molto gentile e mi ha mostrato tutto il meccanismo spiegandomi il motivo per il quale non esiste nessun rischio (ha praticamente fatto il suo stesso identico discorso ma con i vari attrezzi alla mano).
Ho scoperto che in Francia si utilizzano perlopiù camicie multiuso che sono diverse da quelle monouso utilizzate in Italia, in quanto l'ago non si "avvita" ma si infila e sfila con un sistema chiamato "drop-it".
Il modello è questo: http://www.gavenmedical.com/images/prod_dropit.jpg
L'ago, appunto, non va avvitato, ma si inserisce e disinserisce con un click per minimizzare il rischio da parte dell'operatore (che, a quanto ho capito è il motivo principale per il quale si sconsiglia di riutilizzare le camicie monouso).
Se è vero che la camicia può sporcarsi di sangue durante il rilascio dell'ago, è altrettanto vero che questo sangue non viene mai a contatto con il sistema chiuso ago/fialetta, al massimo con il tappo della fialetta stessa (quindi anche il rischio di contaminazione del campione è basso).
Personalmente continuo a preferire che nulla che viene a contatto con il sangue o altre materiale biologico entri poi in contatto con me, ma tant'è. A questo punto credo che se il sistema fosse rischioso ci sarebbe un epidemia in Francia.
Sarà comunque mia cura trovare un laboratorio che utilizza solo materiale monouso per mia personale preferenza.
Grazie ancora di tutto!
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 11k visite dal 17/07/2017.
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