Addensamento polmonare

Salve. Ho 54 anni, non fumo, faccio attività sportiva agonistica, mangio correttamente. Ho sempre goduto di ottima salute. A fine dicembre 2016, ho iniziato ad accusare una sintomatologia verosimilmente attribuibile ad una influenza. Con il protrarsi della febbre alta, dopo qualche giorno ho chiamato il medico che, dopo una visita, mi conferma una sindrome parainfluenzale. Tosse secca ostinata, febbre e sfinitezza, persistono per 10 giorni. Il medico mi visita nuovamente, auscultazione ed efficienza polmonare non danno problemi. Ancora febbre per giorni: mi reco stremato al pronto soccorso dove mi viene effettuata una lastra al torace: la diagnosi parla di broncopolmonite e mi viene prescritta terapia antibiotica per 8 giorni e successivo controllo. Il miglioramento è veloce. Termino la terapia, dopo 10 giorni effettuo nuovamente raggi x, mi dicono che l’addensamento è notevolmente regredito, quasi completamente scomparso. Dopo una buona convalescenza, riprendo pienamente le mie attività, anche sportive, credendo di aver risolto il problema. Purtroppo in questi giorni, a distanza di tre mesi e mezzo, ho cominciato ad accusare gli stessi sintomi. Di nuovo il medico mi dice che all’auscultazione è tutto regolare, ma io mi faccio prescrivere raggi x. Il medico radiologo, mio caro amico, da una lettura alla lastra e mi dice essere presente nella stessa zona della scorsa volta, un addensamento e mi consiglia una tac dopo 10 giorni. Nel frattempo terapia antibiotica. Al momento mi preoccupo molto, poi ancor di più quando, il mio amico radiologo, mi chiama dopo qualche ora dicendomi che sotto il focolaio si nota una macchia non meglio identificabile. Sono in una situazione di grossa preoccupazione. So che prima della tac non si possono trarre conclusioni. Che consiglio può darmi? Cosa pensa a tale proposito?
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
non posso esprimermi perchè non mi è dato di vedere le lastre e soprattutto la seconda in ordine cronologico.
Che lei faccia delle broncopolmoniti sempre nella stessa zona è meritevole di indagine TC con mdc.
Ciò non siglifica che si cerchi un tumore: anche una bronchiectasia potrebbe essere la causa della recidiva.
In quanto alla terapia antibiotica io opterei oltre che per una beta lattamina iniettabile (p. es Piperacillina/Tazobactam) anche per l'associazione con un macrolide (es. Claritromicona) nel caso si tratti di una forma da microrganismi intracellulari (Chlamydia Pneumonae, Mycoplasma spp, Legionella spp.), intrinsecamente resistenti alle beta lattamine e alle Cefalosporine.
Ne parli con il medico di base.
Mi faccia sapere, se vorrà.
Auguri.
Dott. Caldarola.
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Utente
Utente
Egregio Dottore, sono estremamente contento che sia Lei a rispondere alla mia richiesta, in quanto fu proprio Lei nei primi giorni di gennaio, all'insorgere delle problematiche esposte, a consigliarmi il da farsi, e il Suo parere risultò estremamente utile ai fini terapeutici. Purtroppo, come dicevo, dopo mesi in cui ho ripreso in piena salute la mia vita e le mie attività, la situazione si è ripresentata. Proprio poche ore fa, ho ricevuto l'esito delle lastre, che di seguito riporto: L'esame radiologico del torace completato con proiezione obliqua ha messo in evidenza rispetto al precedente analogo del 26/01/2017 persistenza della consolidazione polmonare in sede basale retrocardiaca sx associata a perdita di volume del parenchima compatibilmente anche con una componente atelettasica del segmento dorsale della piramide basale che necessita di approfondimento diagnostico con esame TC. Nella norma il profilo cardiomediastinico. Vado dal medico di base che mi prescrive cefixoral 400 e claritromicina 500 in compresse per 10 gg. poi TC con contrasto. Cosa ne pensa? Grazie
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
L'associazione di Cefixima con Claritromicina 500mgogni 12 ore può andare bene.
Poichè entrambi i farmaci sono assunti per via orale assuma un probiotico, come il Codex, insensibile agli antibiotici: diversamente avrà diarrea.
La TC è necessaria alla luce della possibile atelettasia che non veniva segnalata nel precedente referto.
Intanto vediamo come evolve la sintomatologia clinica.
Complessivamente sono in sintonia con il suo Curante.
A presto!
Dott. Caldarola.
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Utente
Utente
La ringrazio infinitamente Dottore. La terrò aggiornata sull'evoluzione della situazione. Speriamo bene. Grazie!
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Utente
Utente
Egregio Dottore. Questa mattina ho eseguito la TC con contrasto ma sebbene la diagnosi ufficiale non mi è stata ancora rilasciata, il radiologo amico che l'ha effetuata, mi ha fatto molto preoccupare. Se da un lato la polmonite è guarita, dall'altro è presente una formazione di non chiara natura su un bronco. Mi ha consigliato di fare broncoscopia ed esame istologico e contattare un chirurgo specialista del settore per un intervento. Sono veramente in crisi... Mi dia qualche consiglio...sono veramente preoccupato. Grazie
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Caro Signore,
le posso dare la mia solidarietà ma mi pare che almeno la broncoscopia con biopsia debba essere eseguita brevissimo tempore.
Sarà l'esito della biopsia a porre l'indicazione all'intervento.
Prima avrà il risultato istologico prima si potrà intervenire adeguatamente.
Mi tenga aggiornato se vorrà.
Carissimi Saluti e in bocca al lupo,
Dott. Caldarola.
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Utente
Utente
Gentile Dottore, a suo parere, esiste qualche possibilità che si possa trattare di una patologia benigna? Sono in una situazione di assoluto sconforto, soprattutto per il fatto che mi sento in uno stato fisico che tutto farebbe pensare fuorché ad uno stato patologico grave. Domani incontrerò un chirurgo specialista. Sono molto preoccupato...
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Carissimo
potrebbe essere una lesione polipoide bronchiale benigna.
Non disperi prima di sapere che cosa ha!
Mi faccia sapere,
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
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Utente
Utente
Gentile Dottore, questa mattina ho avuto un consulto sia con il radiologo che con il medico specializzato in chirurgia polmonare. Mi è stato confermato da quest'ultimo che trattasi di tumore, sebbene non si sia voluto sbilanciare sulla natura, affermando che sarà la broncoscopia prevista fra 6 giorni, a dare il verdetto finale. Entrambi gli specialisti hanno affermato che tale situazione a loro parere permane da anni, e non si spiegano come io non abbia mai avvertito segnali sospetti. Affermano che un lobo del polmone sx non funziona più, e la parte restante ha compensato espandendosi di volume. Dalla TC eseguita dalla trachea al fegato, non risultano linfonodi interessati. Purtroppo, le speranze che si tratti di una patologia curabile mi stanno abbandonando. Mi dia un consiglio. Grazie infinitamente
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Caro signore,
capisco la sua angoscia, ma come le ho scritto se non abbiamo l'istologico non possiamo fare prognosi.
Se il tumore è li da anni come dicono, evidentemente è a bassa malignità, sicuramente non è un microcitoma.
I farmaci per la cura dei tumori polmonari oggi annoverano anche molecole intelligenti come gli inibitori della Tirosin Kinase.
Molto efficaci.
Inoltre mi pare di aver capito che una lobectomia renderebbe l'intervento oncologicamente radicale.
C'è tutto quanto per vedere il bicchiere mezzo pieno.
Non si abbatta se ci riesce e mi tenga aggiornato se vorrà.
In bocca al lupo e un carissimo saluto,
Dott. Caldarola.
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Utente
Utente
Non appena avrò l'istologico le farò sapere. Speriamo bene.
Grazie veramente di cuore Dottore
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Di nulla!
Abbia la mia vicinanza.
Carissimi saluti,
Dott. Caldarola.
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Utente
Utente
Egregio Dottore, questa mattina ho eseguito la broncoscopia e, sebbene si debba aspettare l'esito dell'istologico, il dottore mi ha detto che trattasi di neoformazione carcinoide neuroendocrina. Mi ha inoltre detto che la formazione è liscia, non frastagliata e ha compromesso il lobo inferiore sx del polmone. Mi si prospetta ovviamente un intervento, poi, si vedrà. Dicono si tratti di una forma di neoplasia piuttosto rara e vorrei sapere se esiste un centro specializzato per tale tipologia di tumori. Immagino che nel forum tali informazioni non possano transitare. Le sarei molto grato se mi desse un suo parere in merito. La ringrazio vivamente.
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Caro signore,
non si faccia mettere mani se non in un centro di Eccellenza.
In tal caso le consiglio senz'altro l'IEO a Milano in particolare la sezione di Chirurgia Toracica.
Può prendere visione del sito a questo link:
https://www.ieo.it/
Spero che accoglierà il mio suggerimento, nel suo interesse e della sua salute.
Mi tenga informato se vorrà.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
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Utente
Utente
Stimato Dottore, terrò sicuramente in considerazione il suo consiglio. Può gentilmente informarmi ulteriormente in merito a tale patologia? Il medico che ha effettuato l'esame mi è sembrato cautamente ottimista, ma io ho ahimè letto qualcosa e le inormazioni non sono confortanti. Grazie di cuore
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Il carcinoide è un tumore neuroendocrino scarsamente aggressivo.
Se si tratta di quello la prognosi diventa molto favorevole.
Ma deve essere operato da mani esperte.
Nel centro che le ho indicato si fanno centinaia di interventi di chirurgia toracica/anno per tutti i tumori polmonari compresi i carcinoidi.
E la riuscita di un intervento dipende dal "volume" di inteventi annuali di una equipe.
Sia ottimista...
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
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Utente
Utente
Egregio Dottore, a distanza di sei giorni dalla broncoscopia, in via ancora non definitiva, ho saputo che dovrebbe trattarsi appunto di carcinoide neuroendocrino, come già annunciatomi. Seguendo il suo consiglio ho preso appuntamento all'IEO di Milano (fra nove giorni). Stasera purtroppo, nonostante io non abbia avuto in questo periodo particolari problemi fisici, mi è nuovamente comparsa la febbre, 37.5. Temo possa nuovamente essere un inizio di polmonite...ora non so cosa fare..dovrò ancora fare terapia antibiotica? Mi dica il suo parere. Grazie di cuore
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Certamente,
se la febbre sale dovrà procedere alla assunzione di antibiotico.
Mi faccia sapere quello che le diranno allo IEO: lì sarà in mani eccellenti.
La saluto con sincera affettuosità.
Dott. Caldarola.
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Utente
Utente
Senza meno Dottore, la terrò aggiornata. Grazie vivamente.
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Utente
Utente
Stimato Dottore, la informo in merito all'esito della biopsia avuto questa mattina e che di seguito riporto, sottolineando che domani avrò la visita presso l'IEO di Milano. Broncoscopia bronco locare inferiore sx. Descrizione macroscopica. A. 4 frammenti tissutali non orientati fino a mm 2 .Prelievi: A: biopsia bronco locare inferiore sn. 1: N 4. Diagnosi: A. Reperto compatibile con carcinoide tipico; non evidenza necrosi. NB: la lesione è stata studiata anche mediante le indagini immunoistochimiche sinaptofisina (+), CD 56 (+) TTF1 (-) Ki67 (2%). Snomed: T-2600000, M-8240100C
Da quello che mi è stato detto, mi si prospetta un intervento molto importante. Sono molto preoccupato anche perché mi è stato anticipato che dovrò fare TC al cranio e addome. Gradirei di cuore il suo parere. Grazie mille
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
La TC cranio e addome nel suo caso può essere più vantaggiosamente sostituita da una PET/TC total body e del cranio con 18f-di idrossi-fenil-alanina (18F DOPA).
Ma queste valutazioni spetteranno al team che la prenderà in cura allo IEO.
L'intervento fatto in un luogo dove il team di Chirurgia toracica ha all'attivo un enorme volume di interventi complessi /anno la pone al sicuro per la percentuale di rischio che è inversamente proporzionale al volume di interventi ad alta complessità per anno.
Ci vada fiducioso: uno stato d'animo positivo può esserle solo di aiuto.
Se può inizi a chiedere i blocchetti dei preparati istologici.....
Mi faccia sapere, se vorrà.
Carissimi saluti,
Dott. Caldarola.
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Utente
Utente
Egregio Dottore, come già anticipato , ieri ho eseguito la visita presso l'IEO. Sono giunto alla struttura seguendo l'iter del servizio sanitario nazionale, non sapendo dunque, chi sarebbe stato lo specialista che avrei incontrato. Devo dire che ho avuto modo di constatare in prima persona la professionalità e la gentilezza del medico, il quale mi ha illustrato l'ipotetico percorso che mi aspetta. Mi ha prescritto molti esami diagnostici (Pet/tac cranio e addome, spirometria, ecg, e nuova broncoscopia), tutti da effettuare all'IEO. Sembra abbastanza d'accordo sulla diagnosi di carcinoide tipico, e mi ha spiegato che durante la broncoscopia si potrebbe pensare di eseguire un "intervento", mirato a ripristinare parte del parechima, così da facilitare il successivo intervento. Si spera in una lobectomia (80%) ma si potrebbe verificare anche una asportazione più radicale. In sincerità, essendomi un po' documentato, ed avendo letto che, nei casi di carcinoide tipico, la % di guarigione è molto elevata, avrei sperato in notizie lievemente più tranquillizzanti. Tuttavia, il medico mi ha trasmesso molta fiducia. Ora Dottor Caldarola, mi rivolgo a lei per sapere cosa ne pensa in merito alla mia patologia e, soprattutto, se mi consiglia in vista dell'intervento, di seguire la via "privata" all'interno della struttura affidandomi ad uno specialista in particolare anziché farmi operare dal chirurgo che sarà presente in quel giorno. Sottolineo, peraltro, l'altissima qualità e professionalità di tutti i medici del centro.
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Carissimo,
all'IEO non c'è differenza tra i pazienti paganti e quelli che vengono operati in convenzione con il SSN.
Il livello professionale delle equipes è altissimo e tutti gli operatori sono altamente qualificati.
L'unica cosa che cambia è che pagando può scegliere il medico(ma le ho detto che sono tutti allo stesso livello) e beneficiare di una camera singola con letto per un accompagnatore.
In SSN starebbe in camera con un'altro paziente.
Altre differenze non ce ne sono.
Deve scegliere lei: se ha una assicurazione opti per la solvenza, se non la ha vada tranquillo con il SSN.
Le parlo perchè conosco l'Istituto.
Il carcinoide è un tumore neuroendocrino sicuramente con una percentuale teorica di guarigione molto più alta di altri tumori polmonari.
Specie se abbia caratteristiche istologiche che solo l'esame del pezzo operatorio potrà definire. E soprattutto se non abbia disseminato metastasi e se l'intervento sia oncologicamente radicale.
Io ho la sensazione che lei avrà ancora motissimi anni di vita.
Spero che finalmente all'IEO abbiano imparato a fare il cappuccino per bene...
:-))
Sursum corda e mi tenga sempre informato.
Un abbraccio.
Dott. Caldarola.
[#24]
Utente
Utente
Senz'altro Dottore...Speriamo di aggiornarci con buone nuove. Grazie di cuore per tutto..
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Utente
Utente
Egregio Dottore, eccomi nuovamente a Lei per ricevere, con la professionalità e la competenza che la contraddistinguono, un altro consiglio. Come sa, anche in seguito al suo parere, per curare la mia patologia ho scelto di affidarmi agli specialisti dell'IEO, seguendo l'iter del SSN. Ad una settimana dalla visita, durante la quale sono stato informato di tutto ciò che era possibile sapere in quel momento, lo Specialista con cui ho parlato, mi ha anticipato che, una volta ripetuti i vari esami, mi sarei dovuto sottoporre ad intervento entro la metà di giugno. Dunque, proprio un paio di giorni fa, ho ricevuto via mail il protocollo preparatorio e sono stato contattato telefonicamente dal centro, il quale mi informava che gli esami diagnostici (veramente un'infinità!) saranno effettuati entro i primi di luglio, e la riunione di equipe è fissata per il 10 luglio. Inutile il mio tentativo di chiedere all'infermiera al telefono una velocizzazione dell'iter, in quanto, giustamente, mi è stato risposto che la priorità è riservata a casi urgenza. Immagino che Lei potrà capire la mia ansia, le mie preoccupazioni: se da un lato è vero che tale situazione la sto trascinando da anni, dall'altro temo comunque che possa ulteriormente peggiorare. Le chiedo dunque Caro Dottore, secondo Lei è il caso che io intraprenda la strada "privata" per velocizzare il tutto? Inoltre, fiducioso del suo parere volevo sapere da Lei quali attenzioni devo osservare nella mia quotidianità per non incorrere nell'ennesima polmonite che mi porrebbe in uno stato fisico non adeguato alla vigilia di un intervento. Ho uno stato fisico generale molto buono, ma so da me che almeno per il momento l'attività fisica mi è preclusa. Ma non so, ad esempio, sempre che il mio stato d'animo in questo periodo molto altalenante me lo permetta, qualche camminata in montagna, passeggiate in bici, una giornata tranquilla al mare, a Suo parere potrebbero pormi in una situazione rischiosa? Psicologicamente potrebbero forse aiutarmi, ma ho paura di un'altra polmonite. Grazie per la Sua attenzione e per tutto ciò che mi vorrà consigliare. un abbraccio
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Carissimo,
purtroppo se lei considera che allo IEO affliuscono da tutta Italia e dalla Svizzera Italiana e che nella maggior parte dei casi si tratta di pazienti in cui accanto alla patologia oncologica c'è anche l'urgenza di intervenire, comprenderà che le attese del SSN sono talvolta lunghe quando c'è la patologia ma non l'urgenza oggettiva.
Non perchè io voglia patrocinare la causa dell'Istituto ma perchè conoscendolo bene so che non ci sono altri fini.
La scelta della solvenza sicuramente accorcia i tempi ( in pratica come ebbi modo di scriverle serve solo a quello) ma tenga conto che io non conosco le sue finanze e se lei abbia una Assicurazione che la copra: tra trattamento alberghiero, farmaci, costo dell'intervento, costo della permanenza in terapia intensiva la cifra si fa notevole.
Questa scelta spetta a Lei e su di essa non mi permetto di interferire. Può sempre chiedere un preventivo di spesa.
In quanto alle polmoniti recidivanti a cui va incontro, sono dovute alla presenza della massa che provoca una atelettasia, cioè una mancata ventilazione di un segmento polmonare e il ristagno di germi al suo interno che approfittano di qualunque calo delle difese immunitarie per virulentarsi.
Certo, sotto una campana di vetro non ci si può mettere e la stessa non la garantirebbe nemmeno da una recidiva di una broncopolmonite: ma io oltre la quotidianità di una vita tranquilla fino all'intervento non mi spingerei.
Del resto se lei decidesse di optare per la solvenza i tempi sarebbero molto più contratti e la rimozione del carcinoide il miglior antidepressivo che lei potrà assumere.
Che poi lei possa farsi delle escursioni montane senza che questo le provochi infezione polmonare è anche verosimile: ma prevederlo è praticamente impossibile per chiunque.
Questo è quello che in scienza, coscienza ed empatia mi sento di consigliarle.
L'ultima parola spetta a lei, come è giusto che sia, elaborando le riflessioni che mi sono permesso di porgerle.
La saluto caramente e ricambio l'abbraccio di vero cuore.
Buona domenica,
Dott. Caldarola.
[#27]
Utente
Utente
Carissimo Dottore, ho appena terminato gli esami previsti per oggi presso l'IEO (TC, visita cardiologica ed ecg, spirometria e scintigrafia ossea). La prossima settimana broncoscopia. La contatto poiché da una settimana ho dovuto nuovamente far ricorso a terapia antibiotica a causa dell' ennesima broncopolmonite (la quarta in neanche due mesi), che stavolta mi ha posto in uno stato di enorme prostrazione psico-fisica. Dunque, poiché qui in ospedale non è stato possibile avere informazioni in merito, volevo sapere da Lei per quanti giorni ancora dovrei protrarre la terapia antibiotica (LEVOFLOXACINA 500), ma soprattutto sapere come fare per scongiurare un'altra broncopolmonite (evento molto probabile) che, in vista dell'intervento, mi debiliterebbe troppo. Mi fido molto del sul parere. Grazie dell' attenzione Dottore. A presto.
[#28]
Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Signore,
lei sa che è uno dei miei pazienti virtuali "preferiti".
Ma senza valutare la lastra non posso in tutta onestà indicarle quanti gg ancora deve fare con la Levofloxacina.
Se l'RX mostra una risoluzione della infezione non ha senso prolungare la terapia.
Tenga infatti presente che lei ha un'area polmonare atelettasica, cioè non ventilata, e che questa costituisce un serbatoio di secrezioni e muco sempre pronto a infiammarsi.
Per questo motivo non esistono strategie per la prevenzione degli episodi polmonitici: una possibilità potrebbe essere quella di assumere una profilassi antibiotica fino all'intervento, ma questo non le garantisce nulla e soprattutto la espone alla insorgenza di resistenze batteriche.
Forse è più utile solecitare il suo medico di riferimento all'IEO facendo presente questa sua situazione e la necessità che i tempi di attesa vengano ulteriormente accorciati.
Prima si toglie il dente prima lei starà bene.
Del resto la presenza di pomoniti recidivanti costituisce nel caso in specie una situazione clinica che non può, anzi non deve, essere fatta passare sotto silenzio.
Perciò con il garbo che le è proprio mostri anche la fermezza che è necessaria in qualunque situazione.
Mi aggiorni quando vuole.
Un abbraccio.
Dott. Caldarola.
[#29]
Utente
Utente
Grazie infinite Dottore, all'affetto "virtuale" nei suoi confronti, associo un'assoluta stima e considerazioni dei suoi preziosi pareri. Nei giorni precedenti, all'insorgere della recidiva polmonitica e in vista degli esami effettuati appunto oggi, ho chiamato immediatamente il centro, cercando di contattare il medico che ha effettuato la prima visita. Gli operatori mi hanno risposto che avrebbero immediatamente avvisato il dottore e mi avrebbero poi informato. Purtroppo ciò non è accaduto e oggi non sono riuscito a parlare con il personale specializzato. Il prossimo giovedì, dovendomi recare nuovamente al Centro, farò di tutto per informare i medico della situazione. La terapia antibiotica dovrò continuarla per altri 4 giorni, speriamo siano sufficienti per affrontare i prossimi esami in discreta salute. La terrò aggiornata. Grazie di cuore Dottore.
[#30]
Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Di nulla!
Attendo sue nuove.
Carissimi saluti empatici,
Dott. Caldarola.
[#31]
Utente
Utente
Carissimo Dottore, eccomi nuovamente a Lei con notizie non certo confortanti. Questa mattina ho ricevuto l'esito della TC effettuata due giorni fa e il cauto ottimismo che avevo ha lasciato spazio a sconforto e scoraggiamento, soprattutto per il veloce peggioramento della mia situazione. Le riporto di seguito quanto refertato. OSSERVAZIONI: Si conferma la presenza di grossolana lesione vegetante nel bronco lobare inferiore sx, con incremento dell'atelettasia del parenchima polmonare inf sx, al livello del quale si osserva la presenza di grossolane aree ipodense interne, come per fenomeni necrotico-colliquativi, circondate da aree di contrast-enhacement. Tali reperti non consentono di escludere la presenza di tessuto neoplastico intrapernchimale associato all'atelettasia. Rispetto all'esame TC precedente (26/04/'17),si osserva inoltre incremento dimensionale di linfonodi mediastino-ilari, oggi sospetti, localizzati: in sede parabronchiale sx con asse corto 12mm (ima 67 se 4); in sede sottocarenale (stazione7) con asse corto di 15mm (ima 62 se 4). Lieve incremento dimensionale anche di alcuni linfonodi localizzati anche in sede paratracheale inferiore dx (R4) con asse corto 8mm (ima 54 se 4) e paratracheale superiore dx (R2), con asse corto 6 mm, di significato quantomeno dubbio. Non altri reperti intraparenchimali di rilievo bilateralmente. Non linfadenomegalia ascellari, sovra e sottoclaveare. TC addome: non lesioni focali sospette, a livello di fegato,milza, pancreas, reni e surreni. non tumefazioni linfonodali in sede lomboaortica, pelvica ed inguinale bilaterale. Non altri reperti significativi. CONCLUSIONI: Tessuto solido patologico in sede bronchiale inferiore sx, associata ad atelettasia del lobo polmonare inferiore omolaterale; linfonodi sospetti mediastino-ilari. Dottore, capirà il mio sconforto e soprattutto, vista la rapidità con cui la situazione è peggiorata, comprenderà il forte dubbio che mi assale quando mi interrogo se avessi fatto meglio a richiedere privatamente un intervento immediato. Giovedì sarò nuovamente al Centro per la broncoscopia e chiederò se ora, accanto alla gravità, sussista anche l'urgenza, situazione di cui comincio ad avere certezza. Spero che i medici possano prendere a cuore la mia situazione. Mi faccia sapere il Suo parere, ci terrei molto. Grazie Dottore e mi scusi per il disturbo. Un abbraccio
[#32]
Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Caro Signore,
la TC è un esame assai sensibile che tuttavia non può mettere in evidenza se un linfonodo è aumentato di volume a seguito della infezione che se non sbaglio lei aveva da poco avuto o se sia tale per una metastasi.
Il referto infatti, sul quale devo basarmi non potendo vedere il CD non parla di certezze di una la frase, riferita ai linfonodi: "quantomeno dubbi" "oggi sospetti" e così via.
In questi casi il passo successivo è la PET/TC, che seppure con i limiti di tutte le metodiche non invasive, potrebbe fornire indicazioni più cogenti.
Le consiglio intanto di non scoraggiarsi, e di recarsi quanto prima da chi la sta curando, affinchè possa vedere le lastre e valutare la eventuale sopravvenuta urgenza, spostando il suo posto nella lista di attesa.
Se lei desideri optare per una valutazione e un intervento in solvenza, posto che io non conosco nè voglio conocere le sue finanze o la presenza di una copretura assicurativa, lo proponga pure senza troppe timidezze al chirurgo toracico.
Aspetto sue nuove. Sperando che siano migliori di quanto sembrano.
Un caro saluto
Dott. Caldarola.
[#33]
Utente
Utente
Carissimo Dottore, eccomi nuovamente a Lei per informarla in merito agli sviluppi importanti del mio difficile percorso e soprattutto per avere un suo parere in merito. Non mi soffermo a ricopiare minuziosamente le diagnosi scaturite dagli innumerevoli esami diagnostici ai quali mi sono sottoposto in queste settimane, mi limiterò a riferirle quale sia la mia situazione attuale e cosa mi aspetta, il tutto, con comprensibile prostrazione e sconforto. Dai vari esami ripetuti a distanza di un mese e mezzo circa, (TC, Scintigrafia, Spirometria, PET, Broncoscopia con prelievo istologico e biopsia ai linfonodi con sospetto oncologico) è emersa una diagnosi più preoccupante di quella iniziale, trattasi infatti di “Carcinoide Atipico” (anziché Tipico), esteso anche al bronco superiore. Lei potrà capire la mia disperazione, essendomi trovato di fronte ad una situazione clinica ben più grave della precedente. L’unica lieve nota positiva in tutto ciò, sta nella negatività dell’esame istologico dei linfonodi. Ora, quello che mi si prospetta, ufficializzato dall’equipe che ha valutato il mio caso e dal chirurgo che mi opererà, è una pneumonectomia anziché una lobectomia come invece mi era pressoché stato garantito inizialmente. Lei potrà di certo capire la mia rabbia mista a sconforto e disperazione, e non riesco neanche a darmi pace né risposte al fatto del perché non si sia intervenuti prima, quando il lume superiore del bronco non era interessato (come da diagnosi da prima TC), e soprattutto se e perché tutti i medici con cui ho avuto modo di parlare, alla mia domanda sulla possibilità di un avanzamento veloce della malattia, mi hanno risposto che questa forma di tumore è a lentissima evoluzione, e un mese o due in più non avrebbe cambiato nulla. Mi fido ciecamente del parere dei Medici ai quali ho affidato la mia vita, ma queste domande mi martellano la testa e non riesco a darmi alcuna risposta. Alla seconda visita, come anche Lei mi suggerì di fare, giunto a Milano, ho ripetutamente chiesto se non fosse il caso di optare per la solvenza, accorciando notevolmente i tempi di attesa per l’intervento ma, ripetutamente e da più specialisti, mi è stato sconsigliato, poiché non trattavasi di caso “urgente”, sebbene grave. Dunque, Carissimo Dottore, mi trovo così, con una diagnosi aggravata, a far i conti con un’aspettativa di vita a cui non voglio neanche pensare, intervallata da una qualità di vita difficile da accettare (sempre che vita ci sia), decisamente molto lontana da quella che un ultramaratoneta come me potrà mai accettare. La abbraccio con stima e affetto. Mi faccia sapere, se vorrà.
[#34]
Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Carissimo,
capisco il suo sconforto per la prospettata pneunomectomia, ma le assicuro che è molto meglio vivere con un solo polmone (anche il Sommo Pontefice ne ha uno solo), situazione a cui l'organismo si adatta che senza una o entrambe le gambe o diventare cieco.
Per farle un esempio molto diretto.
Durante i nostri confronti ho sempre precisato che la Medicina non è scienza esatta: io, e non per spirito di Casta che non mi appartiene affatto, non me la sento di biasimare i Colleghi che hanno temporeggiato perchè in effetti il suo tumore polmonare, già raro è risultato istologicamente ancora più raro.
Colga le pere sane e non quelle marce: intanto non ha mestastasi linfonodali e avrebbe potuto averle. Non sottovaluti queste fortune che altri non hanno.
Se avesse avuto un Microcitoma la prognosi sarebbe stata drammaticamente diversa: qui dovrà lottare ma non ha preclusa la possibilità di una vita libera da malattia ancora lunga.
E se non potrà fare la maratona farà delle passeggiate in collina: potrà godersi lo spettacolo della natura, quelle piccole cose che ci sfuggono perchè anche lo sport lo facciamo di fretta.
So che cosa sta pensendo: che io parlo così perchè oggi apparentemente in buona salute; beh io penso all'oggi, all'hic et nunc o all' oraziano "Carpe Diem" :quello che mi aspetta domani o tra un anno o tra dieci non lo conosco e non lo voglio conoscere.
Forse perchè ho visto morire tanta gente più giovane di me con cui un mese prima, una settimana prima, qualche ora prima mi ero fatto una chiacchierata o ero andato al bar.
Perciò: "Sursum corda" se ci riesce.
Piuttosto questo polmone quando lo togliamo?
Prima ci sbrighiamo e meglio è!
Mi tenga aggiornato.
Un abbraccio,
Caldarola.
[#35]
Utente
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Carissimo Dottore, innanzitutto la ringrazio per le parole di speranza e coraggio che ha voluto profondere nei miei confronti. È importante per chi sta vivendo momenti così difficili, avere un po' di incoraggiamento da chi, come Lei, affianca ad un'eccellente professionalità uno spessore umano non comune. Leggendo le Sue parole, mi sono ritrovato mille volte nelle Sue stesse considerazioni ma, come Lei stesso afferma, vivere in prima linea è difficile, e lo è ancora di più l'attesa, l'incognito. Comunque, condividendo con Lei il detto oraziano Carpe Diem, non mi resta che attendere con ansia e timore l'intervento, previsto entro due settimane. Spero per la mia salute mentale, che mi abbandonino i dubbi e le domande sul "se si fosse intervenati subito?". Le farò sapere, nel frattempo grazie con tutto il cuore per il tempo è l'affetto virtualw che fino ad ora mi ha dedicato.
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Utente
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Carissimo Dottore, eccomi finalmente di nuovo a Lei. Dico finalmente poiché dopo un travagliato percorso denso di sofferenza fisica e psicologica di cui ho reso partecipe anche Lei con le mie lettere, sono ora a comunicarle che quella luce in fondo al tunnel che anche Lei intravedeva nella mia situazione, si sta avvicinando sempre più. Il 3 agosto, come da protocollo, ho subito la pneumonectomia per carcinoide bronchiale atipico, presente nel bronco inferiore sx ed estesosi anche a quello superiore, infiltratosi nella pleura e al diaframma. Ometto in questa sede tutti i dettagli squisitamente tecnici dell’intervento (durato oltre 5 ore), e mi limito con linguaggio sicuramente non specifico, ad elencare sommariamente ciò che è risultato dai lunghissimi mesi di angosce e stress. Ebbene, nonostante oggi io abbia un solo polmone, la luce la vedo, eccome! Dopo tre giorni dall’intervento (superato inizialmente bene con qualche complicazione di routine successivamente), ho ricevuto la più bella notizia che potevo aspettarmi in quel momento: asportati 22 linfonodi, esame bioptico negativo su tutti, pertanto nessuna terapia da effettuare, in seguito solo controlli di routine. Sicuramente questa notizia, a livello psicologico, mi ha dato una carica inaspettata, anche se solo chi vive certe situazioni in prima persona, sa cosa si possa provare anche semplicemente salutando un medico, temendo che venga a dirti qualcosa che non vorresti mai ascoltare. Comunque, dicevo che l’intervento è andato tecnicamente benissimo, non si è reso necessario per me il reparto di terapia intensiva, visto che da subito, la perfusione polmonare è stata del 98% (ad oggi è costante 99%-100%), la mattina successiva ero seduto in poltrona e la sera stessa a muovere qualche passo per i corridoi. Dimesso in 5° giornata ma saggiamente rimasto in zona IEO per qualche giorno. Dico così perché dopo due giorni, nei quali, non mi crederà ma giravo tranquillamente per Milano camminando e guidando la macchina, ho accusato nuovamente un sintomo che mi aveva già accompagnato infelicemente prima dell’intervento: fibrillazione atriale. Di nuovo al Centro, di nuovo ricoverato. Accertamenti vari dai quali non emerge nulla di preoccupante, ma i farmaci somministrati per ripristinare la normalità cardiaca, mi provocano una forte flebite alle braccia e, peggio ancora, un vero e proprio crollo psicologico, dal quale mi sto riprendendo solo ora a casa. Dopo tre giorni vengo dimesso ed affronto il viaggio di ritorno in macchina (non guido io e i medici mi dicono che non ci sono controindicazioni), con dei dolori atroci in tutto il corpo, che si placano solo il giorno successivo. Ma ormai il più è fatto caro Dottore e, come ormai sono solito fare, vista la stima e gratitudine che ho nei suoi confronti, Le vorrei chiedere qualche consiglio in merito a quello che sarà, ebbene sì, il mio FUTURO. Infatti ho ricevuto dagli eccellenti medici che ho incontrato al Centro, parere discordante in merito a quelle che dovranno essere le abitudini e stili di vita che dovrò attuare con un solo polmone. Ad esempio, in merito al mio lavoro (che peraltro amo molto) fra quanto potrò riprenderlo? Io lavoro in una scuola superiore, e sto quotidianamente con i ragazzi: un medico mi ha detto che dovrei lavorare con una mascherina, un altro no. E poi, locali con molta gente sì con attenzione o assolutamente no? Inoltre, Lei mi consiglierebbe di effettuare la profilassi antinfluenzale? E l’attività fisica? Mi scusi questa serie di quesiti (vorrei porglierne molti altri ma rischio di tediarla), ma mi fido ciecamente di Lei, come quando mi disse di affidarmi senza dubbi all’IEO, come quando mi disse che aveva la “sensazione” che avrei superato questa malattia, come quando mi disse “SURSUM CORDA”! Grazie Dottore, grazie della passione che conferma quotidianamente per il suo lavoro e dell’umanità che offre a tutti noi! A presto. P.S. Buone vacanze (se no le ha ancora fatte)
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Carissimo,
che bellissima notizia!
Ora pian piano deve elaborare il tutto.
In quanto alle domande specifiche che mi fa le rispondo che prima di riprendere a frequentare locali affollati è bene che lasci il tempo al suo organismo di restaurare le difese immunitarie.
La mascherina in carta difende poco.
Lo sport che deve fare lei sono passeggiate a passo svelto di circa un'ora al giorno ma eventualmente meno se la frequenza salga e si senta stanco. In quel caso si fermi e si riposi.
Questa attività fisica ha una serie di vantaggi sul cuore e sul polmone che lei neppure immagina.
Lei DEVE fare assolutamente il vaccino antiinfluenzale stagionale, meglio quello intradermico (Intanza) che è più immunogeno e praticare la vaccinazione antipneumococcica.
Entrambe alla ASL o dal medico curante.
Mangi in modo equilibrato tutto, senza escludere nulla.
E segua il follow up che le hanno consigliato all'IEO.
Si ricordi che Papa Francesco è nelle sue condizioni e ad 80 anni è pimpante più che mai.
La sua notizia oggi è la prima buona notizia della giornata.
Grazie per averla condivisa.
Un fraterno abbraccio!
Vincenzo Caldarola.