Sifilide: periodo finestra, contagiosità e follow-up

Gentilile Dottore, molto sinteticamente provo a riassumere la mia storia clinica per alcuni dubbi che ho. Da fine novembre al 01 gennaio ho contatti sessuali con un ragazzo che all'ultimo incontro (1 gennaio) mi riferisce di avere una specie di esantema sul glande (puntine rosse non dolenti) di cui si sarebbe accorto solo quella sera e che sarebbero scomaprse dopo 1 settimana circa. Io, in assenza di alcuna sintomatologia, il 14 gennaio faccio la mia abituale donazione di sangue all'AVIS e i risultati sono i seguenti:
SIFILIDE (non si capisce cosa è stato dosato): NEGATIVO
TMA HIV1-HCV-HBV : NEGATIVO
HIV1/2 Ab: NEGATIVO
Nonostante riconosca che il periodo è stato troppo ravviciinato, mi tranquillizzo parzialmente e con un nuovo ragazzo che frequento in modo fisso da qualche giorno facciamo tranquillam ente sesso non protetto (anche lui donatore, negativo a tutto fino a due mesi prima).
Il 12 febbraio circa mi compaiono alla base dell'asta due specie di taglietti che addebito a sfregamento sessuale e attrito con bordo preservativo, che aumentano di volume e diventano due piccole ulcerette su base dura, con aument linfonodi pubici e inguinali. Preoccupato della progressione, faccio analisi proivatamente il 21 febbraio:
VDRL 1:4 (< 1:2)
TPHA IgM 1,9 (<0,8)
TPHA IgG 8,01 (<0,8)
TPHA 1:640 (<1:80)
HIV (Ab): ASSENTI
Il 28 febbraio ho praticato terapia con Penicillina 2400 i.m.
Il mio ragazzo ha eseguito HIV (Ab), TPHA e VDRL il 25 febbraio: tutto NEGATIVO.

Le mie perplessità, di cui chiedo Suo gentile parere, sono le seguenti:
- riguardo al mio contagio, il dubbio era da chi averla presa. Vista la attuale negatività del mio attuale ragazzo, ho dedotto che l'esantema sul glande del ragazzo frequentato a dicembre potesse essere sifilide secondaria e quindi essermi contagiato li. Probabilmente il 14 gennaio era troppo presto per vedere positività alle analisi? (anche se resto nel dubbio di che analisi facciamno all'AVIS, perchè anche se non risutatva ancora dalle analisi, ero già infettato!, e la cosa mi preoccupa per l'utilizzo che si farà della mia sacca di sangue!)
- quando sono stato contagioso per il mio attuale ragazzo? Premesso che da quando mi è spuntata la lesione non abbiamo piu avuto rapporti, è possibile che la penetrazione senza eiaculazione (fatto sempre solo quello) non lo abbia contagiato? o è ancora presto per lui e , se si, quando deve ripeterli?
- fin quando sarò contagioso e quindi dovrò proteggermi? E' solo il contatto cil sifiloma a rischio?
- occorre che io ripeta per massimo scrupolo ancora gli antiHIV?

Scusandomi per la prolissità, senza la quale però non avrebbe avuto elementi per rispondermi, ringrazio di cuore anticipatamente.
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
piutosto che chiedersi che esami facciano all'AVIS, si batta il petto e dica mea culpa perchè lei aveva il dovere etico e di legge di informare il centro di donazione sui suoi dubbi.
Quindi meglio stendere un pietoso velo su questa vicenda.
E' molto logico che lei sia stato contagiato dal primo partner, che probabilmente aveva una sifilide allo stato secondario ed era molto contagioso.
mediamente dal contagio alle manifestazioni cliniche primarie possono passare da 10 a 90 gg, mediamente 20gg: quindi con i tempi ci si trova.
La VDRL si positivizza in media tra una settimana e 15gg Dopo la comparsa del Sifiloma primario, Non va meglio per il TPHA che si positivizza anche 10 settimane dopo l'infezione primaria.
Se ha avuto rapporti non protetti con i sifilomi in atto lei è stato molto contagioso per il suo attuale ragazzo: non occorre che i sifilomi fossero "eclatanti" quindi il rischio c'è e nel caso della penetrazione anale di un sifiloma ano - rettale.
Sarebbe bene ripetere il test HIV di IV generazione considerando che le nuove linee guida per questi test dispongono che il risultato defifinitivo vada considerato qiello a 40 gg dal contatto a rischio.
Il suo ragazzo dovrà fare quindi la sierologia di screening, in assenza di lesioni cliniche, ai tempi canonici.
Sulla terapia non entro nel merito: esistono diverse scuole di pensiero: in caso di sifiloma primario io sono per la scuola anglosassone che prevede 2400 UI di Sigmacillina ino unica somminisrrazione settimanale per tre settimane e dopo un mese di pausa inizio il follw-up,
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
[#2]
Utente
Utente
Gentile Dott, grazie per la immediata risposta.

Condivido il suo "rimprovero" ma purtroppo al momento della donazione il partner precedente non mi aveva comunicato ancora dell'esantema e la donazione l'ho fatta come da routine abituale che ogni 4-5 mesi faccio, in assenza di alcuna sintomatologia. Inoltre mai è stato fatto sesso senza preservativo, ma solo del petting che forse erroneamente ho ritenuto non potesse essere considerato un comportamento a rischio da dover dichiarare. Probabilmente anche quello lo avrei dovuto ritenere comportamento a rischio e ne prendo atto, come spero prenda atto chi leggerà questo post!

Mi permetto di ridomandarle il suo autorevole parere sulla tempistica di follow-up sierologico da seguire sia per me (dopo terapia) che per il mio ragazzo (fino a quando può esserci il rischio di positivizzarsi?) e sulla tempistica di mia contagiosità (dipende dal titolo VDRL o dalla scomparsa del sifiloma?)

Grazie
[#3]
Utente
Utente
Gentile Dottore, resto in attesa di una sua risposta sulle tempistiche di follow-up sia per me (dopo terapia con penicillina quando ripetere esami e fino a quando posso/devo considerarmi a rischio di contagiosità) che per il mio ragazzo (fino a quando può correre il rischio di positivizzarsi, per cui dovrà ripetere analisi), domande espresse nell'ultimo mio post.
Grazie
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile utente,
per lei il follow up va effettuato dopo un mese dalla fine della terapia con Sigmacillina: VDRL/TPHA/anticorpi antitreponema IgM/IgG.

Per il suo ragazzo lo screening va effettuato a 60 gg dall'ultimo contatto a rischio: VDRL/TPHA.

La guarigione del sifiloma dovrebbe già essere avvenuta: se così non è la terapia non è stata adeguata.
Faccia sapere, se vorrà.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
[#5]
Utente
Utente
Gentile Dottore, torno a chiederle un parere riguardo le analisi effettuate ad un mese dalla terapia con penicillina
Le analisi alla diagnosi erano le seguenti:
VDRL 1:4 (< 1:2)
TPHA IgM 1,9 (<0,8)
TPHA IgG 8,01 (<0,8)
TPHA 1:640 (<1:80)

Dopo 1 mese di terapia:
VDRL 1:2 (<1:2)
TPHA IgM 1.4 (<0.8)
TPHA IgG 12 (<0.8)
TPHA 1:1280 (<1:80)

La domanda è sulla eventuale efficacia terapeutica, tra quanto tempo ripeterli nuovamente e se in atto (sifiloma primario scomparso) posso risultare ancora contagioso.

Grazie per le rispsote che vorrà darmi.
[#6]
Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
mi pare che la situazione sia stagnante.
E la presenza dopo un mese di IgM a titolo pressocchè immutato indica che l'infezione è ancora in corso.
Quindi che lei è contagiante e teoricamente può evolvere verso la fase secondaria.
La prossima volta dosi gli anticorpi specifici (FTA-ABS) contro il Treponema Pallidum IgM+IgG.
Non vorrei che la somministrazione di 2400UI di Sigmacillina una tantum non sia stata sufficiente a eradicare l'infezione in presenza di un'alta carica treponemica.
Perchè con la penicillina la Sifilide GUARISCE SEMPRE.
Ne parli con chi la sta seguendo che spero sia un Infettivologo o un Dermosifilopata.
E se vorrà mi aggiorni pure.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.