A gennaio in preda al panico ho fatto il test in data 26 gennaio
Salve a chi mi risponderà. Sono de due mesi in preda all'ansia e sempre più sconfortato. Temo di aver contratto l'HIV. Ho fatto una cavolata avendo un rapporto sessuale non protetto con una donna. Lei è sposata, e anche io, e sicuramente non ne vado fiero dato che entrambi abbiamo anche bambini. Tuttavia a seguito di questo rapporto avvenuto a novembre non ho avuto episodi specifici di febbre ma solo un malessere e linfonodi ingrossati. Molta stanchezza e dolori sparsi in tutto il corpo che si accendono e spengono. A gennaio in preda al panico ho fatto il test in data 26 gennaio. Il testo è risultato negativo (era un Ac ANTI HIV 1-2 e Ag HIV-1 p24 (siero)). Tuttavia, essendo che il rapporto risale a novembre, sono andato in panico quando ho acquisito che fino a 3 mesi il test non ha validità. Ora mi ritrovo che ogni giorno sento sintomi nuovi, compreso una compressione al cranio, che prima era sulle tempie e ora è frontale. Inoltre, sebbene il medito toccandomi i linfonodi sul collo non abbia indicato nulla di preoccupante, io sento di avere linfonodi gonfi ovunque. Sento dolori alle gambe, alle spalle e al collo. Negli esami di gennaio ho fatto anche i test per mononucleosi e citomegalovirus e hanno trovato in entrambi la presenza delle igg e non delle igm. Avevo un alcuni valori fuori posto ma il mio medico di base non si è particolarmente preoccupato dei valori.
Mi ha fatto fare dei controlli in più i cui risultati sono stati solo sulla VES che era leggermente più alta del valore massimo.
Vengo al dunque. Sono dilaniato mentalmente dalla paura di essere sieropositivo e di sfasciare l'intera vita della mia famiglia per una scelta talmente sbagliata da vergognarmene ogni giorno appena mi sveglio. Fingo di avere pace per non dare a loro preoccupazioni ma piango ogni volta posso ritirarmi da solo in qualche modo. Le chiedo se in qualche modo il test che ho fatto per l'HIV dopo poco meno di due mesi dal rapporto a rischio può avere una attendibilità o se in realtà potrebbe essere non veritiero ed essere stato fatto durante il periodo finestra. Mi scuso se il mio messaggio potrà urtare qualcuno e il senso del giusto riconosciuto come comune. So di non essere ne un marito ne un padre modello ne retto.
Mi ha fatto fare dei controlli in più i cui risultati sono stati solo sulla VES che era leggermente più alta del valore massimo.
Vengo al dunque. Sono dilaniato mentalmente dalla paura di essere sieropositivo e di sfasciare l'intera vita della mia famiglia per una scelta talmente sbagliata da vergognarmene ogni giorno appena mi sveglio. Fingo di avere pace per non dare a loro preoccupazioni ma piango ogni volta posso ritirarmi da solo in qualche modo. Le chiedo se in qualche modo il test che ho fatto per l'HIV dopo poco meno di due mesi dal rapporto a rischio può avere una attendibilità o se in realtà potrebbe essere non veritiero ed essere stato fatto durante il periodo finestra. Mi scuso se il mio messaggio potrà urtare qualcuno e il senso del giusto riconosciuto come comune. So di non essere ne un marito ne un padre modello ne retto.
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Medico Chirurgo
Salve,
il test che ha effettuato dopo due mesi ha una probatività pari al 95% - 97%. Dunque quasi assoluta.
Calcoli i tre mesi e rifaccia lo stesso test per avere il risultato definitivo. Che certamente sarà negativo.
Lei soffre non perchè ha l'HIV ma per l'ansia e i sensi di colpa.
Mi faccia sapere se vuole il risultato, quando avrà fatto il test.
Cordialità,
Dott. Caldarola.
il test che ha effettuato dopo due mesi ha una probatività pari al 95% - 97%. Dunque quasi assoluta.
Calcoli i tre mesi e rifaccia lo stesso test per avere il risultato definitivo. Che certamente sarà negativo.
Lei soffre non perchè ha l'HIV ma per l'ansia e i sensi di colpa.
Mi faccia sapere se vuole il risultato, quando avrà fatto il test.
Cordialità,
Dott. Caldarola.
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 08/02/2017.
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