Il virus della meningite si sta diffondendo nel centro
Buonasera avrei bisogno gentilmente che mi aiutaste a risolvere un piccolo dubbio : in pratica a breve si terrá un pranzo organizzato dai miei ex compagni di scuola superiore a cui sono stato invitato. Fatto sta che tutti loro frequentano facoltà disparate in varie città d'Italia, soprattutto nel centro e nord: da Chieti all'Aquila, da Perugia a Pavia. Ecco dunque il mio quesito: visto che nei telegiornali ora si sente spesso che il virus della meningite si sta diffondendo nel centro e nel nord, c'è la possibilità seppur remota che avendo comunque contatto con i miei compagni per molte ore, possa rischiare di trovarmi di fronte un portatore sano di meningococco o comunque sia che qualcuno di essi porti il virus? È un rischio concreto? E poi quanto è importante vaccinarsi? Grazie, attendendo una vostra risposta vi porgo distinti saluti. Buonasera.
[#1]
Medico Chirurgo
Salve,
intanto sia ben chiaro che il Meningococco non è un virus ma un Batterio gram negativo.
Non mi risulta che sia in atto una epidemia di Meningite da Meningococco; ci sono stati dei casi putroppo tragici come ce ne sono ogni anno in Italia ( i casi di meningite ammontano a 600/anno) e non vi è alcuna evidenza che la percentuale di portatori asintomatici, tra i quali teoricamente potrebbe esserci anche lei, sia aumentata oltre la soglia "fisiologica" del 15% della popolazione.
La vaccinazione è senz'altro utile, specie nei soggetti ipocondriaci come Lei, e dovrebbe comprendere il ceppo C ma anche il ceppo B.
In riferimento alla "rimpatriata" non vi è nessun aumento del rischio che è pari a quello di camminare per Corso Cavour della sua città quando è molto frequentato o di entrare in un negozio affollato per svendita, sempre nella sua città.
Questo è quello che le dico in scienza e coscienza: è ovvio che la decisione di partecipare spetta a lei.
Cordialità,
Dott. Caldarola.
intanto sia ben chiaro che il Meningococco non è un virus ma un Batterio gram negativo.
Non mi risulta che sia in atto una epidemia di Meningite da Meningococco; ci sono stati dei casi putroppo tragici come ce ne sono ogni anno in Italia ( i casi di meningite ammontano a 600/anno) e non vi è alcuna evidenza che la percentuale di portatori asintomatici, tra i quali teoricamente potrebbe esserci anche lei, sia aumentata oltre la soglia "fisiologica" del 15% della popolazione.
La vaccinazione è senz'altro utile, specie nei soggetti ipocondriaci come Lei, e dovrebbe comprendere il ceppo C ma anche il ceppo B.
In riferimento alla "rimpatriata" non vi è nessun aumento del rischio che è pari a quello di camminare per Corso Cavour della sua città quando è molto frequentato o di entrare in un negozio affollato per svendita, sempre nella sua città.
Questo è quello che le dico in scienza e coscienza: è ovvio che la decisione di partecipare spetta a lei.
Cordialità,
Dott. Caldarola.
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Medico Chirurgo
Non solo quest'anno ma ogni anno si può avere il passaggio da portatori asintomatici del Meningococco a soggetti che per molteplici cause sviluppano la malattia clinicamente conclamata e in forma più o meno aggressiva o addirittura fulminante.
Ciò può determinare piccoli focolai circoscritti come per esempio lo scorso anno nella regione Toscana.
In tal caso è importante non solo una diagnosi precocissima sul paziente, che prevede nel DUBBIO di Meningite Meningococcica immediatamente l'impiego di antibiotici da parte del medico che diagnostica e che siano capaci di passare la barriera emato - encefalica (spesso tutto si gioca in poche ore quindi in caso di sospetto è lecito somministrare per via EV dosi ADEGUATE di ABT e poi chiamare il 118), ma anche l'identificazione dei contatti che vanno sottoposti a profilassi antibiotica e se possibile, ancorchè difficile, il portatore asintomatico per bonificarlo.
Dove lei abbia letto la falsa notizia di una epidemia di meningite non lo so: certo è che gli ospedali e gli obitori non straripano rispettivamente nè di malati nè di deceduti.
Al momento sono segnalati una decina di casi e siamo ben lungi da una epidemia ma perfettamente nella media annuale.
Arrivederci.
Dott. Caldarola.
Ciò può determinare piccoli focolai circoscritti come per esempio lo scorso anno nella regione Toscana.
In tal caso è importante non solo una diagnosi precocissima sul paziente, che prevede nel DUBBIO di Meningite Meningococcica immediatamente l'impiego di antibiotici da parte del medico che diagnostica e che siano capaci di passare la barriera emato - encefalica (spesso tutto si gioca in poche ore quindi in caso di sospetto è lecito somministrare per via EV dosi ADEGUATE di ABT e poi chiamare il 118), ma anche l'identificazione dei contatti che vanno sottoposti a profilassi antibiotica e se possibile, ancorchè difficile, il portatore asintomatico per bonificarlo.
Dove lei abbia letto la falsa notizia di una epidemia di meningite non lo so: certo è che gli ospedali e gli obitori non straripano rispettivamente nè di malati nè di deceduti.
Al momento sono segnalati una decina di casi e siamo ben lungi da una epidemia ma perfettamente nella media annuale.
Arrivederci.
Dott. Caldarola.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2k visite dal 09/12/2016.
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