Clostridium difficile

Salve, vorrei chiedere un parere su un caso di infezione da clostridium difficile contratto da una mia parente in una struttura riabilitativa. A seguito di problematiche di un sospetto addome occluso viene trasferita dallo staff interno ad un Ospedale dove verra' trattata in un pronto soccorso e poi in un reparto di Medicina. Lì verranno svolti vari esami tra cui l'esame colturale delle feci per la ricerca del Clostridium Difficile e il PCR sempre per la tossina del batterio.Trattata inizialmente con Ceftriaxone presentava vomito post prandiale con febbre e successive profuse evacuazioni. Da Rx presentava residui fecali nel tratto discendente e distensione gassosa mesenteriale e anche della cornice colica. Parliamo di una paziente di più di 65 anni e immunodepressa cronica e anemica. Alle dimissioni risultera' presunta positiva alla tossina B per il PCR e negativa all'esame colturale delle feci con prescrizione di trattamento a domicilio per 10gg con Metronidazolo per via orale. Dimessa con 2 scariche di diarree molli giornaliere senza nessuna prescrizione di dieta appropriata o altri esami da svolgere a parte la ripetizione dell'esame colturale.
Vorrei capire se l'esame del PCR sia piu' affidabile e specifico dell'esame colturale e il trattamento con le dimissioni sia appropriato al quadro esposto per la tipologia di paziente anche perchè il reparto di Medicina non ha svolto altre indagine diagnostiche. Grazie
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
Il Metrodinazolo è il farmaco di prima scelta per la colite da C. Difficile.
In presenza di un quadro clinico migliorato è plausibile continuare a casa la terapia e chiaramente osservare una dieta leggera povera di scorie.
La persistenza del batterio e della sua tossina va accertata nuovamente sia con un esame culturale sia con PCR, senz'altro più sensibile.

Infine a quadro clinico spento è senz'altro indicata una pancolonscopia di controllo.

Saluti cordiali,
Dr. Caldarola.
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Utente
Utente
La ringrazio Dott.Caldara della risposta molto specifica . Quindi, secondo la sua opinione la paziente in questione è stata dimessa per il miglioramento del quadro clinico ad esempio minori evacuazioni e assenza di febbre pur tuttavia in presenza, almeno mi pare di aver capito, in base alla PCR, della tossina B del Clostridium difficile. Ebbene comunque che chiarisca alcuni punti che in precedenza avevo omesso. La mia parente è in cura in un reparto di Ematologia per una Leucemia Mieloide Cronica da circa 10 anni con Imatinib mesilato e sulla scheda delle dimissione è stato aggiunta la prescrizione di metoclopramide in sciroppo per inappetenza/nausea e al bisogno Paracetamolo. Eseguito, come da foglio di dimissione ,dopo sospensiva antibiotico, ricerca tossina A e B del Clostridium d. su 3 campioni di feci consecutive ,emocromo , PCR. L'esito del Clostridium da feci per campione colturale, non da PCR ,è negativo. Ad oggi le evacuazioni sono aumentate sino a 4-5 al dì e ora sono completamente fluide in aggiunta ad inappetenza e a volte vomito postprandiale. Informato il reparto medico si dice che non è nulla di preoccupante e che sarà rivalutata magari con aggiunta di un Probiotico a 20 gg dalle dimissioni, ad oggi altri 6gg. di attesa per la visita di controllo. Grazie
Cordiali saluti
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Cara signora,
io le ho illustrato, e non posso fare diversamente, quali sono le terapie di prima linea per la Colite da Clostridium Difficile, che prevedono in prima battuta il Metronidazolo e in seconda istanza la Vancomicina.
I probiotici sono utilissimi.
Lo scopo è quello di eradicare il Clostridio, impresa spesso non facile, perchè no Clostridio=no tossine.
E' chiaro che nei casi più impegnativi vi siano altre opzioni di seconda linea, la sede non mi pare il luogo per l'elencazione, che devono essere valutate ed eventualmente adottate dal curante che ha in carico realmente la paziente, della quale io non conosco nulla della sua LMC.
Quindi il mio consiglio resta quello di farsi seguire da un ottimo emato - oncologo, che se ne ravviserà la necessità, chiederà il consulto del gastroenterologo.
Di più, telematicamente, non posso fare. Del che mi spiace.
Mi faccia pure sapere gli sviluppi, se lo desidera.
Saluti cordiali e in bocca al lupo,
Dr. Caldarola.