Periodo finestra hiv con test di nuova generazione
Salve, ho richiesto in passato un consulto per il test Hiv che ho svolto a circa 6 mesi e mezzo dal rapporto a rischio e mi è stato detto che sono esami definitivi. Tuttavia ho letto sul sito helpaids questo "Sono stati riportati rari casi di sieroconversioni tardive a 6-12 mesi dall'esposizione (Ciesielski CA, Metler RP. Duration of time between exposure and seroconversion inhealthcare workers with occupationally acquired infection with human immunodeficiency virus. Am J Med 1997;102:115-6).
Leggo anche che l'anno di pubblicazione è il 1997 e magari non sono casi più possibili.
Per questo chiedo a voi Dottori se posso stare tranquillo
Inoltre non ho neanche ben capito questo testo governativo i "La maggior parte delle persone infettate sviluppa una quantità di anticorpi identificabile dai test entro tre mesi dall'esposizione. Se un test è negativo entro i primi tre mesi dal contatto, andrà ripetuto una volta trascorsi tre mesi per escludere la possibilità di risultati falsamente negativi. Se anche il test eseguito dopo tre mesi dal contatto risulta negativo, molto probabilmente il soggetto a seguito dell'esposizione non ha contratto l'infezione da HIV. Se però la persona ha avuto un contatto con un soggetto sicuramente sieropositivo o se rimane un dubbio, sarà opportuno ripetere un test di conferma dopo sei mesi dall'esposizione.
quindi le mie preoccupazioni sono due:
1- nel primo articolo citato, si verificano ancora questi rari casi con le nuove tecnologie ed è quindi l'articolo troppo vecchio?
2- nel secondo articolo, leggo che si deve fare un primo test a 3 mesi più uno successivo dopo altri 3 mesi(quindi in totale 6 mesi) Invece nel caso di rapporti con persone sieropositive il periodo è un primo test a 3 mesi più uno dopo ulteriori 6 mesi(quindi in totale 9 mesi). Secondo me nel testo ci sono degli errori perchè non dovrebbe essere 3 mesi nel primo e 6 mesi nel secondo caso?
Vi chiedo gentilmente di rispondere a tutte e due le domande, lo so che non dovrei provare a interpretare ma dopo aver letto tutto ciò sono un po' preoccupato e so che voi dottori mi saprete tranquillizzare date le vostre competenze. Grazie
Leggo anche che l'anno di pubblicazione è il 1997 e magari non sono casi più possibili.
Per questo chiedo a voi Dottori se posso stare tranquillo
Inoltre non ho neanche ben capito questo testo governativo i "La maggior parte delle persone infettate sviluppa una quantità di anticorpi identificabile dai test entro tre mesi dall'esposizione. Se un test è negativo entro i primi tre mesi dal contatto, andrà ripetuto una volta trascorsi tre mesi per escludere la possibilità di risultati falsamente negativi. Se anche il test eseguito dopo tre mesi dal contatto risulta negativo, molto probabilmente il soggetto a seguito dell'esposizione non ha contratto l'infezione da HIV. Se però la persona ha avuto un contatto con un soggetto sicuramente sieropositivo o se rimane un dubbio, sarà opportuno ripetere un test di conferma dopo sei mesi dall'esposizione.
quindi le mie preoccupazioni sono due:
1- nel primo articolo citato, si verificano ancora questi rari casi con le nuove tecnologie ed è quindi l'articolo troppo vecchio?
2- nel secondo articolo, leggo che si deve fare un primo test a 3 mesi più uno successivo dopo altri 3 mesi(quindi in totale 6 mesi) Invece nel caso di rapporti con persone sieropositive il periodo è un primo test a 3 mesi più uno dopo ulteriori 6 mesi(quindi in totale 9 mesi). Secondo me nel testo ci sono degli errori perchè non dovrebbe essere 3 mesi nel primo e 6 mesi nel secondo caso?
Vi chiedo gentilmente di rispondere a tutte e due le domande, lo so che non dovrei provare a interpretare ma dopo aver letto tutto ciò sono un po' preoccupato e so che voi dottori mi saprete tranquillizzare date le vostre competenze. Grazie
[#1]
Medico Chirurgo
Salve,
il primo testo del 97 lo cassi!
Per quanto riguarda i tempi attuali, le linee guida adottatte dall'OMS e copiate dall'Istituto Superiore di Sanità statuiscono:
- che un test HIV 1 - 2 di IV generazione con ricerca della p24 deve essere considerato definitivo dopo 90 gg dall'evento a rischio.
-Nel caso che il rapporto sia avvenuto con persona sicuramente sieropositiva viene raccomandato un ulteriore test a 180 gg dall'evento a rischio.
Quindi a sei mesi dall'evento a rischio.
In ogni caso la sensibilità dei test ECLIA di IV generazione con ricerca di p24 è tale che dopo 20 gg la attendibilità è già > al 95%!
Le sieroconversioni ad un anno fanno parte della storia della virologia HIV!
Saluti,
Dr. Caldarola.
il primo testo del 97 lo cassi!
Per quanto riguarda i tempi attuali, le linee guida adottatte dall'OMS e copiate dall'Istituto Superiore di Sanità statuiscono:
- che un test HIV 1 - 2 di IV generazione con ricerca della p24 deve essere considerato definitivo dopo 90 gg dall'evento a rischio.
-Nel caso che il rapporto sia avvenuto con persona sicuramente sieropositiva viene raccomandato un ulteriore test a 180 gg dall'evento a rischio.
Quindi a sei mesi dall'evento a rischio.
In ogni caso la sensibilità dei test ECLIA di IV generazione con ricerca di p24 è tale che dopo 20 gg la attendibilità è già > al 95%!
Le sieroconversioni ad un anno fanno parte della storia della virologia HIV!
Saluti,
Dr. Caldarola.
[#2]
Ex utente
Grazie. Fanno parte della storia nel senso che con i nuovi test non posso capitare vero?
Comunque sento ancora lievi sintomi come mal di gola e inoltre è leggermente imbarazzante ma ho trovato una sostanza bianca sul prepuzio, non so se è un agente esterno ma l'ho subito rimosso senza problemi e non si è ripresentato(sembrava carta igenica) mi scusi per quello che le dico ma vorrei escludere sintomi anche non credo sia un sintomo e per questo chiedo a lei una risposta.
Comunque solo il test può fare un esito definitivo? Cioè se continuo a sentire sintomi dopo un test a 6 mesi, il tutto è frutto della mia ansia dato che il mio esame è definitivo, o per lo meno non è questa patologia a insinuarli vero Dottore?
Chiedo solo a lei conferma. Grazie dottor Caldarola,attendo una sua risposta.
Comunque sento ancora lievi sintomi come mal di gola e inoltre è leggermente imbarazzante ma ho trovato una sostanza bianca sul prepuzio, non so se è un agente esterno ma l'ho subito rimosso senza problemi e non si è ripresentato(sembrava carta igenica) mi scusi per quello che le dico ma vorrei escludere sintomi anche non credo sia un sintomo e per questo chiedo a lei una risposta.
Comunque solo il test può fare un esito definitivo? Cioè se continuo a sentire sintomi dopo un test a 6 mesi, il tutto è frutto della mia ansia dato che il mio esame è definitivo, o per lo meno non è questa patologia a insinuarli vero Dottore?
Chiedo solo a lei conferma. Grazie dottor Caldarola,attendo una sua risposta.
[#4]
Medico Chirurgo
ELISA o ECLIA non cambia nulla.
L'importante è che il test sia di ultima generazione e, come si dice, Combo, cioè capace di rilevare l'antigene p24 di HIV1.
Su questi test sono state elaborate le linee guida OMS.
Signore, l'ansia fa brutti scherzi: dopo 6 mesi il suo test è definitivo anche con una III generazione. Tutto quello che avverte non ha relazione con l'HIV.
La sostanza bianca sul prepuzio o è carta igienica, come lei dice, o smegma.
Se continua a formarsi in abbondanza si faccia vedere dal dermatologo.
Saluti,
Dr. Caldarola.
L'importante è che il test sia di ultima generazione e, come si dice, Combo, cioè capace di rilevare l'antigene p24 di HIV1.
Su questi test sono state elaborate le linee guida OMS.
Signore, l'ansia fa brutti scherzi: dopo 6 mesi il suo test è definitivo anche con una III generazione. Tutto quello che avverte non ha relazione con l'HIV.
La sostanza bianca sul prepuzio o è carta igienica, come lei dice, o smegma.
Se continua a formarsi in abbondanza si faccia vedere dal dermatologo.
Saluti,
Dr. Caldarola.
[#5]
Ex utente
Non è più apparsa questa sostanza e spero non si presenti più. Ad ogni modo non è legata all'Hiv giusto?
Comunque gli esami li ho svolti alla Banca del Sangue di Torino, credo siano all'avanguardia come test ad oggi, però chiedo a lei. Ad oggi i laboratori usano test di ultima genererazione?
Comunque gli esami li ho svolti alla Banca del Sangue di Torino, credo siano all'avanguardia come test ad oggi, però chiedo a lei. Ad oggi i laboratori usano test di ultima genererazione?
[#9]
Medico Chirurgo
se un evento, un farmaco, una tecnica chirurgica fa parte della Storia, nella fattispecie della della Medicina, lei che è senz'altro una persona intelligente, che cosa conclude?
Esattamente quello che ha concluso in #7 e che corrisponde esattamente al significato della mia affermazione.
Saluti,
Dr. Caldarola.
Esattamente quello che ha concluso in #7 e che corrisponde esattamente al significato della mia affermazione.
Saluti,
Dr. Caldarola.
[#10]
Ex utente
dottore mi è venuto un ultimo dubbio, se mi avessero eseguito un test di 3 generazione basterebbero 6 mesi? Cioè lei mi ha detto che nei test di 4 gen. il periodo finestra è di 3 mesi però se il partner è sieropositivo il periodo si allunga a 6.
Quindi nei test di 3 generazione se il partner fosse stato positivo quanto è il tempo?
Inoltre non capisco una cosa, l'ISS dice che anche il test di 3 gen ha un periodo finestra di 90 gg anche se molti non lo confermano.
Mi può dare delle rassicurazioni? Grazie
Quindi nei test di 3 generazione se il partner fosse stato positivo quanto è il tempo?
Inoltre non capisco una cosa, l'ISS dice che anche il test di 3 gen ha un periodo finestra di 90 gg anche se molti non lo confermano.
Mi può dare delle rassicurazioni? Grazie
[#11]
Medico Chirurgo
Signore,
questa è la 10 replica, lo tenga presente.
I test di III generazione a sei mesi sono da considerarsi definitivi. Se il partner fosse stato certamente HIV positivo si sarebbe potuta considerare una valutazione in PCR qualitativa dell'HIV RNA. Ma non è il suo caso.
Quelli di IV generazione, con ricerca della p24, in ECLIA o ELISA sono definitivi a 90 giorni dal contatto a rischio.
Lo afferma l'OMS e l'ISS.
Chi lo metta in dubbio non lo so e francamente non mi interessa.
Io faccio Scienza non Gossip.
Se è tanto preoccupato ripeta il test di IV con generazione con p24 e sarà tranquillo.
Saluti,
Dr. Caldarola.
questa è la 10 replica, lo tenga presente.
I test di III generazione a sei mesi sono da considerarsi definitivi. Se il partner fosse stato certamente HIV positivo si sarebbe potuta considerare una valutazione in PCR qualitativa dell'HIV RNA. Ma non è il suo caso.
Quelli di IV generazione, con ricerca della p24, in ECLIA o ELISA sono definitivi a 90 giorni dal contatto a rischio.
Lo afferma l'OMS e l'ISS.
Chi lo metta in dubbio non lo so e francamente non mi interessa.
Io faccio Scienza non Gossip.
Se è tanto preoccupato ripeta il test di IV con generazione con p24 e sarà tranquillo.
Saluti,
Dr. Caldarola.
[#15]
Ex utente
I miei dubbi derivano dal fatto che non ho capito la sua risposta in merito ai test di 3 generazione..mi basterebbe capirla!
Da quanto ho capito un test di 3 generazione a 6 mesi non è sufficiente se il partner è sieropositivo..dottore Lei mi ha risposto solo al fatto che la partner non è sieropositiva, ma se non la conosco come faccio a saperlo??
Io per mettermi in sicurezza parto dal presupposto che lo è, e quindi chiedo a lei: il mio partner è postivo. un test di 3 generazione a 6 mesi e mezzo è definitivo?
Da quanto ho capito un test di 3 generazione a 6 mesi non è sufficiente se il partner è sieropositivo..dottore Lei mi ha risposto solo al fatto che la partner non è sieropositiva, ma se non la conosco come faccio a saperlo??
Io per mettermi in sicurezza parto dal presupposto che lo è, e quindi chiedo a lei: il mio partner è postivo. un test di 3 generazione a 6 mesi e mezzo è definitivo?
[#16]
Ex utente
Inoltre ho parlato ora al telefono col numero di consulenza nazionale sull'Hiv e i vari test dell'Istituto Superiore della Sanità che mi ha detto che test di 3/4 generazione a 3 mesi sono definitivi, tuttavia per la legge italiana si arriva a 4 mesi.
Non cambia nulla ad oggi se il/la partner é sieropositiva.
Tuttavia se so insistendo è perché vedo in Lei un consulto autorevole e preferisco chiedere anche a Lei.
Non cambia nulla ad oggi se il/la partner é sieropositiva.
Tuttavia se so insistendo è perché vedo in Lei un consulto autorevole e preferisco chiedere anche a Lei.
[#17]
Medico Chirurgo
Ascolti, perchè non le replicherò oltre:
le attuali linee guida sono queste:
- dopo un rapporto con un partner sconosciuto sia l'OMS che l'ISS consigliano di eseguire un test "sierologico" con ricerca della p24 a 30 gg dal rapporto ( con una attendibilità > al 95%) e qundi a 90 gg dal rapporto CHE DEVE ESSERE CONSIDERATO DEFINITIVO ANCHE AI FINI MEDICO LEGALI!
-Se il partner è sicuramente sieropositivo per HIV, sia l'OMS che l'ISS consigliano la ripetizione del test sierologico a 180 gg (sei mesi dal rapporto).
Sicuramente sieropositivo è un partner di cui è nota la sieropositività per sua ammissione, cioè un partner che le dice "guarda caro io non te l'ho detto ma sono sieropositivo/a). Spero che il concetto sia chiaro.
In questo caso la negatività a sei mesi con test HIV 1-2 p24 è DEFINITIVA ANCHE DA UN PUNTO DI VISTA MEDICO - LEGALE.
- Se il Soggetto esposto nutra dei dubbi (e questo è il suo caso) sia l'OMS che l'ISS consigliano, per sua tranquillità la ripetizione del test sierologico con ricerca della p24 a 180 gg. DEFINITIVO!
L'uso dei test di III generazione in ELISA sta diventando obsoleto, perchè soppiantati dai tests di IV generazione combo.
I test di III generazione, pur molto sensibili, erano considerati DEFINITIVI dopo 180gg (SEI MESI) dal rapporto a rischio.
Non vi erano linee guida riguardanti il rapporto con un partner sicuramente sieropositivo (VEDI SOPRA) e molto spazio veniva lasciato all'Infettivologo che ancora oggi ha il diritto di decidere se sottoporre il paziente ad alto rischio alla ricerca dell'Acido nucleico virale.
I quattro mesi che lei cita della Legge Italiana sono un'altra delle sue invenzioni o di coloro che le hanno risposto al telefono, che ormai essendo oberati da pazienti petulanti e ossessivi come lei, rispondono in maniera demotivata e spesso errata (per averci parlato direttamente).
Questo è lo status quo.
Per conferma definitiva può recarsi nella bellissima Ginevra e adire direttamente la sede OMS per avere conferma di quanto stiamo scrivendo. Non si perda le bellezze della Civilissima Svizzera.
Concludendo: avendo fatto un test di III generazione a sei mesi, lei deve considerarlo definitivo.
Ciò non toglie che se le resta il dubbio possa ripeterne, pagandoli di tasca sua, 50 di IV generazione p24. O possa farsi richiedere la ricerca qualitativa dell'HIV RNA by PCR, sempre sborsando i suoi soldi.
Io la invito a curare non la sua sieropositività HIV inesistente ma la sua ossessione, che è una malattia assai peggiore.
Ciò detto, e sperando di essere stato chiaro, la invito a smetterla di postare richieste di consulti sulla base delle castronerie che di volta in volta legge su internet o le raccontano al telefono.
Saluti,
Dr. Caldarola.
le attuali linee guida sono queste:
- dopo un rapporto con un partner sconosciuto sia l'OMS che l'ISS consigliano di eseguire un test "sierologico" con ricerca della p24 a 30 gg dal rapporto ( con una attendibilità > al 95%) e qundi a 90 gg dal rapporto CHE DEVE ESSERE CONSIDERATO DEFINITIVO ANCHE AI FINI MEDICO LEGALI!
-Se il partner è sicuramente sieropositivo per HIV, sia l'OMS che l'ISS consigliano la ripetizione del test sierologico a 180 gg (sei mesi dal rapporto).
Sicuramente sieropositivo è un partner di cui è nota la sieropositività per sua ammissione, cioè un partner che le dice "guarda caro io non te l'ho detto ma sono sieropositivo/a). Spero che il concetto sia chiaro.
In questo caso la negatività a sei mesi con test HIV 1-2 p24 è DEFINITIVA ANCHE DA UN PUNTO DI VISTA MEDICO - LEGALE.
- Se il Soggetto esposto nutra dei dubbi (e questo è il suo caso) sia l'OMS che l'ISS consigliano, per sua tranquillità la ripetizione del test sierologico con ricerca della p24 a 180 gg. DEFINITIVO!
L'uso dei test di III generazione in ELISA sta diventando obsoleto, perchè soppiantati dai tests di IV generazione combo.
I test di III generazione, pur molto sensibili, erano considerati DEFINITIVI dopo 180gg (SEI MESI) dal rapporto a rischio.
Non vi erano linee guida riguardanti il rapporto con un partner sicuramente sieropositivo (VEDI SOPRA) e molto spazio veniva lasciato all'Infettivologo che ancora oggi ha il diritto di decidere se sottoporre il paziente ad alto rischio alla ricerca dell'Acido nucleico virale.
I quattro mesi che lei cita della Legge Italiana sono un'altra delle sue invenzioni o di coloro che le hanno risposto al telefono, che ormai essendo oberati da pazienti petulanti e ossessivi come lei, rispondono in maniera demotivata e spesso errata (per averci parlato direttamente).
Questo è lo status quo.
Per conferma definitiva può recarsi nella bellissima Ginevra e adire direttamente la sede OMS per avere conferma di quanto stiamo scrivendo. Non si perda le bellezze della Civilissima Svizzera.
Concludendo: avendo fatto un test di III generazione a sei mesi, lei deve considerarlo definitivo.
Ciò non toglie che se le resta il dubbio possa ripeterne, pagandoli di tasca sua, 50 di IV generazione p24. O possa farsi richiedere la ricerca qualitativa dell'HIV RNA by PCR, sempre sborsando i suoi soldi.
Io la invito a curare non la sua sieropositività HIV inesistente ma la sua ossessione, che è una malattia assai peggiore.
Ciò detto, e sperando di essere stato chiaro, la invito a smetterla di postare richieste di consulti sulla base delle castronerie che di volta in volta legge su internet o le raccontano al telefono.
Saluti,
Dr. Caldarola.
Questo consulto ha ricevuto 17 risposte e 28.5k visite dal 02/01/2016.
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