Il vostro parere, la durata limitata
sono una persona eterosessuale di 49 anni, ho una donna mia compagna di vita da 10 anni, ho avuto per mia colpa, leggerezza e debolezza un unico comportamento a rischio avendo avuto un rapporto non protetto dieci giorni fa con un transessuale, che mi dà molta preoccupazione, in attesa di poter svolgere a 3 e a 6 mesi il test Elisa sulla sieropositività. Si tratta di un inizio di rapporto anale, con io soggetto passivo, da me mai fatto in precedenza, della durata di pochi attimi, difficilmente quantificabili ma nell’ordine non saprei circa di 10-15 secondi al quale mi sono immediatamente sottratto; tra l’altro il soggetto poi ha sostenuto ma io non ci credo, che non c’è stato un vero e proprio rapporto. Quello che chiedo è se, secondo il Vostro parere, la durata limitata di un rapporto del genere fatta una sola volta può essere sufficiente per il contagio. Se si, si è trattato di un rapporto fortemente a rischio oppure per le modalità in cui si è svolto vi è una percentuale di rischio limitata, inoltre quali consigli mi potete dare. Vi ringrazio fin da adesso per le risposte che vorrete darmi. Grazie di cuore.
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Ex utente
La ringrazio per la gentilezza e la cortesia che ha avuto nel rispondermi. Mi sono rivolto nel frattempo ad una struttura pubblica reparto di malattie infettive, trovando una persona disponibile che mi ha saputo dare dei buoni consigli. Mi ha fatto fare immediatamente un test hiv a 9 giorni dal fatto; lunedì avrò una prima risposta. Mi ha detto che farà ripetere l'esame a 40 giorni dall'evento, in linea con quanto da Lei affermato nella Sua risposta. Il problema è che devo gestire la cosa con la mia partner, non vorrei interrompere un percorso di vita che dura da 10 anni per mia stupidità, in ogni caso per una sciocchezza durata una manciata di secondi. Premesso che occorrerebbe sempre essere sinceri, i fatti, le circostanze però ritengo che in questo caso non lo consentono. La proposta dell'uso del profilattico con Lei non sarebbe verosimile, non avendolo mai fatto; per salvaguardarLa penso che Le dirò di avere un uretrite, un'infiammazione interna, che il mio medico mi ha detto di svolgere degli accertamenti, degli esami del sangue, fino a quando ce la farò potrò sostenere questa tesi ma ritengo non per molto, poi dopo non so più che dirgli, che fare......
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 08/09/2008.
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