Streptococcus bovi
vorrei sapere come si contrae nelle persone anziane lo streptococcus bovi, è possibile che un intervento ai denti (rifacimento dell'arco,....) possa essere la causa scatenante? Oppure è un'infezione che si può prendere così, da germi nell'aria oppure è necessario il contatto (tramite saliva, sudore,...) con un portatore anche sano?
quali sono i periodi di incubazione dello streptococco, da quando si contrae ai primi sintomi? periodi massimi e minimi
quali sono i periodi di incubazione dello streptococco, da quando si contrae ai primi sintomi? periodi massimi e minimi
[#1]
Medico Chirurgo
Gentile Signore,
lo Streptococcus Bovis, è uno streptococco di gruppo D, come lo S. Equinus.
Si ritrova frequentemente nel tratto gastro - intestinale e può, nelle persone anziane, essere autoinoculato nel faringe se dopo la defecazione non si pongono in essere le dovute misure igieniche..
Lei non mi dice la persona in questione quale patologia abbia che risulti con certezza determinata dallo S. Bovis: una faringite, una endocardite, una cistite.......
Un intervento odontoiatrico oggi deve garantire la massima sicurezza in termini di prevenione della trsmissione di malattie.
Quindi lo escluderei come causa.
Se un portatore sano dello S. Bovis in faringe ha un ravvicinato contatto orale con un soggetto sano può trasmettergli il batterio.
Resta che con così pochi dati non capisco la ratio del quesito.....
Cordialità.
lo Streptococcus Bovis, è uno streptococco di gruppo D, come lo S. Equinus.
Si ritrova frequentemente nel tratto gastro - intestinale e può, nelle persone anziane, essere autoinoculato nel faringe se dopo la defecazione non si pongono in essere le dovute misure igieniche..
Lei non mi dice la persona in questione quale patologia abbia che risulti con certezza determinata dallo S. Bovis: una faringite, una endocardite, una cistite.......
Un intervento odontoiatrico oggi deve garantire la massima sicurezza in termini di prevenione della trsmissione di malattie.
Quindi lo escluderei come causa.
Se un portatore sano dello S. Bovis in faringe ha un ravvicinato contatto orale con un soggetto sano può trasmettergli il batterio.
Resta che con così pochi dati non capisco la ratio del quesito.....
Cordialità.
[#2]
Utente
Gen.mo dott. Caldarola,
saremo più precisi. La persona in questione soffre a causa dello streptococcus di endocardite che molto probabilmente ha compromesso la valvola cardiaca.
Quindi a suo avviso la persona ha contratto lo streptococcus a causa di una cativa igiene personale, autoinoculandoselo?
Quali sono i periodi di incubazione? Anche pochi giorni? Da quando si presentano i primi sintomi fino allo stadio più avanzato del'infezione (paralisi degli arti, febbre,...) generalmente quanto tempo passa?
Lo streptococcus bovi anche nel caso di un portatore sano è sempre identificabile tramite un esame del sangue? Gli esami del sangue ne indicano sempre la presenza nell'organismo? Oppure sono necessari altri esami?
La persona in questione aveva di recente fatto tutti gli esami, inclusi quelli di feci ed urine, che risultavano perfetti, ma a distanza di poche settimane incomincia a riverlare i primi sintomi e dopo pochi mesi lo streptococcus aveva ormai invaso l'organismo e nessun medico, neppure un pronto soccorso se ne erano accorti prescrivendo dei nuovi esami.
Mi colpiscono gli effetti devastanti di questo streptococco, effetti che causano danni permanenti ed irreparabili. Come tutelarsi da questo tipo di infezioni? Bastano degli esami del sangue una volta l'anno? Ci sono dei soggeti più predisposti di altri?
Grazie ancora
saremo più precisi. La persona in questione soffre a causa dello streptococcus di endocardite che molto probabilmente ha compromesso la valvola cardiaca.
Quindi a suo avviso la persona ha contratto lo streptococcus a causa di una cativa igiene personale, autoinoculandoselo?
Quali sono i periodi di incubazione? Anche pochi giorni? Da quando si presentano i primi sintomi fino allo stadio più avanzato del'infezione (paralisi degli arti, febbre,...) generalmente quanto tempo passa?
Lo streptococcus bovi anche nel caso di un portatore sano è sempre identificabile tramite un esame del sangue? Gli esami del sangue ne indicano sempre la presenza nell'organismo? Oppure sono necessari altri esami?
La persona in questione aveva di recente fatto tutti gli esami, inclusi quelli di feci ed urine, che risultavano perfetti, ma a distanza di poche settimane incomincia a riverlare i primi sintomi e dopo pochi mesi lo streptococcus aveva ormai invaso l'organismo e nessun medico, neppure un pronto soccorso se ne erano accorti prescrivendo dei nuovi esami.
Mi colpiscono gli effetti devastanti di questo streptococco, effetti che causano danni permanenti ed irreparabili. Come tutelarsi da questo tipo di infezioni? Bastano degli esami del sangue una volta l'anno? Ci sono dei soggeti più predisposti di altri?
Grazie ancora
[#3]
Medico Chirurgo
Gentile Signora,
probabilmente il paziente affetto da endocardite da S. Bovis, era portatore di una patologia misconosciuta della valvola sulla quale il batterio si è impiantato.
Continua a dirmi poco: non l'età del paziente, non quale valvola è stata coinvolta, se la tricuspide può escludere con certezza che il paziente non facesse o non abbia fatto un occasionale uso di droghe per via venosa?
Purtroppo sono dati non gradevoli da postare pubblicamente, ma lei è coperta dall'anonimato e a me servono per capire.
Lo S. Bovis, non si vede con gli esami del sangue di routine: si identifica con un tampone che poi si piastra e come le ho già risposto è un frequente ospite abituale del cavo orale e dell'intestino.
Quanto al tempo di incubazione: come per tutti gli streptococchi è molto breve (parliamo di patologie banali): ovviamente se poi il germe entra in circolo e aderisce ad un apparato valvolare danneggiato ne risulta una endocardite batterica, con espressività clinica più o meno elevata, che può andare dalla febbricola alla febbre alta di tipo settico, quella preceduta da brivido scuotente per intenderci.
Io non so il paziente che sintomi manifestasse: certamente se aveva in atto una infezione da tempo gli indici di infiammazione avrebbero dovuto risultare alterati, suggerendo un approfondimento diagnostico.
Deduco, da quello che mi scrive, che la diagnosi sia stata fatta con emocultura, dopo l'episodio di deficit neurologico da verosimile distacco di embolo infetto dalla valvola colpita.
Non c'è un modo per tutelarsi da questo germe, perchè in soggetti immunologicamente competenti e con apparato valvolare non compromesso non rappresentano nessun reale pericolo: viceversa coloro che hanno valvole "difettose" o altri difetti cardiaci devono porre attenzione a interventi che possono immettere nel sangue il germe e praticare la opportuna e semplice profilassi antibiotica, raccomandata e codificata. Che spetta al paziente e al suo curante e non al dentista.
Infine: non ci sono esami di sangue di routine per identificare la presenza del germe: credo di averlo già scritto ma repetita juvant.....
Cordialità.
probabilmente il paziente affetto da endocardite da S. Bovis, era portatore di una patologia misconosciuta della valvola sulla quale il batterio si è impiantato.
Continua a dirmi poco: non l'età del paziente, non quale valvola è stata coinvolta, se la tricuspide può escludere con certezza che il paziente non facesse o non abbia fatto un occasionale uso di droghe per via venosa?
Purtroppo sono dati non gradevoli da postare pubblicamente, ma lei è coperta dall'anonimato e a me servono per capire.
Lo S. Bovis, non si vede con gli esami del sangue di routine: si identifica con un tampone che poi si piastra e come le ho già risposto è un frequente ospite abituale del cavo orale e dell'intestino.
Quanto al tempo di incubazione: come per tutti gli streptococchi è molto breve (parliamo di patologie banali): ovviamente se poi il germe entra in circolo e aderisce ad un apparato valvolare danneggiato ne risulta una endocardite batterica, con espressività clinica più o meno elevata, che può andare dalla febbricola alla febbre alta di tipo settico, quella preceduta da brivido scuotente per intenderci.
Io non so il paziente che sintomi manifestasse: certamente se aveva in atto una infezione da tempo gli indici di infiammazione avrebbero dovuto risultare alterati, suggerendo un approfondimento diagnostico.
Deduco, da quello che mi scrive, che la diagnosi sia stata fatta con emocultura, dopo l'episodio di deficit neurologico da verosimile distacco di embolo infetto dalla valvola colpita.
Non c'è un modo per tutelarsi da questo germe, perchè in soggetti immunologicamente competenti e con apparato valvolare non compromesso non rappresentano nessun reale pericolo: viceversa coloro che hanno valvole "difettose" o altri difetti cardiaci devono porre attenzione a interventi che possono immettere nel sangue il germe e praticare la opportuna e semplice profilassi antibiotica, raccomandata e codificata. Che spetta al paziente e al suo curante e non al dentista.
Infine: non ci sono esami di sangue di routine per identificare la presenza del germe: credo di averlo già scritto ma repetita juvant.....
Cordialità.
[#4]
Utente
Buongiorno,
la ringrazio ancora moltissimo per questo chiarimento e Le fornisco le informazioni richieste. Il paziente ha quasi 70 anni ed è affetto da asma allergica cronica. Non gli erano mai stati diagnosticati problemi al cuore prima di quest'infezione da streptococco che ha compromesso definitivamente la valvola cardiaca (elettrocardiogramma effettuato ogni anno, esami di routine regolari,...). Non ha mai fatto uso di droghe, né ha mai fumato in vita sua.
I primi sintomi si sono manifestati così: aggravamento delle crisi d'asma, contratture muscolari dovute anche ad ernie non più operabili ed al nervo sciatico, poi febbre e paralisi degli arti (artrite, corea). L'esame del sangue effettuato in ospedale ha poi rilevato l'infezione in corso, ma quando questa era ormai ad uno stadio avanzato (appunto da ricovero ospedaliero). Quindi Lei mi dice che lo streptococco può compromettere definitivamente la valvola cardiaca solo in pazienti dove questa è già compromessa e che quindi hanno già problemi di cuore, altrimenti in pazienti "sani" lo streptococco non ha mai effetti così devastanti. Se ho ben capito si può essere portatori sani dello streptococco per molto tempo,anche per molti mesi, senza che questo venga mai rilevato e che gli esami del sangue lo individuano solo quando i valori sono ormai alterati e l'infezione che ha uno sviluppo breve, di qualche settimana, è già in corso. Per capire quindi se si è portatori sani bisogna chiedere un esame specifico al proprio medico curante?La ringrazio ancora moltissimo.
la ringrazio ancora moltissimo per questo chiarimento e Le fornisco le informazioni richieste. Il paziente ha quasi 70 anni ed è affetto da asma allergica cronica. Non gli erano mai stati diagnosticati problemi al cuore prima di quest'infezione da streptococco che ha compromesso definitivamente la valvola cardiaca (elettrocardiogramma effettuato ogni anno, esami di routine regolari,...). Non ha mai fatto uso di droghe, né ha mai fumato in vita sua.
I primi sintomi si sono manifestati così: aggravamento delle crisi d'asma, contratture muscolari dovute anche ad ernie non più operabili ed al nervo sciatico, poi febbre e paralisi degli arti (artrite, corea). L'esame del sangue effettuato in ospedale ha poi rilevato l'infezione in corso, ma quando questa era ormai ad uno stadio avanzato (appunto da ricovero ospedaliero). Quindi Lei mi dice che lo streptococco può compromettere definitivamente la valvola cardiaca solo in pazienti dove questa è già compromessa e che quindi hanno già problemi di cuore, altrimenti in pazienti "sani" lo streptococco non ha mai effetti così devastanti. Se ho ben capito si può essere portatori sani dello streptococco per molto tempo,anche per molti mesi, senza che questo venga mai rilevato e che gli esami del sangue lo individuano solo quando i valori sono ormai alterati e l'infezione che ha uno sviluppo breve, di qualche settimana, è già in corso. Per capire quindi se si è portatori sani bisogna chiedere un esame specifico al proprio medico curante?La ringrazio ancora moltissimo.
[#5]
Medico Chirurgo
Gentile Signore,
Le ribadisco che lo S. Bovis è un ospite abituale della flora polimicrobica intestinale, di cui fa parte anche l'Escherichia Coli e molti altri germi.
Finchè il batterio resta confinato nell'intestino, che è la sua sede naturale, se ne sta con gli atri enterococchi "amici" e non procura fastidi di sorta.
I problemi sorgono quando questi enterobatteri, per motivi vari, colonizzano organi che per definizione sono asettici: possono così provocare cistiti, cistopieliti, infezioni del cavo orofaringeo (che comunque non è asettico per definizione) ecc.
Le motivazioni dello sconfinamento possono essere tante: lesioni intestinali, comprese le neoplasie, infiammazioni che rendano permeabile la mucosa intestinale, passaggio in vescica per via linfatica a causa per esempio di stipsi prolungata........
Se lo streptococco in questione è presente nelle fauci, gli interventi odontoiatrici possono causare una batteriemia transitoria: la presenza cioè per alcune ore nel sangue di questi germi che vengono immediatamente catturati e uccisi dai meccanismi di difesa immunitaria.
Durante la batteriemia il passaggio nelle cavità cardiache è obbligato, ma in presenza di un endocardio normale ed in assenza di patologie valvolari, il batterio "scivola" sulle pareti endocardiche e non vi aderisce: dunque non induce alcun danno.
Se viceversa vi sono alterazioni di base cardiache, specie valvolari, può aderire all'endocardio leso, tenacemente, e provocare una endocardite diffusa o a localizzazione valvolare con conseguenze che lei ben conosce.
E' per questo motivo che in coloro che hanno delle note cardio - vavulopatie, si raccomanda una profilassi con opportuni antibiotici, prima di mavovre che possono causare batteriemia (dentista, palpazione prostatica, colonscopie....)
L'ECG che annualmente eseguiva suo nonno non poteva svelare una valvulopatia: avrebbe dovuto essere integrato da un ecocardiocolordoppler!
E' anche possibile, essendo la vita imprevedibile, che uno S. Bovis o uno S. Viridans o un E. Coli, aderiscano su un apparato valvolare sano, ma è un evento assai improbabile.
Eliminare lo S. Bovis dall'intestino è praticamente impossibile: i probiotici, specialmente il Saccharomyces boulardii e il Lactobacillus casei di origine umana possono, se assunti con regolarità, costituire una flora intestinale fisiologicamente apatogena e contrastare lo sviluppo eccessivo degli enterococchi potenzialmente patogeni.
Resta fondamentale come sempre la clinica: sicuramente con una endocardite in atto suo nonno aveva dei sintomi che andavano indagati. Anche banali, come una febbricola, ma che dovevano essere considerati importanti.
Perchè si sia giunti alla diagnosi in ospedale dopo tanto ritardo non lo so.
Concludo: l'unica maniera per valutare lo stato di portatore sano nelle fauci dello S. Bovis è un esame culturale da tampone, con ABG. Il TAS è aspecifico e poco utile.
Spero di avere soddisfatto le sue "curiosità" di microbiologia.
Saluto con viva cordialità.
Le ribadisco che lo S. Bovis è un ospite abituale della flora polimicrobica intestinale, di cui fa parte anche l'Escherichia Coli e molti altri germi.
Finchè il batterio resta confinato nell'intestino, che è la sua sede naturale, se ne sta con gli atri enterococchi "amici" e non procura fastidi di sorta.
I problemi sorgono quando questi enterobatteri, per motivi vari, colonizzano organi che per definizione sono asettici: possono così provocare cistiti, cistopieliti, infezioni del cavo orofaringeo (che comunque non è asettico per definizione) ecc.
Le motivazioni dello sconfinamento possono essere tante: lesioni intestinali, comprese le neoplasie, infiammazioni che rendano permeabile la mucosa intestinale, passaggio in vescica per via linfatica a causa per esempio di stipsi prolungata........
Se lo streptococco in questione è presente nelle fauci, gli interventi odontoiatrici possono causare una batteriemia transitoria: la presenza cioè per alcune ore nel sangue di questi germi che vengono immediatamente catturati e uccisi dai meccanismi di difesa immunitaria.
Durante la batteriemia il passaggio nelle cavità cardiache è obbligato, ma in presenza di un endocardio normale ed in assenza di patologie valvolari, il batterio "scivola" sulle pareti endocardiche e non vi aderisce: dunque non induce alcun danno.
Se viceversa vi sono alterazioni di base cardiache, specie valvolari, può aderire all'endocardio leso, tenacemente, e provocare una endocardite diffusa o a localizzazione valvolare con conseguenze che lei ben conosce.
E' per questo motivo che in coloro che hanno delle note cardio - vavulopatie, si raccomanda una profilassi con opportuni antibiotici, prima di mavovre che possono causare batteriemia (dentista, palpazione prostatica, colonscopie....)
L'ECG che annualmente eseguiva suo nonno non poteva svelare una valvulopatia: avrebbe dovuto essere integrato da un ecocardiocolordoppler!
E' anche possibile, essendo la vita imprevedibile, che uno S. Bovis o uno S. Viridans o un E. Coli, aderiscano su un apparato valvolare sano, ma è un evento assai improbabile.
Eliminare lo S. Bovis dall'intestino è praticamente impossibile: i probiotici, specialmente il Saccharomyces boulardii e il Lactobacillus casei di origine umana possono, se assunti con regolarità, costituire una flora intestinale fisiologicamente apatogena e contrastare lo sviluppo eccessivo degli enterococchi potenzialmente patogeni.
Resta fondamentale come sempre la clinica: sicuramente con una endocardite in atto suo nonno aveva dei sintomi che andavano indagati. Anche banali, come una febbricola, ma che dovevano essere considerati importanti.
Perchè si sia giunti alla diagnosi in ospedale dopo tanto ritardo non lo so.
Concludo: l'unica maniera per valutare lo stato di portatore sano nelle fauci dello S. Bovis è un esame culturale da tampone, con ABG. Il TAS è aspecifico e poco utile.
Spero di avere soddisfatto le sue "curiosità" di microbiologia.
Saluto con viva cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 20.1k visite dal 17/02/2015.
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