Trasmissione hiv
Buonasera dottori, Vi volevo porre alcune domande in merito al contagio dell'Hiv.
Se una persona sieropositiva usa creme o olii (ad esempio tea tree oil) per curare l'herpes labiale (dove cè anche fuoriuscita di sangue) ed un'altra persona fa uso della stessa crema o olio sempre per curare l'herpes labiale, ci può essere il contagio? Tramite l'utilizzo di spray nasali, ci può essere contagio?
Grazie mille per l'attenzione. Aspetto una Vostra risposta.
Buona serata
Se una persona sieropositiva usa creme o olii (ad esempio tea tree oil) per curare l'herpes labiale (dove cè anche fuoriuscita di sangue) ed un'altra persona fa uso della stessa crema o olio sempre per curare l'herpes labiale, ci può essere il contagio? Tramite l'utilizzo di spray nasali, ci può essere contagio?
Grazie mille per l'attenzione. Aspetto una Vostra risposta.
Buona serata
[#1]
Medico Chirurgo
Gentile Utente,
è buona norma che gli erogatori per gli spray nasali siano personali. Non solo per l'HIV ma soprattutto per una questione igienica.
Per quanto riguarda la crema, se il tubetto è quello classico in alluminio, che non genera nella spremitura pressione negativa e risucchio, lo stesso tubetto in caso di necessità può essere usato da due persone diverse. Nell'altra evenienza ognuno si procuri e usi il suo tubetto.
Veniamo al dunque:
A meno che lei non ha inserito nel naso un erogatore visibilmente sporco di sangue immediatamente dopo l'erogazione del soggetto che l'ha preceduta, rischi non ce ne sono per HIV! Tenga conto che il virus resiste poco fuori dall'organismo, anche se vi fosse sangue.
Direi che il rischio è zero anche per l'uso della crema.
Le ribadisco ancora che l'uso di questi "devices" deve essere personale e non "comunitario".
Cordiali saluti.
è buona norma che gli erogatori per gli spray nasali siano personali. Non solo per l'HIV ma soprattutto per una questione igienica.
Per quanto riguarda la crema, se il tubetto è quello classico in alluminio, che non genera nella spremitura pressione negativa e risucchio, lo stesso tubetto in caso di necessità può essere usato da due persone diverse. Nell'altra evenienza ognuno si procuri e usi il suo tubetto.
Veniamo al dunque:
A meno che lei non ha inserito nel naso un erogatore visibilmente sporco di sangue immediatamente dopo l'erogazione del soggetto che l'ha preceduta, rischi non ce ne sono per HIV! Tenga conto che il virus resiste poco fuori dall'organismo, anche se vi fosse sangue.
Direi che il rischio è zero anche per l'uso della crema.
Le ribadisco ancora che l'uso di questi "devices" deve essere personale e non "comunitario".
Cordiali saluti.
[#3]
Medico Chirurgo
Le ho spiegato, credo con dovizia di particolari, i rischi dell'uso in comune pescie dei devices intranasali.
Se non vi era sangue visibile non ci sono rischi concreti.
Ma eviti di ripetere l'errore.
Ognuno abbia il proprio spray nasale, il proprio tubetto di crema antivirale, il proprio spazzolino da denti ecc ecc.
Cordialità.
Se non vi era sangue visibile non ci sono rischi concreti.
Ma eviti di ripetere l'errore.
Ognuno abbia il proprio spray nasale, il proprio tubetto di crema antivirale, il proprio spazzolino da denti ecc ecc.
Cordialità.
[#5]
Medico Chirurgo
Quando c'è sangue la sicurezza al 100% non vi può mai essere.
Specie se il tubetto è passato da un soggetto all'altro nel giro di mezzo minuto ed entrambi gli utilizzatori avevano lesioni.
Il rischio resta assai basso, specie se l'HIV + è in terapia antiretrovirale e ha una carica virale bassa.
Se tuttavia deve restare con la paura e l'ansia di aver contratto l'HIV a trenta giorni faccia un test ECLISA per anti HIV 1-2 di IV generazione, da validare dopo tre mesi e dopo sei.
Sebbene tale test sia molto sensibile, poichè tuttavia molto dipende dal tempo impiegato dall'organismo a "montare" la risposta immunitaria, la certezza della negatività l'avrà tra sei mesi.
In alternativa, prenoti un visita infettivologica presso un ambulatorio Ospedaliero o Universitario di Malattie Infettive. La gestiranno loro.
Cordialità.
Specie se il tubetto è passato da un soggetto all'altro nel giro di mezzo minuto ed entrambi gli utilizzatori avevano lesioni.
Il rischio resta assai basso, specie se l'HIV + è in terapia antiretrovirale e ha una carica virale bassa.
Se tuttavia deve restare con la paura e l'ansia di aver contratto l'HIV a trenta giorni faccia un test ECLISA per anti HIV 1-2 di IV generazione, da validare dopo tre mesi e dopo sei.
Sebbene tale test sia molto sensibile, poichè tuttavia molto dipende dal tempo impiegato dall'organismo a "montare" la risposta immunitaria, la certezza della negatività l'avrà tra sei mesi.
In alternativa, prenoti un visita infettivologica presso un ambulatorio Ospedaliero o Universitario di Malattie Infettive. La gestiranno loro.
Cordialità.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.7k visite dal 04/02/2015.
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