Alcuni chiarimenti
Gentili dottori,
vorrei chiedervi alcuni chiarimenti in merito ad altrettanti dubbi che ho:
-Un test m.e.i.a. per l'hiv, effettuato a 45 giorni da un eventuale esposizione e con esito negativo, che margine di tranquillità può darmi (fermo restando che a 100 giorni ne effettuerò un altrò)?
-Può esserci relazione tra un aumento in valore assoluto dei linfociti a 2 mesi dall'evento e l'evento stesso? A parametro ho preso 2 esami: il primo effettuato a 45 giorni, dove avevo 1900 linfociti, l'altro a 65 dove ne avevo 2250;
-Quando si definisce la linfoadenopatia sistemica si intende che progressivamente vanno ad ingrossarsi tutti i linfonodi (per es. prima le tonsille, poi tonsille e ascelle, e via diseguito) o che tale patologia è generalizzata a tutto il sistema linfatico e quindi a tutti i linfonodi contemporaneamente?
Comprendo quanto possano sembrarvi stupide queste domande, in quanto non si fanno diagnosi su sintomi per quel che riguarda l'hiv e in quanto l'unico strumento certo è il test: ma ho bisogno di queste risposte per una mia maggiore tranquillità.
Ciò non di meno vi prego di essere il più oggettivi possibili perchè, purtroppo, risposte meramente rassicuranti non sortiscono per me l'effetto desiderato.
Vi ringrazio del tempo e della comprensione, e per il fatto di dare a chi, come me, è lontano da casa, di usufruire del sapere di persone competenti al par vostro.
In attesa di un vostro cortese riscontro.
vorrei chiedervi alcuni chiarimenti in merito ad altrettanti dubbi che ho:
-Un test m.e.i.a. per l'hiv, effettuato a 45 giorni da un eventuale esposizione e con esito negativo, che margine di tranquillità può darmi (fermo restando che a 100 giorni ne effettuerò un altrò)?
-Può esserci relazione tra un aumento in valore assoluto dei linfociti a 2 mesi dall'evento e l'evento stesso? A parametro ho preso 2 esami: il primo effettuato a 45 giorni, dove avevo 1900 linfociti, l'altro a 65 dove ne avevo 2250;
-Quando si definisce la linfoadenopatia sistemica si intende che progressivamente vanno ad ingrossarsi tutti i linfonodi (per es. prima le tonsille, poi tonsille e ascelle, e via diseguito) o che tale patologia è generalizzata a tutto il sistema linfatico e quindi a tutti i linfonodi contemporaneamente?
Comprendo quanto possano sembrarvi stupide queste domande, in quanto non si fanno diagnosi su sintomi per quel che riguarda l'hiv e in quanto l'unico strumento certo è il test: ma ho bisogno di queste risposte per una mia maggiore tranquillità.
Ciò non di meno vi prego di essere il più oggettivi possibili perchè, purtroppo, risposte meramente rassicuranti non sortiscono per me l'effetto desiderato.
Vi ringrazio del tempo e della comprensione, e per il fatto di dare a chi, come me, è lontano da casa, di usufruire del sapere di persone competenti al par vostro.
In attesa di un vostro cortese riscontro.
[#3]
Anestesista, Infettivologo
Gentilissimo paziente in realtà la diagnosi di HIV non è mai clinica e le alterazioni laboratoristiche, peraltro non sempre presenti, riguardano un decremento dei linfociti. Questo decremento raramente è assoluto più di frequente è percentuale. La linfoadenopatia solitamente riguarda tutti i distretti, ma può essere più spiccata su inguine e ascelle. Un test a 45 giorni negativo è un ottimo punto di partenza ma certamente va riconfermato a 100 giorni. Rileggendo i suoi precedenti post, se non erro,vedo che lei riferisce un rapporto protetto,per cui la invito a vivere con massima serenità questa situazione.
[#4]
Ex utente
Dottor Masala, grazie infinite.
Quello da me riferito è solo uno dei 2 eventi che mi stanno portando verso questi inaccettabili e terribili livelli di paranoia. Uno è quello che già conosce e che grazie alle sue parole riesco a considerare nella sua dimensione concreta; l'altro è precedente, risale al 30 di novembre ed è consistito in un rapporto penetrativo vaginale non protetto con una ragazza di 22 anni di Belluno. Ho dato più peso a quello che le ho raccontato per primo (la prostituta), trascinato dai pregiudizi che questo "mestiere" si porta dietro. Sta di fatto che quest'evento mi ha fatto considerare il problema hiv per quello che in realtà è; e così anche l'imprudenza di fare sesso non protetto con quella che, in un mese che l'ho conosciuta, mi è sembrata essere una brava ragazza, mi pesa addosso come un macigno.
Ho continui sfoghi cutanei (che sono riuscito a tamponare abbastanza bene con un antistaminico e con un bagnodoccia oleoso che si chiama Aveeno), è più di un mese che ho le tonsille gonfie (quando deglutisco si vedono chiaramente), ho notato delle "durezze" anche sotto le ascelle (che però non si muovono se le tocco, come se fossero fissate all'ascella), la pelle si "impressiona molto più facilmente di prima..
Se a questo andiamo ad aggiungere il fatto che prima di fare sesso,mentre ci provavo, questa ragazza mi ha detto a più riprese "ti fa male", si immagina chiaramente in che panico mi trovo.
Ne ho parlato con lei, che a più riprese mi ha detto di essere sana, di aver avuto solo 4 partner, di cui uno fisso per anni e di avermi detto quella frase per gioco; fino ad oggi che, stanca delle mie ossessioni, mi ha mandato a quel paese.
Sono 4 mesi che sono lontano da casa. Li ho una compagna e una bimba di 14 mesi. Ho paura di averle messe in pericolo. Mi perdoni per lo sfogo, so che questo va ben oltre il suo compito; ma la prego continui a rispondermi se no impazzisco.
Quello da me riferito è solo uno dei 2 eventi che mi stanno portando verso questi inaccettabili e terribili livelli di paranoia. Uno è quello che già conosce e che grazie alle sue parole riesco a considerare nella sua dimensione concreta; l'altro è precedente, risale al 30 di novembre ed è consistito in un rapporto penetrativo vaginale non protetto con una ragazza di 22 anni di Belluno. Ho dato più peso a quello che le ho raccontato per primo (la prostituta), trascinato dai pregiudizi che questo "mestiere" si porta dietro. Sta di fatto che quest'evento mi ha fatto considerare il problema hiv per quello che in realtà è; e così anche l'imprudenza di fare sesso non protetto con quella che, in un mese che l'ho conosciuta, mi è sembrata essere una brava ragazza, mi pesa addosso come un macigno.
Ho continui sfoghi cutanei (che sono riuscito a tamponare abbastanza bene con un antistaminico e con un bagnodoccia oleoso che si chiama Aveeno), è più di un mese che ho le tonsille gonfie (quando deglutisco si vedono chiaramente), ho notato delle "durezze" anche sotto le ascelle (che però non si muovono se le tocco, come se fossero fissate all'ascella), la pelle si "impressiona molto più facilmente di prima..
Se a questo andiamo ad aggiungere il fatto che prima di fare sesso,mentre ci provavo, questa ragazza mi ha detto a più riprese "ti fa male", si immagina chiaramente in che panico mi trovo.
Ne ho parlato con lei, che a più riprese mi ha detto di essere sana, di aver avuto solo 4 partner, di cui uno fisso per anni e di avermi detto quella frase per gioco; fino ad oggi che, stanca delle mie ossessioni, mi ha mandato a quel paese.
Sono 4 mesi che sono lontano da casa. Li ho una compagna e una bimba di 14 mesi. Ho paura di averle messe in pericolo. Mi perdoni per lo sfogo, so che questo va ben oltre il suo compito; ma la prego continui a rispondermi se no impazzisco.
[#5]
Anestesista, Infettivologo
Gentilissimo paziente leggo che lei ha mille motivi per volersi bene(una bimba ed una compagna) e non certo per volersi male, quindi cerchi di tornare in se e di affrontare i problemi uno per volta e senza panico. Se lei ha una faringotonsillite o un problema dermatologico non vuole dire che ha l'HIV. Quindi si faccia valutare dal medico di base o da un internista per valutare la sua eventuale faringotonsillite. Inoltre faccia vedere il suo rash ad un dermatologo. I rash pruriginosi non hanno nulla a che vedere con l'HIV.
[#9]
Ex utente
Salve dottor Masala.
Oggi sono stato all' ospedale di padova, al reparto di malattie infettive.
Lì, un suo collega ha ascoltato la mia storia e mi ha controllato i linfonodi al collo. Di seguito mi ha detto che secondo lui, a livello clinico "non c'è nessuna infezione da hiv" e che, se ci fosse stata, avendo io avvertito un ingrossamento dei linfonodi latocervicali già dopo qualche giorno dal presunto contagio, quegli stessi, non solo sarebbero ancora li, ma sarebbero ancora più pronunciati, a testimoniare l'intensa attività virologica...
A me questa sa di pietosa menzogna...Lei che ne pensa? Lei, se visitando per la prima volta un paziente sospetta che possa aver contratto l'hiv (si, lo so, la diagnosi non è mai clinica), che approccio ha nei suoi confronti? lo rassicura o, nella maniera più delicata possibile, mette in gioco anche eventualità poco piacevoli?
Inoltre le volevo dire che da ieri notte sto soffrendo un prurito atroce a tutto il corpo e che, dopo molte notti che non mi succedeva più, mi sono svegliato grondante sudore. E' forse in queste modalità che si presenta la famosa siero conversione? oppure è impossibile ascrivere ad un infezione da hiv questo rush proprio perchè pruriginoso? e perchè non è pruriginoso quello da hiv?
Scusi la pesantezza e l'elelevata concentrazione di logorrea di questo post, ma ho bisogno di sapere, soprattutto ora che mi separano solo una manciata di ore dalla "sentenza".
Come sempre colmo di gratitudine, aspetto un suo gentile riscontro.
Oggi sono stato all' ospedale di padova, al reparto di malattie infettive.
Lì, un suo collega ha ascoltato la mia storia e mi ha controllato i linfonodi al collo. Di seguito mi ha detto che secondo lui, a livello clinico "non c'è nessuna infezione da hiv" e che, se ci fosse stata, avendo io avvertito un ingrossamento dei linfonodi latocervicali già dopo qualche giorno dal presunto contagio, quegli stessi, non solo sarebbero ancora li, ma sarebbero ancora più pronunciati, a testimoniare l'intensa attività virologica...
A me questa sa di pietosa menzogna...Lei che ne pensa? Lei, se visitando per la prima volta un paziente sospetta che possa aver contratto l'hiv (si, lo so, la diagnosi non è mai clinica), che approccio ha nei suoi confronti? lo rassicura o, nella maniera più delicata possibile, mette in gioco anche eventualità poco piacevoli?
Inoltre le volevo dire che da ieri notte sto soffrendo un prurito atroce a tutto il corpo e che, dopo molte notti che non mi succedeva più, mi sono svegliato grondante sudore. E' forse in queste modalità che si presenta la famosa siero conversione? oppure è impossibile ascrivere ad un infezione da hiv questo rush proprio perchè pruriginoso? e perchè non è pruriginoso quello da hiv?
Scusi la pesantezza e l'elelevata concentrazione di logorrea di questo post, ma ho bisogno di sapere, soprattutto ora che mi separano solo una manciata di ore dalla "sentenza".
Come sempre colmo di gratitudine, aspetto un suo gentile riscontro.
[#11]
Anestesista, Infettivologo
Ho capito solo in parte le sue domande, cercherò in ogni modo di risponderle. Una diagnosi di HIV è sempre laboratoristica e non clinica, la clinica può porre solo un sospetto. Nella sieroconversione non si ha rash pruriginoso. Non mi sembra che il collega abbia detto una pietosa menzogna, mi sembra abbia dato un parere clinico in base alla visita che ha fatto, e che in ogni modo rimane un parere che attende conferma del laboratorio.
[#12]
Ex utente
Grazie dottore..Credo di essere sull'orlo di una crisi di nervi: non vedo l'ora di gettarmi alle spalle tutta questa storia, se mai sarà possibile farlo. Spero di tornare a sorridere al più presto. Spero di poter di nuovo guardare una foto di mia figlia senza questo orribile senso di colpa. Ho tanto bisogno di leggerezza.
Grazie ancora dottore: spero la prossima volta di scriverle per darle belle notizie.
Buona serata
Grazie ancora dottore: spero la prossima volta di scriverle per darle belle notizie.
Buona serata
[#13]
Ex utente
TUTTO A POSTO!!!!!!!!!
Dottor Masala, ho effettuato un e.l.i.s.a. più western bloth a 81 giorni dall'episodio con penetrazione e a 43 da quello del "bacio"...
Dottore, da 1 a 100, quanto posso stare tranquillo?
Colgo l'occasione per ringraziarla di nuovo per tutto quello che ha fatto per me in questo periodo, forse mi ha salvato la vita: non dall'aids, ma da me stesso.
Spero resti sempre identico a come è.
Buona vita dottore!
Dottor Masala, ho effettuato un e.l.i.s.a. più western bloth a 81 giorni dall'episodio con penetrazione e a 43 da quello del "bacio"...
Dottore, da 1 a 100, quanto posso stare tranquillo?
Colgo l'occasione per ringraziarla di nuovo per tutto quello che ha fatto per me in questo periodo, forse mi ha salvato la vita: non dall'aids, ma da me stesso.
Spero resti sempre identico a come è.
Buona vita dottore!
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 5.1k visite dal 13/02/2008.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su AIDS-HIV
L'AIDS è la sindrome da immunodeficienza acquisita, malattia che deriva dall'infezione del virus HIV (Human Immunodeficiency Virus): quali sono le situazione di rischio e come evitare il contagio?