Aids e contatti indiretti
Gentili Dottori,
Vi ringrazio per il tempo che dedicate alle nostre richieste. Vi scrivo per chiedervi quanto sia stata a rischio di contagio la situazione in cui mi sono trovata venerdì scorso.
Un uomo sieropositivo si è ferito nel mio ufficio, sbattendo la testa contro uno spigolo. In quel momento, io ero impegnata altrove e un mio collega lo ha soccorso, aiutandolo a disinfettarsi, ma indossando dei guanti (abbiamo una piccola infermeria). Al mio arrivo, l'uomo sanguinava ancora, a un paio di metri da me, e il mio collega mi ha chiesto di aiutarli buttando via una bustina chiusa in cui aveva buttato della stoffa sporca di sangue e disinfettante. Non avevo assistito all'intera dinamica dell'evento. Non saprei dire se anche la busta era sporca di sangue, ma comunque si poteva trattare solo di piccole gocce. Ho tenuto la busta in mano per qualche minuto, cercando il miglior modo per disfarmene, poi l'ho infilata in un altro sacchetto e mi sono occupata personalmente di smaltirla nel modo più corretto, cosa che mi ha costretta a tenerla con me per qualche ora. Mi mangio le unghie e le pellicine, ma non ho visto ferite importanti sulle mie mani, né sanguinamenti.
Sia io che il mio collega abbiamo potuto lavare le mani solo dopo un quarto d'ora dall'incidente, con acqua e sapone. Poi siamo andati a pranzo.
Si tratta di un comportamento a rischio? Ho un compagno stabile da diversi anni e non voglio esporlo a pericoli.
Vi ringrazio per l'attenzione che vorrete dedicarmi: sono molto in pena per l'accaduto. In un mondo ideale, soccorrere e aiutare un altro essere umano non dovrebbe comportare questa angoscia.
Vi ringrazio per il tempo che dedicate alle nostre richieste. Vi scrivo per chiedervi quanto sia stata a rischio di contagio la situazione in cui mi sono trovata venerdì scorso.
Un uomo sieropositivo si è ferito nel mio ufficio, sbattendo la testa contro uno spigolo. In quel momento, io ero impegnata altrove e un mio collega lo ha soccorso, aiutandolo a disinfettarsi, ma indossando dei guanti (abbiamo una piccola infermeria). Al mio arrivo, l'uomo sanguinava ancora, a un paio di metri da me, e il mio collega mi ha chiesto di aiutarli buttando via una bustina chiusa in cui aveva buttato della stoffa sporca di sangue e disinfettante. Non avevo assistito all'intera dinamica dell'evento. Non saprei dire se anche la busta era sporca di sangue, ma comunque si poteva trattare solo di piccole gocce. Ho tenuto la busta in mano per qualche minuto, cercando il miglior modo per disfarmene, poi l'ho infilata in un altro sacchetto e mi sono occupata personalmente di smaltirla nel modo più corretto, cosa che mi ha costretta a tenerla con me per qualche ora. Mi mangio le unghie e le pellicine, ma non ho visto ferite importanti sulle mie mani, né sanguinamenti.
Sia io che il mio collega abbiamo potuto lavare le mani solo dopo un quarto d'ora dall'incidente, con acqua e sapone. Poi siamo andati a pranzo.
Si tratta di un comportamento a rischio? Ho un compagno stabile da diversi anni e non voglio esporlo a pericoli.
Vi ringrazio per l'attenzione che vorrete dedicarmi: sono molto in pena per l'accaduto. In un mondo ideale, soccorrere e aiutare un altro essere umano non dovrebbe comportare questa angoscia.
[#1]
Stia serena per l'accaduto rispetto al rischio specifico che sospetta!
saluti a lei
saluti a lei
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2.7k visite dal 06/09/2011.
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