Ipocondria, anoressia,linfonodi cervicali ingrossati,test hiv
Salve, mi chiamo Valentina ed ho 20 anni,
la mia è una storia un pò lunga:
5 anni fa ho sofferto di anoressia nervosa, il dusturbo me lo sono portato dietro 1 anno in maniera molto grave( pesoforma prima del distrubo 60 kg, pesoforma a 9 mesi dal disturbo 40 kg)e per altri 2-3 anni in maniera più lieve.
Il miglioramento delle mie condizioni a quel tempo fu dovuto ad una crisi cardiovascolare che mi spavento talmente tanto da convincermi a farmi aiutare dal centro specializzato di Perugia per i disturbi dell'alimentazione.
Da quell'episodio ne rimasi molto ma molto shoccata, da allora soffro di un'ipocondria ( paura di tumori, di rimanere incinta, che mi prenda sotto una macchina, ecc..) che a volte mi immobilizza e non mi permette di uscire di casa.
Anche i miei rapporti con il mio "lui" a volte diventano impossibili, perchè io pur di non perderlo mi piego fino a spezzarmi e lui no.
Ora vengo al dunque:
proprio in uno di questi momenti di crisi conobbi un ragazzo più grande di me di 5 o 6 anni di un paese (di 2000 abitanti) vicino al mio.
Ci siamo frequentati per un pò l'anno passato e io ne soffrivo molto perchè in fondo ero innamorata del mio lui solo che lui ignorava i miei problemi.
Il mio lui ci scopri e da allora non lo vidi più, fino allo scorso 16 luglio.
Quella sera abbiamo avuto un breve rapporto vaginale conclusosi con un rapporto orale fatto da me nel quale sono venuta a contatto con il suo liquido spermale.
Da quella sera sono caduta nel panico : dapprima ho pensato di rimanere in cinta, poi a causa dello stress emotivo mi sono procurata una cisti ovarica; in seguito, una volta scoperto dell'inestistenza della possibile gravidanza ho iniziato a temere di un possibile contagio hiv.
Il giorno 11 settembre ho sofferto di un insopportabile mevralgia proveniente dalla gengiva sinistra( non mi sono ancora nati i denti del giudizio e ho palato stretto)e poi ho iniziato a sentire che i linfonodi cervicali si gonfiavano ai lati della gola.
Siccome nei giorni prima ero andata a vendemmiare ho pensato che fossse una freddata, così come mia abitudine sono andata a camminare tutti i giorni in montagna e il risultato è stato un aumento del numero dei linfonodi ingrossati (gola lato sin; orecchio sin; appena appena gonfiato il linf lato destro della gola.)
Per ora niente febbre, niente macchie su palato o mughetti, niente mal di gola.
Questa sera ho preso una compressa di augmentin.
Ma sono terrorizzata dato che ho letto su internet che la linfoadenomegalia è uno dei sintomi di una sieroconversione.
Qualche mese fa il mio medico curante, che per il momento non ho ancora consultato, mi consiglio Xanax gocce 5 al giorno ma che non ho mai preso, e una terapia psichiatrica. Ma siccome non sono pazza ma solo molto impaurita e sofferente vorrei chiederle se i miei sono un sintomo da hiv.
Premetto che il ragazzo con cui esco è di un paese vicino al mio di circa 2 migliaia di abitanti perso nelle campagne umbre e apparte questo è un ragazzo sano, che fa sport e ce a dicembre scorso è stato operato per una ernia all'inguine e che credo abbia fatto molti analisi e che non credo, dato il suo aspetto molto ma molto piacente abbia mai usufruito di sesso a pagamento.
Vi prego rispondete
Valentina
la mia è una storia un pò lunga:
5 anni fa ho sofferto di anoressia nervosa, il dusturbo me lo sono portato dietro 1 anno in maniera molto grave( pesoforma prima del distrubo 60 kg, pesoforma a 9 mesi dal disturbo 40 kg)e per altri 2-3 anni in maniera più lieve.
Il miglioramento delle mie condizioni a quel tempo fu dovuto ad una crisi cardiovascolare che mi spavento talmente tanto da convincermi a farmi aiutare dal centro specializzato di Perugia per i disturbi dell'alimentazione.
Da quell'episodio ne rimasi molto ma molto shoccata, da allora soffro di un'ipocondria ( paura di tumori, di rimanere incinta, che mi prenda sotto una macchina, ecc..) che a volte mi immobilizza e non mi permette di uscire di casa.
Anche i miei rapporti con il mio "lui" a volte diventano impossibili, perchè io pur di non perderlo mi piego fino a spezzarmi e lui no.
Ora vengo al dunque:
proprio in uno di questi momenti di crisi conobbi un ragazzo più grande di me di 5 o 6 anni di un paese (di 2000 abitanti) vicino al mio.
Ci siamo frequentati per un pò l'anno passato e io ne soffrivo molto perchè in fondo ero innamorata del mio lui solo che lui ignorava i miei problemi.
Il mio lui ci scopri e da allora non lo vidi più, fino allo scorso 16 luglio.
Quella sera abbiamo avuto un breve rapporto vaginale conclusosi con un rapporto orale fatto da me nel quale sono venuta a contatto con il suo liquido spermale.
Da quella sera sono caduta nel panico : dapprima ho pensato di rimanere in cinta, poi a causa dello stress emotivo mi sono procurata una cisti ovarica; in seguito, una volta scoperto dell'inestistenza della possibile gravidanza ho iniziato a temere di un possibile contagio hiv.
Il giorno 11 settembre ho sofferto di un insopportabile mevralgia proveniente dalla gengiva sinistra( non mi sono ancora nati i denti del giudizio e ho palato stretto)e poi ho iniziato a sentire che i linfonodi cervicali si gonfiavano ai lati della gola.
Siccome nei giorni prima ero andata a vendemmiare ho pensato che fossse una freddata, così come mia abitudine sono andata a camminare tutti i giorni in montagna e il risultato è stato un aumento del numero dei linfonodi ingrossati (gola lato sin; orecchio sin; appena appena gonfiato il linf lato destro della gola.)
Per ora niente febbre, niente macchie su palato o mughetti, niente mal di gola.
Questa sera ho preso una compressa di augmentin.
Ma sono terrorizzata dato che ho letto su internet che la linfoadenomegalia è uno dei sintomi di una sieroconversione.
Qualche mese fa il mio medico curante, che per il momento non ho ancora consultato, mi consiglio Xanax gocce 5 al giorno ma che non ho mai preso, e una terapia psichiatrica. Ma siccome non sono pazza ma solo molto impaurita e sofferente vorrei chiederle se i miei sono un sintomo da hiv.
Premetto che il ragazzo con cui esco è di un paese vicino al mio di circa 2 migliaia di abitanti perso nelle campagne umbre e apparte questo è un ragazzo sano, che fa sport e ce a dicembre scorso è stato operato per una ernia all'inguine e che credo abbia fatto molti analisi e che non credo, dato il suo aspetto molto ma molto piacente abbia mai usufruito di sesso a pagamento.
Vi prego rispondete
Valentina
[#1]
Anestesista, Infettivologo
Carissima Valentina, nessuno pensa che lei sia pazza, ma vista la sua storia le consiglio vivamente di rivolgersi ad un sostegno psicologico. La sua sintomatologia non è ascrivibile ad una sindrome retrovirale acuta; esegua il test subito e a 100 giorni, ma non viva da sola il tutto.
Marcello Masala MD
Marcello Masala MD
[#2]
Ex utente
Capisco, così lei dice che i miei sintomi non sono riconducibili ad una fase retrovirale acuta, no?
Però per sicurezza mi consiglia di eseguirlO;
MA RIGUARDO ALL'ANTIBIOTICO, COSA MI DICE: se fosse una fase retrovirale, come risponderebbe il mio corpo?
E come mai mi dice che sono sintomi non riconducibili ad una fase retrovirale?
Certa della sua cortresia le invio cordiali saluti e una buonissima domenica.
La ringrazio molto
VAlentina
Però per sicurezza mi consiglia di eseguirlO;
MA RIGUARDO ALL'ANTIBIOTICO, COSA MI DICE: se fosse una fase retrovirale, come risponderebbe il mio corpo?
E come mai mi dice che sono sintomi non riconducibili ad una fase retrovirale?
Certa della sua cortresia le invio cordiali saluti e una buonissima domenica.
La ringrazio molto
VAlentina
[#3]
Anestesista, Infettivologo
Cara Valentina l'antibiotico non ha alcun effetto sulle malattie virali, qualsiasi esse siano. Riguardo la sindrome retrovirale acuta è presente solo nel 50%,ed è più precoce e tumultuosa. Riguardo il il test, a tutti coloro che abbiano avuto anche un solo contatto considerato a rischio, questo va proposto. La diagnosi d'infezione d'HIV, non è mai sintomatologica, nè clinica.
Marcello Masala MD
Marcello Masala MD
[#4]
Gentile utente,
una valutazione psichiatrica non significa "essere pazzi": lo psichiatra è l'esperto in patologie quali i disturbi del sonno, i disturbi d'ansia, i problemi di alimentazione (anoressia/bulimia), le problematiche di tipo comportamentale, le sindromi depressivi, le somatizzazioni, le difficoltà relazioni, ecc.
Come vede nessuna etichetta è ascrivibile a "pazzia": si rivolga pertanto ad un medico specializzato in materia per ulteriori approfondimenti.
Cordialmente
una valutazione psichiatrica non significa "essere pazzi": lo psichiatra è l'esperto in patologie quali i disturbi del sonno, i disturbi d'ansia, i problemi di alimentazione (anoressia/bulimia), le problematiche di tipo comportamentale, le sindromi depressivi, le somatizzazioni, le difficoltà relazioni, ecc.
Come vede nessuna etichetta è ascrivibile a "pazzia": si rivolga pertanto ad un medico specializzato in materia per ulteriori approfondimenti.
Cordialmente
Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com
[#5]
Ex utente
Ringrazio tutti moltissimo,
il termine "pazza" lo utilizzo perchè molte volte specialmente quando discuto con il mio ragazzo lui mi dice che sono isterica e pazza.. forse perchè non capisce che io voglio solo che lui mi rispetti e che stia asentire quando ho una paura, un dubbio, quando devo affrontare un'esame all'università, quando devo prendere una decisione e ho bisogno che lui ascolti i miei ragionamenti e non lo fa perchè è lui che vorrebbe decidere... o meglio pensa che ciò che crede lui è l'unica soluzione, che sia la più giusta.
L'ho conosciuto quando avevo disturbi dell'alimentazione 4 anni fa e avevo bisogno di un appiglio, mi sentivo sprofondare...mi odiavo e lui, con la sua presenza ha smorzato un pò questi timori che avevo..Poi la sera che mi sono sentita male era con me e mentre il cuore mi usciva dal petto per i battiti e io ero immobilizzata tremante nella macchina senza poter respirare era con me...e per un bel pezzo, avevo paura di uscire i casa e di sentirmi male senza di lui..
Però..con lui non ho mai trovato pace...al tempo era un anno che aveva lasciato la sua prima ragazza col quale era stato fidanzato per anni e dal quale lui era uscito molto provato; i suoi amici che non volevano che loro si dividessero mi hanno sempre fatto sentire di troppo..inventando storie per farmi litigare, mettendomi in bocca cose mai dette e convincendomi che lui mi utilizzasse e basta..mi hanno distrutto psicologicamente perchè io avevo tanti di quei problemi da per me che non avevo il tempo neanche di relazionare,ero solo depressa e triste e non riuscivo a parlare con nessuno figuriamoci di litigare...
All'inizio, per almeno due anni lui non prese mai le mie difese e loro presero il sopravvento, a volte anche lui mi diceva che non ero capace di stare in mezzo alla gente solo perchè loro magari bevevano una birra e "stavano fuori" e io non capivo come ci si poteva divertire in quel modo....io e i miei vecchi amici non avevamo bisogno di tutto ciò per stare bene.
Così ogni tanto uscìi con i miei vecchi amici ma volevo con me il mio ragazzo e mi fu anche rinfacciato di rompere: non potevo costringere nessuno a fare qualcosa che non volevano fare.
Così iniziai ad odiarlo ma non riuscivo a lasciarlo; la sua idea era :se vuoi stai come e non stai triste perchè sennò vai a casa perchè non riesci a stare in mezzo alla gente, sennòesci con chi ti pare ma io con i tuoi amici non vado d'accordo.
E lui se io c'ero o no non se ne accorgeva e io morivo dentro.. poi conobbi il ragazzo con il quale ho avuto il "famoso rapporto del quale temo il contagio"e sono rinata sentendomi corteggiata e apprezzata, ma io amavo il mio fidanzato e chiusi presto questa relazione.(allora non ebbi paura di essere contagiata).
Qualcuno seppe di questa mia scappatella e lo disse al mio ragazzo che da allora si dimostrò soffocante e oppressivo, e da allora (gennaio 2006) non sono più potuta uscire con i miei amici.
I suoi fedeli amici mi insultarono dicendo che ero una poco di buono, misero in giro cose su di me orribili...sono stata il loro zimbello..raccontarono a tutti cose personalissime tipo che quando stavo male no avevo le mestruazioni, che ero una pazza e che rinfacciavo a loro di avermi detto che ero grassa o altro, tipo che se non avevo le mie "cose" non ero più una donna.....Insomma una ferocia inaudita..
Da allora i suoi amici decisero di non parlarmi più quando ero con loro, non uscivano se c'ero io, e mi insultavano per strada...mi sentii una "MERDA"..scusi il termine... non sono uscita di casa per molto e lui mi difese un pò quella volta perchè io negai il tutto e poi avevo paura della sua reazione...non volevo essere insultata anche da lui, mi avrebbe ferito troppo...Però per un anno( dal Sett 2006 ad qualche mese fà) ho vissuto nel panico che qualcuno gli dicesse qualcosa..così non andavo più all'università, se lui per qualche ragione aveva il cell spento avevo gli attacchi di panico..
I miei nervi erano a pezzi e iniziai a pensare di avere qualche malattia: a Dicembre ero convinta di avere la leucemia ed ho fatto le analisi; a Gennaio (avevo delle ghiandole gonfie al seno per via della pillola anti-concezionale) pensavo di aver un tumore al seno; poi dato che con la pillola non avevo un grande fluso mestruale pensavo di non poter aver figli e così l'ho smessa; e poi via via, fino ache a metà luglio non ho rifrequentato quel ragazzo dello scandalo (stavolta non lo ha saputo nessuno) e ho iniziato ad aver paura prima di essere rimasta in cinta( ero talmente tanto nervosa che mi si è bloccata l'ovulazione e mi è venuta una cisti) ed ora ho paura che in qualche modo lui mi possa aver attaccato l'hiv...e ora che sono passati 2 mese dal nostro incontro e ho le ghiandole della gola molto gonfie, anche se è probabile che io abbia preso un ariata ho il terrore...
Il mio dottore, che è un eccellente dottore, mi ha sempre seguito come un padre (anche se dei linfonodi non glien'ho ancora parlato)mi aveva prescritto a luglio una visita psichiatria e 5 gocce di xanax al bisogno.
Momentaneamente può essere utile?
HO tanto bisogno di un aiuto, vi prego rispondete
Valentina
GRAZIE GRAZIE DELLA VOSTRA CORTESIA INFINITA
il termine "pazza" lo utilizzo perchè molte volte specialmente quando discuto con il mio ragazzo lui mi dice che sono isterica e pazza.. forse perchè non capisce che io voglio solo che lui mi rispetti e che stia asentire quando ho una paura, un dubbio, quando devo affrontare un'esame all'università, quando devo prendere una decisione e ho bisogno che lui ascolti i miei ragionamenti e non lo fa perchè è lui che vorrebbe decidere... o meglio pensa che ciò che crede lui è l'unica soluzione, che sia la più giusta.
L'ho conosciuto quando avevo disturbi dell'alimentazione 4 anni fa e avevo bisogno di un appiglio, mi sentivo sprofondare...mi odiavo e lui, con la sua presenza ha smorzato un pò questi timori che avevo..Poi la sera che mi sono sentita male era con me e mentre il cuore mi usciva dal petto per i battiti e io ero immobilizzata tremante nella macchina senza poter respirare era con me...e per un bel pezzo, avevo paura di uscire i casa e di sentirmi male senza di lui..
Però..con lui non ho mai trovato pace...al tempo era un anno che aveva lasciato la sua prima ragazza col quale era stato fidanzato per anni e dal quale lui era uscito molto provato; i suoi amici che non volevano che loro si dividessero mi hanno sempre fatto sentire di troppo..inventando storie per farmi litigare, mettendomi in bocca cose mai dette e convincendomi che lui mi utilizzasse e basta..mi hanno distrutto psicologicamente perchè io avevo tanti di quei problemi da per me che non avevo il tempo neanche di relazionare,ero solo depressa e triste e non riuscivo a parlare con nessuno figuriamoci di litigare...
All'inizio, per almeno due anni lui non prese mai le mie difese e loro presero il sopravvento, a volte anche lui mi diceva che non ero capace di stare in mezzo alla gente solo perchè loro magari bevevano una birra e "stavano fuori" e io non capivo come ci si poteva divertire in quel modo....io e i miei vecchi amici non avevamo bisogno di tutto ciò per stare bene.
Così ogni tanto uscìi con i miei vecchi amici ma volevo con me il mio ragazzo e mi fu anche rinfacciato di rompere: non potevo costringere nessuno a fare qualcosa che non volevano fare.
Così iniziai ad odiarlo ma non riuscivo a lasciarlo; la sua idea era :se vuoi stai come e non stai triste perchè sennò vai a casa perchè non riesci a stare in mezzo alla gente, sennòesci con chi ti pare ma io con i tuoi amici non vado d'accordo.
E lui se io c'ero o no non se ne accorgeva e io morivo dentro.. poi conobbi il ragazzo con il quale ho avuto il "famoso rapporto del quale temo il contagio"e sono rinata sentendomi corteggiata e apprezzata, ma io amavo il mio fidanzato e chiusi presto questa relazione.(allora non ebbi paura di essere contagiata).
Qualcuno seppe di questa mia scappatella e lo disse al mio ragazzo che da allora si dimostrò soffocante e oppressivo, e da allora (gennaio 2006) non sono più potuta uscire con i miei amici.
I suoi fedeli amici mi insultarono dicendo che ero una poco di buono, misero in giro cose su di me orribili...sono stata il loro zimbello..raccontarono a tutti cose personalissime tipo che quando stavo male no avevo le mestruazioni, che ero una pazza e che rinfacciavo a loro di avermi detto che ero grassa o altro, tipo che se non avevo le mie "cose" non ero più una donna.....Insomma una ferocia inaudita..
Da allora i suoi amici decisero di non parlarmi più quando ero con loro, non uscivano se c'ero io, e mi insultavano per strada...mi sentii una "MERDA"..scusi il termine... non sono uscita di casa per molto e lui mi difese un pò quella volta perchè io negai il tutto e poi avevo paura della sua reazione...non volevo essere insultata anche da lui, mi avrebbe ferito troppo...Però per un anno( dal Sett 2006 ad qualche mese fà) ho vissuto nel panico che qualcuno gli dicesse qualcosa..così non andavo più all'università, se lui per qualche ragione aveva il cell spento avevo gli attacchi di panico..
I miei nervi erano a pezzi e iniziai a pensare di avere qualche malattia: a Dicembre ero convinta di avere la leucemia ed ho fatto le analisi; a Gennaio (avevo delle ghiandole gonfie al seno per via della pillola anti-concezionale) pensavo di aver un tumore al seno; poi dato che con la pillola non avevo un grande fluso mestruale pensavo di non poter aver figli e così l'ho smessa; e poi via via, fino ache a metà luglio non ho rifrequentato quel ragazzo dello scandalo (stavolta non lo ha saputo nessuno) e ho iniziato ad aver paura prima di essere rimasta in cinta( ero talmente tanto nervosa che mi si è bloccata l'ovulazione e mi è venuta una cisti) ed ora ho paura che in qualche modo lui mi possa aver attaccato l'hiv...e ora che sono passati 2 mese dal nostro incontro e ho le ghiandole della gola molto gonfie, anche se è probabile che io abbia preso un ariata ho il terrore...
Il mio dottore, che è un eccellente dottore, mi ha sempre seguito come un padre (anche se dei linfonodi non glien'ho ancora parlato)mi aveva prescritto a luglio una visita psichiatria e 5 gocce di xanax al bisogno.
Momentaneamente può essere utile?
HO tanto bisogno di un aiuto, vi prego rispondete
Valentina
GRAZIE GRAZIE DELLA VOSTRA CORTESIA INFINITA
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 17.2k visite dal 15/09/2007.
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