Test hiv unper concorso pubblico
Salve Dottori,
prima di esporre il mio consulto volevo subito ringraziare tutti Voi per il servizio che offrite che è di estremo aiuto, anche psicologico.
Cercherò di sintetizzare il mio problema:
Siccome devo fare un concorso pubblico mi hanno chiesto il test anti hiv ed epatite; Ora il test HIV l'ho effettuato presso una struttura privata. Il mio problema o meglio la mia preoccupazione è che facendo le analisi in una struttura privata e, visto il motivo della richiesta (concorso appunto), possono prendere con superficialita'le analisi o scrivere direttamente Negativo o come nel mio cASO hanno scritto Anti HIV 1/2 Assenti. Cosa mi dite in merito?
La seconda questione è questa: Se si hanno rapporti con una persona s-positiva e, fortunatamente, il test risulta negativo, esiste comunque un' infezione in atto nel nostro sistema oppure semplicemente non abbiamo subito il contagio come se non avessimo mai avuto un rapporto con quella persona? Cioe' o ci si infetta o no, oppure avendo rapporti a rischio con quella persona si resta parzialmente infettati anche se il test risulta negativo(rispettando il periodo finestra ovviamente). Non so se sono stato chiaro nel formulare il dubbio........speriamo di si!
Saluto tutti voi e VI ringrazio ancora per ciò che fate! BUONE FESTE!
P.S Lo so che posso sembrare paranoico però a volte sapere salva la vita...
prima di esporre il mio consulto volevo subito ringraziare tutti Voi per il servizio che offrite che è di estremo aiuto, anche psicologico.
Cercherò di sintetizzare il mio problema:
Siccome devo fare un concorso pubblico mi hanno chiesto il test anti hiv ed epatite; Ora il test HIV l'ho effettuato presso una struttura privata. Il mio problema o meglio la mia preoccupazione è che facendo le analisi in una struttura privata e, visto il motivo della richiesta (concorso appunto), possono prendere con superficialita'le analisi o scrivere direttamente Negativo o come nel mio cASO hanno scritto Anti HIV 1/2 Assenti. Cosa mi dite in merito?
La seconda questione è questa: Se si hanno rapporti con una persona s-positiva e, fortunatamente, il test risulta negativo, esiste comunque un' infezione in atto nel nostro sistema oppure semplicemente non abbiamo subito il contagio come se non avessimo mai avuto un rapporto con quella persona? Cioe' o ci si infetta o no, oppure avendo rapporti a rischio con quella persona si resta parzialmente infettati anche se il test risulta negativo(rispettando il periodo finestra ovviamente). Non so se sono stato chiaro nel formulare il dubbio........speriamo di si!
Saluto tutti voi e VI ringrazio ancora per ciò che fate! BUONE FESTE!
P.S Lo so che posso sembrare paranoico però a volte sapere salva la vita...
[#1]
Patologo clinico
Se lei non aveva fiducia nella struttura sanitaria alla quale si è rivolto non capisco perchè vi abbia effettuato gli esami di laboratorio. Comunque ritengo che una struttura sanitaria, sia essa pubblica o privata, debba sempre eseguire gli esami prescritti.
Quindi stia tranquillo.
Per ulteriori notizie mediche (anche riguardo ad HIV/AIDS) può collegarsi al mio sito web:
http://eugenio.greco.docvadis.it
oppure digitare su Google: Dott Eugenio Greco
quindi, una volta collegati al sito, cliccare sulla parte superiore dell'HOME PAGE le sezioni di interesse (es: PATOLOGIE, CONSIGLI PRATICI, o altro).
Distinti saluti
Quindi stia tranquillo.
Per ulteriori notizie mediche (anche riguardo ad HIV/AIDS) può collegarsi al mio sito web:
http://eugenio.greco.docvadis.it
oppure digitare su Google: Dott Eugenio Greco
quindi, una volta collegati al sito, cliccare sulla parte superiore dell'HOME PAGE le sezioni di interesse (es: PATOLOGIE, CONSIGLI PRATICI, o altro).
Distinti saluti
[#3]
Patologo clinico
Affinché il risultato del test possa essere considerato definitivo, bisogna tener conto della durata massima del periodo finestra che è considerato essere 3 mesi perchè si sono sicuramente formati gli anticorpi specifici, ed ecco perché il risultato è considerato definitivo dopo 3 mesi dal contatto a rischio. Il test può essere effettuato anche dopo 3 mesi, periodo sufficiente secondo una grandissima parte di infettivologi, tuttavia, riguardo a questo, non c'è unanimità assoluta. Anche l'OMS parla di test definitivo a 3 mesi, tuttavia, consiglia di ripetere solo per precauzione il test anche a 6 mesi se l'esposizione al virus è avvenuta con una persona "certamente" sieropositiva.
* Si effettua un primo test dopo un mese-un mese e mezzo (al fine di superare la durata media del periodo finestra), in modo che un risultato negativo cominci a dare un po' di tranquillità ed in modo che un risultato positivo permetta di agire tempestivamente;
* Viene effettuato un secondo test dopo 3 mesi, per il quale, per quanto detto in precedenza, un risultato negativo ha un valore definitivo (secondo la Commissione Nazionale per la lotta contro l'Aids).
Se si sono avuti già in precedenza dei comportamenti a rischio, viene consigliato anche un test subito dopo il comportamento a rischio in questione, cioè senza aspettare un mese o 3 mesi, per stabilire se si era sieropositivi già in partenza.
Comunque, un risultato positivo del test ELISA necessita di un test di conferma, noto come test Western Blot, per una diagnosi con assoluta certezza.
In sintesi, si ritiene quanto segue:
- un test ELISA negativo, dopo 3 mesi dall'ultimo evento a rischio, indica definitivamente che non è avvenuto il contagio
- un test ELISA positivo, confermato successivamente da un test Western Blot positivo, indica definitivamente che è avvenuto il contagio
Ormai, la grande maggioranza dei laboratori, quando si richiede un test HIV, non effettua più solo il comune test HIV Ab, bensì un test combinato HIV Ab-p24.
Negatività del test eseguito con le modalità suddette e con il test combinato significa assenza di infezione.
Distinti saluti
* Si effettua un primo test dopo un mese-un mese e mezzo (al fine di superare la durata media del periodo finestra), in modo che un risultato negativo cominci a dare un po' di tranquillità ed in modo che un risultato positivo permetta di agire tempestivamente;
* Viene effettuato un secondo test dopo 3 mesi, per il quale, per quanto detto in precedenza, un risultato negativo ha un valore definitivo (secondo la Commissione Nazionale per la lotta contro l'Aids).
Se si sono avuti già in precedenza dei comportamenti a rischio, viene consigliato anche un test subito dopo il comportamento a rischio in questione, cioè senza aspettare un mese o 3 mesi, per stabilire se si era sieropositivi già in partenza.
Comunque, un risultato positivo del test ELISA necessita di un test di conferma, noto come test Western Blot, per una diagnosi con assoluta certezza.
In sintesi, si ritiene quanto segue:
- un test ELISA negativo, dopo 3 mesi dall'ultimo evento a rischio, indica definitivamente che non è avvenuto il contagio
- un test ELISA positivo, confermato successivamente da un test Western Blot positivo, indica definitivamente che è avvenuto il contagio
Ormai, la grande maggioranza dei laboratori, quando si richiede un test HIV, non effettua più solo il comune test HIV Ab, bensì un test combinato HIV Ab-p24.
Negatività del test eseguito con le modalità suddette e con il test combinato significa assenza di infezione.
Distinti saluti
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 11/12/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su AIDS-HIV
L'AIDS è la sindrome da immunodeficienza acquisita, malattia che deriva dall'infezione del virus HIV (Human Immunodeficiency Virus): quali sono le situazione di rischio e come evitare il contagio?