Contatto con paziente affetto da tbc
Salve,
essendo stato in contatto con una persona affetta da tbc attiva circa 2 mesi prima del suo ricovero in ospedale,ho effettuato la mantoux che ha dato un risultato dubbio,mi è stato consigliato di ripeterla tra circa 20 gg.
Nel frattempo ho effettuato le analisi del sangue con ricerca degli anticorpi anti TBC risultati negativi,con VES di 15mm/h e Pcr di 2,2.
Non ho mai avuto tosse,febbricola o malessere in generale.
Volevo sapere il significato della ricerca degli anticorpi e se è necessario fare un rx al torace.
volevo sapere se un test di mantoux negativo crea un eritema nella sede dell'inoculo che persiste anche per gg e se per essere considerato positivo deve dare un ispessimento di almeno 1 mm facilmente apprezzabile al tatto.
Grazie
essendo stato in contatto con una persona affetta da tbc attiva circa 2 mesi prima del suo ricovero in ospedale,ho effettuato la mantoux che ha dato un risultato dubbio,mi è stato consigliato di ripeterla tra circa 20 gg.
Nel frattempo ho effettuato le analisi del sangue con ricerca degli anticorpi anti TBC risultati negativi,con VES di 15mm/h e Pcr di 2,2.
Non ho mai avuto tosse,febbricola o malessere in generale.
Volevo sapere il significato della ricerca degli anticorpi e se è necessario fare un rx al torace.
volevo sapere se un test di mantoux negativo crea un eritema nella sede dell'inoculo che persiste anche per gg e se per essere considerato positivo deve dare un ispessimento di almeno 1 mm facilmente apprezzabile al tatto.
Grazie
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Gentile Signore,
la valutazione di un rischio da contatto con persona affetta da tubercolosi attiva va fatta complessivamente, tenendo conto di vari elementi:
- prima di tutto se il paziente affetto da tbc presentava una forma aperta oppure una forma chiusa; in quest'ultimo caso, infatti, il paziente non è contagioso;
- una radiografia del torace per verificare se esiste già un complesso primario calcificato, che sta a significare che si è venuti già in contatto in passato con il bacillo della tubercolosi;
- l'intradermoreazione tubercolinica, la cui interpretazione spetta solo al medico (le caratteristiche di positività da lei descritte sono esatte);
- la valutazione di indici generici di infiammazione, come VES, PCR, la cui negatività è un supporto ulteriore per escludere una fase attiva in atto;
- la valutazione di altri sintomi e segni clinici, come eventuale febbre o febbricola, sensazioni di malessere o di debolezza, la cui negatività anche è un ulteriore conforto alla diagnosi di esclusione.
La ricerca degli anticorpi anti tbc è solo un ausilio in più per la valutazione complessiva.
Cordiali saluti.
la valutazione di un rischio da contatto con persona affetta da tubercolosi attiva va fatta complessivamente, tenendo conto di vari elementi:
- prima di tutto se il paziente affetto da tbc presentava una forma aperta oppure una forma chiusa; in quest'ultimo caso, infatti, il paziente non è contagioso;
- una radiografia del torace per verificare se esiste già un complesso primario calcificato, che sta a significare che si è venuti già in contatto in passato con il bacillo della tubercolosi;
- l'intradermoreazione tubercolinica, la cui interpretazione spetta solo al medico (le caratteristiche di positività da lei descritte sono esatte);
- la valutazione di indici generici di infiammazione, come VES, PCR, la cui negatività è un supporto ulteriore per escludere una fase attiva in atto;
- la valutazione di altri sintomi e segni clinici, come eventuale febbre o febbricola, sensazioni di malessere o di debolezza, la cui negatività anche è un ulteriore conforto alla diagnosi di esclusione.
La ricerca degli anticorpi anti tbc è solo un ausilio in più per la valutazione complessiva.
Cordiali saluti.
Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 5.4k visite dal 04/08/2010.
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