Alla luce di questi risultati si tratta di mononucleosi
Buongiorno,
mia figlia di 17 anni ha da circa una settimana i linfonodi ingrossati, placche in gola, palbebre superiori dell'occhio molto gonfie e stanchezza.
Il medico curante aveva diagnosticato una tonsillite e prescritto degli antibiotici ma dopo il terzo giorno non vedendo risultati ma anzi un sostanziale peggioramento mi sono rivolta al Pronto Soccorso dell'Ospedale "Fate bene fratelli" di Roma dove, dopo indagine più approfondite, mi hanno detto che poteva trattarsi di una infezione da Mononucleosi escludendo patologie più gravi. Mi hanno consigliato di fare delle analisi specifiche i cui risultati sono i seguenti:
Toxoplasma IgM 0,14 - IgG 0
Citomegalovirus IgM 0,47 - IgG <4
EBV IgM 3,4 - IgG 0,2
Alla luce di questi risultati si tratta di Mononucleosi? Cosa devo fare? Quanto tempo ci vuole per guarire? Per quanto tempo è infetta?Le placche nel frattempo sono scomprase e la ragazza ha ripreso una vita normale.
Grazie
mia figlia di 17 anni ha da circa una settimana i linfonodi ingrossati, placche in gola, palbebre superiori dell'occhio molto gonfie e stanchezza.
Il medico curante aveva diagnosticato una tonsillite e prescritto degli antibiotici ma dopo il terzo giorno non vedendo risultati ma anzi un sostanziale peggioramento mi sono rivolta al Pronto Soccorso dell'Ospedale "Fate bene fratelli" di Roma dove, dopo indagine più approfondite, mi hanno detto che poteva trattarsi di una infezione da Mononucleosi escludendo patologie più gravi. Mi hanno consigliato di fare delle analisi specifiche i cui risultati sono i seguenti:
Toxoplasma IgM 0,14 - IgG 0
Citomegalovirus IgM 0,47 - IgG <4
EBV IgM 3,4 - IgG 0,2
Alla luce di questi risultati si tratta di Mononucleosi? Cosa devo fare? Quanto tempo ci vuole per guarire? Per quanto tempo è infetta?Le placche nel frattempo sono scomprase e la ragazza ha ripreso una vita normale.
Grazie
[#1]
gentile signora ,
Molti microrganismi entrano in contatto con l’uomo praticamente inavvertiti. E’ il caso del virus di Epstein Barr o EBV, che appartiene alla famiglia degli Herpesvirus, esattamente come quello che dà luogo alla varicella o al fuoco di Sant’Antonio.
E’ diffusissimo in tutto il mondo e sono ben poche le persone che non ne vengono contagiate.
Come in molti altri casi, se il contatto con il virus di Epstein Barr avviene in età infantile non si hanno conseguenze degne di nota, tanto che l’infezione anche quando dà sintomi si confonde con le frequenti febbriciattole dei bambini.
Il miglioramento delle condizioni igieniche ha fatto sì che nei paesi industrializzati il contatto con il virus di Epstein Barr avvenga in età adulta e, in questo caso, le manifestazioni cambiano. Già nell’adolescenza, l’EBV può provocare un’infezione, la mononucleosi, chiamata anche malattia del bacio, in quanto il contagio avviene per il contatto intimo con la saliva di una persona infetta. Ovviamente non tutte le volte che si entra in contatto, in età adulta, per la prima volta con l’EBV si ha la mononucleosi, ma in un 50% dei casi sì. Se invece si è già stati infettati una volta anche il contatto bocca a bocca con una persona affetta da mononucleosi non provoca conseguenze.
La mononucleosi provoca febbre, infiammazione della gola e ingrossamento dei linfonodi dell’area. A volte possono essere interessati dall’infiammazione fegato e milza. E più raramente dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso centrale, ma quasi mai si hanno conseguenze fatali.
Non ci sono pericoli nemmeno per le gestanti, infatti l’infezione in fase attiva da EBV non ha mai provocato, a differenza di altre, difetti congeniti del bambino o aborti.
I sintomi della mononucleosi si risolvono in uno-due mesi, il virus tende a restare allo stato latente nell’organismo, per riattivarsi periodicamente, situazione nella quale ritorna a essere rilevabile nella saliva ma di solito senza sintomi.
In pratica questo fa sì che di tanto in tanto anche i portatori sani diventino fonte di contagio. Il fatto che l’EBV resti per sempre nell’organismo ha indotto a sospettare un suo ruolo in alcune malattie apparentemente inspiegabili come la febbre di origine sconosciuta, per esempio, o la cefalea delle giovani donne o, appunto, la sindrome da affaticamento cronico.
Stia serena...la ragazza e la famiglia possono fare una vita assolutamente normale...
a presto
prof luigi marino
Molti microrganismi entrano in contatto con l’uomo praticamente inavvertiti. E’ il caso del virus di Epstein Barr o EBV, che appartiene alla famiglia degli Herpesvirus, esattamente come quello che dà luogo alla varicella o al fuoco di Sant’Antonio.
E’ diffusissimo in tutto il mondo e sono ben poche le persone che non ne vengono contagiate.
Come in molti altri casi, se il contatto con il virus di Epstein Barr avviene in età infantile non si hanno conseguenze degne di nota, tanto che l’infezione anche quando dà sintomi si confonde con le frequenti febbriciattole dei bambini.
Il miglioramento delle condizioni igieniche ha fatto sì che nei paesi industrializzati il contatto con il virus di Epstein Barr avvenga in età adulta e, in questo caso, le manifestazioni cambiano. Già nell’adolescenza, l’EBV può provocare un’infezione, la mononucleosi, chiamata anche malattia del bacio, in quanto il contagio avviene per il contatto intimo con la saliva di una persona infetta. Ovviamente non tutte le volte che si entra in contatto, in età adulta, per la prima volta con l’EBV si ha la mononucleosi, ma in un 50% dei casi sì. Se invece si è già stati infettati una volta anche il contatto bocca a bocca con una persona affetta da mononucleosi non provoca conseguenze.
La mononucleosi provoca febbre, infiammazione della gola e ingrossamento dei linfonodi dell’area. A volte possono essere interessati dall’infiammazione fegato e milza. E più raramente dell’apparato cardiovascolare e del sistema nervoso centrale, ma quasi mai si hanno conseguenze fatali.
Non ci sono pericoli nemmeno per le gestanti, infatti l’infezione in fase attiva da EBV non ha mai provocato, a differenza di altre, difetti congeniti del bambino o aborti.
I sintomi della mononucleosi si risolvono in uno-due mesi, il virus tende a restare allo stato latente nell’organismo, per riattivarsi periodicamente, situazione nella quale ritorna a essere rilevabile nella saliva ma di solito senza sintomi.
In pratica questo fa sì che di tanto in tanto anche i portatori sani diventino fonte di contagio. Il fatto che l’EBV resti per sempre nell’organismo ha indotto a sospettare un suo ruolo in alcune malattie apparentemente inspiegabili come la febbre di origine sconosciuta, per esempio, o la cefalea delle giovani donne o, appunto, la sindrome da affaticamento cronico.
Stia serena...la ragazza e la famiglia possono fare una vita assolutamente normale...
a presto
prof luigi marino
LUIGI MARINO CHIRURGO OCULISTA
CASA di CURA “ LA MADONNINA “ via Quadronno n. 29 MILANO prenota 02 50030013 urgenze 3356028808
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 9.7k visite dal 05/07/2007.
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