Attendibilità test hiv
Buongiorno. Ho avuto un contatto a rischio il 12 marzo, dopodichè ho sostenuto la ppe con Combivir per 4 settimane.
Dopo 3 settimane dal contatto mi è stato esibito il test negativo della persona con la quale avevo avuto il contatto (ma teoricamente poteva trovarsi nel cosiddetto periodo finestra.
Ho effettuato il test hiv al 40 giorno ed è stato negativo, come pure all'80° giorno. I test sono stati effettuati col metodo CMIA.
Vorrei sapere:
- se posso sentirmi al sicuro
- se posso avere rapporti con la partner abituale considerando anche che, in quanto operaro di prostatectomia, non produco eiaculazione esterna.
Grazie
Dopo 3 settimane dal contatto mi è stato esibito il test negativo della persona con la quale avevo avuto il contatto (ma teoricamente poteva trovarsi nel cosiddetto periodo finestra.
Ho effettuato il test hiv al 40 giorno ed è stato negativo, come pure all'80° giorno. I test sono stati effettuati col metodo CMIA.
Vorrei sapere:
- se posso sentirmi al sicuro
- se posso avere rapporti con la partner abituale considerando anche che, in quanto operaro di prostatectomia, non produco eiaculazione esterna.
Grazie
[#1]
Gentile Signore,
non precisa che tipo di rapporto a rischio ha avuto.
Per il test negativo del suo partner occasionale fatto a distanza di tre settimane dal rapporto è come dice lei, non dà una garanzia del 100% per effetto del periodo-finestra.
I suoi due test, però, fatti a distanza di 40 e di 80 giorni, dovrebbero metterla al sicuro con una percentuale vicina al 100%, ma il fatto di avere (correttamente) fatto la terapia profilattica antivirale potrebbe determinare un allungamento del periodo-finestra.
Il mio suggerimento, quindi, è quello di avere rapporti protetti con il suo partner abituale e di ripetere il test HIV a 6 mesi dal rapporto a rischio; è un suggerimento dettato solo da eccesso di prudenza.
Storia dell'AIDS
https://www.medicitalia.it/minforma/igiene-e-medicina-preventiva/168-storia-dell-aids.html
modalità trasmissione HIV
https://www.medicitalia.it/minforma/malattie-infettive/
Cordiali saluti.
non precisa che tipo di rapporto a rischio ha avuto.
Per il test negativo del suo partner occasionale fatto a distanza di tre settimane dal rapporto è come dice lei, non dà una garanzia del 100% per effetto del periodo-finestra.
I suoi due test, però, fatti a distanza di 40 e di 80 giorni, dovrebbero metterla al sicuro con una percentuale vicina al 100%, ma il fatto di avere (correttamente) fatto la terapia profilattica antivirale potrebbe determinare un allungamento del periodo-finestra.
Il mio suggerimento, quindi, è quello di avere rapporti protetti con il suo partner abituale e di ripetere il test HIV a 6 mesi dal rapporto a rischio; è un suggerimento dettato solo da eccesso di prudenza.
Storia dell'AIDS
https://www.medicitalia.it/minforma/igiene-e-medicina-preventiva/168-storia-dell-aids.html
modalità trasmissione HIV
https://www.medicitalia.it/minforma/malattie-infettive/
Cordiali saluti.
Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it
[#2]
Utente
Buongiorno e grazie per la risposta.
Il contatto è stato di tipo vaginale con lacerazione del profilattico ed è durato circa 5 minuti dopo la lacerazione.
A questo punto sarebbe risolutivo avere un test della partner alla data odierna?
La mia condizione urologica non mette al sicuro la mia partner abituale?
Grazie nuovamente.
Il contatto è stato di tipo vaginale con lacerazione del profilattico ed è durato circa 5 minuti dopo la lacerazione.
A questo punto sarebbe risolutivo avere un test della partner alla data odierna?
La mia condizione urologica non mette al sicuro la mia partner abituale?
Grazie nuovamente.
[#4]
Utente
Buongiorno
La ringrazio per la cortesia, tuttavia mi sembra di rilevare qualche contraddizione tra quanto contenuto nella Sua risposta del 20 giugno e nella successiva del 22 giugno, per cui La pregherei di un ulteriore chiarimento.
Inoltre vorrei segnalare che nel corso del trattamento ppe (2 combivir/die/) ho effettuato quattro controlli ematici che hanno dato i seguenti esiti (riporto solo quelli differenti dai valori di riferimento:
- inizio ppe 13 marzo
- termine ppe 10 aprile
valori al 23 marzo:
RDW 14,6%
CK 153
Gamma -GT 55
GPT(ALT) 50
valori al 1 aprile
RDW 16,9%
CK 197
Gamma -GT 60
GPT(ALT) 52
valori al 3 maggio
RDW 16,6%
CK 319
Gamma -GT 55
GPT(ALT) 39
valori al 1 aprile
RDW 15,5%
CK 305
Gamma -GT 50
GPT(ALT) 41
La pregherei pertanto di farmi conoscere un Suo parere in merito ei predetti valori.
Grazie nuovamente.
La ringrazio per la cortesia, tuttavia mi sembra di rilevare qualche contraddizione tra quanto contenuto nella Sua risposta del 20 giugno e nella successiva del 22 giugno, per cui La pregherei di un ulteriore chiarimento.
Inoltre vorrei segnalare che nel corso del trattamento ppe (2 combivir/die/) ho effettuato quattro controlli ematici che hanno dato i seguenti esiti (riporto solo quelli differenti dai valori di riferimento:
- inizio ppe 13 marzo
- termine ppe 10 aprile
valori al 23 marzo:
RDW 14,6%
CK 153
Gamma -GT 55
GPT(ALT) 50
valori al 1 aprile
RDW 16,9%
CK 197
Gamma -GT 60
GPT(ALT) 52
valori al 3 maggio
RDW 16,6%
CK 319
Gamma -GT 55
GPT(ALT) 39
valori al 1 aprile
RDW 15,5%
CK 305
Gamma -GT 50
GPT(ALT) 41
La pregherei pertanto di farmi conoscere un Suo parere in merito ei predetti valori.
Grazie nuovamente.
[#5]
se per contraddizione si riferisce ad un ipotetico allungamento del periodo finestra dovuto alla profilassi antivirale, è solo apparente,
per questo le rinnovo il mio consiglio di cautela nei confronti del partner per quanto riguarda i rapporti protetti, che è solo per eccesso di prudenza
per il resto, confermo che potete stare tranquilli.
Per quanto riguarda gli esami riportati, devo dirle che l'interpretazione degli esami di laboratorio può essere fatta sull'intero profilo ematochimico e non solo sui dati riportati e tenendo conto del contesto clinico complessivo.
per questo le rinnovo il mio consiglio di cautela nei confronti del partner per quanto riguarda i rapporti protetti, che è solo per eccesso di prudenza
per il resto, confermo che potete stare tranquilli.
Per quanto riguarda gli esami riportati, devo dirle che l'interpretazione degli esami di laboratorio può essere fatta sull'intero profilo ematochimico e non solo sui dati riportati e tenendo conto del contesto clinico complessivo.
[#7]
per quanto riguarda lei la sua condizione urologica non c'entra con il rischio di contagio, in quanto si sta parlando di un rapporto attivo pene-vagina che lei ha avuto con una partner occasionale; il rischio è dato dallo sfregamento del pene, in particolare del glande, nella vagina.
per quanto riguarda la sua partner abituale, la mancanza di eiaculazione certamente riduce di molto il rischio.
per quanto riguarda la sua partner abituale, la mancanza di eiaculazione certamente riduce di molto il rischio.
[#8]
Utente
Grazie per la risposta.
Ora sono trascorsi 4 mesi e mezzo dal contatto ed ho eseguito un ulteriore test con metodo CMIA di cui attendo l'esito.
Poichè tutti i test effettuati erano negativi (40, 80 e 100 giorni) in caso di riconfarma della negatività Lei ritiene che posso riprendere i rapporti senza protezione col partner abituale?
Grazie nuovamente
Ora sono trascorsi 4 mesi e mezzo dal contatto ed ho eseguito un ulteriore test con metodo CMIA di cui attendo l'esito.
Poichè tutti i test effettuati erano negativi (40, 80 e 100 giorni) in caso di riconfarma della negatività Lei ritiene che posso riprendere i rapporti senza protezione col partner abituale?
Grazie nuovamente
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 5.5k visite dal 13/06/2010.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su AIDS-HIV
L'AIDS è la sindrome da immunodeficienza acquisita, malattia che deriva dall'infezione del virus HIV (Human Immunodeficiency Virus): quali sono le situazione di rischio e come evitare il contagio?