In ogni caso, quando è consigliato effettuare il test per avere un risultato attendibile
Gentili dottori,
sono un ragazzo di 24 anni. Due settimane fa ho avuto un rapporto sessuale non protetto (tra l'altro durato pochissimo) con una ragazza relativamente conosciuta da poco, della quale posso dire di conoscere abbastanza della sua vita tanto da poterla definire un soggetto non a rischio HIV, sebbene questa definizione lasci il tempo che trova. I dubbi mi restano. In queste due settimane non ho avvertito alcuno dei sintomi genericamente ricollegati al contagio da HIV (febbre, mononucleosi, sudorazione specie notturna, ingrossamento ghiandolare, tremore, debolezza e perdita di peso, ecc.) che si manifestano entro le 2-3 settimane dal contatto. C'è da stare tranquilli? In ogni caso, quando è consigliato effettuare il test per avere un risultato attendibile? C'è da aggiungere che già da alcuni giorni prima del rapporto avvertivo un leggero bruciore interno all'interno del glande ed a volte lungo il pene, soprattutto dopo urinato. Nei giorni successivi il bruciore s'è fatto più insistente, soprattutto dopo urinato oppure eiaculato. Ho pensato che forse questo intensificarsi del fastidio possa esser stato dovuto alle sollecitazioni durante il rapporto. All'esterno però non si presentava alcun rossore o cose del genere, ho notato solo una maggiore sensibilità del glande. Comunque, ad oggi il fastidio è passato dopo la somministrazione (consigliatami dal medico di base) di 20 capsule di Urotractin (2 al giorno dopo i pasti). Nell'immediato ho ricollegato questo evento ai possibili sintomi di un contagio ma il fatto che il fastidio sia passato mi ha rassicurato. Sarei lieto di ricevere da Voi maggiori delucidazioni anche in merito a questo, oltre che una risposta alle domande di cui sopra.
Distinti saluti.
sono un ragazzo di 24 anni. Due settimane fa ho avuto un rapporto sessuale non protetto (tra l'altro durato pochissimo) con una ragazza relativamente conosciuta da poco, della quale posso dire di conoscere abbastanza della sua vita tanto da poterla definire un soggetto non a rischio HIV, sebbene questa definizione lasci il tempo che trova. I dubbi mi restano. In queste due settimane non ho avvertito alcuno dei sintomi genericamente ricollegati al contagio da HIV (febbre, mononucleosi, sudorazione specie notturna, ingrossamento ghiandolare, tremore, debolezza e perdita di peso, ecc.) che si manifestano entro le 2-3 settimane dal contatto. C'è da stare tranquilli? In ogni caso, quando è consigliato effettuare il test per avere un risultato attendibile? C'è da aggiungere che già da alcuni giorni prima del rapporto avvertivo un leggero bruciore interno all'interno del glande ed a volte lungo il pene, soprattutto dopo urinato. Nei giorni successivi il bruciore s'è fatto più insistente, soprattutto dopo urinato oppure eiaculato. Ho pensato che forse questo intensificarsi del fastidio possa esser stato dovuto alle sollecitazioni durante il rapporto. All'esterno però non si presentava alcun rossore o cose del genere, ho notato solo una maggiore sensibilità del glande. Comunque, ad oggi il fastidio è passato dopo la somministrazione (consigliatami dal medico di base) di 20 capsule di Urotractin (2 al giorno dopo i pasti). Nell'immediato ho ricollegato questo evento ai possibili sintomi di un contagio ma il fatto che il fastidio sia passato mi ha rassicurato. Sarei lieto di ricevere da Voi maggiori delucidazioni anche in merito a questo, oltre che una risposta alle domande di cui sopra.
Distinti saluti.
[#1]
Gentile utente,
i sintomi generali che descrive non sono predittivi di HIV che deve essere esclusa con il test specifico che nei casi di possibile esposizione (anche i rapporti "brevi" ma non proetti con soggetti a rischio lo sono..) a 1, 3 e 6 mesi per la massima tranquillità.
Per il resto tutto sembra ricondurre ad una uretrite forse collegata con una Malattia Sessualmente Trasmissibile ma l'antibiotico che ha fatto, o ha curato o ha coperto la sintomatologia: le consiglio di effettuare una visita dermatologica corredata da esami strumentali se i sintomi si ripresentano.
Saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Malattie Sessualmente Trasmissibili, ROMA
i sintomi generali che descrive non sono predittivi di HIV che deve essere esclusa con il test specifico che nei casi di possibile esposizione (anche i rapporti "brevi" ma non proetti con soggetti a rischio lo sono..) a 1, 3 e 6 mesi per la massima tranquillità.
Per il resto tutto sembra ricondurre ad una uretrite forse collegata con una Malattia Sessualmente Trasmissibile ma l'antibiotico che ha fatto, o ha curato o ha coperto la sintomatologia: le consiglio di effettuare una visita dermatologica corredata da esami strumentali se i sintomi si ripresentano.
Saluti.
Dott. Luigi LAINO
Dermatologo e Malattie Sessualmente Trasmissibili, ROMA
Dr.Luigi Laino Dermovenereologo, Tricologo
Direttore Istituto Dermatologico Latuapelle
www.latuapelle.it
[#2]
Ex utente
Salve dottore.
Innanzitutto la ringrazio per la risposta. Mi sono documentato sull'uretrite ed ho letto i suoi sintomi. Devo dire però che non ho mai constatato in quei giorni emissione di secrezioni purulente, pus o altro che da quanto ho letto rientrano nella sintomatologia. Ad ogni modo, seguirò il consiglio qualora i sintomi (tuttora scomparsi a due giorni dall'interruzione delle somministrazione del farmaco) dovessero ripresentarsi. Rinnovo i miei ringraziamenti e la saluto cordialmente.
Innanzitutto la ringrazio per la risposta. Mi sono documentato sull'uretrite ed ho letto i suoi sintomi. Devo dire però che non ho mai constatato in quei giorni emissione di secrezioni purulente, pus o altro che da quanto ho letto rientrano nella sintomatologia. Ad ogni modo, seguirò il consiglio qualora i sintomi (tuttora scomparsi a due giorni dall'interruzione delle somministrazione del farmaco) dovessero ripresentarsi. Rinnovo i miei ringraziamenti e la saluto cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 6.6k visite dal 24/03/2007.
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