Anticorpi hcv
Buongiorno, leggendo un bando per le forze armate ho notato che tra gli esami emato-chimici richiesti vi sono sia gli antigeni che gli anticorpi per l'hcv....mi domando allora perché richiedere anche gli anticorpi? Mi spiego meglio.... se una persona è negativa per gli antigeni, ma positiva per gli anticorpi..ovvero ha comunque superato la malattia viene comunque escluso, seppur non malato?
Grazie in anticipo
[#1]
Gentile Utente,
La sua osservazione mi ha incuriosito! Sono andato a vedere alcuni bandi di concorso per le forze armate e la documentazione sanitaria richiesta è " markers virali anti HAV, HbsAg, anti HBs, anti HBc, anti HCV, anticorpi per HIV". Per sua conoscenza le aggiungo, comunque, che la presenza degli anticorpi per l'epatite C non significa essere protetti dall'infezione. Il 75% di tali soggetti possono essere viremici.
Cordialità
La sua osservazione mi ha incuriosito! Sono andato a vedere alcuni bandi di concorso per le forze armate e la documentazione sanitaria richiesta è " markers virali anti HAV, HbsAg, anti HBs, anti HBc, anti HCV, anticorpi per HIV". Per sua conoscenza le aggiungo, comunque, che la presenza degli anticorpi per l'epatite C non significa essere protetti dall'infezione. Il 75% di tali soggetti possono essere viremici.
Cordialità
Dr. Ludovico Giorgio Tallarico
[#2]
Utente
Grazie per la risposta...in particolare mi riferisco all'ultimo concorso della polizia dove richiedono gli Anti hcv (che sarebbero gli anticorpi giusto? Ps sono una piccola biologa di qui la mia curiosità ed i miei possibili errori) e nn richiedono gli anticorpi... perciò non capivo il senso. Ed inoltre per curiosità mi interessava sapere se con antigeni negativi ed anticorpi negativi avrebbe senso escludere un candidato.
[#3]
Gentile Utente,
La diagnosi di epatite virale C si effettua con la determinazione dell' RNA virale nel siero (ricerca dell'HCV quali-quantitativo),
E' solo per problemi di costi che si chiede ancora la determinazione dell'Anti-Hcv, ma, forse, ancora per poco, perché verranno immessi in commercio dei kit per la determinazione estemporanea dell'HCV con costi concorrenziali
Saluti
La diagnosi di epatite virale C si effettua con la determinazione dell' RNA virale nel siero (ricerca dell'HCV quali-quantitativo),
E' solo per problemi di costi che si chiede ancora la determinazione dell'Anti-Hcv, ma, forse, ancora per poco, perché verranno immessi in commercio dei kit per la determinazione estemporanea dell'HCV con costi concorrenziali
Saluti
[#4]
Medico Chirurgo
Gentile Signorina,
secondo il la Legge in vigore, attualmente , la diagnosi di Epatite C si fa per Steps:
1) si provvede a determinare la presenza di Anticorpi anti HCV con metodiche di primo livello (immunosierologia in ELISA/ECLIA/ ELFA...).
Se il probando è negativo il discorso si chiude.
2) Se il test HCV risulti positivo, il che può essere un falso positivo, per una cross reaction, o per una cicatrice immunitaria o un vero positivo per una viremia in atto, il secondo passaggio è costituito dal RIBA test che è un immunoblotting che valida la positività del test di I livello. Se Il riba test test è negativo il test di primo livello non viene preso in considerazione e il paziente non è più tale.
3)SOLO in presenza di un RIBA test positivo si procede alla valutazione qualitativa dell'HCV RNA, cioè si esegue un NAT test, che se negativo indica una infezione superata, se positivo va valutato in relazione alla viremia rilevata e agli indici di citonecrosi epatica.
Questo è il percorso disposto, dalla Legge dello Stato. Che va rispettata.
Se poi avremo in un futuro più o meno prossimo KIT per l'amplificazione del genoma virale by PCR a pochi EUR, tanto da poter eseguire direttamente l'HCV RNA non lo sappiamo.
Per ora ci atteniamo alle linee giuda del Ministero della salute e dell'ISS.
Che sono cogenti anche da un punto di vista medico legale.
Si può dissentire ma le cose stanno così. DURA LEX SED LEX
Saluti cordiali,
Dott. Caldarola.
secondo il la Legge in vigore, attualmente , la diagnosi di Epatite C si fa per Steps:
1) si provvede a determinare la presenza di Anticorpi anti HCV con metodiche di primo livello (immunosierologia in ELISA/ECLIA/ ELFA...).
Se il probando è negativo il discorso si chiude.
2) Se il test HCV risulti positivo, il che può essere un falso positivo, per una cross reaction, o per una cicatrice immunitaria o un vero positivo per una viremia in atto, il secondo passaggio è costituito dal RIBA test che è un immunoblotting che valida la positività del test di I livello. Se Il riba test test è negativo il test di primo livello non viene preso in considerazione e il paziente non è più tale.
3)SOLO in presenza di un RIBA test positivo si procede alla valutazione qualitativa dell'HCV RNA, cioè si esegue un NAT test, che se negativo indica una infezione superata, se positivo va valutato in relazione alla viremia rilevata e agli indici di citonecrosi epatica.
Questo è il percorso disposto, dalla Legge dello Stato. Che va rispettata.
Se poi avremo in un futuro più o meno prossimo KIT per l'amplificazione del genoma virale by PCR a pochi EUR, tanto da poter eseguire direttamente l'HCV RNA non lo sappiamo.
Per ora ci atteniamo alle linee giuda del Ministero della salute e dell'ISS.
Che sono cogenti anche da un punto di vista medico legale.
Si può dissentire ma le cose stanno così. DURA LEX SED LEX
Saluti cordiali,
Dott. Caldarola.
[#5]
Gentile Utente,
Le volevo comunque consigliare di effettuare, dopo circa 8-10 settimane dalla puntura, una determinazione dell'Anti-HCV e delle transaminasi, se il risultato è negativo come mi auguro, ripetere il tutto, anche dopo sei mesi, se non vuole aspettare tutto questo tempo potrebbe fare una determinazione dell'HCVRNA dopo due-tre settimane.
Per quanto riguarda lo studio del soggetto che potrebbe essere affetto da epatite C, lo stato attuale delle conoscenze è :
Un risultato positivo per l'anti-HCV indica un'infezione attiva da HCV (acuta o cronica) oppure un'infezione che si è risolta oppure essere un falso positivo. Pertanto, un test per la determinazione della replica virale (l'HCV-RNA) è necessario per confermare l'infezione corrente (attiva) dell'HCV e guidare la gestione clinica, compresa l'inizio del trattamento. L'analisi dell'RNA di HCV dovrebbe essere effettuata anche in soggetti con un test anti-HCV negativo che siano immunocompromessi o che siano in emodialisi o che potrebbero essere stati esposti ad HCV negli ultimi sei mesi perché potrebbero essere ancora anti-HCV negativi (lo sono il 97%). Un test di HCV-RNA è anche necessario per rilevare la reinfezione in persone anti-HCV positive dopo la clearance virale spontanea o correlata al trattamento.
Le linee Guida delle varie società scientifiche Nazionali (AISF), Europee (EASL) ed Americane (AASLD), il WHO (Organizzazione mondiale della sanità) ed il CDC (Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie,omologo negli USA, del Ministero della Salute, in Italia) ed a questi due ultimi enti fa riferimento Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica (a cura del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell'Istituto Superiore di Sanità) consigliano di effettuare lo screening per l'epatite C in DUE STEP (anti-HCV e HCVRNA). I° step: determinazione dell'anti-HCV, se positivo si pratica DIRETTAMENTE l'HCV-RNA e se anche quest'ultimo è positivo si prende in considerazione l'eventuale terapia antivirale. Se invece l'HCV-RNA è negativo (nel 25% circa dei casi) significa che non vi è evidenza di infezione attiva in atto. Per il soggetto in causa, in genere in buona salute, a basso rischio per infezione da HCV, a volte donatore di sangue, si pone il problema di capire se la presenza degli anticorpi per il virus HCV rappresentano gli esiti di una pregressa infezione che si è risolta oppure un falso positivo ed in questo caso si ricorreva ad un'altra determinazione degli anticorpi per l'epatite C, che fino a qualche anno fa era il RIBA 3, chiamato comunemente test di conferma. Poi con l'immissione in commercio di altri test anticorpali con una specificità di oltre il 99% che permettono anche di abbreviare il periodo di rilevamento dell'anticorpo a circa 5 settimane dalle 10-16 settimane di 15-20 anni fa, si consiglia di ricorrere ad un secondo test anticorpale, diverso dal test anticorpale iniziale perché un falso risultato non dovrebbe verificarsi con due differenti test( CDC, 2013 ) ed infatti il CDC May 10, 2013 / 62(18);362-365
in una nota Testing for HCV Infection: An Update of Guidance for Clinicians and Laboratorians comunicava testualmente: Discontinuation of RIBA HCV. The Chiron RIBA HCV 3.0 Strip Immunoblot Assay (Novartis Vaccines and Diagnostics) that was recommended for supplemental testing of blood samples after initial HCV antibody testing is no longer available.
Quindi proclamava la morte del RIBA ! Allo stato gli utenti, se sottoposti a test antiHCV validato, sono informati che non hanno evidenza di infezione in atto ed il discorso si può chiudere.
Oggi alla luce dell'alta sensibilità e specificità dei test diagnostici e delle nuove terapie antivirali che eradicano il virus in oltre il 95% dei pazienti trattati, scopo del clinico, medico e non burocrate, è quello di valutare il paziente nel più breve tempo possibile, per non rischiare di perderlo nelle lungaggini del follow-up, rischiando alla fine di ritardare l'inizio della terapia, e non prevenire, se affetto da Epatite C, le varie complicazioni che possono subentrare.
Cordialità
Le volevo comunque consigliare di effettuare, dopo circa 8-10 settimane dalla puntura, una determinazione dell'Anti-HCV e delle transaminasi, se il risultato è negativo come mi auguro, ripetere il tutto, anche dopo sei mesi, se non vuole aspettare tutto questo tempo potrebbe fare una determinazione dell'HCVRNA dopo due-tre settimane.
Per quanto riguarda lo studio del soggetto che potrebbe essere affetto da epatite C, lo stato attuale delle conoscenze è :
Un risultato positivo per l'anti-HCV indica un'infezione attiva da HCV (acuta o cronica) oppure un'infezione che si è risolta oppure essere un falso positivo. Pertanto, un test per la determinazione della replica virale (l'HCV-RNA) è necessario per confermare l'infezione corrente (attiva) dell'HCV e guidare la gestione clinica, compresa l'inizio del trattamento. L'analisi dell'RNA di HCV dovrebbe essere effettuata anche in soggetti con un test anti-HCV negativo che siano immunocompromessi o che siano in emodialisi o che potrebbero essere stati esposti ad HCV negli ultimi sei mesi perché potrebbero essere ancora anti-HCV negativi (lo sono il 97%). Un test di HCV-RNA è anche necessario per rilevare la reinfezione in persone anti-HCV positive dopo la clearance virale spontanea o correlata al trattamento.
Le linee Guida delle varie società scientifiche Nazionali (AISF), Europee (EASL) ed Americane (AASLD), il WHO (Organizzazione mondiale della sanità) ed il CDC (Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie,omologo negli USA, del Ministero della Salute, in Italia) ed a questi due ultimi enti fa riferimento Il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica (a cura del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell'Istituto Superiore di Sanità) consigliano di effettuare lo screening per l'epatite C in DUE STEP (anti-HCV e HCVRNA). I° step: determinazione dell'anti-HCV, se positivo si pratica DIRETTAMENTE l'HCV-RNA e se anche quest'ultimo è positivo si prende in considerazione l'eventuale terapia antivirale. Se invece l'HCV-RNA è negativo (nel 25% circa dei casi) significa che non vi è evidenza di infezione attiva in atto. Per il soggetto in causa, in genere in buona salute, a basso rischio per infezione da HCV, a volte donatore di sangue, si pone il problema di capire se la presenza degli anticorpi per il virus HCV rappresentano gli esiti di una pregressa infezione che si è risolta oppure un falso positivo ed in questo caso si ricorreva ad un'altra determinazione degli anticorpi per l'epatite C, che fino a qualche anno fa era il RIBA 3, chiamato comunemente test di conferma. Poi con l'immissione in commercio di altri test anticorpali con una specificità di oltre il 99% che permettono anche di abbreviare il periodo di rilevamento dell'anticorpo a circa 5 settimane dalle 10-16 settimane di 15-20 anni fa, si consiglia di ricorrere ad un secondo test anticorpale, diverso dal test anticorpale iniziale perché un falso risultato non dovrebbe verificarsi con due differenti test( CDC, 2013 ) ed infatti il CDC May 10, 2013 / 62(18);362-365
in una nota Testing for HCV Infection: An Update of Guidance for Clinicians and Laboratorians comunicava testualmente: Discontinuation of RIBA HCV. The Chiron RIBA HCV 3.0 Strip Immunoblot Assay (Novartis Vaccines and Diagnostics) that was recommended for supplemental testing of blood samples after initial HCV antibody testing is no longer available.
Quindi proclamava la morte del RIBA ! Allo stato gli utenti, se sottoposti a test antiHCV validato, sono informati che non hanno evidenza di infezione in atto ed il discorso si può chiudere.
Oggi alla luce dell'alta sensibilità e specificità dei test diagnostici e delle nuove terapie antivirali che eradicano il virus in oltre il 95% dei pazienti trattati, scopo del clinico, medico e non burocrate, è quello di valutare il paziente nel più breve tempo possibile, per non rischiare di perderlo nelle lungaggini del follow-up, rischiando alla fine di ritardare l'inizio della terapia, e non prevenire, se affetto da Epatite C, le varie complicazioni che possono subentrare.
Cordialità
[#6]
Utente
Ringrazio entrambe i medici per le esaustive risposte, ma volevo precisare che non vi è stata una puntura a rischio e che non ero interessata alla diagnosi per motivi personali, la mia era una "curiosità medica" circa i concorsi....a quanto ho capito dunque vengono richiesti gli anticorpi come screening perché più economico ed in caso di positività si procede (non mi era chiaro nel caso non si procedesse). E con anticorpi positivi per cicatrici della malattia e antigene negativo con la pcr il candidato è considerato sano o potrebbe essere escluso?
[#7]
Medico Chirurgo
Gentile Utente,
Il Collega Tallarico esprime direttive emesse da organismi sanitari di altri paesi.
In questo caso USA
La procedura Italiana, decretata o meno la morte del RIBA test dai CDC, prevede gli steps che io le ho illustrato.
Che questo sia giusto o faccia perdere tempo, che questa sia burocrazia o quel che pare al Dott.Tallarico, per essere inattaccabile da un punto di vista Medico - Legale l'Immunoblotting deve essere eseguito dopo la conferma della positività di due diversi Kit immunosierologici.
Questo è quanto in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
Su questo si può ovviamente discutere ma fino a che le norme non verranno cambiate, le affermazioni del Collega Tallarico sono destituite di fondamento giuridico.
Se il Dott. tallarico abbia nuove linee guida ministeriali ne faccia puntuale riferimento.
I CDC di Atlanta consideravano già da tempo (più di due anni) il test HIV di IV generazione definitivo a 40 gg: in italia fino a che non c'è stato adeguamento il test era definitivo a 90gg. Le ultime linee guida che si adeguano ai CDC di atlanta sono attive ufficialmente da meno di un anno.
Poi signora cara faccia come vuole. E con lei il medico che la cura.
Non sarà il ritardo di 10 gg nell'inizio della terapia a comprometterne l'esito: se l'HCV RNA è positivo il virus è già replicante.
E questo non occorre che lo affermino i CDC di Atlanta, lo capiamo da soli.
L'importante è non propalare notizie pretestuose.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
Il Collega Tallarico esprime direttive emesse da organismi sanitari di altri paesi.
In questo caso USA
La procedura Italiana, decretata o meno la morte del RIBA test dai CDC, prevede gli steps che io le ho illustrato.
Che questo sia giusto o faccia perdere tempo, che questa sia burocrazia o quel che pare al Dott.Tallarico, per essere inattaccabile da un punto di vista Medico - Legale l'Immunoblotting deve essere eseguito dopo la conferma della positività di due diversi Kit immunosierologici.
Questo è quanto in Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
Su questo si può ovviamente discutere ma fino a che le norme non verranno cambiate, le affermazioni del Collega Tallarico sono destituite di fondamento giuridico.
Se il Dott. tallarico abbia nuove linee guida ministeriali ne faccia puntuale riferimento.
I CDC di Atlanta consideravano già da tempo (più di due anni) il test HIV di IV generazione definitivo a 40 gg: in italia fino a che non c'è stato adeguamento il test era definitivo a 90gg. Le ultime linee guida che si adeguano ai CDC di atlanta sono attive ufficialmente da meno di un anno.
Poi signora cara faccia come vuole. E con lei il medico che la cura.
Non sarà il ritardo di 10 gg nell'inizio della terapia a comprometterne l'esito: se l'HCV RNA è positivo il virus è già replicante.
E questo non occorre che lo affermino i CDC di Atlanta, lo capiamo da soli.
L'importante è non propalare notizie pretestuose.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
[#8]
Utente
Forse non è molto chiaro ciò che ho scritto e il motivo del consulto dato che si continua ad affermare la mia malattia. Ma a quanto pare si da più peso a piccole guerriglie tra colleghi da cui mi tiro gentilmente fuori ringraziando comunque entrambi per il tempo speso per risponderemo.
Cordialmente
Cordialmente
[#9]
Medico Chirurgo
Cara signora,
La risposta alla sua domanda la si troverà nella flessibilità mentale dei componenti della Commissione.
In ogni caso con un HCV RNA negativo, se non cambiassero idea e si volesse, si potrebbe fare ricorso al Giudice competente.
Per questo è necessario che si esegua pari pari la trafila elencata, anche se obsoleta.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
La risposta alla sua domanda la si troverà nella flessibilità mentale dei componenti della Commissione.
In ogni caso con un HCV RNA negativo, se non cambiassero idea e si volesse, si potrebbe fare ricorso al Giudice competente.
Per questo è necessario che si esegua pari pari la trafila elencata, anche se obsoleta.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 4.6k visite dal 14/08/2017.
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