Tetano
ringraziandovi anticipatamente per il servizio che offrite (che, so bene, non può e non deve sostituire le indicazioni del medico curante), vorrei porvi alcuni quesiti dopo avervi esposto un episodio afferente l'eventuale contatto con le spore del tetano.
Lunedì 03-10 alle ore 20 circa, nel cercare di pulire con le mani nude un sifone interno (all'interno del muro, per intenderci) di un lavandino del bagno di casa dalla sporcizia accumulata nel tempo (capelli, residui vari ecc...) mi sono procurato un taglio, piccolo e superficiale, sull'indice della mano destra, che ho opportunamente e prontamente lavato (con acqua corrente e sapone) e disinfettato (in quel momento con bialcol, dalla mattina successiva con acqua ossigenata). il sanguinamento si è arrestato quasi subito e fin dall'inizio la piccola ferita è apparsa netta e pulita, senza corpi estranei, contorni irregolari, materiale necrotico ecc).
La mattina successiva mi sono rivolto al mio medico curante, al quale ho esposto dettagliatamente l'episodio ed ho comunicato di essere stato sicuramente vaccinato da piccolo, ma senza probabilmente il richiamo adolescenziale (cosa che ho già deciso di approfondire, venerdì mi daranno un certificato di tutte le mie vaccinazioni ed agirò di conseguenza per futura sicurezza) e senza ulteriori richiami decennali.
Lui mi ha risposto con estrema superficialità (mi ha molto scoraggiato questa mancata attenzione, cosa che, a mio avviso, dovrebbe essere basilare per la figura che ricopre), senza entrare nel merito di nulla, parlandomi di ruggine come una favoletta di quando ero piccolo (quando oggi lo sanno anche le pietre che la ruggine, di per sé, non è portatrice di spore), e mi ha dato la netta impressione di volersi "lavare le mani" prescrivendomi le immunoglobuline entro 24 ore, che io ho rifiutato a motivo dei noti rischi, seppur teorici.
Sono consapevole che questo mio rifiuto può rappresentare un rischio, ma sono rimasto davvero deluso dall'atteggiamento del mio curante.
A questo punto, ed essendo passati quasi due giorni dall'episodio senza che io abbia avuto alcun sintomo di contagio, sono a chiedervi se, data la situazione descritta, posso ritenermi moderatamente tranquillo (ho letto che, nei casi peggiori, le prime manifestazioni avvengono entro le prime 24 ore, anche se i pareri sembrano un po' discordanti).
Inoltre, da profano, mi sembra improbabile che le spore del tetano (visto il loro habitat ideale ed il loro modo di "viaggiare") possano annidarsi in un sifone che si trova all'interno di un muro, che ovviamente può essere sporco di mille altre cose (infatti non nego che lo sporco c'era).
Alla luce di quanto sopra esposto, posso avere un parere medico generale ed eventuali consigli?
Grazie ancora, nella speranza di essere stato chiaro ed esaustivo.
Le spore tetaniche sono ubiquitarie, si trovano dovunque nell'ambiente.
La ruggine non è sinonimo di tetano: materale arrugginito può benissimo essere esente da spore tetaniche (per esempio un utensile da cucina tenuto in un cassetto per anni).
Lei ha fatto benissimo a lavare la ferita lieve, con acqua e sapone, per allontanare ogni corpo estraneo e poi a provvedere alla disinfezione con Bialcol, che è sporicida quanto e forse più dell'acqua ossigenata.
Dunque mi pare di poter concludere che lei non corra alcun rischio di tetano, anche avendo rifiutato le IgG.
In quanto al suo medico di base: sfonda una porta aperta su questo argomento.
Le faccio presente che quelli come il suo percepiscono dal SSN circa 6000 EUR al mese, per fare nulla, quanti ne percepiscono medici di base che sono preparati e che offrono ai pazienti la loro eccellente professionalità.
C'est l'Italie !
Buona giornata,
Dr. Caldarola.
la ringrazio sentitamente per l'attenzione prestatami e le delucidazioni fornitemi.
Dovendo domani ritirare la certificazione vaccinale completa, allo scopo di decidere come agire per la mia futura sicurezza, vorrei poter di nuovo approfittare della sua cortesia e delle sue preziose indicazioni, chiedendole qualche consiglio, sempre attraverso questo mezzo, senza voler rubare spazio ad altri utenti che meritano attenzione.
Grazie ancora e buona giornata.
ringraziandola infinitamente per la sua disponibilità, le comunico che stamattina ho ritirato il certificato delle vaccinazioni, dal quale si evince, come immaginavo, che ho ricevuto esclusivamente le tre dosi iniziali (ad un anno, un anno e due mesi e quasi due anni). L'operatrice del centro vaccinazioni mi ha consigliato di fare una dose e poi verificare il dosaggio anticorpale, passando attraverso il medico curante. Di conseguenza, mi sono recato dal medico curante, il quale, invece, mi ha detto di fare il contrario, cioè valutare prima il dosaggio degli anticorpi (i laboratori che ho consultato non danno risultati prima di 8/10 giorni lavorativi) e, solo successivamente, se lui lo riterrà necessario, mi praticherà personalmente l'iniezione con la dose di vaccino. A questo punto mi sento un po' confuso sul da farsi, anche alla luce di quanto ho letto (magari sbagliando) su vari siti medici che riportano fonti autorevoli che mettono in discussione l'importanza dei richiami vaccinali. Le riporto un estratto:
Quando vaccinarsi?[modifica]La protezione dal tetano e dalla difterite è efficace eseguendo un corretto e completo ciclo di vaccinazione. Per questo, tutti i bambini ricevono 3 dosi di vaccino nei primi mesi di vita, ed una quarta a distanza di 4-5 anni; successivamente è opportuno praticare una dose di richiamo ogni 10 anni. Le tre dosi di vaccino sono:
Tempo 0
1-2 mesi
6 mesi-1 anno.
Orientamento vaccinale moderno
Molti lavori pubblicati già negli anni sessanta dimostrano scientificamente come anche questo intervallo di tempo sia estremamente cautelativo. Uno studio moderno compiuto dall'Università degli Studi di Firenze dimostra l'impossibilità di contrarre il tetano per un qualsiasi soggetto con titolazione >= 0,01 (il valore minimo al quale corrisponde protezione contro la malattia, vedi [3].
« ...in tutti gli studi effettuati... con qualsiasi metodo di determinazione non è mai stato trovato un caso di tetano in soggetti >o uguale a 0,01 »
L'esperienza e la letteratura dimostrano che qualunque individuo sano che abbia almeno un ciclo vaccinale di base (di norma effettuato nel primo anno di vita) mantiene, per tutta la durata della vita, un titolo ampiamente superiore a tale valore, anche in assenza di ulteriori richiami. Il fenomeno trova spiegazione nel principio di memoria immunologica, che esiste in tutti i soggetti sani, e di fatto indica l'inutilità dei richiami, convinzione peraltro già abbastanza diffusa fra i medici vaccinatori e le ASL.
A riprova di ciò, in alcune regioni d'Italia (Veneto) i Servizi Vaccinali delle ULSS danno un certificato di vaccinazione a coloro che hanno un ciclo completo di base, con la dizione:
« ...non sono necessarie ulteriori dosi di richiamo... »
Varie fonti autorevoli, nei confronti del vaccino hanno dichiarato che una volta che i soggetti sono responders al vaccino (ciò avviene di norma anche dopo un solo ciclo vaccinale di base), non ha più nemmeno importanza la titolazione, proprio per la memoria immunologica.
Lei cosa mi consiglia in merito? (anche se, ovviamente, il mio percorso è praticamente obbligato, visto che passa attraverso il curante).
P.S. Pur fidandomi ciecamente della sua valutazione sull'episodio scatenante che le ho descritto inizialmente, non le nascondo che mi accompagna ancora un po' di ansia, dovuta a tutto questo "casino" e, soprattutto, al mio (mancato) confronto con il curante, in seguito al quale ho rifiutato le immunoglobuline. Quindi sono a chiederle: secondo lei, il fatto che siano trascorsi tre giorni e mezzo senza sintomi specifici depone a favore del non contagio oppure, di per sé, non significa nulla, visto che i tempi di incubazione della malattia potrebbero essere ben più lunghi?
Grazie di cuore per le preziose informazioni che, se ritiene opportuno, vorrà fornirmi, e scusi la lunghezza del mio intervento ma sono effettivamente confuso.
Tutto va rapportato alla carica batterica: in una ferita fortemente contaminata, non è il suo caso, l'effetto booster citato non sarebbe sufficiente temporalmente a proteggere da nessun tetano perchè la quantità di tossina tetanica prodotta in 24 ore svolgerebbe già la sua azione. Immagini per esempio una grossa ferita da taglio inquinata di terriccio e con tessuto necrotico. Immagini i crocifissi che sviluppavano il tetano in poche ore.
Un titolo pari a 0,01 farebbe il solletico alla tossina.
Le linee guida ufficiali raccomandano, un richiamo ogni 10 anni, dopo il completamento di una schedula vaccinale completa.
Lo stesso vaccino può essere associato alle IgG iperimmuni in sede diversa: non è tardi per farle ma la dose raccomandata dopo le 24 ore è di 500UI.
Se la ferita dopo tre giorni si sta cicatrizzando non vedo perchè lei debba temere il tetano.
Queste sono le mie opinioni telematiche: lei è tuttavia più che mai "obbligato" a seguire il suo curante.
Cordiali saluti,
Dott. Caldarola.
grazie per i suoi consigli e mi scusi se ho in qualche modo urtato la sua sensibilità, non era assolutamente mia intenzione.
Ho rifiutato le immunoglobuline la mattina successiva e di certo non le farei ora, raddoppiate, dopo quasi quattro giorni.
Questo non significa che un po' di ansia non possa essere rimasta, di certo sono ansioso di natura, ma anche alla luce della gravità della malattia e della "gestione" dell'accaduto.
La mia ferita si sta cicatrizzando regolarmente, almeno così mi sembra, e fin dall'inizio ho preferito non coprirla (non so se a ragione) affinché sia sempre ossigenata.
Quindi, se ho ben capito (anche per essere edotto per il futuro), il periodo di incubazione è fortemente condizionato dalla carica batterica? La malattia potrebbe manifestarsi (in persone contaminate ovviamente) anche a distanza di tempo ma con sintomi lievi? Non esiste un periodo finito il quale ci si può sentire al sicuro?
Pur "obbligato", cercherò di prendere la dose prima possibile per avere un futuro più tranquillo.
Grazie ancora
Se lo avesse fatto glielo avrei fatto notare.
Ho voluto controargomentare sulle informazioni da lei postate.
Lasci pure la piccola ferita scoperta e non ci pensi perchè non le verrà il tetano.
Il perido di incubazione del tetano va da meno di 24 ore a 15 gg.
E' chiaro che a ferita rimarginata ogni paura viene meno, essendo i tessuti irrorati un ambiente inidoneo per la produzione della tossina tetanica.
Quindi tra tre o quattro giorni se non prima le sue ansie si dissolveranno.
Faccia il vaccino perchè è importante: specie se lei è ansioso.
Non occorre valutare preliminarmente il titolo.
Credo che il suo medico faccia parte di quei colleghi che sconsigliano le vaccinazioni: in tal senso gli ricordi che la radiazione dall'albo in caso di denuncia all'Ordine provinciale di appartenenza è un rischio molto concreto.
Saluti cari,
Dott. Caldarola.
grazie veramente di cuore per tutta l'attenzione prestata alla mia vicenda, spero di uscirne presto, tranquillo e rafforzato.
La penso esattamente come lei, farei il vaccino subito e indipendentemente dal titolo (da controllare, semmai, dopo), ma purtroppo non posso farlo senza l'intervento diretto (o la prescrizione) del mio medico curante. Purtroppo, nella zona in cui abito, la sanità è un incredibile carrozzone pieno di gente incompetente, superficiale e, spesso e volentieri, anche presuntuosa. Di conseguenza, farò prima possibile l'analisi anticorpale così poi, carta in mano (chiesta da lui), presserò il mio curante affinché mi faccia la dose.
Le porgo i miei più sinceri saluti ed auguri.
Ma se lei va alla ASL portando la schedula vaccinale e chiedendo di fare il richiamo per il tetano, glielo somministrano gratuitamente senza troppi intoppi. E le rilasciano il certificato di avvenuta vaccinazione. Si fanno centinaia di iniezioni di tossoide tetanico ogni giorno. Compresi i richiami.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
volevo darle alcuni aggiornamenti riguardo la mia vicenda e chiederle qualche consiglio.
Tralasciando il trattamento ricevuto all'ufficio igiene (superficiale e disinteressato a dir poco), sono riuscito ad ottenere dal mio medico curante che mi faccia l'iniezione di vaccino, senza fare la valutazione anticorpale Me la farà giovedì pomeriggio ed il farmaco, se ho ben capito, si chiama ANATETALL. I miei quesiti sono i seguenti:
- questo vaccino mi metterà al sicuro per i prossimi 5/10 anni da eventi di piccola e media entità, giusto?
- Il giorno successivo all'iniezione avrei un appuntamento dal dentista per l'estrazione di un dente del giudizio, per scrupolo è forse meglio posticiparla di qualche giorno?
- Nei giorni immediatamente successivi al vaccino si può fare tranquillamente sport (calcetto, corsa)?
P.S. la mia ferita si sta cicatrizzando, ma molto lentamente, la crosticina è ancora piccola rispetto all'intera area, attorno alla quale permane un alone rossastro, il tutto di piccole dimensioni, oltre che un leggero prurito, non fisso o continuativo (del tipo di quando si stanno ricostruendo i tessuti). Questa "lentezza" potrebbe essere dovuta alla continua disinfezione da me effettuata quasi giornalmente ed anche alla posizione della ferita (falange dell'indice destro, parte superiore), soggetta a continui movimenti? E' ovvio che, non potendo vederla, lei non possa esprimersi in maniera definitiva, ma mi farebbe comunque piacere conoscere un suo giudizio a livello generale.
Grazie per l'attenzione che, se riterrà necessario, vorrà prestarmi.
La risposta al vaccino è altissima, quasi il 100% dei vaccinati/richiamati.
Dopo di che lei sarà protetto dal tetano per le ferite "di routine".
Il vaccino potrebbe darle per uno o due giorni una sensazione di astenia e di malessere, raramente qualche linea di febbre.
Null'altro.
A mio avviso sarebbe meglio spostare il dentista che il vaccino ma sono decisioni puramente logistiche.
Nei giorni successivi all'iniezione se lei si sente bene non ci sono limitazioni.
La posizione della ferita è senz'altro la causa del suo ritardo nella cicatrizzazione: non stia sempre a disinfettarla: si lavi le mani quando serve e se la dimentichi.
Il prurito e il rossore sono i segni della riepitelizzazione in corso della soluzione di continuità.
Sia sereno.
Buona giornata,
Dott. Caldarola.
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