Mangiare pesce crudo: quali rischi?

Salve, qualche giorno fa sono stato a ristorante e ho mangiato pesce crudo (che in teoria è pesce fresco). Documentandomi ho scoperto che consumare pesce crudo espone al rischio di essere infettati da un parassita, l'anisakis. Ho anche letto che per legge il pesce crudo dovrebbe essere congelato per evitare qualsiasi problema.
Nel caso in cui il pesce non fosse stato congelato fino a quanto tempo dopo l'ingestione del pesce potrei accorgermi di aver contratto l'anisakis?
Dopo 4 giorni mi posso considerare al sicuro?
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Dr. Piero Alessandro Casonato Medico igienista 404 8
Dopo quattro giorni non può ritenersi al sicuro.Non è sicuro mangiare pesce crudo, non è sicuro mangiare carne di maiale cruda o di manzo od altro.Non è sicuro mangiare verdure non lavate.Non è sicuro bere acqua prelevata da fonti montane
( quasi sempre si trova contaminata da coliformi). Non è sicuro assumere alimenti di cui non si conosce la provenienza ( pericolo di contaminazione chimica o radioattiva ).

Ora bisogna tenere ben presente che l'uomo , come gli animali, ha delle sue difese naturali per cui non sempre il contatto con germi , parassiti , sostanze chimiche è seguito dal manifestarsi di una patologia.Il rischio a cui Lei si esposto,pertanto, e per conseguenza quello di incorrere in una parassitosi,è probabilmente molto basso .

Tuttavia,considerato che i vari sistemi sanitari regionali zoppicano ormai su tutti i fronti , come consiglio personale , sarebbe forse opportuno evitare di esporsi a rischi inutili.

Cordiali Saluti.

Dr. piero alessandro casonato

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Utente
Utente
Gentile dottore, innanzitutto La ringrazio per la risposta.

Terrò bene a mente le sue raccomandazioni per il futuro e ho deciso che da questo momento in poi eviterò il consumo di qualsiasi alimento crudo o non cotto bene, visti i rischi a cui si viene esposti.
Nella circostanza ero a un matrimonio: come antipasto era presente questo carpaccio di vari pesci e vista la situazione non ho pensato alle eventuali implicazioni dal consumo di pesce crudo.

Per tranquilizzarmi comunque vorrei sapere dopo quanti giorni ci si può ritenere "al sicuro" dal rischio Anisakis e se ci sono sempre dei sintomi come vomito o il contagio può anche essere "silenzioso".
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Dr. Piero Alessandro Casonato Medico igienista 404 8
L'anisakis tende ad incistarsi nelle pareti del tubo digerente . La reazione dell'organismo a questo parassita provoca la formazione di lesioni granulomatose , che , quindi , possono dare esiti cicatriziali (anche restringimenti ) sul tubo digerente e richiedere interventi chirurgici per eliminare il parassita incistato o quel che ne rimane.
Per quanto riguarda l'incubazione , questa è variabile e dovrebbe andare da poche ore ad una quindicina di giorni.

La sintomatologia è varia, può comportare diarrea,febbre , vomito , dolori addominali,può simulare un 'appendicite .

cordiali saluti.
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Intervengo da cuoco-amatore di crudo, non da esperto. Bisogna distinguere fra congelamento e abbattimento, due tecniche diverse. L'abbattitore porta rapidissimamente a temperature molto basse, che vengono poi mantenute per un paio di giorni almeno: a differenza del congelamento questa tecnica preserva le qualità organolettiche, tanto da considerare il cibo come "fresco". In difetto, purtroppo, il rischio esiste , perchè l'anasachis se c'è si vede , ma le sue uova non si vedono facilmente, e sono altrettanto pericolose.
Tranquillizzerei però l'utente sulla sua occasionale avventura, in quanto i ristoratori che servono pesce crudo sono OBBLIGATI al possesso e all'uso dell'abbattitore.
Edoardo Bernkopf cintura nera , settimo dan (autoconferita) di "arte di preparare tartare di tonno".

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.6k 228
I rischi nell'igiene alimentare sono tantissimi.
Quello dell'anisakis è solo uno dei tanti e, statisticamente parlando, neppure di quelli più significativi.
Se lei è andato in un ristorante giapponese (veri giapponesi), la qualità è altissima, e non dovrebbe aver corso rischi.
Se lei è andato un uno presudogiapponese gestito da cinesi a mangiare il sushi, la qualità è per lo più infima.
Ma il rischio Anisakis è, in questo caso, nullo: in quei ristoranti non si butta via nulla, e il pesce era fresco... qualche anno fa.
Molto più alto il rischio di una qualche forma di infezione intestinale da scarsa igiene in cucina.
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Non c'è cibo che non contenga dei rischi.
L'acqua di rubinetto, ad esempio, è sicuramente potabile, ma contiene residui (certi) di atrazina e altri pesticidi.
Ogni volta che lei si resa in un ristorante qualsiasi è alla mercè delle abitudini di cucina.
Ogni volta che lei si reca in un qualsiasi supermercato, è alla mercè della catena della filiera alimentare, e può ritrovarsi con le mozzarelle che si colorano di blu.
Oppure può fare una scelta diversa, e rivolgersi al negozietto sotto casa che si rifornisce dal contadino vicino, se ha la fortuna di vivere in un contesto extracittadino.
Ma non è una scelta esente da rischi neppure questa.

I controlli di legge sono validi.
Ogni tanto qualcuno li aggira, sia nel campo della ristorazione che del commercio alimentare, e anche nel campo del biologico.
Ma questo è un crimine, non solo una truffa.

I rischi non possono esse evitati.
Si può scegliere di cercare di cautelarsi e evitare tutti i rischi possibili, ma è una strategia vana destinata alla sconfitta: non potrà evitarli.
Oppure si può scegliere di vivere con serenità evitando rischi stupidi e godendosi la vita e anche un buon piatto di carne cruda battuta al coltello o un bel piatto di sashimi.
Purchè si vada in ristoranti seri di buona fama o li si acquisti da fonti e filiera controllata e verificata.

Si è chiesto come mai nei ristoranti giapponesi (quelli veri) all'entrata c'è il banco della preparazione del cibo, e per andare alle sale bisogna passarci a fianco, mentre nei ristoranti cinesi la cucina è ben lontana, anche in un piano differente?

E nei ristoranti italiani è lo stesso: in alcuni la cucina è visibile e il cliente viene in sostanza invitato a guardare dentro, e in altri è nascosta alla vista con un cartello "vietato l'ingresso"...

Faccia una scelta di QUALITA' e non di prezzo, qualsiasi sia il cibo che lei consuma, e ringraziamo gli specialisiti in igiene, i veterinari e tutti i funzionari pubblici che sorvegliano e controllano la filiera alimentare.


Sergio Formentelli, confraternita dei Cavalieri della Raschera (rigorosamente d'alpeggio).