Ossiuri e tempo di risoluzione
Buongiorno,
da alcune settimane mio figlio di 5 anni, che soffre da sempre di dermatite atopica (con fastidio che interessa soprattutto l'incavo delle ginocchia e dei gomiti) grattava spesso il sederino fino a provocare vere e proprie lesioni. Purtroppo ho trascurato questo "segnale" proprio perchè il bambino convive con il prurito, ma venerdì sera osservandolo intorno all'ano ho scoperto alcuni inequivocabili ed inconfondibili ossiuri.
La terapia con mebendazolo è stata iniziata (per tutti e quattro i componenti della famiglia) già la notte del venerdì, con una compressa da 100 mg per noi adulti e 5 ml di sodpensione per i bambini. Poichè ho poi realizzato di non aver agitato la sospensione come richiesto, sabato sera ho ripetuto la somministrazione nei bambini (l'età della sorellina è 9 anni)
Da venerdì inoltre, cambi giornalieri di pigiami e lenziola, e cambi ancora più frequenti della biancheria; il tutto viene lavato a 60 gradi. Sto anche disinfettando i sanitari più volte al giorno e ponendo un'attenzione maniacale al continuo lavaggio delle mani da parte dei bambini.
Oggi il bambino è andato regolarmente a scuola, ma mi chiedo: avrei dovuto avvertire gli insegnanti o chiedere alla scuola una maggiore attenzione alla disinfezione, e magari chiedere alle insegnanti più vigilanza sui comportamenti scorretti dei bambini? (ad esempio, vigilare affinchè dopo che sono stati in bagno lavino accuratamente le mani)
L'altra domanda è di tipo farmacologico: è normale che dopo questa doppia somministrazione io abbia visto stamattina ancora due verimicelli tra le natiche di mio figlio? In quanto tempo, al netto delle eventuali reinfestazioni che purtroppo mi aspetto (soprattutto dopo aver riconosciuto il problema con tanto ritardo), dovrei vedere scomparire i vermi? Poichè leggo che il mebendazolo è efficace nel 90% dei casi, mi chiedo... che si fa nell'altro 10%?
Molte grazie sin d'ora
da alcune settimane mio figlio di 5 anni, che soffre da sempre di dermatite atopica (con fastidio che interessa soprattutto l'incavo delle ginocchia e dei gomiti) grattava spesso il sederino fino a provocare vere e proprie lesioni. Purtroppo ho trascurato questo "segnale" proprio perchè il bambino convive con il prurito, ma venerdì sera osservandolo intorno all'ano ho scoperto alcuni inequivocabili ed inconfondibili ossiuri.
La terapia con mebendazolo è stata iniziata (per tutti e quattro i componenti della famiglia) già la notte del venerdì, con una compressa da 100 mg per noi adulti e 5 ml di sodpensione per i bambini. Poichè ho poi realizzato di non aver agitato la sospensione come richiesto, sabato sera ho ripetuto la somministrazione nei bambini (l'età della sorellina è 9 anni)
Da venerdì inoltre, cambi giornalieri di pigiami e lenziola, e cambi ancora più frequenti della biancheria; il tutto viene lavato a 60 gradi. Sto anche disinfettando i sanitari più volte al giorno e ponendo un'attenzione maniacale al continuo lavaggio delle mani da parte dei bambini.
Oggi il bambino è andato regolarmente a scuola, ma mi chiedo: avrei dovuto avvertire gli insegnanti o chiedere alla scuola una maggiore attenzione alla disinfezione, e magari chiedere alle insegnanti più vigilanza sui comportamenti scorretti dei bambini? (ad esempio, vigilare affinchè dopo che sono stati in bagno lavino accuratamente le mani)
L'altra domanda è di tipo farmacologico: è normale che dopo questa doppia somministrazione io abbia visto stamattina ancora due verimicelli tra le natiche di mio figlio? In quanto tempo, al netto delle eventuali reinfestazioni che purtroppo mi aspetto (soprattutto dopo aver riconosciuto il problema con tanto ritardo), dovrei vedere scomparire i vermi? Poichè leggo che il mebendazolo è efficace nel 90% dei casi, mi chiedo... che si fa nell'altro 10%?
Molte grazie sin d'ora
[#1]
gentile utente, l'ossiuriasi non è una parassitosi rara. L'osservazione da Lei mossa sulla necessità di comunicare l'evento alla scuola è importantissima. Normalmente è il medico che fa diagnosi colui che comunica l'evento ai srvizi d'igiene delle ASL competenti(quest'ultimi provvedono alla tutela della salute collettiva intraprendendo le opportune procedure). Considerando che suo figlio presumibilmente frequenta l'asilo, va tenuto presente che nelle comunità infantili il tasso di reinfezione è estremamente alto.Per tali ragioni è utile uno studio epidemiologico del fenomeno(condotto normalmente dalle ASL) al fine di stabilire la modalità d'intervento più adeguata. Per quanto attiene il trattamento, come opportunamente potrà verificare con il suo Pediatra di Famiglia (lo consiglio vivamente), generalmente va ripetuto dopo 14 giorni. Nei periodi di trattamento è possibile ritrovare parassiti nelle feci (spesso sono già morti). Sebbene lo spazio disponibile per dare delle risposte via internet sia esiguo, spero di essere stato sufficientemente chiaro e rassicurante. Sottolineo l'importanza di farsi seguire in questo percorso dai medici di famiglia e dei servizi territoriali predisposti dalla sua ASL di appartenenza. cordialità.
Dr. Michele Piccolo
[#2]
Utente
Genilte Dottor Piccolo,
la ringrazio tanto e preciso che la pediatra di base sta seguendo il nostro caso anche se lei stessa ammette di non essere esperta della questione.
Purtroppo anche la scuola collabora in maniera molto discutibile, limitandosi a mandare un comunicato alle famiglie, sulle quali alla fine ricade la responsabilità dei controlli e della prevenzione. Stessa cosa succede ogni anno alla prima epidemia di pediculosi...
A tutt'oggi non siamo certi di aver debellato l'infezione, in quanto nell'ano del bambino ho notato stamattina dei piccoli frammenti bianchi che non erano vermi ma avrebbero potuto benissimo essere frammenti di vermi. La pediatra, sentita telefonicamente, mi ha detto di non allarmarmi finchè non notassi parassiti vivi, ma la verità è che io sono allarmata eccome, perchè mi sembra di capire che da questa parassitosi sia estremamente difficile liberarsi, e che alla fine molte famiglie si rassegnino a convivere con gli ossiuri, dal momento che tutto sommato non sono pericolosi ma solo fastidiosi.
NON voglio che la nostra famiglia sia una di quelle!
A quale specialista dovrei rivolgermi in caso di insuccesso della cura?
Mi scuso per questo sfogo e la ringrazio ancora
la ringrazio tanto e preciso che la pediatra di base sta seguendo il nostro caso anche se lei stessa ammette di non essere esperta della questione.
Purtroppo anche la scuola collabora in maniera molto discutibile, limitandosi a mandare un comunicato alle famiglie, sulle quali alla fine ricade la responsabilità dei controlli e della prevenzione. Stessa cosa succede ogni anno alla prima epidemia di pediculosi...
A tutt'oggi non siamo certi di aver debellato l'infezione, in quanto nell'ano del bambino ho notato stamattina dei piccoli frammenti bianchi che non erano vermi ma avrebbero potuto benissimo essere frammenti di vermi. La pediatra, sentita telefonicamente, mi ha detto di non allarmarmi finchè non notassi parassiti vivi, ma la verità è che io sono allarmata eccome, perchè mi sembra di capire che da questa parassitosi sia estremamente difficile liberarsi, e che alla fine molte famiglie si rassegnino a convivere con gli ossiuri, dal momento che tutto sommato non sono pericolosi ma solo fastidiosi.
NON voglio che la nostra famiglia sia una di quelle!
A quale specialista dovrei rivolgermi in caso di insuccesso della cura?
Mi scuso per questo sfogo e la ringrazio ancora
[#3]
gentilissima signora, mi sembra di capire che si stanno attivando tutti nel miglior modo per quanto possibile. Le parassitosi, come dice il termine, esistono perche esistono ospiti (esseri umani) da parassitare. Fortunatamente sono infezioni controllabilissime, anche se ricorrenti nella popolazione. Mantenga la calma e si affidi sempre al suo pediatra di famiglia per confrontarsi ed essere aiutata a scegliere i percorsi di cura più adeguati. cordialità
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 14.7k visite dal 19/05/2014.
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Approfondimento su Dermatite
La dermatite è un'infiammazione della pelle dovuta a varie cause (per esempio atopica, allergica o da contatto), con sintomi comuni come prurito e arrossamento.