Vaccino antitetanica

Salve, sono un capo scout e ho saputo che all'interno del mio gruppo è presente un ragazzo di 11 anni senza nessun vacino in quanto la famiglia ha deciso di non vacinarlo per motivi "famigliari" non meglio definiti.
Facendo spesso attività all'esterno o comunque in luoghi non "sterili" mi sono attivato per informarmi sulla pericolosità di questa mancanza nel ragazzo, la maggior preoccupazione proviene dall'assenza del vaccino dell' antitetanica in quanto spesso maneggiamo materiale ferroso che presenta ruggine e spigoli vivi dove è possibile ferirsi. I genitori alla mia richiesta di spiegazione hanno detto che basta disinfettare con acqua ossigenata per pulire la ferita ed evitare assolutamente nel caso ci sia un incidente grave la somministazione del siero per l'antitetanica. A questo punto vi chiedo di spiegarmi gentilmente i rischi dell'avere un ragazzo senza alcun vaccino ed in particolare quello dell'antitetanica dato che siamo spesso immersi nella natura o in luoghi dove svolgiamo attività con attrezzi, legni ecc..
Inoltre credo che il ragazzo possa essere "pericoloso" anche per i suoi coetanei che stanno a contatto con lui essendo sprovvisto di vaccini.
Spero di ricevere risposte a questi miei dubbi e consigli.
Grazie.
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
Gentile Signore,

quei genitori non solo sono imprudenti (per non dire irresponsabili) ma sono andati anche contro la legge, perché la vaccinazione antitetanica rientra tra quelle obbligatorie per legge per tutti i nati a partire dal 1963.
Veramente non capisco questi genitori, che stanno contravvenendo ad un obbligo di legge; perché qui non si tratta di garantire libertà di cura o di pensiero, ma di proteggere un ragazzo che giuridicamente non può decidere da solo e che proprio per questo la vaccinazione è stata resa obbligatoria; il caso andrebbe segnalato all'Autorità sanitaria per gli opportuni provvedimenti, perché le leggi vanno sempre rispettate, da tutti.

Tra l'altro, gli effetti collaterali del vaccino antitetanico sono rari e molto lievi, mentre l'infezione da tetano può essere mortale.

e grazie alla vaccinazione di massa oggi i casi di tetano sono meno di centinaio all'anno in Italia e riguarda proprio le persone non vaccinate e la malattia è mortale nel 20-30% dei casi.
Si pensi anche i risultati delle altre vaccinazioni obbligatorie, come la poliomielite (nessun nuovo caso di malattia a partire dal giugno 2002) e la difterite (nessun nuovo caso a partire dal 1991); il vaiolo è stato debellato dalla faccia della terra; grazie al vaccino contro l'epatite B, questa si è ridotta in pochi anni dell'80% nel gruppo dei soggetti vaccinati.

Il rischio tetano, in una persona non vaccinata, può essere considerato quotidiano

Il tetano è provocato da un batterio, il Costridium tetani, che è protetto all'interno di una spora; le spore si trovano nel terreno, nell'acqua, nella polvere, su ferri arrugginiti, spine di rosa, soprattutto se questi materiali sono contaminati da sterco di animali (equini e ovini).

La medicazione di eventuali ferite con acqua ossigenata, anche se utile, non annulla il rischio di tetano, proprio perché le spore sono resistenti; sebbene l'acqua ossigenata riesca a inattivare le spore, la sua efficacia o meno dipende anche dalla quantità di spore con cui la ferita sia venuta a contatto e dalla profondità della ferita.
Se una ferita è piccola ma profonda (si pensi ad una scheggia di legno che penetri in profondità e che magari si rompe anche nell'estrarla, lasciando in situ una parte, evenienza tutt'altro che rara), l'acqua ossigenata non arriverebbe a disinfettare in profondità; perciò, sbagliano quei genitori quando dicono "basta disinfettare con acqua ossigenata".

Le spore sono assai resistenti al calore, all'essiccamento e a molti disinfettanti; resistono nell'ambiente per lunghissimo tempo e in condizioni estreme.

Il soggetto non vaccinato che si ferisce dev'essere "immediatamente" portato in un pronto soccorso ospedaliero per la somministrazione delle immunoglobuline antitetaniche; ma spesso i campi scout si trovano in zone impervie e lontani dagli ospedali, sicché il ritardo nella somministrazione delle immunoglobuline può essere rilevante nel rendere sfavorevole la prognosi in caso di infezione.

In ogni caso, il ragazzo non vaccinato non rappresenta un pericolo per gli altri ragazzi, se mai è il contrario, è il ragazzo non vaccinato ad essere esposto a molti pericoli.

Mi chiedo, però, se l'associazione scout non abbia un regolamento per l'iscrizione; avendo una figlia iscritta, mi era stata chiesta anche la scheda delle vaccinazioni.
Secondo me tra i requisiti obbligatori di iscrizione dovrebbero esserci le avvenute vaccinazioni.

Buona giornata

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it