Vaccino tbc

Salve Dottore.
Sono una studentessa al primo anno di infermieristica e tra un mese ho il mio primo tirocinio in cardiologia la cui durata è di circa un mese.
Mi sono un po' preoccupata dalle ultime notizie di cronaca riguardanti la tbc appunto.
Secondo Lei dovrei fare il vaccino contro la tbc?
Grazie mille
Distinti saluti
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
Gentile Signora,

la vaccinazione antitubercolare è obbligatoria per il personale sanitario, ivi compresi gli studenti in medicina e tutti coloro che per ragioni di studio e di lavoro hanno rapporti con i pazienti.

Tuttavia, la mia opinione personale è che questa vaccinazione sia poco efficace.
Perciò, può benissimo aspettare, e farla solo quando vi sarà obbligata.

Buona serata.

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

[#2]
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Grazie mille Dottore della veolcissima risposta aspetterò a farla.
Per quanto riguarda invece la vaccinazione contro la meningite?
E' consigliabile possibile farla all'età di 21 anni oppure ormai è troppo tardi?
Grazie mille
Distinti saluti
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
In Italia, la meningite non ha una frequenza particolarmente elevata.
Esistono diversi tipi di meningite, provocati da batteri diversi, ma ogni batterio ha anche diversi sierotipi.

Di meningococchi, per esempio, conosciamo 13 sierotipi, di cui i più frequenti da noi sono il tipo B e C. Il vaccino protegge solo contro il meningococco C.
Lo pneumococco ha 90 sierotipi; il vaccino oggi in commercio copre soltanto 7 sierotipi e, quindi, non può garantire una copertura del 100% verso il batterio, ma soltanto del 65-70%.

Peraltro, proprio per la scarsa frequenze delle meningiti, i dati epidemiologici sono scarsi e contradditori; ancora meno i dati sulla dimensione e durata dell'efficacia dei vaccini.

Ecco perché la vaccinazione contro le meningiti resta una questione del tutto personale, da decidere con il proprio medico curante sulla base degli effettivi rischio che una persona può correre, anche tenendo conto dell'effettiva incidenza dei casi di meningite nella zona in cui si vive e si lavora abitualmente.