Donazione di sangue

Buongiorno Dottori. Come ho già scritto in un altro post, sono un donatore periodico di sangue. Sabato scorso sono andato all'ospedale a fare una nuova donazione di sangue intero, come al solito 450 ml di sangue. Nei giorni seguenti, però, è insorto un problema che ho ancora oggi. Vi preciso che il braccio sul quale mi è stato conficcato l'ago per il prelievo è il sinistro. Ebbene, è da domenica scorsa che accuso un dolore all'ascella sinistra. Credo proprio che si tratti dei linfonodi dell'ascella sinistra che si sono infiammati. E' la prima volta che mi succede. Vi chiedo: ma perché secondo voi è successo questo? Secondo voi sono davvero i linfonodi dell'ascella a farmi male? E' un'infezione, per caso? Quanto tempo durerà questo dolore, che è abbastanza forte? Me lo tengo e vedo se passa, oppure vado dal medico curante? Vi ringrazio.
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
Gentile Signore,

è difficile dire se si tratta o no di una infezione senza una visita;
non si deve tenere il dolore, ma deve andare subito a farsi visitare dal medico curante.

buona serata

Mario Corcelli, MD
Milano - specialista Medicina Legale e Igiene-Tecnica Ospedaliera
http://www.medico-legale.it

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Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Grazie Dottor Corcelli per la sua risposta. Domani ho la visita col medico curante perché oggi non ho avuto tempo, quindi immagino che domani si risolverà tutto. Comunque il dolore all'ascella continua ad esserci anche oggi, anche se è un po' diminuito di intensità. Specifico che NON ho la febbre, nè altri sintomi. Quello che in realtà le volevo chiedere anche nel messaggio di ieri è, secondo lei, se ci sono i presupposti in base a quello che le ho raccontato per un' infezione di una grave malattia tipo HBV, HCV, HIV. Nel senso: poniamo il caso remoto che l' ago che mi hanno messo nel braccio sinistro fosse stato contaminato da uno di questi virus, e che questo virus sia entrato nel sangue e che mi abbia infettato, sarebbe stato in questo modo che si sarebbe manifestata l'infezione, cioè con un notevole dolore localizzato all' ascella sinistra già nell' arco di 24 ore, e anche con un pochino di dolore nel punto del braccio in cui mi è stato messo l'ago? E se invece fossi stato infettato da un microrganismo diverso, tipo lo streptococco o lo stafilococco, l'infezione in corso avrebbe avuto questo tipo di sintomi e anche di tempistica? Effettivamente, ho fatto caso che l'infermiera ha indossato i guanti per tutto il periodo del prelievo (10 minuti circa), TRANNE alla fine, nel momento in cui, dopo avermi sfilato l'ago e aver riposto la sacca di sangue, è tornata verso di me per mettermi il cerotto definitivo con cui sono andato a casa. Quando l'infermiera mi ha messo il cerotto definitivo, ho notato che lo maneggiava senza guanti. Può questo essere un " indizio " ? La ringrazio Dottore.
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
escluda quelle infezioni virali
invece, potrebbe essere una flebite da batteri comuni

mi faccia sapere cosa le dice il suo medico
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Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Buonasera Dottor Corcelli. Oggi mi ha visitato il mio medico. Mi ha palpato sul braccio, lungo il percorso della vena, fra la piega del gomito e l'ascella, e ho notato che la vena se premuta mi fa male lungo tutto questo percorso. Ha notato anche che il braccio sinistro è un pò più caldo del destro, anche se la febbre non la ho. Poi gli ho raccontato tutto quello che ho raccontato qui anche a lei, Dottore. Praticamente la sua diagnosi è che si tratta di una semplice dolenzia di quel tratto della vena, un "risentimento doloroso alla vena" dovuto probabilmente al fatto che la vena è stata traumatizzata un pò troppo, per esempio a causa del fatto che l' ago potrebbe essermi stato posizionato nella vena in modo non molto corretto e che probabilmente è rimasto inserito male nella vena per troppo tempo. Poi, mi ha detto che anche lui esclude categoricamente infezioni da HCV, HBV, HIV perchè gli aghi sono sterili, ed esclude anche una infezione da germi comuni perchè in questo caso avrei avuto anche la febbre e uno stato di malessere molto maggiore di quello che ho avuto, durante questi 6 giorni dalla donazione. E poi mi ha detto che lui esclude anche una flebite, perchè la flebite mi farebbe gonfiare molto di più la vena e soprattutto si vedrebbe il colore scuro della vena a causa dell' ematoma lungo tutto il percorso della vena sotto la cute, mentre invece il colore della mia cute è rosa normale. Per quanto riguarda la terapia, mi ha detto semplicemente di aspettare ancora 2-3 giorni per vedere (come lui presume) se il dolore alla vena diminuisce sempre di più. Non devo prendere alcun farmaco nel frattempo, nemmeno l'aspirina perchè l'assunzione di quest'ultima potrebbe nascondere un eventuale (ma improbabile) sviluppo di febbre nei prossimi giorni. Nel caso che il dolore non diminuisse fra 2-3 giorni, oppure avessi delle improbabili complicanze, mi ha detto di tornare da lui oppure, cosa ancora migliore, di andare a farmi visitare dal medico del centro trasfusionale dell' ospedale dove ho fatto la donazione, perchè il medico trasfusionale sarebbe più preparato, per esperienza, a trattare questi ed altri "fastidi che insorgono dopo la donazione. Condivide anche lei, Dottore? Grazie.
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
concordo in pieno con il suo medico
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Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
Buonasera Dottor Corcelli. Dopo 16 giorni dalla donazione, il dolore che accusavo alla vena del braccio sinistro è completamente sparito. Suppongo, quindi, che la diagnosi che mi aveva fatto il mio medico curante, e con cui lei concordava in pieno, fosse esattamente la diagnosi giusta. Si trattava dunque solo di un indolenzimento della vena su cui mi avevano fatto il prelievo, anche se inaspettatamente questa volta il dolore è durato per molti giorni. Riguardo alla causa che potrebbe avermi procurato questo dolore alla vena, che si irradiava dalla piega del gomito all' ascella, mi è venuto in mente Dottore che questa volta l' infermiera potrebbe essere stata più sbadata del solito, perchè non mi ricordo se lei mi abbia stretto il laccio emostatico al braccio sinistro prima di infilarmi l' ago nella vena. Potrebbe secondo lei, questo fatto qui del laccio emostatico probabilmente non messo per dimenticanza, avermi fatto venire quel dolore insolito alla vena che è durato per circa 10 giorni dopo il prelievo? Se è così la prossima volta starò molto più attento a tutte le manovre che farà l' infermiera. Grazie.
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Dr. Mario Corcelli Medico legale, Medico igienista 3.7k 99
No, non vedo connessione tra eventuale dimenticanza del laccio e il dolore; a volte capita