Risoluzione di disturbi temporo-mandibolari associati a conflitto neuro vascolare v nervo cranico
Mi scuso se qualche termine medico non dovesse essere proprio preciso.
Il tutto è iniziato con forti acufeni pulsanti sincroni con il battito cardiaco [settembre 2021] associato a forte disequilibrio, bilaterali [ottobre 2021].
Successivamente parestesie al volto/tempie [novembre 2021].
Fatte TAC e RM alle rocche petrose.
Ripetuta angioRM cervello + tronco encefalico con/senza contrasto emerso conflitto neuro-vascolare tra V nervo cranico ed una struttura vascolare.
Effettuata RM alla mandibola a bocca aperta/chiusa e RM cervicale, entrambe esito negativo ovvero nella norma per l’età.
Menisco mandibola in sede.
Pesante e persistente perdita di masticazione efficace [disturbo temporo-mandibolare?
da ottobre 2021].
Principali disturbi: emi-spasmo facciale ésu una ipotetica scale del dolore (SD sigla mia convenzionale) tra 1 e 10 forse 3/4], nevralgia trigeminale (SD 1/2), acufene pulsante ancora presente (meno invasivo al momento).
Muscoli interessati: zona del massentere forse del buccinatore, emispami non dolorosi chiaramente avvertibili (contrazioni).
Spasmi anche a livello del cranio, tempie e fronte/retro (SD 3/4).
Praticamente del tutto o quasi cessato effetto dovuto al disequilibrio.
Tutto sincrono con il battito cardiaco.
Si sta assumendo il Lyrica da 25mg.
Ottenuto benefici solo con i 150mg di cortisone preso come preparazione per la angio-RM.
Durato poche ore, dal mattino al tardi pomeriggio.
Effettuata anche visita gnatologica con l’evidenza di infiammazione (al tatto interno bocca).
Da tre mesi bite con recupero parziale apertura bocca.
Tre visite otorino compreso centro specialistico con esame vestibolare, prove audiometriche.
Orecchio senza patologie visibili al microscopio.
Esclusa sindrome di Ménière.
Restio ad ipotizzare interventi di neurochirurgia per ottenere il distanziamento del nervo.
A conoscenza della procedura di neurolisi trigeminale con fluoroscopia mirata sul ganglio di Gasser.
Al momento non ho notizie di situazioni come la mia (alcune simili) e non so più come procedere.
Grazie per l'eventuale risposta.
Leggo: "Effettuata anche visita gnatologica con l’evidenza di infiammazione (al tatto interno bocca). Da tre mesi bite con recupero parziale apertura bocca."
Questo rinforzerebbe l'ipotesi di un problema che riguarda una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM).
Quello gnatologico è un campo molto fumoso, con poche o nulle certezze scientifiche, molta approssimazione, e ampia variabilità di comportamenti nei vari operatori che si definiscono "gnatologi". Ogni operatore applica l'approccio diagnostico e terapeutico che , nelle proprie mani, gli risulta più efficace.
La prescrizione di un bite, in un caso come il suo è corretta, ma dire "un bite" é come dire "una pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale i (diffido dei preconfezionati che si vendono in farmacia), e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni la pillola può risolvere la patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l'oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un'ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima.
Bisognerebbe sapere che tipo di bite le è stato prescritto, per quante ore/giorno, con quale progetto terapeutico.
I sintomi da lei segnalati possono essere riferibili ad una disfunzione dell'ATM; peraltro l'insuccesso terapeutico con il bite dovrebbe eliminare questa ipotesi: se dopo alcuni mesi di bite, portato 24 ore al giorno pasti esclusi, non si arriva ad un risultato, delle due l'una: o i suoi problemi non dipendono dall'occlusione e dall'ATM, oppure ( e mi lasci questo dubbio) il bite potrebbe essere inadeguato, o, infine, non è stato prescritto con le caratteristiche adeguate al suo caso, forse perché i suoi problemi non rientravano negli obiettivi.
Ovviamente quanto sopra ha valore del tutto relativo, non potendosi avere via rete gli indispensabili riscontri di una visita diretta.
Sul funzionamento dell''ATM può avere qualche ulteriore informazione visitando il mio sito internet alla pagina patologie trattate-patologie dell’articolazione Temporo Mandibolare : trova il link qui sotto la mia firma, e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto: se si riconosce nelle problematiche trattate, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-disfunzioni-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Ciò detto, mi sono rivolto alla sezione gnatologia per le difficoltà che ho nel masticare con ristagno di parti di cibo tra i denti e l’interno guancia in quantità inusuale. Il fatto è che tutti i miei disturbi nascono nel settembre del ’21 con gli acufeni pulsanti . Sino ad allora non avevo mai avuto alcun problema. Ora so che, anche gli acufeni, hanno una origine precisa dipendendo dal conflitto neuro vascolare che mi è stato diagnosticato. Il mio percorso di ricerca è iniziato con una visita otorino, mi è quindi sembrato opportuno, arrivati a questo punto, tornare all’origine e fare il punto. Esaminati i referti e preso atto dei vari sintomi, l’otorino è arrivato alla conclusione che, oltre al V nervo cranico (destro), sono interessati anche il VII e l’VIII nervo (a sinistra) pur in assenza di evidenze diagnostiche. Io, di mio e con molta cautela, ho cercato verificare. I terminali del VII nervo facciale portano tutti alle zone del volto interessato dagli spasmi e quelli del V alle aree soggette alle scariche elettriche . La mia preoccupazione è che, se anche dovessi limitare in qualche modo le percezioni quasi dolorose (non so come meglio definirle), possano restare le sollecitazione dei muscoli del viso che, se ho ben capito sovrintendono alla masticazione. Ciò potrebbe comportare una disfunzione perenne della mia capacità di masticare correttamente? Io questo non lo so. Forse la soluzione è competenza neurologica ma, in assenza d’intervento di neurochirurgia che, in ogni caso, non intendo fare, il conflitto neuro vascolare resterebbe e, con esso, lo stimolo ai muscoli del volto. Quindi? Mi restano solo interrogativi. Può lo gnatologo porre rimedio, anche parziale, a una situazione del genere o devo provare con i farmaci?
Mi è stato proposta anche l’agopuntura per sfiammare i nervi. Tutto da valutare.
Grazie di nuovo anche per gli auguri.
Con stima
PS: ho letto i due articoli ma non mi pare di ravvisare elementi utili, comunque grazie.
Grato per un eventuale riscontro
"mi sono rivolto alla sezione gnatologia per le difficoltà che ho nel masticare con ristagno di parti di cibo tra i denti e l’interno guancia in quantità inusuale": Questo non è un problema gnatologico, e non è di certo il suo problema maggiore: i suoi problemi gnatologici sono probabilmente ben altri.
" ho letto i due articoli ma non mi pare di ravvisare elementi utili, comunque grazie".
Di nulla: gli articoli potevano illustrare perchè un problema di vertigini e di acufeni (" Il tutto è iniziato con forti acufeni pulsanti sincroni con il battito cardiaco [settembre 2021] associato a forte disequilibrio, bilaterali [ottobre 2021]"possa derivare da un conflitto fra condilo mandibolare e orecchio, nell'ambito di una malocclusione grave come quella da lei descritta, che può sostenere anche il resto della sintomatologia riferita, ed essere quindi di competenza gnatologica.
Una curiosità: può riportare per intero la diagnosi ricevuta di conflitto neuro-vascolare, e la modalità con la quale è stata accertata?
Resto perplesso, ma via rete, senza poter vedere direttamente il caso (peraltro da lei descritto in maniera sufficiente) non credo si possa dire di più.
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Indagine condotta con apparecchio SIEMENS Aera (1,5 Tesla) previa preparazione .., impiegando sequenze SET1 prima/dopo mdc . Anche Fat Sat-TSE T2w-TSE FLAIR T2w SE EPI DWI w con mappa ADC e CISS 3D T2w sulle rocche petrose, in condizioni di base, nei piani assiali, sagittali e coronali. Valutato a confronto pregressa RM .
Q.C.: escludere sdr da conflitto neuro-vascolare del trigemino a dx algie
Si documentano reperti sovrapponibili al passato. In particolare: immodificate le numerose piccole alterazioni di segnale, iper-intense sequenze a TR lungo, non associate a restrizione del segnale in diffusione, distribuite nella zona bianca profonda biemisferica dei centri semiovali delle corone radiate, compatibili con zone gliotico- malaciche su base vascolare cronica. Non processi espansivi intra-assiali, alterazioni della BBE e impregnazioni contrastografiche endocraniche di significato patologico. Sistema ventricolo-cisternale nella norma per l’età [70] Strutture mediane in asse. Nella norma il pacchetto acustico facciale, la chiocciola e le strutture labirintiche, bilateralmente. Presenza di piccola struttura vascolare caratterizzata da segnale di flow-void che contatta all’emergenza il V nervo cranico di dx. Invariati anche il minimo ispessimento mucoso circonferenziale delle celle etmoidali e la cisti da ritenzione mucosa del recesso alveolare del seno mascellare sn.
Quanto alla struttura delle arcate ho potuto verificare dalle immagini della TAC che l’inferiore è simmetrica mentre è la superiore a essere asimmetrica. La mancanza dei canini si riferisce a quella superiore. Oggi, a seguito dell’uso del bite le due arcate sono decisamente meglio sovrapposte ma la masticazione non è assolutamente migliorata. Concorderò con lo specialista se prolungare l’uso della placca, cosa che probabilmente farò in ogni caso.
Una curiosità a mia volta. Lei dice: la difficoltà nel masticare con ristagno di parti di cibo tra i denti e l’interno guancia in quantità inusuale"non è un problema gnatologico, e che questo non rappresenta il problema maggiore. i suoi problemi gnatologici sono probabilmente ben altri . Sarà sicuramente così ma le assicuro che per me mangiare è un vero e proprio atto di fede. Mangio perché devo! Non vi trovo più alcuna soddisfazione. Potrebbe dirmi quali sarebbero i miei reali problemi gnatologici? Pur con tutte le cautele del caso?
Inoltre se non è un problema gnatologico è allora neurologico? Un'ultima cortesia se crede e se può. Ha notizie in merito alla procedura di neurolisi trigeminale con fluoroscopia mirata sul ganglio di Gasser.! Grazie per qualsasi eventuale riscontro.
Le auguro una buona giornata.
Il referto non mi sembra individuare con certezza un importante ruolo della "piccola struttura vascolare" nel sostenere un conflitto neuro vascolare (che nel referto non viene nominato), ma forse può essere: non è il mio campo. Resta il fatto che l'eventuale conflitto è a destra, mentre lei descrive una sintomatologia bilaterale, meglio spiegabile con un problema gnatologico. Infine, l''esclusione di sottoporsi COMUNQUE a intervento (ma le è stato davvero proposto con convinzione?), suggerirebbe di accantonare, almeno momentaneamente , questa problematica , concentrandosi su altre possibili cause, che dalla sua descrizione mi sembrano ben più evidenti. " per me mangiare è un vero e proprio atto di fede": dalla descrizione che ha fatto della sua bocca lo credo bene, ma non è certo con una placca del Gen. Custer che eviterà il "ristagno di parti di cibo tra i denti e l’interno guancia in quantità inusuale": non credo che lo Gnatologo le abbia detto che il trattamento prescritto le migliorerà questo problema, di cui comprendo il disagio, perchè il bite non potrà cambiare per nulla la sua situazione occlusale di fondo (" l’inferiore è simmetrica mentre è la superiore a essere asimmetrica. La mancanza dei canini (incisivi laterali) si riferisce a quella superiore"). Si è fatto ben spiegare qual è il suo obiettivo terapeutico? E' sicuro di averlo ben capito?
"Potrebbe dirmi quali sarebbero i miei reali problemi gnatologici?" Non con precisione , senza poter vedere direttamente il caso: le posso dire come sono solito fare.
In problema gnatologico é un problema ortopedico: nessun ortopedico le consentirebbe di togliersi il gesso di giorno e di rimetterlo la sera, solo perché non se la sente di andare al lavoro con il gesso.
Per quel che mi riguarda , dunque ritengo più efficace un bite che si porta h 24 (il che non è sinonimo di "prolungare -genericamente- l’uso della placca" : la notte dura 8 ore , e con 8 ore avanti , o anche 10, e le altre indietro è difficile fare molta strada. Personalmente (è comunque una mia visione del problema), se il paziente non porta il bite h24 per almeno 4 mesi, rinuncio al caso.
E' ben vero che una certa memoria posturale potrebbe far mantenere un buon risultato anche togliendo il bite di giorno, ma si tratta di una risposta favorevole individuale, possibile forse in casi semplici (il suo non lo è) sulla quale ho deciso non contare quando tratto un paziente , in particolare con un quadro occlusalmente grave come il suo. Questa fase nel suo caso dovrebbe comportare la risoluzione dei sintomi dolorosi.
Sottolineo peraltro che il bite costituisce solo una terapia iniziale di una disfunzione cranio-mandibolare , una via di mezzo fra la conferma diagnostica e una prima terapia.
Ottenere un buon successo con il bite significa aver trovato la corretta postura mandibolare che, prima del bite, veniva (e togliendo il bite viene comunque) dislocata in una chiusura scorretta.
E' del tutto evidente che, rimosso il bite , di giorno se prescritto per la sola notte, come anche rimosso definitivamente dopo mesi, il paziente dal punto di vista dentario-occlusale può essere esattamente come quando ha cominciato. Successivamente si dovrà provvedere ad una riabilitazione ortodontica, protesica o mista che confermi il risultato ottenuto con il bite, oppure proseguire, come compromesso, con il bite a vita. Lo scopo della riabilitazione (ortodontica , ma anche protesica se il paziente è portatore di dentiera o di ponti , o se , come nel suo caso, gli mancano denti) è quello di modificare la dentatura in modo da far intercuspidare i denti mantenendo la postura mandibolare individuata nella prima fase con il bite. Questa fase, nel suo caso, evidentemente non può in alcun modo evitare il "ristagno di parti di cibo tra i denti e l’interno guancia in quantità inusuale", nè modificare l'aspetto delle sue arcate ("l’inferiore è simmetrica mentre è la superiore a essere asimmetrica).
Il bite è la bussola che indica la rotta ortodontica (o protesica, o mista se, come nel suo caso, sono presenti entrambi i problemi).
Nella seconda fase, personalmente non rimuovo il bite, ma ne rimuovo una parte, spostando ortodonticamente i denti così liberati: quando questi intercuspidano correttamente , rimuovo un altro pezzo di bite , e così via finchè tutti i denti chiudono correttamente, mantenendo però la postura mandibolare individuata dal bite nella prima fase.
Di neurolisi trigeminale non sono esperto, perchè non è il mio campo (se crede chieda nella specialità di Neurologia di questo Sito): di certo non me la farei fare senza prima aver avuto una diagnosi certa , e sopratutto affrontato con diligenza lo schema terapeutico con il bite di cui sopra.
Ovviamente tutto quanto sopra costituisce una mia opinione: in questo campo, purtroppo, non ci sono certezze né linee comportamentali validate: sta al paziente considerare anche la logica dei trattamenti che gli vengono proposti, e soprattutto considerare i risultati che ottiene. Non credo che via rete, senza un esame diretto del caso, si possa dire di più.
Cordiali saluti ed auguri.
PS: Il Gen. Custer al Little Big Horn ci ha lasciato lo scalpo assieme all'intero 7 Cavalleria.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Sulla neurolisi trigeminale dovrò ancora approfondire.
Quanto al resto mi comincia a essere evidente che la mia situazione gnatologica sia stata sottovalutata (se penso che uno dei due gnatologi è titolare di cattedra di gnatologia presso ........ !!). Come andrò avanti? Glielo farò sapere al termine delle mie riflessioni. Mi prenderò qualche giorno, ne parlerò in famiglia e dovrò trovare il medico di riferimento con cui confrontarmi. Per ora, nel ringraziarla per la pazienza e per la professionalità che mi ha messo a disposizione, la saluto con affetto.
A presto.
Cordiali saluti ed auguri, e a risentirci, se crede.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Siccome il suo ha effetto, almeno parziale, trarrei le dovute conclusioni.
Tenendo conto inoltre della irregolarità del suo apparato masticante, rafforzerei ancora le conclusioni.
Ci pensi sopra.
Una considerazione vorrei farla sulla cannabis terapeutica.
E' un utilissimo presidio, ma NON E' un antidolorifico.
Nel dolore cronico i cannabinoidi (quelli prodotti dal nostro organismo) sono deficitari.
Somministrando morfina e derivati non si fa altro che sbilanciare ancora questo equilibrio.
Bilanciando invece l'equilibrio dra endocannabinoidi ed endomorfinoidi si cerca di ristabilire una soglia del dolore più fisiologica (sto eccessivamente semplificando per farmi capire).
Ma la cannabis efficace NON E' quella comprata nei cannabis shop (che contengono quantità trascurabili di principio attivo) e nemmeno quella comprata per strada.
E' quella terapeutica prescitta da medici competenti sull'argomento nei casi consentiti dalla legge (vedasi quella conosciuta come "legge Di Bella"), dosando caso per caso la quantità di principi attivi presente, in particolare CBD e THC.
Riguardo al bite, anche quelli portati solo la notte sono efficacissimi, e quando lei lo toglie tutto "NON torna come prima".
Dipende da come è costruito il bite.
Non allestisco mai bite da portare h24. Sottolineo MAI.
Ma questo il collega lo sa benissimo.
Non lo ritenga un bite sbagliato solo perchè allestito per essere portato la notte e stop.
I motivi perchè funziona solo in parte sono altri, ma li ignoro, non potendola visitare, non potendole installare un holter per 24 ore per monitorare la sua attività muscolare disfunzionale.
Solo a titolo di esempio, applicare un bite notturno in una persona che serra i denti solo durante la veglia, sarebbe completamente inefficace.
Occorrono dei dati oggettivi, occorre una diagnosi.
L'impressione è che lei abbia consultato troppi "specialisti" o supposti tali, avendo eseguito esami i più disparati ma nessuno veramente conclusivo, senza che nessuno abbia "perso tempo" per capire in modo multidisciplinare il suo quadro clinico UNICO, che ha una storia ben più lunga degli ultimi 6 mesi, ma molto, molto più lunga: quella sintomatica ha 6 mesi, ma come la punta dell'iceberg, quella "sotto" è molto ma molto più lunga.
E l'aspetto gnatologico, dal suo racconto, appare centrale.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
Lei suppone che abbia sentito troppi specialisti. Forse, ne avrei fatto a meno e non solo per l’aspetto economico. Il fatto è che, in assenza di qualcuno capace di indicarmi un percorso, sono stato costretto a fare da me. La presenza del conflitto neuvascolare è stata da me ipotizzata nello scetticismo di alcuni (medici) e confermato perché HO VOLUTO fare un’ulteriore RM con contrasto. Non l’avessi fatta, oggi saremmo ancora nel dubbio.
Adesso veniamo al dunque: siamo di nuovo al dubbio antico se sia nato prima l’uovo o la gallina. Mi spiego: il problema gnatologico esiste a causa degli stimoli continui ai muscoli facciali dovuti al conflitto neuvascolare o questo è dovuto alla forte irregolarità del mio apparato masticante , il tutto manifestatosi, oggi, come punta di un iceberg ? Se non risolvo questo quesito, o meglio, se qualcuno non risponde a questo quesito quale la strada? Non voglio iniziare il pellegrinaggio delle sette chiese !.
Per questo mi prenderò del tempo, cercherò fino a quando non avrò la convinzione che una, tra le tante, sia la strada PROBABILMENTE più giusta. In tutto questo c’è una forte preoccupazione. La mia sintomatologia è in evoluzione, positiva/negativa non so. Disequilibrio (molto forte) scomparso, acufeni avvertibili ma più che sopportabili, masticazione? Un disastro! Parestesie, presenti ma diversamente percepite. Meno formicolii ma spasmi più avvertibili (poco dolorosi, ben presenti, molto fastidiosi, punture di spillo qua e là, fronte/nuca/tempie/guance/naso/gola/lingua sempre interessate). Il mio dubbio: può degenerare? Infine un interrogativo: ha un senso affrontare contestualmente il problema sia da un punto di vista neurologico che gnatologico? Il dubbio è sostanzialmente questo. Se il mio scompenso masticatorio nasce dal conflitto neuvascolare cioè dagli spasmi sempre avvertibili ai muscoli facciali, non sarebbe come chiudere una falla mentre se ne stanno aprendo altre? Viceversa, se è l’uovo a essere arrivato prima, potrò mai venire a capo del mio problema se prima non affronto i miei disturbi temporomandibolari? Non mi trovo in una situazione felice. Il mio problema è che ciò che è proprio del trigemino (diamo per ora per scontato che di questo si tratti) non è ben conosciuto, anzi è sottovalutato, da molti medici.
Concludo, lei dice: occorrono dei dati oggettivi, occorre una diagnosi. E’ quello che vorrei insieme a una cura (se c’è).
Per ora grazie ancora. In attesa di eventuale riscontro le auguro una buona giornata.
sicuramente troverà corrispondenze. Un suggerimento intervenga il prima possibile allo scopo di evitare che il dolore "cronicizzi" (ho visto dei casi trasformarsi in fibromialgia) ancora di più e cerchi uno gnatologo bravo.
Saluti
Daniele Tonlorenzi
PS non do indicazioni ai miei pazienti su quanto tempo portare il bite, nell'80% lo portano solo di notte e qualche ora di giorno quando si sentono particolarmente stressati. Qualche volta non riescono a toglierlo e decidono di portarlo sempre.
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Approfondimento su Acufeni
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