Bite per malocclusione e vertigini
Ho effettuato un esame vestibolare, la cui anamnesi è la seguente: "Da anni imprecisati, sensazione di disequilibrio e vertigine oggettivo-soggettiva all'assunzione di posizioni che comportano l'estensione o la flessione del capo". Sono stati effettuati i segg. test: nistagmo, prova della deviazione, dell'indicazione, di romberg, di romberg sensibilizzata della marcia a stella di babinski-weil, di unterberger; tutti negativi tranne l'ultimo, in cui è stato specificato: "migliora con svincolo occlusale".
Le Conclusioni diagnostiche sono: "sintomatologia da verosimile spiccata sensibilità labirintica ai centri di posizione del corpo. Si consiglia riabilitazione vestibolare. " Poi mi ha consigliato di fare un bite dal dentista per la malocclusione della mandibola che causava postura scorretta, stabilita col test di unterberger.
Ciò a cui non ha saputo rispondere, e che dunque chiedo a Voi Dottori, è se questo bite da indossare la notte inciderà positivamente sulla problematica delle vertigini ed, eventualmente, quanto positivamente, considerando il quadro descrittivo sopra esposto.
Cordiali saluti.
Le Conclusioni diagnostiche sono: "sintomatologia da verosimile spiccata sensibilità labirintica ai centri di posizione del corpo. Si consiglia riabilitazione vestibolare. " Poi mi ha consigliato di fare un bite dal dentista per la malocclusione della mandibola che causava postura scorretta, stabilita col test di unterberger.
Ciò a cui non ha saputo rispondere, e che dunque chiedo a Voi Dottori, è se questo bite da indossare la notte inciderà positivamente sulla problematica delle vertigini ed, eventualmente, quanto positivamente, considerando il quadro descrittivo sopra esposto.
Cordiali saluti.
[#1]
Gentile Paziente, rispondendo alla sua domanda , ho qualche dubbio suk fatto che indossando un bite solo di notte si possa trattare una sindrome vertiginosa che si manifesta anche di giorno.
La prescrizione di un bite, in un caso come il suo probabilmente è corretta, ma dire "un bite" é come dire "una pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale, e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni una pillola può risolvere una patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l''oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un''ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima.
Sul problema delle vertigini che non trovano soluzione negli ambiti specialistici di pertinenza ho spesso risposto a pazienti che hanno questo problema. Per non ripetermi, le suggerirei di leggere la mia risposta a questo quesito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/666833-vertigini-frequenti.html
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio (trova il link qui sotto la mia firma) e, leggendo l'articolo linkato qui sotto. Eventualmente, se si riconosce nella problematica illustrata, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
La prescrizione di un bite, in un caso come il suo probabilmente è corretta, ma dire "un bite" é come dire "una pillola" : rappresenta un trattamento assolutamente individuale, e , come una pillola consiste nello sbocco terapeutico di una diagnosi che deve essere corretta, e corretta deve essere anche la modalità di assunzione, (e solo a queste condizioni una pillola può risolvere una patologia), così il bite rappresenta la configurazione tecnica e artigianale di un ragionamento diagnostico e di una ipotesi terapeutica formulata dal dentista-gnatologo che lo prescrive e fa realizzare: è quest’ultima, cioè la prestazione culturale che il paziente acquista, non l''oggetto artigianale che qualunque tecnico realizza in un''ora di lavoro, e che è di infimo valore venale se disgiunto dalla prima.
Sul problema delle vertigini che non trovano soluzione negli ambiti specialistici di pertinenza ho spesso risposto a pazienti che hanno questo problema. Per non ripetermi, le suggerirei di leggere la mia risposta a questo quesito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/666833-vertigini-frequenti.html
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio (trova il link qui sotto la mia firma) e, leggendo l'articolo linkato qui sotto. Eventualmente, se si riconosce nella problematica illustrata, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
[#2]
Utente
Egregio Dott. Bernkopf,
Le mie vertigini o, per meglio dire, la sintomatologia "vertiginosa" fatta da nausea e giramenti di capo, si manifesta esclusivamente in conseguenza di "importanti" cambiamenti di postura del mio capo, per es. se sto 10 minuti sotto la mia automobile per effettuare una riparazione, col capo completamente disteso ed i muscoli del collo in tensione, si scatenano i sintomi di cui sopra, idem se ruoto 2-3 volte su su me stesso su una sedia da ufficio. Aggiungo che sono costretto a dormire con 2 cuscini perchè, se ne metto uno solo, comincia la sintomatologia e non riesco neppure a dormire, da cui il termine "spiccata sensibilità" nelle conclusioni della vestibologa.
La dottoressa mi ha spiegato la probabile causa di tale sensibilità sostenendo che ci sia un qualche difetto di "comunicazione" (termine mio di profano!) tra il mio labirinto ed il mio cervelletto e la soluzione è di "rieducare" il cervelletto facendolo reagire in modo opportuno agli stimoli provenienti dal labirinto. Questo si ottiene "stressando" il labirinto facendo degli esercizi di riabilitazione vestibolare; più mi stresso e meglio è. Mi ha dato 2 fogli con illustrazioni di questi esercizi ma non si è però pronunciata su quanto tempo sarà necessario per vedere miglioramenti.
Concludo specificando che traggo grande giovamento dall'assunzione di xamamina (dimenidrinato) la quale però si limita appunto ad alleviare i sintomi.
Dalla sua "traccia" credo d'aver inteso che può anche esserci una causa (o concausa) a livello ATM, mi corregga se ho mal interpretato il suo intervento. Se sì credo che solo un odontoiatra possa chiarire tale aspetto e dunque suggerire l'uso o meno del bite come eventuale giovamento al percorso di riabilitazione vestibolare; che ne pensa? Il mio altro dubbio in merito è che ho appena verificato che non ci sono odontoiatri specializzati in gnatologia nei miei paraggi, quindi le chiedo: chiunque odontoiatra può occuparsi di questo caso nel migliore dei modi?
Cordiali saluti.
Le mie vertigini o, per meglio dire, la sintomatologia "vertiginosa" fatta da nausea e giramenti di capo, si manifesta esclusivamente in conseguenza di "importanti" cambiamenti di postura del mio capo, per es. se sto 10 minuti sotto la mia automobile per effettuare una riparazione, col capo completamente disteso ed i muscoli del collo in tensione, si scatenano i sintomi di cui sopra, idem se ruoto 2-3 volte su su me stesso su una sedia da ufficio. Aggiungo che sono costretto a dormire con 2 cuscini perchè, se ne metto uno solo, comincia la sintomatologia e non riesco neppure a dormire, da cui il termine "spiccata sensibilità" nelle conclusioni della vestibologa.
La dottoressa mi ha spiegato la probabile causa di tale sensibilità sostenendo che ci sia un qualche difetto di "comunicazione" (termine mio di profano!) tra il mio labirinto ed il mio cervelletto e la soluzione è di "rieducare" il cervelletto facendolo reagire in modo opportuno agli stimoli provenienti dal labirinto. Questo si ottiene "stressando" il labirinto facendo degli esercizi di riabilitazione vestibolare; più mi stresso e meglio è. Mi ha dato 2 fogli con illustrazioni di questi esercizi ma non si è però pronunciata su quanto tempo sarà necessario per vedere miglioramenti.
Concludo specificando che traggo grande giovamento dall'assunzione di xamamina (dimenidrinato) la quale però si limita appunto ad alleviare i sintomi.
Dalla sua "traccia" credo d'aver inteso che può anche esserci una causa (o concausa) a livello ATM, mi corregga se ho mal interpretato il suo intervento. Se sì credo che solo un odontoiatra possa chiarire tale aspetto e dunque suggerire l'uso o meno del bite come eventuale giovamento al percorso di riabilitazione vestibolare; che ne pensa? Il mio altro dubbio in merito è che ho appena verificato che non ci sono odontoiatri specializzati in gnatologia nei miei paraggi, quindi le chiedo: chiunque odontoiatra può occuparsi di questo caso nel migliore dei modi?
Cordiali saluti.
[#3]
La cosa importante é che il dentista-gnatologo sia veramente esperto in problemi dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), e soprattutto nei rapporti fra ATM ed orecchio: non tutti i dentisti amano coltivare questa sottospecialità.
Cordiali saluti ed auguri
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.5k visite dal 18/02/2022.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.