Problemi di compensazione e otiti ricorrenti al mare
Buongiorno a tutti,
sono un ragazzo 19enne.
Scrivo su questo portale per ricevere pareri riguardo vari problemi insorti più di 1 anno fa, ad oggi non risolti nonostante le molteplici visite effettuate.
All'età di circa 13 anni ho iniziato una cura ortodontica con apparecchio fisso per risolvere e migliorare i miei problemi legati ai denti e alla masticazione.
La diagnosi era la seguente:
- 2a classe molare con incisivi superiori endoinclinati
- Deviazione mediana inferiore a sinistra di 2,5mm
- Asimmetria mandibolare
- Sorriso gengivale
- Severo morso profondo
La cura è stata conclusa da qualche anno e porto ancora una mascherina di contenzione. L'asimmetria tra la mascella e mandibola persiste.
Per semplificare: la linea mediana dell'arcata superiore e inferiore non corrispondono quando ho la bocca chiusa. La mandibola è spostata verso l'orecchio sx.
Il dentista e gnatologo che mi ha seguito durante la cura, sostiene che la mia bocca è quasi perfetta e devo evitare di preoccuparmi.
Prima del 2020 non ho mai riscontrato particolari problematiche alle orecchie e non riscontravo acufeni. Ho anche nuotato in piscina per diversi anni.
Di seguito gli eventi più significativi.
Agosto 2020:
iniziano i problemi all'orecchio sinistro.
Comparsa di otite in seguito ad immersione in acqua di mare; successiva recidiva dopo viaggio in aereo di ritorno dalle vacanze. Entrambe curate con antibiotico.
Settembre/Ottobre 2020:
preoccupato mi reco da un otorino in quanto inizio a sentire un acufene che prima non percepivo; in più senso di ovattamento. Esami perfetti, sia audiometrico che impedenzometrico. Turbinati leggermente ipertrofici in fossa nasale sx. Malocclusione con verosimile disturbo muscolo tensivo.
Febbraio 2021:
prendo un aereo per andare da Milano a Roma. Riscontro difficoltà nel compensare con l'orecchio sinistro e dolore. Stessa cosa durante il viaggio di ritorno in treno.
Marzo 2021:
mi reco da un altro otorino. Ricevo la conferma di quanto affermato nel 2020. Esami perfetti. Si segnala disfunzione dell'ATM con algia alla pressione a sx; consigliata visita gnatologica.
Giugno 2021:
mi reco da uno gnatologo.
Eseguita prova con rulli di cotone in bocca. Durante la prova il paziente segnala leggera riduzione dell'acufene. Inoltre, provando a camminare per 30 metri, la postura del paziente risulta più dritta. Si consiglia bite superiore per facilitare il distacco dei due capi articolari e migliorare durante l'esecuzione mandibolare in asse cerniera.
Non mi da spiegazioni per i problemi all'orecchio.
Agosto 2021:
otite dopo immersione in acqua di mare curata con antibiotico. A settembre l'acufene è aumentato di intensità con altri rumori intervallati.
Settembre 2021:
Dopo consiglio di un medico effettuo un tampone auricolare nell'orecchio sx.
Negativo sia per ricerca batteri patogeni che per ricerca miceti.
Ottobre 2021:
mi reco da un ennesimo otorino.
Esami perfetti, sia audiometrico che impedenzometrico; in fibroendoscopia setto nasale in asse, turbinati ipertrofici bilateralmente ma non segni di sinusite; osti tubarici pervi ed areati.
Evidenti segni di flogosi faringolaringea da RGE con corde vocali iperemiche.
L'otorino mi comunica che l'unica causa dell'acufene dovrebbe essere l'ATM considerando gli esami perfetti. Per quanto riguarda le otiti recidivanti mi spiega che potrebbe essere il tessuto dermico all'interno dell'orecchio, molto sensibile ai batteri presenti nell'acqua salata.
Quando volo o si verifica una variazione di pressione, noto che l'orecchio sx fatica maggiormente a compensare. A volte risulta molto difficile.
Giornalmente riscontro catarro sin dalle prime ore del mattino, sia d'inverno che d'estate. Molto spesso fatico a respirare con la narice sx tappando la dx.
Riscontro rumore alle orecchie durante la deglutizione oltre che a rumore durante l'apertura e chiusura della bocca (non sempre) con movimento asimmetrico.
Sono consapevole di bruxare e ho una sensazione di ingrossamento e irrigidimento dei muscoli mandibolari.
Inoltre, segnalo fuoriuscita del dente del giudizio superiore sx.
In sintesi i sintomi ad oggi riscontrati all'orecchio sinistro sono:
- Otiti ricorrenti dopo immersione in acqua di mare
- Difficoltà a compensare
- A volte senso di ovattamento e di pressione alterata
- Spesso percezione di acqua incastrata nell'orecchio, con difficoltà nel farla fuoriuscire dopo la doccia
- Acufeni continui
- A volte maggiore quantità di cerume rispetto all'orecchio destro
Tutte le problematiche appena citate non si verificano parlando del mio orecchio destro.
Al momento sono molto demoralizzato e poco sereno, preoccupato di avere problemi di compensazione durante un viaggio e di otiti quando sono al mare.
A questo punto sarei improntato ad eseguire un ulteriore visita gnatologica nonostante tutti sostengano che non ho nulla. Vorrei avere un vostro parere cortesemente.
Ci tengo a precisare che non ho accettato il bite dello gnatologo consultato a Giugno 2021 in quanto si è dimostrato poco professionale e volevo verificare la possibile comparsa di problematiche durante le vacanze estive.
Avrei anche una domanda specifica: l'otite si presenta solamente con l'acqua di mare, e non con l'acqua della doccia, a causa dell'alta carica batterica al suo interno?
Mi scuso per eventuali sviste o inesattezze.
Cordiali Saluti e grazie per l'attenzione.
Il funzionamento della tuba è influenzato anche dal catarro che vi transita: una delle funzioni della tuba è proprio quello di trasportarlo nel retrobocca, in modo da poterlo eliminare con la deglutizione. In presenza di muco , deglutendo o muovendo la mandibola, si percepiscono a volte dei rumorini dovuti alla mobilizzazione del muco stesso. Tutte le condizioni patologiche che aumentano la produzione di muco e catarro (rinosinusite, adenoidite, tonsillite, otite ecc.) rendono più difficile il compito della tuba: di qui le terapie solitamente proposte.
Viene però trascurata spesso un'altra possibile componente del problema: la tuba può essere "intasata" non solo dal suo eccessivo contenuto di catarro, ma anche compressa dall'esterno: a volte siamo infatti di fronte anche ad un conflitto che si instaura fra la tuba e il condilo della mandibola, dovuto a sua volta alla malocclusione dentaria con malposizione mandibolare: in pratica, se da un lato il movimento di apertura della bocca viene comunemente sfruttato per il ripristino, all'interno della cassa timpanica, dell''equilibrio pressorio alterato ad esempio per sbalzi di quota, dall'altro un cronico dislocamento posteriore di uno o entrambi i condili e lo squilibrio dei muscoli della masticazione e della deglutizione, possono dar luogo ad una ipofunzionalità tubarica e quindi alla spiacevole sensazione che lei lamenta.
sul problema delle Otiti Esterne, che insorgono in particolare durante la balneazione, e che non trovano soluzione negli ambiti specialistici di pertinenza ho spesso risposto a pazienti che hanno questo problema. Per non ripetermi, le suggerirei di leggere la mia risposta a questo quesito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/838133-otite-o-bruxismo.html
Aggiungo che la corrispondenza omolaterale fra a deviazione mandibolare da lei descritta e l'orecchio sofferente rinforza l'ipotesi di una problematica di pertinenza gnatologica.
Può essere utile avere qualche notizia in più su questi argomenti visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Orecchio e, leggendo gli articoli linkati qui sotto. Eventualmente, se si riconosce nella problematica illustrata, mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/Otorinolaringoiatria/961/Otite-che-non-guarisce-colpa-dei-denti
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-disfunzioni-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/Gnatologia-clinica/1898/Ceruminosi-e-tappo-di-cerume
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
La ringrazio per la sua cordiale ed esaustiva risposta.
Credo che la sua ipotesi sia corretta e mi pare di capire che il primo passo per la possibile risoluzione di un problema come il mio, sia l'applicazione di un bite in grado di riposizionare correttamente la mandibola; da quanto leggo si tratta di una terapia assolutamente reversibile.
A questo punto mi sorgono alcune domande:
1) Il bite dovrebbe spostare l'articolazione con una conseguente "alterazione dei muscoli" in quanto più rilassati. Non capisco come possa essere una terapia reversibile.
2) Se il bite è studiato correttamente in quanto tempo si dovrebbero percepire dei miglioramenti?
3) Solitamente il bite va applicato all'arcata dentale superiore o inferiore?
4) Quale potrebbe essere la motivazione che ha indotto la comparsa di queste problematiche solo dal 2020, a terapia ortodontica terminata ormai da diversi anni?
Per quanto riguarda gli articoli da Lei allegati mi ritrovo in quanto spiegato. Fortunatamente non presento dolori o fastidi alla faccia, eccetto una sensazione di tensione muscolare.
Al momento sto valutando a chi rivolgermi per una visita gnatologica e La ringrazierei anticipatamente qualora fosse così gentile da rispondere alle mie domande.
Cordiali Saluti
Reversibile in quanto non apporta nessun cambiamento stabile, e quindi si evita il rischio di danno iatrogeno, insito, poco o tanto in qualunque terapia, specie chirurgica. Se qualcosa va storto ( l'insuccesso va sempre ritenuto purtroppo possibile), si toglie il bite, nella tranquillità di non aver potuto provocare danni.
2) Se il bite è studiato correttamente in quanto tempo si dovrebbero percepire dei miglioramenti?
Abitualmente chiedo 4 mesi di assidua collaborazione portando il bite h24 pasti esclusi, e con controlli mensili.
3) Solitamente il bite va applicato all'arcata dentale superiore o inferiore? preferisco l'inferiore
4) Quale potrebbe essere la motivazione che ha indotto la comparsa di queste problematiche solo dal 2020, a terapia ortodontica terminata ormai da diversi anni?
Le cause possono essere molteplici, compresa quella legata ad un trattamento odontoiatrico, protesico o ortodontico, che hanno la caratteristica dell'irreversibilità, a meno di non rifare tutto (ricordi il concetto di reversibilità della terapia con bite). Il che non vuol dire che ne sia la causa nel suo caso.
Ceredo che via rete, senza un esame diretto del caso, non si possa dire di più.
Cordiali saluti ed auguri.
la ringrazio per aver risposto in modo cordiale ed esaustivo alle mie domande.
Entro dicembre mi rivolgerò ad uno gnatologo per capire in modo concreto come poter agire nella mia situazione, sperando di risolvere.
Terrò aggiornato questo consulto nel caso dovesse essere utile ad altre persone che riscontrano sintomi simili ai miei.
Inoltre, un confronto diretto con voi dottori è sempre molto gradito.
Cordiali Saluti
come avevo anticipato mi sono recato da uno gnatologo per un consulto.
Di seguito la diagnosi.
Il paziente è affetto da disfunzione temporo mandibolare causata da iperattività dei muscoli masticatori (bruxismo) e problemi di orecchio tappato a sx.
Cura consigliata:
-Gestione dell'attività muscolare di giorno
-Bite superiore da portare la notte
-Ginnastica tubarica con mucofluidificante
E' emersa la presenza di una disfunzione temporo mandibolare e che ho ancora il morso profondo.
A seguito di alcuni controlli, il dottore ha constatato la presenza di diverse contratture muscolari sulla faccia e una pressione al movimento dentro l'orecchio sx, dove riscontro i problemi di otite e compensazione.
In sintesi i problemi da me precedentemente riportati sono dovuti alla muscolatura molto rigida e al bruxismo; la leggera asimmetria mandibolare non è la causa, anche perchè i sintomi sono apparsi molto tempo dopo aver concluso il trattamento ortodontico.
Il medico mi ha consigliato l'applicazione di un bite superiore solamente di notte.
Per quanto riguarda il giorno:
-Esercizi di ginnastica tubarica (otovent). Utilizzo di mucofluidificante una volta al giorno per 15 giorni. Questo per garantire che il muco non ristagni nella tuba e di conseguenza non faccia da "collante".
-Esercizi per il controllo e rilassamento muscolare durante il giorno, in modo da abituarsi a alleviare la tensione muscolare che parte a livello nervoso.
Inoltre, il dottore ha affermato che c'è un 50% di probabilità che la tuba torni a funzionare correttamente in quanto essendo un tessuto molle, potrebbe non riuscire a tornare nella posizione di normale funzionamento. A tal proposito, in caso le problematiche dovessero sussistere dopo i trattamenti sopra citati, si potrebbe provare con insufflazioni termali o eventuali trattamenti per "rigonfiare la tuba dall'interno".
In ogni caso non esiste una cura efficace al 100%. Tutto è variabile da paziente a paziente.
Vorrei gentilmente chiedere, se vi ritrovate con la diagnosi fatta dal dottore in questione e trovate coerente e utile il trattamento proposto.
Avrei anche una domanda specifica: è possibile curare il morso profondo?
Vi ringrazio anticipatamente.
Cordiali Saluti e Buon lavoro.
Molti gnatologi prescrivono il trattamento notturno: la memoria posturale può mantenere il risultato anche togliendolo di giorno. Non mi piace contare su questa condizione favorevole, pur possibile. A mio parere, è del tutto evidente che, rimosso il bite , di giorno se prescritto per la sola notte, come anche rimosso definitivamente dopo mesi (o 20 anni), il paziente può essere esattamente com'era prima di cominciare. Per questo privilegio in termini assoluti il trattamento h24, non condividendo la speranza che andando 8 ore avanti e 16 indietro si possa fare molta strada.
Ovviamente il bite deve essere conformato adeguatamente anche per consentirne l'impiego nella vita di relazione.
Il bite costituisce solo terapia iniziale di una disfunzione cranio-mandibolare , una via di mezzo fra la conferma diagnostica e una prima terapia. E' del tutto evidente che, rimosso il bite, di giorno se prescritto per la sola notte, come anche rimosso definitivamente dopo mesi, il paziente può essere esattamente come quando ha cominciato: successivamente si dovrà provvedere ad una riabilitazione ortodontica, protesica o mista che confermi il risultato ottenuto con il bite, agendo sulla malocclusione che il paziente presenta (nel suo caso morso profondo, oppure proseguire, come compromesso, con il bite o con altro dispositivo intraorale a vita.
La seconda fase di cui sopra è ovviamente di grande delicatezza, perché mentre il trattamento con il bite é facilmente modificabile in itinere, totalmente reversibile e privo di rischi biologici, quando si parte per la riabilitazione , ortodontica o protesica, bisogna ben rapportare le proprie forze con la difficoltà del caso: in qualche caso è correttissimo avvertire il paziente che la sua situazione, per gravi discrepanze di fondo nei rapporti intermascellari che necessiterebbero anche di una componente chirurgica maxillo-facciale, per il grado di compromissione dell'ATM , per la situazione dentaria disortodontica e parodontale , per le caratteristiche dell'osso delle zone edentule a fini implantari , per i costi che conseguirebbero da tutto ciò, può rendere difficilmente praticabile una riabilitazione ideale e definitiva . Di qui l'opzione del bite a vita.
Sottolineo che la maggior parte dei Colleghi che si occupano di Gnatologia, non prevedono la conclusione ortodontica e/o protesica del caso, ma di fatto consigliano il bite a vita. La conclusione ortodontica o protesica va comunque rimandata alla conferma di un buon risultato nella terapia con il bite.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
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