ATM o Trigemino?
Salve, sono una ragazza di 28 anni che negli ultimi mesi non sta facendo vita. Tutto inizia a dicembre 2017, dopo un intervento per estrazione di linfonodi metastatici tiroidei effettuato a settembre, quando, i giorni prima di essere ricoverata per radioiodio, inizio ad avvertire un senso di affaticamento e bruciore a denti e gengive che si localizza ed intensifica ai molari dell’arcata superiore dopo la terapia. Radiografia ai denti perfetta, inizio cicli di cortisone, antibiotici e pure una devitalizzazione con zero risultati. Nel frattempo il dolore s’irradia agli zigomi e vengo indirizzata da un neurologo, che nonostante la risonanza perfetta, mi diagnostica una nevralgia trigeminale. Provo Lyrica, Tegredol, Tolep, medicinali da cui traggo sollievo per qualche settimana ma poi il dolore ricompare sempre più debilitante: sordo, acuto, con punture continue che mi partono dai denti e mi trafiggono la testa, bruciore e sensazione di avere una pallina incastrata fra l’orecchio e l’articolazione della mandibola. Improvvisamente sparisce per 2 mesi per poi ricomparire prepotentemente a Maggio, tanto da finire al pronto soccorso. Lì mi dicono che è il trigemino e mi indirizzano da un noto neurochirurgo al quale pare tutto molto strano, in quanto il mio risulterebbe un dolore del tutto atipico da quello trigeminale. Mi liquida con la seguente affermazione: “signorina, lei deve trovate la causa di questo dolore”, per cui Decido di cambiare approccio e di affidarmi ad uno gnatologo in collaborazione con fisioterapista, osteopata e posturologo. Mi dicono che ho tutti i muscoli della masticazione super contratti a causa del mio forte bruxismo - che probabilmente ha reso iper sensibili i miei denti - che soffro di malocclusione e che tutto si risolverà con bite, sedute di fisioterapia e attenzione particolare nel rimettere in asse la mia postura. Seguo questo percorso da circa un mese abbinato a miorilassanti e ad un bassissimo dosaggio di Lyrica, ma anche se a volte le punture ai denti spariscono, il dolore sordo alla base rimane e non mi abbandona mai. Tutto ciò sta compromettendo la mia vita sociale e lavorativa, perché oltre al forte dolore che non passa CON NIENTE, ne sto fortemente risentendo a livello psicologico. Sto effettuando il giusto percorso o dovrei tornare da un altro neurologo? Grazie mille
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Gentile Paziente, ha postato la sua richiesta in Gnatologia, ma è già in trattamento presso uno gnatologo: ben difficilmente via rete, senza poterla visitare, e senza vedere la terapia in atto , un altro gnatologo potrebbe esprimere un qualche parere. Dovrebbe eventualmente richiedere una seconda opinione, ma con esame diretto del suo caso.
Cordiali saluti ed auguri.
Cordiali saluti ed auguri.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 4.2k visite dal 24/07/2018.
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