Scriocchilio cervicale e lieve dolore dopo terapia con Bite
Salve, sono un ragazzo di 22 anni che aveva già chiesto un consulto riguardo a problemi cervicali circa 6 mesi fa. Dopo una serie di risposte ho eseguito un controllo gnatologico presso il Dr.Reali (Arezzo) il quale mi aveva consigliato l'utilizzo di un bite in presenza dei miei dolori cervicali scatenati da una errata posizione mandibolare dovuta al mio deep bite. Premetto che la terapia è state decisamente efficace poichè ho passato tanti mesi in cui non sentivo più nessun tipo di dolore e anche le tensioni muscolari mandibolari sono svanite del tutto (comunque non ho mai avuto il click). Scrivo adesso a distanza di un pò di mesi e a fine terapia poichè recentemente mi sono tornati un pò di fastidi nella zona cervicale e ogni tanto (in base ai movimenti eseguiti) avverto una sorta di scricchiolio/sfregamento in prossimità del rachide cervicale. Ne ho parlato con il dottore il quale mi ha controllato come di routine il bite, e secondo lui esso funziona poichè i contatti sono giusti e relativamente stabili (adesso sono necessari appuntamenti molto distanti l'uno dall'altro per regolare il bite). Vorrei gentilmente sapere a cosa potrebbe essere dovuta tale sintomatologia e se è relativa ad una mia errata postura magari connessa al deep bite. Inoltre, gli scriccioli potrebbero essere un sintomo precoce di artosi? ..Vorrei avere tali informazioni poichè essendo giovane non vorrei incorrere in dei peggioramenti del mio livello di salute, soprattutto vorrei prevenire ulteriori problemi che potrebbero farsi sentire in futuro. Grazie per ogni eventuale risposta, accetto molto volentieri consigli su cosa dovrei intraprendere per garantirmi un futuro il più possiibile in salute, Tanti saluti
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Gentile Paziente, Il bite costituisce una terapia iniziale di una disfunzione cranio-mandibolo- vertebrale , una via di mezzo fra la conferma diagnostica e una prima terapia: successivamente si deve provvedere ad una riabilitazione ortodontica, protesica o mista che confermi il risultato ottenuto con il bite, oppure proseguire, come compromesso, con il bite o con altro dispositivo intraorale a vita.
La presenza , che mi sembra accertata, di un morso profondo confermerebbe l'esigenza della prosecuzione ortodontica.
Cordiali saluti ed auguri.
La presenza , che mi sembra accertata, di un morso profondo confermerebbe l'esigenza della prosecuzione ortodontica.
Cordiali saluti ed auguri.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
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Utente
Il mio deep bite è annesso ad una seconda classe scheletrica (mandibola retrusa) che è stata individuata come causa responsabile dei dolori. Avevo capito che correggere un problema ortodontico di questo tipo in età adulta può portare a scarsi risultati o recidive? l'apparecchio fisso che comunque mi fu consigliato prima della terapia con bite da un ortodontista , era il classico con i bracket unito a degli elastici tra le arcate. Secondo lei , date le circostanze, questa può essere una terapia valida e sensata piuttosto che portare il bite a vita? grazie ancora
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Dunque la sua malocclusione presenta un morso sia profondo che retruso, cioè insieme le due caratteristiche più spesso responsabili di problemi cranio-mandibolo-vertebrali.
Il successo della terapia con bite conferma la bontà dell'indirizzo terapeutico: proporre una terapia ortodontica fissa senza questo passaggio preliminare lo riterrei imprudente.
Come però già le scrissi, SUCCESSIVAMENTE si deve provvedere ad una riabilitazione ortodontica, protesica o mista, a seconda della sua situazione dentaria, che confermi il risultato ottenuto con il bite, oppure proseguire, come compromesso, con il bite o con altro dispositivo intraorale a vita.
Il Dr. Reali le ha prospettato quale prosieguo terapeutico ha previsto nel suo caso? Se non le è chiaro, glielo chieda alla prossima visita.
Cordiali saluti ed auguri.
Il successo della terapia con bite conferma la bontà dell'indirizzo terapeutico: proporre una terapia ortodontica fissa senza questo passaggio preliminare lo riterrei imprudente.
Come però già le scrissi, SUCCESSIVAMENTE si deve provvedere ad una riabilitazione ortodontica, protesica o mista, a seconda della sua situazione dentaria, che confermi il risultato ottenuto con il bite, oppure proseguire, come compromesso, con il bite o con altro dispositivo intraorale a vita.
Il Dr. Reali le ha prospettato quale prosieguo terapeutico ha previsto nel suo caso? Se non le è chiaro, glielo chieda alla prossima visita.
Cordiali saluti ed auguri.
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Utente
Grazie per il consiglio, alla prossima visita cercherò di chiarificare la situazione con il Dr.Reali, quello che però non mi spiego è il ritorno, seppur lieve, di alcuni sintomi. Se il bite sta funzionando come il dottore mi ha detto, come mai alcuni sintomi sono tornati dopo mesi di sollievo? inoltre, la finalizzazione di cui lei parla può essere attuata solo dopo la scomparsa della sintomatologia o mi sbaglio? Grazie
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Gentile Paziente, bisogna anzitutto capire quale sia il piano di trattamento complessivo che viene proposto, in ragione anche delle personali visioni del dentista in campo gnatologico, delle possibilità tecniche di realizzarlo e delle possibilità del paziente di accettarlo.
Per quel che mi riguarda (ma ci possono essere diverse opinioni) una prima fase con il bite, che personalmente faccio portare per tutte le 24 ore pasti esclusi per almeno 4 mesi, serve ad individuare il cambiamento della postura mandibolare necessario a risolvere i problemi che il paziente presenta, che non sono solo di dolore ma anche di vertigine, di respirazione, di sonno ecc. (veda eventualmente l'intera problematica visitando il mio sito internet).
Questa fase , priva di qualunque rischio biologico in quanto totalmente reversibile togliendo il bite, , rappresenta il massimo risultato che , nelle mie mani e competenze, il paziente può raggiungere: se in questa fase non ottengo un sufficiente risultato, significa che non ho la soluzione del caso, che va definito mio insuccesso: è bene che sia io che il paziente lo si sappia in una fase che comunque, in quanto reversibile togliendo il bite, non può aver provocato danno ulteriore alcuno.
Se in questa prima fase non si è ottenuto un risultato soddisfacente, dell'ordine del 70-90% dell'intera problematica di partenza, non c'è motivo (o comunque io non me la sento) di proseguire con altra terapia.
In caso di successo , invece, come le ho già scritto, si deve provvedere ad una riabilitazione ortodontica, protesica o mista, a seconda della situazione dentaria che il paziente presenta, che confermi il risultato ottenuto con il bite, trasferendo su una nuova occlusione così ottenuta la postura mandibolare che il bite individuava artificialmente , oppure proseguire, come compromesso, con il bite o con altro dispositivo intraorale a vita.
Partire direttamente con quella che per me è la seconda fase, pur teoricamente possibile, ritengo rappresenti un rischio, come andare in un deserto senza bussola, perchè in caso di insuccesso, o addirittura di peggioramento, la mancanza di reversibilità pone medico e paziente in mezzo ad un guado, dove non è più possibile retrocedere ed è ancora più rischioso proseguire.
C'è da notare che non tutti gli gnatologi e non in tutti i casi prevedono una seconda fase, per cui spesso il bite a vita costituisce l'intero piano di trattamento.
Non so se sia così nel suo caso, ma mi pare non lo sappia neanche lei.
Per questo le chiedevo quale prosieguo terapeutico avesse previsto il Dr. Reali nel suo caso se il successo nella fase con bite si consolidasse. Se non le è chiaro, glielo chieda alla prossima visita.
Cordiali saluti ed auguri.
Per quel che mi riguarda (ma ci possono essere diverse opinioni) una prima fase con il bite, che personalmente faccio portare per tutte le 24 ore pasti esclusi per almeno 4 mesi, serve ad individuare il cambiamento della postura mandibolare necessario a risolvere i problemi che il paziente presenta, che non sono solo di dolore ma anche di vertigine, di respirazione, di sonno ecc. (veda eventualmente l'intera problematica visitando il mio sito internet).
Questa fase , priva di qualunque rischio biologico in quanto totalmente reversibile togliendo il bite, , rappresenta il massimo risultato che , nelle mie mani e competenze, il paziente può raggiungere: se in questa fase non ottengo un sufficiente risultato, significa che non ho la soluzione del caso, che va definito mio insuccesso: è bene che sia io che il paziente lo si sappia in una fase che comunque, in quanto reversibile togliendo il bite, non può aver provocato danno ulteriore alcuno.
Se in questa prima fase non si è ottenuto un risultato soddisfacente, dell'ordine del 70-90% dell'intera problematica di partenza, non c'è motivo (o comunque io non me la sento) di proseguire con altra terapia.
In caso di successo , invece, come le ho già scritto, si deve provvedere ad una riabilitazione ortodontica, protesica o mista, a seconda della situazione dentaria che il paziente presenta, che confermi il risultato ottenuto con il bite, trasferendo su una nuova occlusione così ottenuta la postura mandibolare che il bite individuava artificialmente , oppure proseguire, come compromesso, con il bite o con altro dispositivo intraorale a vita.
Partire direttamente con quella che per me è la seconda fase, pur teoricamente possibile, ritengo rappresenti un rischio, come andare in un deserto senza bussola, perchè in caso di insuccesso, o addirittura di peggioramento, la mancanza di reversibilità pone medico e paziente in mezzo ad un guado, dove non è più possibile retrocedere ed è ancora più rischioso proseguire.
C'è da notare che non tutti gli gnatologi e non in tutti i casi prevedono una seconda fase, per cui spesso il bite a vita costituisce l'intero piano di trattamento.
Non so se sia così nel suo caso, ma mi pare non lo sappia neanche lei.
Per questo le chiedevo quale prosieguo terapeutico avesse previsto il Dr. Reali nel suo caso se il successo nella fase con bite si consolidasse. Se non le è chiaro, glielo chieda alla prossima visita.
Cordiali saluti ed auguri.
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Un caso così complesso come il suo, risolto efficacemente e completamente (anche se con lieve recidiva) con una terapia gnatologica effettuata con un modificatore di funzione (il bi-te Reali) deve suggerire estrema cautela ad ogni modifica irreversibile dello status quo occlusale.
Senza averla visitata, senza avere una idea precisa della situazioone clincia anche se conosco le linee guida del trattamento secondo gli insegnamenti del dr. Reali, non mi sento di suggerirle alcuna "finalizzazione".
I concetti di trattamento del dr. Reali e del dr. Bernkopf sono radicalmente diversi:
Di movimento, dinamici da una parte, con molteplici regolazioni funzionali, e statici, prederminati a tavolino con poche regolazioni dall'altra.
Modificatori di funzione esclusivamente notturni da una parte, modificatori di posizione 24/24 dall'altra.
Molto spesso, ma veramente molto spesso, quello che il collega chiama "compromesso", quello di continuare con il bite, è per noi la migliore soluzione in assoluto.
Lei è ben seguito.
Ottimamente seguito con ottimi risultati.
Non ha bisogno di suggerimenti di alti tipi di trattamenti.
Senza averla visitata, senza avere una idea precisa della situazioone clincia anche se conosco le linee guida del trattamento secondo gli insegnamenti del dr. Reali, non mi sento di suggerirle alcuna "finalizzazione".
I concetti di trattamento del dr. Reali e del dr. Bernkopf sono radicalmente diversi:
Di movimento, dinamici da una parte, con molteplici regolazioni funzionali, e statici, prederminati a tavolino con poche regolazioni dall'altra.
Modificatori di funzione esclusivamente notturni da una parte, modificatori di posizione 24/24 dall'altra.
Molto spesso, ma veramente molto spesso, quello che il collega chiama "compromesso", quello di continuare con il bite, è per noi la migliore soluzione in assoluto.
Lei è ben seguito.
Ottimamente seguito con ottimi risultati.
Non ha bisogno di suggerimenti di alti tipi di trattamenti.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
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Nella mia esperienza i sintomi dei disordini temporomandibolari (si chiamano così) sono (tranne qualche eccezione) dovuti a "ridotta dimensione verticale". Legga https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1968-disordine-temporomandibolare-e-dolore-facciale.html i denti posteriori sono cioè più bassi. Come continuazione della terapia ci può essere l'aumento della dimensione verticale, cerchi "allungare i denti per stare meglio". Sull'ortodonzia non entro in merito ma qualche volta....... alcuni soggetti che inizialmente stavano bene a distanza anche di anni (nel Suo caso addirittura di mesi) hanno ripresentato una ricomparsa dei sintomi anche se attenuati. Questa ricomparsa talvolta l'ho trovata legata a problemi lavorativi o di coppia (o ad eventi stressogeni diversi) ed io uso prudenza perché in particolari soggetti la recidiva del dolore è dietro l'angolo. Lei è stato bene per tanti mesi e poi dal DOLORE INIZIALE è passato a DEI FASTIDI se fosse un mio paziente mi fermerei qui. Naturalmente un controllo delle funzioni dell'occhio e posturale in genere potrebbe farlo. Tutto quello che dico va preso con le molle dato che non ho elementi validi per poter dare opinioni. Ripeto: "Se fosse nel mio studio io ci andrei cauto".
Saluti
Saluti
[#9]
Utente
Innanzittuto ringrazio tutti i dottori che hanno contribuito a chiarificare i miei dubbi riguardo ai disturbi che vi ho elencato. Per quanto riguarda la postura sicuramente non ho una postura eccellente, specialmente pensando ai momenti in cui trascorro diverso tempo al pc per motivi universitari, mentre per la vista posso affermare che sono miope, ho una lieve miopia ( 1 "grado" per ciascun occhio) che mi porto dietro da 5 anni circa e che per fortuna non è peggiorata nel tempo. Capisco che ortodonzia e gnatologia non si trovano molto d'accordo su problematiche annesse all'atm come quelle da me riscontrate, tant'è che non ho ben chiaro quale sia la via migliore di finalizzazione della terapia. Ad ognimodo credo che utilizzare il bite notturno a vita sia " un compresso " più che accettabile data la pericolosità dei possibili cambiamenti occlusali irreversibili. Quello che mi chiedo è se questa mia situazione, stabile o metastabile che sia, possa peggiorare negli anni con l'aggiunta dell'artrosi portata dalla tarda età oppure , data la terapia conseguita con un buon successo, possa io considerarmi adesso come una persona priva di disordini all'atm. Inoltre, vorrei sapere se un tentativo di miglioramento posturale da parte di un fisiatra o fisioterapista possa essere effettivamente efficace e permanente, dato che comunque la mia occlusione non è ideale come dovrebbe essere.
Grazie saluti.
Grazie saluti.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 4.9k visite dal 10/06/2018.
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