dolore persistente
ho cominciato a soffrire improvvisamente di dolore alla gola a destra irradiato alla mandibola omolaterale. Il dentista ha pensato ad una disodontiasi del terzo molare inferiore dx (parzialmente incluso) senza infiammazione di alcun genere, che mi è stato estratto previa terapia antibiotica dopo due mesi (con l antibiotico il dolore sembrava ridursi ). Circa una settimana dopo l'estrazione non accompagnata da punti di sutura, è iniziata una sintomatologia algica non solo alla parte destra della gola e alla mandibola dello stessso lato, ma anche alla mascella fino ad accusare dolore all'altra metà del viso e ad avere episodi vertiginosi. Ho avuto un'alveolite secca risoltasi dopo 4 mesi. Ho girato molti specialisti orl e neurologi per via della sintomatologia algica che hanno escluso tramite rm che il problema sia di loro pertinenza. Sono approdata dunque da un dentista che mi ha prontamente allestito un bite da indossare 24h/die sull'arcata inferiore. Nel giro di quattro mesi si sono attenuati i dolori all'emivolto sinistro, non si verificano più episodi vertiginosi. Tuttavia permane il dolore urente e continuo all'emivolto destro talvolta avvertito in gola, talvolta sull'emiarcata inferiore o superiore, difficilmente localizzabile e spontaneo. Spesso ho la sensazione di avere un corpo estraneo in gola dallo stesso lato. Il dentista/gnatologo mi ha modificato periodicametne l'altezza del bite, invitandomi a fare esercizi di stretching mandibolare che io puntualmente eseguo senza però avere sollievo al lato destro. Lo stesso specialista ha escluso problemi di natura prettamente odontoiatrica ed effettuato una opt che rivela la guarigione completa di quella terribile estrazione. Vi chiedo: può essere che il mio problema non possa essere risolto col bite soltanto? L'odontoiatra mi parla di dolore miofasciale. E' passato quasi un anno dall'allestimento del bite. A volte avverto dolore là dove c'era il dente. Senza nulla togliere alla competenza dello specialista che mi segue e che tuttavia mi liquida ormai dicendomi che devo rilassare il gruppo muscolare e stare tranquilla, poichè sono in campo medico, mi è venuto il sospetto osservando l'opt che possa esserci una sindrome di Eagle, considerando l'origine della sintomatologia in gola prima ancora che a livello mandibolare. In tal caso l'opt sarebbe sufficiente per tale diagnosi oppure, qual è l'esame più indicato (mi sono già sottoposta a tac cranio collo, rm encefalo, midollo e stratigrafia atm che non hanno rilevato nulla di patologico e vorrei evitare di prendere ulteriori radiazioni). A quale altro specialista potrei rivolgermi? L'alternativa che mi è stata prospettata è quella di prendere carbamazepina a vita o altri farmaci per il dolore neuropatico (cosa che ho provato a fare con effetti devastanti a livello ematico). Aggiungo che mi è stata riscontrata una rettilineizzazione del tratto cervicale con protrusione discale c3-c4 senza franca perdita di volume midollare.
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Gentilissima utente, la Sindrone da lei citata è una condizione anatomica che può essere accettata. Nel suo caso troviamo i sintomi ma ci mancano i segni clinici per cui è difficile arrivare a una diagnosi certa. Forse imparare a convivere con questi fastidi è la soluzione meno dispendiosa e nel tempo potrebbe sfociare in guarigione.
https://www.dentisti-italia.it/dentista-lombardia/dentista-bergamo/239_diego-ruffoni.html
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Comprendo, ma deve capire che in questi anni hanno tentato di tutto, non c'è un segno diagnostico, solo sintomi! È stato escluso che non c'è nulla di grave, per cui c'è senso continuare in tentativi empirici senza basi scientifiche? Nulla le vieta di cestinare la mia risposta e continuare nella ricerca, ma personalmente come i colleghi che l'hanno trattata in questi anni non vedo grandi soluzioni certe.
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Utente
l'esigenza di chiarire l'eziologia del problema deriva dal fatto che non è vero che non c'è nessun segno clinico e diagnostico. Ogni specialista consultato individuava problemi diversi: con la fibrolaringoscopia è stata individuata la tonsilla linguale destra ipertrofica (cosi come quella palatina omolaterale) senza che questa venga ritenuta responsabile della sintomatologia, lo gnatologo con la semplice palpazione mi parla di masseteri contratti (ho avuto la guancia destra gonfia per mesi), un altro otorino ha individuato un ingrossamento della sottomandibolare destra e dei noduli nella parotide con la sola palpazione senza riscontro ecografico (che trova solo linfonodi laterocercivali e sottomandibolari ingrossati di aspetto verosimilmente reattivo). Il miglioramento della sintomatologia sul lato sinistro avrà pure qualche valenza clinica. All'opt risultano inclusi i due denti del giudizio superiore e parzialmente incluso quello inferiore sinistro (candidato all'estrazione vista la gengivite periodica che lo accompagna, estrazione che sto rimandando a quando avrò risolto la problematica del dolore). L'opt inoltre non è stata refertata perchè il centro radiologico a cui mi sono rivolta dice che è affare del dentista, per cui io non ho la certezza di poter escludere una sindr di Eagle o altro. Vero è che il dolore non rientra in quello tipico trigeminale, oltre al fatto che le branche coinvolte sarebbero due con l'aggiunta del glossofaringeo. Accuso spesso dolore all'orecchio destro e alla mastoide. Continuo poi a chiedermi se quella estrazione cosi problematica che ha causato tutti i miei grossi problemi a seguire non mi abbia causato qualche danno. Sono anche disposta a inviarvi gli esami effettuati. Mi creda il dolore mi impedisce di avere una vita normale da oltre un anno.
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L'avulsione ormai è stata fatta e l'odontoiatra la eseguita in buona fede, sperando di poterla guarire. I segni clinici da lei citati non portano a patologie ben precise e dal suo racconto sembra che: i tentativi di cura anziché portare benefici le portano altri malesseri. Ora gli accertamenti diagnostici per la Sindrone si possono ottenere facilmente, ma se anche questo è un buco nell'acqua, bisognerà imparare ad arrendersi, per questo le proponevo di imparare a convivere, in fondo la forma c'è da molto tempo ed è stata trattata da più medici e tutti hanno escluso una malignità. Comprendo che non affatto semplice accettare questo martirio, ma illudersi e poi ricevere sconforti rende la situazione ancor più complicata.
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Certamente, più voci arrivano, più aiuti ci sono, attendiamo se qualche collega aggiunge il suo parere e speriamo che si possa far qualcosa. Di norma si indaga sulle ghiandole salivari quando ci sono segni clinici particolari, provi a parlarne al suo odontoiatra se fosse il caso di avere qualche approfondimento.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.6k visite dal 09/02/2018.
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