Biretrusione scheletrica con mento pronunciato (profilo concavo) peggiorato dopo rialzo dimensione v
Salve,
dopo un intervento di rialzo della dimensione verticale inferiore nel 2012 (causato da una leggera erosione dei molari), con estrazione di tre premolari estrusi perfettamente ma cariati, ho notato un progressivo peggioramento del mio profilo (ma anche del viso di fronte) che ora si nota in modo evidente.. Ovviamente la biretrusione era congenita, come pure l'osso del mento pronunciato, ma prima del rialzo della dimensione verticale e dell'estrazione di tre denti del giudizio, non era così evidente. Un dentista maxillo facciale che ha rilevato anche una seconda classe dentale (che prima non c'era) e una malocclusione, mi ha proposto un trattamento ortodontico della durata di due anni, che però modificherebbe ovviamente solo la posizione delle arcate all'interno della bocca, ma non cambiarebbe di nulla la biretrusione né la perdita di volume sulle guance causata dall'estrazione dei denti del giudizio. Un altro esperto maxillo facciale mi ha suggerito di rivolgermi ad un noto protesista che mi ha fatto una visita accurata e che però sostanzialmente posizionerebbe protesicamente la mandibola in avanti, rialzando ulteriormente la dimensione verticale. (con un successivo lavoro di ricostruzione protesica all'arcata inferiore e di ortodonzia per la superiore che presenta un largo diastema centrale e che a suo dire sembra divisa in due blocchi, uno a sx e uno a dx). Sicuramente con quella manovra sparisce il click mandibolare che però non è il problema che più mi fa soffrire. Il punto è che un ulteriore rialzo con avanzamento della mandibola evidenzierebbe ancora di più la concavità del profilo (biretrusione ma con osso del mento prominente) che è davvero antiestetica e mi fa soffrire. Ho cercato molte informazioni in rete ma trovato, anche in inglese, pochi casi come il mio (solo uno), di biretrusione associata a osso del mento prominente. E comunque non riesco a capire come mai il rialzo della dimensione verticale (di diversi millimetri e chiaramente eccessivo - questo evidenziato anche da un'elettromiografia), abbia reso così evidente un difetto che prima era davvero minimo. Che dire: prima mi piacevo, ora non riesco a sopportare il mio viso, che non riconosco più. Ma ogni dentista o ortognatodontista mi propone soluzioni diverse. Basti pensare che a distanza di pochi mesi, un primo mi ha detto che sono brachifacciale e un secondo mi ha detto che semmai sono dolicofacciale...Le radiografie precedenti all'intervento di rialzo della dimensione verticale mi vedevano come brachifacciale, ora però, in effetti, con il rialzo, il viso esternamente si è visivamente allungato. L'ossatura però resta di tipo brachifacciale. Cosa si può fare in casi come questi? E' possibile togliere tutti gli intarsi e i rialzi in materiale potesico fatti nel 2012 e da lì ripartire? In casi come il mio è effettivamente possibile che un rialzo della dv e l'estrazione dei denti del giudizio (in una bocca con diastemi) possa aver peggiorato il difetto preesistente?
Una malocclusione deve essere valutata mediante lo "studio del caso" che comprende una visita, modelli dentali ed Rx, oltre ad eventuali esami specifici in presenza di altri disturbi.
Nel suo caso sembra che il problema sia ormai datato ad alcuni anni.
In questi casi è opportuno un approccio multidisciplinare eventualmente con il supporto di uno psicologo e di un dentista. Il problema potrebbe essere realmente presente e quindi deve essere quantificato, oppure potrebbe essere sovra/sottostimato.
Non credo affidabili le diagnosi ed i pareri medici effettuati a posteriori senza avere a disposizione gli esami e la cartella clinica precedenti. Potrebbe essere questa la ragione delle discordanze di diagnosi.
Il collega che potrà accedere a tali informazioni potrà eventualmente tentare una ricostruzione della patogenesi e procedere ad una proposta terapeutica, se necessaria.
Intanto le consiglio un primo contatto con uno psicologo.
Cordiali saluti
Dott. Marco Capozza
https://www.dentista.lecce.it/
Non sono d'accordo nel rimuovere i "rialzi" perché potrebbe andare in locking.
L'approccio attuale potrebbe essere quello
di una rivisitazione gnatologica del caso ,per valutare la situazione attuale.
Poi se si riesce a raggiungere un equilibrio occlusale neuromuscolare stabile,puo ' pensare a una chirurgia maxillo,o ad una soluzione più "soft" di chirurgia plastica per il problema estetico.
È necessario nel suo caso " ripartire" da
"Zero" col presupposto "del primum non nocere".(cosa che mi sembra non sia stata considerata .....)
Inizi con un gnatologo veramente esperto.
Non ve ne sono molti purtroppo in giro.....
Non le posso suggerire nomi ,neanche di
chirurghi,perché mi è vietato,ma mi astengo a malincuore perché il suo caso,estremamente difficile,merita un serio approccio clinico.
Cordiali Saluti
Dr. Luigi De Socio
Specialista in Odontoiatria
Perfezionato in Ortodonzia
Perfezionato in Gnatologia
La comunicazione costruttiva tra colleghi è estremamente rara, ma chi si occupa di gnatologia spesso ha dei contatti validi.
ma in che senso "supporto psicologico"? Voglio dire, al di là del fatto che sono già seguita dal punto di vista psicologico per ben altri motivi (molto più invalidanti), non riesco a capire il motivo per cui nelle sue due risposte ha subito fatto riferimento a questo. Il problema che descrivo non è frutto di immaginazione o di dismorfofobia: è stato diagnosticato da tutti i medici ortognatodontisti e protesiti a cui mi sono rivolta. Con impronte, radiografie laterolaterali, panoramiche, tac cone beam, risonanza per i condili - dato il click molto forte in apertura, studio del caso. Tutti hanno rilevato la malocclusione. Come pure, e purtroppo non posso allegare file qui dentro per mostrarvi una radiografia laterale del cranio pre rialzo occlusale e post, l'evidente cambiamento del volto, dell'osso mentoniero più appuntito e della linea della mandibola che se prima era inclinata verso l'orecchio, ora è dritta, parallela al pavimento. Insomma, io posso pur avere mille problemi psicologici, ma ciò non toglie che i dati fattuali dimostrino che io sia malocclusa e con una situazione su cui nessuno con certezza mi dice: è risolvibile. Tutti mi dicono: si sa dove si comincia, non si sa dove si finisce. Eh...infatti l'ho visto sulla mia pelle, dove si finisce!
Riporto qui il referto dell'elettromiografia:
"paziente con dichiarate algie di tipo muscolotensivo, sottoposta a riabilitazione con rialzi occlusali: presenta tono muscolare nella norma (lieve ipertono di rea e Ilda) con tens migliorano relativamente con eccezione dei suddetti rda e Ilda; attività in deglutizione con ipoattività muscolare mentre nel serramento l’attività risulta nella norma sui denti ma con attività su cotoni (fws limitato?). E’ da notare che nel serramento si ha una retrusione mandibolare quando si ha il contatto dentale di circa 0,4 mm. Apertura della bocca per circa 39 mm con ICM e laterodeviazione per circa 1,5 mm sia a dx che a sx che post tenne si evidenzia con maggior riferimento a dx per circa 4 mm. Deglutizione con contatto non preciso e FWS pre tens dell’ordine di circa 0,3 mm ma con spostamento retrusivo di circa 0,3 mm che post tenne diviene di 0,7 mm. Post tenne il sistema si stabilizza con FWS quasi assente 0,6 mm (è stato chiesto di leggermente aprire la bocca altrimenti la paziente mantiene il contatto dentale stabilmente) la OC rispetto alla miocenica alterata è retrusa per circa 1, 8 mm. Non è stato possibile rilevare print per usi del caso data la mancanza di FWS."
Mancanza di fws è mancanza di spazio libero interarcata, e questo, appunto, è causato dall'eccessivo rialzo.
Dottor de Socio, è stato molto gentile nella sua risposta. Mi può spiegare meglio il motivo per cui togliendo i rialzi (quantomeno abbassando un po'), potrei andare in locking?
Un noto maxillo facciale ha subito rilevato la biretrusione e l'asimmetria del viso (un tempo, fino ai primi interventi sui molari), perfettamente simmetrico. Non se la sente però di operarmi perché le mie condizioni di salute non sono ottimali (assunzione di psicofarmaci) e mi ha appunto reinviato al protesista. Quando il protesista mi ha posizionato con due piccole placchette di cera nella posizione in cui il click mandibolare sparisce, e cioè con la mandibola in avanti, ho fatto notare che mi vedevo ancora più lunga e col sorriso storto. Risposta: bè, certo, tu sei laterodeviata.
Quindi non si fa niente per la laterodeviazione? Che senso ha?
Un altro gnatologo e maxillo facciale, mi ha detto che spostare in avanti la mandibola in un caso come il mio sarebbe invece assurdo: avendo il mento prominente, lo renderebbe ancora più visibile, e perciò mi ha prospettato l'apparecchio. Per la chirurgia ha detto: in linea di principio sarebbe adatta, ed anche più veloce (rispetto ai due anni di trattamento ortodontico), ma si tratterebbe di spostare in avanti, tagliare l'osso del mento, ruotare, ed era preoccupato che poi io cambiassi troppo.
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