Acufeni, mandibola e ferro
Buon pomeriggio.
Vi scrivo per avere diversi chiarimenti e informazioni riguardo gli acufeni.
Soffro di acufene bilaterale e, a mio dire, lo trovo di eguale intensità in ambo le orecchie. Devo dire che è facilmente ricoperto dai numeri esterni, tuttavia se lo 'cerco' lo trovo eccome. Non solo! Più mi concentro su esso più l'intensità sale, sale e continua a salire, fino a che non raggiunge un livello massimo e poi scende (senza scomparire). Il tutto dura pochi secondi.
Non ne conosco la causa, tuttavia vorrei elencarvi alcune mia 'patologie' giusto per capire quali sono collegabili all'acufene e quali no.
1. Soffro di dermatite seborroica. Una forma molto lieve, tuttavia mi domando se la produzione di cerume sia eccessiva (spesso sento le orecchie 'piene', tuttavia sento perfettamente e la mia voce non rimbomba affatto!). Inoltre la dermatite potrebbe far accumulare nel condotto uditivo rifiuti dovuti ad una desquamazione della pelle - ipotizzo.
2. Sono anemico. Mi domando se il ferro basso possa aumentare l'acufene.
3. Credo di avere un'asimmetria facciale. Mi spiego meglio: serrando i denti, le arcate non coincidono e le mediane, anche se di poco, non sono perfettamente allineate. Quando apro la bocca e la spalanco, oppure serro i denti, oppure porto l'arcata inferiore 'davanti' l'arcata superiore, il mio acufene sale.
Feci un esame audiometrico la scorsa estate e tutto risultò nella norma. Mi chiedo: secondo voi ci sono possibilità che risolva completamente questo problema? Se sì, quali step mi consigliate di intraprendere?
Dimenticavo: non ricordo quando tutto è cominciato, so solo che questo acufene lo percepisco da molto durante la notte, un giorno di più di un anno fa mi chiesi se fosse normale e cercai su google...grave errore, come sempre.ù
Grazie mille per la vostra disponibilità!
Vi scrivo per avere diversi chiarimenti e informazioni riguardo gli acufeni.
Soffro di acufene bilaterale e, a mio dire, lo trovo di eguale intensità in ambo le orecchie. Devo dire che è facilmente ricoperto dai numeri esterni, tuttavia se lo 'cerco' lo trovo eccome. Non solo! Più mi concentro su esso più l'intensità sale, sale e continua a salire, fino a che non raggiunge un livello massimo e poi scende (senza scomparire). Il tutto dura pochi secondi.
Non ne conosco la causa, tuttavia vorrei elencarvi alcune mia 'patologie' giusto per capire quali sono collegabili all'acufene e quali no.
1. Soffro di dermatite seborroica. Una forma molto lieve, tuttavia mi domando se la produzione di cerume sia eccessiva (spesso sento le orecchie 'piene', tuttavia sento perfettamente e la mia voce non rimbomba affatto!). Inoltre la dermatite potrebbe far accumulare nel condotto uditivo rifiuti dovuti ad una desquamazione della pelle - ipotizzo.
2. Sono anemico. Mi domando se il ferro basso possa aumentare l'acufene.
3. Credo di avere un'asimmetria facciale. Mi spiego meglio: serrando i denti, le arcate non coincidono e le mediane, anche se di poco, non sono perfettamente allineate. Quando apro la bocca e la spalanco, oppure serro i denti, oppure porto l'arcata inferiore 'davanti' l'arcata superiore, il mio acufene sale.
Feci un esame audiometrico la scorsa estate e tutto risultò nella norma. Mi chiedo: secondo voi ci sono possibilità che risolva completamente questo problema? Se sì, quali step mi consigliate di intraprendere?
Dimenticavo: non ricordo quando tutto è cominciato, so solo che questo acufene lo percepisco da molto durante la notte, un giorno di più di un anno fa mi chiesi se fosse normale e cercai su google...grave errore, come sempre.ù
Grazie mille per la vostra disponibilità!
[#1]
Gentile Paziente, l’acufene è un problema che, quando insorge , viene sottovalutato: all’inizio spesso concede ampie remissioni spontanee, il paziente è portato a credere che “passi da solo”.
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali penso si sia già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà, nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Può trovare qualche notizia in più sul rapporto fra ATM e orecchio aprendo questo link:
http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellorecchio/
Il fatto che lei dica "Quando apro la bocca e la spalanco, oppure serro i denti, oppure porto l'arcata inferiore 'davanti' l'arcata superiore, il mio acufene sale" rinforza questo sospetto.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali penso si sia già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà, nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Può trovare qualche notizia in più sul rapporto fra ATM e orecchio aprendo questo link:
http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellorecchio/
Il fatto che lei dica "Quando apro la bocca e la spalanco, oppure serro i denti, oppure porto l'arcata inferiore 'davanti' l'arcata superiore, il mio acufene sale" rinforza questo sospetto.
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 8.9k visite dal 09/06/2017.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.