Acufeni o fischi nelle orecchie
Egregi medici sono 2 anni che soffro di fischi alle orecchie o acufeni in assenza di stimolo o con stimolo mi sono rivolto ad un neurologo e mi ha prescritto citalopram goccie piu delorazepam ma sono ripeto due anni che ne soffro alche mi sono rivolto ad un otorinolaringoiatria e mi ha fatto un esame audiometrico solo a chi miposso rivolgere grazie o casa posso fare
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione anche una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Può trovare qualche notizia in più sul rapporto fra ATM e orecchio aprendo questo link:
http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellorecchio/
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
![Utente Utente](https://static.medicitalia.it/public/avatars-ready/uomo.webp)
non ha riportato gli esiti dell'esame audiometrico.
Per altro , le posso iniziare a dire che nello studio degli acufeni si cerca di dare sempre piu' importanza al profilo psicologico del paziente. Per questo, sempre piu' spesso si cerca di "lavorare", insieme ad una terapia, se possibile, protesica uditiva , con una una specifica sulla personalita' (psicoterapia ) o farmacologica , dopo aver consultato un Odontoiatra.
Saluti
Dr. Gaetano Moccia
Specialista in Audiologia e Foniatria
tutte le risposte che le hanno dato i colleghi sono corrette.
Proprio per questo vorrei aggiungere che , qualora una visita la avvalorasse, la disfunzione neuromuscolare ( di cui il tinnitus è un sintomo) con tutta la sua valenza somatica e psichica, può essere corretta da manovre di medicina manuale condotte insieme insieme con psicoterapia breve ( una-due sedute ).
Talora può essere utile consolidare il risultato positivo con un bite, talora no.
Talora può essere risolutivo semplicemente un bite.
La soluzione più idonea dipende molto dalla sua attitudine ad essere trattato in un modo o nell'altro dopo la visita e le valutazione che ne darà.
Cordiali saluti
Dr.Alessandro Fedi Spec.Ortognatodonzia Gnatologo Psicoterapeuta con Ipnosi www.studiofedi.com www.journal.studiofedi.com/
Diversi antidepressivi aumentano il fenomeno del bruxismo, e quindi i sintomi ad esso collegati.
Qui una serie di articoli sull'argomento bruxismo:
www.studioformentelli.it/pagine/articoli/bruxismo
Il trattamento dei sintomi della disfunzione temporo mandibolare, (non solo degli acufeni) prevede quasi sempre l'applicazione di una placca orale (bite).
La sua conformazione è variabile da caso a caso, e il tempo di applicazione varia a seconda della formazione professionale del professionista.
Il sottoscritto, ad esempio, costruisce dei bite da appicare esclusivamente la notte.
Fuorviante quindi l'affermazione del collega
"da portarsi 24 ore al giorno"
che deve piuttosto essere intesa:
"da portarsi, per i bite costruiti secondo la mia metodica, 24 ore al giorno".
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.