Dopo averlo estratto mi sono comparsi gradualmente acufeni prima all'orecchio destro e poi al

Salve, nel 2009 mi si è rotto un dente nella mascella superiore il numero 26. Dopo averlo estratto mi sono comparsi gradualmente acufeni prima all'orecchio destro e poi al sinistro. All'inizio li sentivo solamente quando ero ammalato (influenza) poi son diventati perenni. Ora, come ho letto da un altro utente, gli acufeni sembrano aumentare in base a diversi movimenti della bocca. (apertura massima, traslazione ai lati) e ai movimenti del collo a destra e sinistra ed anche quando faccio sforzi fisici. Dormo sempre senza cuscino e con la faccia appoggiata al materasso (di lattice). Ho fatto visita da Otorino che mi ha detto che ho perso i toni alti. Ma credo di non sentirli perchè sento il fischio dell'acufene. Ovviamente l'otorino ha detto che non esiste cura. Da quando ho letto che possono essere dovuti a malocclusione sono andato a fare l'impianto andando a colmare il grosso vuoto in bocca per poter masticare regolarmente. Dopo pochi mesi dall'inserimento del nuovo dente non noto ancora nessun miglioramento. Aggiungo quando apro la mascella a volte fa uno scrocchio, non doloroso però fastidioso.

Premetto che vivo bene lo stesso anche se senza sarebbe meglio.

Vorrei provare a trovare una soluzione cosa mi consigliate?

Io sono nella zona di Ravenna. Conoscete dei bravi gnatologi dalle mie parti?


Grazie e saluti.
Matteo
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, l’acufene è un problema che, quando insorge , viene sottovalutato: all’inizio spesso concede ampie remissioni spontanee, il paziente è portato a credere che “passi da solo”.
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.

Può trovare qualche notizia in più sul rapporto fra ATM e orecchio aprendo questo link:

http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellorecchio/
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."

Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi eventualmente riferiti.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1898-ceruminosi-e-tappo-di-cerume.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

Acufeni

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