Acufeni senso di ovattamento da 10 anni
la mia storia è un po' lunga e risale al 2006. Quando un giorno con un brutto raffreddore presi un aereo. In volo avvertì un dolore tremendo all'orecchio sinistro ma anche al dx. Da quel giorno il senso di ovattamento e pienezza mi accompagna con spesso acufeni a non finire. Vanno e vengono a periodi Ho anche una malocclusione, una osteosclerosi mandibolare. Per questo problema ho fatto telecranio, risonanza magnetica mandibolare. Sono stata visitata all ospedale Umberto I di Roma al reparto maxillo. Sono stata mandata dallo gnatologo dell ospedale il quale mi ha detto che sostanzialmente il problema me lo devo "tenere" e non risolverei nulla con un byte. Solo se avverto dolore possono intervenire. La malocclusione mi porta problemi nel mangiare" scricchiolii, ogni tanto dolore, se sbadiglio da sdraiata rischio di rimanere a bocca aperta. Inoltre ultimamente dopo un brutto raffreddore sono iniziati acufeni.più che acufeni mi sento la pressione sanguigna molto forte nell'orecchio sinistro Ora l otorino mi ha segnato esame audiometrico ed esame impedenzometrico. Gia rifatto molti anni fa senza nessun esito da risolvere. Ok lo rifaccio. Mi ha trovato membrana timpanica leggermente retratta. Ho effettuato anche delle terapie termali senza esito positivo. Sento la pressione nell'orecchio continua e il fastidio mi aumenta con il tono della voce alto o il riverbero. Spesso mi sento di impazzire soprattutto la sera quando si accentua ulteriormente il rumore. Ho 36 anni e vorrei tanto risentirci come una volta. Certo che sia dovuto anche alla malocclusione anche se per il mio otorino afferma che non dipende da quello. Una cosa che non posso più fare è che non posso più stare sdraiata a pancia in giù, la pressione nelle orecchie mi aumenta enormemente. Spero in una risposta. Distinti saluti.
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Gentile Paziente, l’acufene è un problema che, quando insorge , viene sottovalutato: all’inizio spesso concede ampie remissioni spontanee, il paziente è portato a credere che “passi da solo”.
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Può trovare qualche notizia in più sul rapporto fra ATM e orecchio aprendo questo link:
http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellorecchio/
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi riferiti, come ad esempio sul senso di ovattamento e pienezza ,
Sottolineo che lei dice "spesso acufeni ": se ciò significa che ha dei momenti , brevi o lunghi, di silenzio, significa che una remissione è possibile, se si rimuove la causa: la progressiva ingravescenza, tipica dell'acufene, porta invece al punto di non ritorno.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
Purtroppo , una brutta volta, non passa più, e diventa un problema serio.
Credo che quello che dicono i Colleghi Otorinolaringoiatri, ai quali si è già rivolto, cioé che "gli acufeni sono la loro tomba" rappresenti in qualche modo la realtà nel senso che si tratta di una patologia molto ostica al trattamento.
Vale forse la pena di prendere in considerazione una possibilità spesso trascurata.
L'acufene può essere un sintomo di una disfunzione dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) : se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato.
Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare a sostenere il problema anche per questa via.
Può trovare qualche notizia in più sul rapporto fra ATM e orecchio aprendo questo link:
http://www.studiober.com/patologie/patologia-dellorecchio/
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
Purtroppo l'acufene, se non la tomba, è di certo la bestia nera non solo degli Otorinolaringoiatri, ma anche dei dentisti che si occupano di ATM, perché individua un punto di probabile non ritorno di questo aspetto della disfunzione ATM. Anche se l'acufene è monosintomatico , di solito il discorso non vale: è difficile che la disfunzione ATM provochi SOLO un acufene e non altri sintomi.
La invito quindi a considerare se compaiono anche altri sintomi di disfunzione ATM (cefalea, cervicalgia, dolore auricolare e all'ATM, rumori articolari con i movimenti della mandibola, vertigini, russare notturno con apnee, ostruzione nasale ecc.), e di valutare la qualità dell'acufene: costante o con momenti di silenzio, intensità sempre uguale o variabile, tempo di insorgenza . Tenga infine presente che il trattamento prevede l’applicazione di una placca intraorale di riposizionamento mandibolare, opportunamente conformata ad hoc, simile ad un bite, da portarsi 24 ore al giorno (pasti esclusi) per un tempo congruo a poter trarre qualche conclusione sull’efficacia di questo trattamento (almeno 6 mesi, ma per l’acufene può essere necessario più tempo). In questi casi è importante valutare il risultato della terapia sugli altri sintomi riferiti, come ad esempio sul senso di ovattamento e pienezza ,
Sottolineo che lei dice "spesso acufeni ": se ciò significa che ha dei momenti , brevi o lunghi, di silenzio, significa che una remissione è possibile, se si rimuove la causa: la progressiva ingravescenza, tipica dell'acufene, porta invece al punto di non ritorno.
Le suggerirei di dare un'occhiata agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1348-acufeni-e-disfunzioni-dell-articolazione-temporo-mandibolare-atm.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf
N.B.: dopo aver aperto il link, deve clikkare su: "continua e apri il sito.."
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
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L'acufene è solo uno dei sintomi, peraltro non specifico, di disfunzione dell'articolazione mandibolare.
Quando è di origine orale, la terapia (anche per gli altri sintomi eentualmente associati come cericale o cefalea) è ridare una corretta funzionalità ai movimenti mandibolari.
Questo obiettivo lo si ottiene con l’applicazione di una placca intraorale da portarsi durante il sonno e non durante la veglia che posizioni la mandibola correttamente, e da qui partire mediante continue correzioni fino a dare il corretto movimento nella funzione mandibolare.
La durata del trattamento per avere i primi benefici è variabile.
Per gli altri sintomi potrebbero bastare pochi giorni, mentre per gli acufeni potrebbero volerci mesi.
Quando è di origine orale, la terapia (anche per gli altri sintomi eentualmente associati come cericale o cefalea) è ridare una corretta funzionalità ai movimenti mandibolari.
Questo obiettivo lo si ottiene con l’applicazione di una placca intraorale da portarsi durante il sonno e non durante la veglia che posizioni la mandibola correttamente, e da qui partire mediante continue correzioni fino a dare il corretto movimento nella funzione mandibolare.
La durata del trattamento per avere i primi benefici è variabile.
Per gli altri sintomi potrebbero bastare pochi giorni, mentre per gli acufeni potrebbero volerci mesi.
www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)
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Anch'io uso la placca solo notturna e suggerisco al paziente di portarla durante il giorno quando ne sente la necessità. La memoria dell'occlusione consente (con uno stimolo adeguato) di "smemorizzare" l'occlusione scorretta con stimoli indotti per tempi molto inferiori.
Tutti gli esperimenti di neuroscienze dicono così. Anche nell'uomo indurre allungamento dei muscoli della masticazione (stretching mandibolare) per tempi molto inferiori (20 minuti al giorno) inducono modifiche sensibili nell'organismo che perdurano nel tempo. 24 ore o solo notturno dipende dalla metodica che segue il professionista portarlo tutto il giorno non è sbagliato dire che va assolutamente portato tutto il giorno pena il non funzionamento della terapia è privo di evidenze scientifiche.
Tutti gli esperimenti di neuroscienze dicono così. Anche nell'uomo indurre allungamento dei muscoli della masticazione (stretching mandibolare) per tempi molto inferiori (20 minuti al giorno) inducono modifiche sensibili nell'organismo che perdurano nel tempo. 24 ore o solo notturno dipende dalla metodica che segue il professionista portarlo tutto il giorno non è sbagliato dire che va assolutamente portato tutto il giorno pena il non funzionamento della terapia è privo di evidenze scientifiche.
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Ex utente
Grazie mille a tutti per le vostre risposte, siete stati gentilissimi. Il dottore di famiglia mi ha anche proposto di fare inalazioni termali ma a questo punto non credo che servano molto. E mi ha anche suggerito di effettuare tc delle rocche petrose perche sostiene potrebbe esserci un infiammazione della mastoide. Sarà da effettuare a vostro parere?
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 11.4k visite dal 24/04/2016.
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Approfondimento su Acufeni
L'acufene (o tinnito) è un disturbo dell'orecchio che si manifesta sotto forma di ronzio o fischio costante o pulsante. Scopri i sintomi, le cause e i rimedi.