Peggioramento dolori atm dopo rialzo dimensione verticale

Gentili Dottori,
a 17 anni ho cominciato a soffrire di click mandibolare e indolenzimento all'ATM. A 20 anni vengono effettuate 2 devitalizzazioni dei molari inferiori sx, i denti vengono ricoperti con corone provvisorie, le corone si rompono dopo poco tempo e - per motivi economici - non mi è stato possibile mettere i definitivi. Da allora, i problemi sono cominciati (o sono peggiorati). Avendo anche un importante diastema tra gli incisivi superiori davanti e piccoli diastemi tra i denti inferiori frontali (per microdonzia: spesso mi chiedevano se fossero ancora denti da latte), mi sono rivolta a diversi dentisti, sia perché lentamente avevo la sensazione di essermi "storta" posturalmente, sia perché il mio sorriso peggiorava sempre più. Diagnosticata effettivamente una laterodeviazione, morso profondo e II classe, mi venne proposto un bite da portare 24 h. Dopo qualche mese, mi si bloccò completamente il collo. A quel punto, mi venne suggerito di essere vista da un oculista o da un podologo, supponendo che il problema fosse da ricercare in altra sede. Non trovando nulla di tutto ciò, mi sono rivolta ad altri dentisti. Due anni fa mi rivolsi quindi ad un dentista che diagnosticò una perdita di dimensione verticale, morso profondo, mancanza di spazio per ricostruire i due molari mancanti e incisivi frontali "spostati" (di fatto i diastemi non erano più allineati, ma quelli superiori si erano lentamente spostati lateralmente). Si è proceduto con un bite rigido inferiore per alzare la masticazione e ritrovare spazio a sx, con una successiva ricostruzione protesica sia dei molari e premolari inferiori , due capsule per i mancanti, e ricostruzioni estetiche frontali superiore (si è proceduto ingrandendo i denti sia in larghezza che in lunghezza, riducendo il diastema di qualche mm). Inizialmente mi sembrava di stare abbastanza bene. In realtà, tutto è peggiorato e molto velocemente. Il risultato attuale è
- II classe più evidente di prima: è possibile, correggetemi se sbaglio, che l'aumento della dimensione verticale peggiori la II classe?
- dolori all'ATM insopportabili
- peggioramento laterodeviazione
- click mandibolare molto più forte
- dolori schiena, testa
- masseteri gonfi
- sintomi da post paresi facciale dx (che però non ho avuto)
- improvviso peggioramento della vista con presenza di antimetropia (un occhio, il sx leggermente miope, l'altro ipermetrope e astigmatico)
- notevole peggioramento estetico: per quanto la mia mandibola sia retrusa, il mento (l'osso) è sporgente, e alzando la dimensione posteriore verticale, ora quando sorriso ho un aspetto "da befana".
-cedimento dei tessuti facciali
- ho speso 23.000 euro
A questo punto, cosa devo fare? È possibile che rialzare la dimensione verticale senza tenere in considerazione la retrusione mandibolare e la laterodeviazione abbia portato a tutto questo? Vi ringrazio per l'ascolto
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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, inb casi come il suo la terapia è rivolta a ricercare, sulla base dei reperti anamnestici, clinici e strumentali, la "posizione terapeutica", cioè la posizione della mandibola in cui l'intera struttura cranio-mandibolo-vertebrale, prima in disfunzione, possa assestarsi in una corretta postura.
Viene dunque allestito un dispositivo intra-orale in resina acrilica che, grazie alla presenza di "valli di riposizionamento mandibolare" opportunamente creati, costringe la mandibola a chiudere nella posizione prescelta, lasciandola libera di effettuare tutti i movimenti necessari ad una vita normale ma non quelli considerati patologici.
Della "posizione terapeutica iniziale" della mandibola, si passa poi ad una "posizione terapeutica definitiva" sulla base dell'andamento sintomatologico e della guarigione dei tessuti articolari eventualmente stirati.
Nella posizione terapeutica definitiva è necessario predisporre un piano di trattamento ortodontico, protesico o misto che, una volta giunto a compimento, consenta alle arcate dentarie di occludere rispettando la posizione terapeutica della masticazione ed il ripristino di una corretta postura dell'intero sistema cranio-mandibolo-vertebrale.
Dal suo racconto sembra che questo schema di trattamento sia stato sostanzialmente seguito, purtroppo senza successo.
Per ipotizzare una soluzione è evidente che si debba poter vedere il paziente: via rete non credo si possa dire di più.
Le suggerirei di dare un'occhiata, in questo stesso sito, agli articoli linkati qui sotto, nell'ipotesi che lei possa riscontrarvi elementi di somiglianza con il suo problema. Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
www.studiober.com/pdf/Cefalea_Otite_Cervicalgia.pdf

Cordiali saluti ed auguri.

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com

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Utente
Utente
Gentile Dott. Bernkopf,
la ringrazio per la risposta veloce, ma quel che lei mi dice mi è già stato prospettato poche settimane fa (da Lei, in studio). Non avendo però la possibilità economica di proseguire con un trattamento simile, mi ritrovo bloccata su tutti i fronti. Resta poi il fatto che un riposizionamento in avanti della mandibola e un successivo ulteriore allungamento della dimensione verticale come prospettato, nel mio caso - in cui ho il mento scheletricamente pronunciato (da piccina ero presa in giro per questo, anche se col tempo, proprio perché la II classe è peggiorata, in realtà questo inestetismo in qualche modo compensava il profilo e non era più così evidente) andrebbe anche a peggiorare il mio aspetto. Cioè mi ritroverei magari con una "quasi I classe" e con dolori molto diminuiti, ma con un profilo lungo e brutto. Forse potrei anche sbagliarmi, resta il fatto che i costi della terapia (placca + trattamento ortodontico + ricostruzione proteica) non potrei sostenerli nemmeno se volessi. Ho buttato via 23.000 euro fidandomi di medici che ora mi dicono: ci dispiace, il suo caso era difficile, abbiamo fatto del nostro meglio - e che mi hanno solo causato un peggioramento
- del dolore
- posturale
- psicologico
- estetico
Ho stima del suo lavoro e sono certa che lei abbia trattato casi con ottimi risultati, e sicuramente ha individuato una laterodeviazione troppo spesso trascurata da altri. Ma obiettivamente, un paziente che presenta una sintomatologia del genere e che anche per fare una "prima visita diagnostica" è costretto a fare i salti mortali, cosa può fare? I costi dei trattamenti ortodontici, stomatognatici ecc. è sempre molto alto, e perciò non mi stupisco. Mi chiedo però cosa possa fare una persona come me, nelle mie condizioni, che soffre, sta male, e non può nemmeno fare un mutuo. Non più.

Penso che la mia domanda - e le risposte che ne verranno - possano essere d'aiuto anche per molte altre persone, che, ahimè, crisi o non crisi, non dispongono, e forse non riusciranno mai a disporre delle risorse necessarie ad intraprendere le cure atte alla risoluzione dei loro problemi. Considerando poi che, come lei mi ha detto "un margine di fallimento è sempre da tenere in considerazione". Bene, io sostanzialmente dai 17 anni in poi mi sono imbattuta solo in margini di fallimento, e ora non solo ne pago le conseguenze economiche, ma le pago anche nella mia salute.
Esistono, certo, formule di trattamento tramite mutua, ma in quei casi si tratta di affidarsi ad un medico pescato nel mucchio, di cui non si sa nulla. Posso permettermi di sbagliare ancora?

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Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Signora, ora ricordo il suo caso.
Capisco la sua delusione: purtroppo nessun medico può affermare di non avere insuccessi. E' logico che il paziente sfortunato sia anche demoralizzato.
Tuttavia le sottolineo che il trattamento iniziale con bite non è particolarmente costoso, e costituisce una fase preliminare a qualunque successivo intervento.
Oltretutto, come terapia di compromesso, il bite può essere anche portato indefinitamente, e costituire comunque una terapia seria , perché dovrebbe dare benessere al paziente, pur con il compromesso di dover portare un bite.
Credo che questa fase nel suo caso sia indispensabile.
Cordiali saluti ed auguri