Vertigini e acufeni. Due mesi di diagnosi, nessuna soluzione

Salve.
Due mesi fa ho cominciato ad avvertire una sindrome vertiginosa (al movimento del capo).
Sei settimane fa sono comparsi i primi acufeni che ad oggi sono costanti (delle volte in forma lieve, altre volte in forma acuta).
Un mese fa sono iniziati i mal di testa.
Da un paio di settimane avverto una sorta di cefalea tensiva che dura da diverse ore ad una intera giornata (alcuni muscoli del viso sembrano contratti).
Di seguito tutti gli accertamenti da me eseguiti (ed eventuali riscontri rilevanti):
RM Encefalo: Liquido di natura infiammatoria nei seni mascellari
RM Vasi Intracranici: Segmentaria ectasia arteria oftalmica in sede intraorbitale sx
RM Rachide Cervicale: Aspetto degenerativo dei dischi tra C3-C6
ECD Carotide: Possibile dissecazione carotidea di sx (smentita in P.
S. con una angioTC)
TC Encefalo: Nulla da segnalare
Esami del sangue: tutto nella norma (compresi PCR, VES e TSH)
ECD Cardiaco: Nulla da segnalare
ECG: Nulla da segnalare
Pressione arteriosa altalenante (la massima tra i 130-150) e SPO2 tra i 95-97%
Visita Otorinolaringoiatra: Nulla da segnalare (eseguiti i vari test per l'equilibrio)
Visita Neurochirurgica: L'ectasia va tenuta sotto controllo ma non è responsabile dei sintomi segnalati
Visita Cardiologica: Si esclude che i sintomi siano dovuti da patologie cardiache
Infine, ho fatto una panoramica veloce da un dentista che ha segnalato un'anomalia all'ATM (sia dx che sx, a detta sua l'articolazione era completamente consumata) e mi ha consigliato un bite.

Ho cominciato quindi una cura con antinfiammatorio (in corso, sono al 2 giorno) e sono in attesa della produzione del bite.

Prima della comparsa dei sintomi avevo il brutto vizio di fare movimenti strani con l'ATM che terminavano con dei click (a volte pesantissimi).

Premesso che sono consapevole che un'infiammazione all'ATM può provocare questi sintomi che lamento, volevo sapere se secondo voi il bite (ed una vita più tranquilla) può risolvere (o minimizzare) il problema.
Inoltre, cosa più importante, vorrei sapere se secondo voi sia il caso di fare una RM ATM per approfondire il caso.
Terza e ultima domanda: qualora una eventuale RM ATM dovesse mettere in risalto l'infiammazione riscontrata dal dentista, conviene interfacciarsi con uno Gnatologo o con un Chirurgo Maxillo Facciale?

Grazie mille per l'attenzione.
[#1]
Dr. Edoardo Bernkopf Dentista, Gnatologo, Esperto in medicina del sonno 6.7k 215
Gentile Paziente, riassumendo il suo racconto, lei presenta vertigini (sintomo per lei più sgradevole) cervicalgia e cefalea.
Ha già consultato, come è giusto, Neurologo e ORL, purtroppo senza risultato, nonostante le indagini e le cure del caso. Può chiedere una seconda opinione in questi ambiti specialistici, ma poiché il suo disturbo permane nonostante le indagini e le cure del caso, le suggerirei anche di non trascurare una possibile causa di vertigine spesso dimenticata: la malocclusione dentaria con malposizione mandibolare e disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM). Del resto anche la letteratura scientifica riporta che quando alcuni sintomi di usuale pertinenza otorinolaringoiatrica o neurologica non sono sostenuti da problemi pertinenti a queste specialità o non se ne trova la soluzione, è al possibile conflitto fra condilo mandibolare e orecchio che bisogna rivolgere qualche attenzione.
Se infila i suoi mignoli nei meati acustici esterni con i polpastrelli verso l’avanti, e muove la mandibola, si renderà conto dell'intimo rapporto fra Articolazione Temporo Mandibolare e orecchio, e di come tale rapporto possa essere potenzialmente traumatico, a seconda che lo stop determinato dall'intercuspidazione dentaria fermi la rotazione all’indietro che il condilo compie quando si chiude la bocca. Questo infatti può avvenire correttamente se il morso è normale, o troppo tardi se il morso è profondo o la mandibola è all’indietro (retrusa). Quando la mandibola è biretrusa il problema tende ad essere bilaterale, quando é (o è anche) laterodeviata, il problema è monolaterale o prevalente da un lato. Il conflitto con il condilo mandibolare può riguardare anche la Tromba di Eustachio, e partecipare nel favorire l’insorgenza di vertigini anche per questa via.
Una vertigine può essere sostenuta anche da problemi alla colonna cervicale. E’ però necessario considerare che la problematica della colonna vertebrale non é sempre isolata e fine a se stessa, ma inserita nel generale contesto posturale dell'intera struttura corporea. Può essere considerata, in molti casi, un sistema di compenso di malposizioni che intervengono nei distretti inferiori (bacino, ginocchia, caviglie, piedi) solitamente chiamate "Ascendenti", o superiori (malocclusione dentaria con malposizione mandibolare sopratutto) solitamente denominate "Discendenti".
I trattamenti osteopatici , chiropratici, fisioterapici sono molto utili, ma una malposizione mandibolare indotta dalla malocclusione dentaria non può essere corretta con questi trattamenti manuali : relativamente al problema occlusale/mandibolare , possono dare benefici parziali e di breve durata, perchè fin dalla prima deglutizione post trattamento l'intercuspidazione dentaria scorretta riporta immediatamente la mandibola nella posizione sfavorevole, con probabile recidiva della sintomatologia lamentata, se questa dipende dalla malocclusione e dalla malposizione mandibolare.
Una malocclusione dentaria con malposizione mandibolare può sostenere anche l’insorgenza di cefalea , con caratteristica localizzazione frontotemporale o nucale
Sia in funzioni normali (deglutizione, masticazione) che patologiche (digrignamento, serramento) la mandibola, trascinata dai muscoli elevatori, ha la tendenza ad avvicinarsi alla mascella facendo perno sul condilo e fermandosi solo quando le arcate dentarie antagoniste entrano in contatto fra loro. Ma se questo contatto avviene per qualunque ragione (scheletrica, dentale, iatrogena, ecc.) in una posizione scorretta (morso profondo, deviato, retruso) ecco che, per un periodo di ore/giorno incredibilmente alto, indipendentemente dalla volontà o dallo stato di sonno o veglia, i muscoli masticatori risultano contratti, e predispongono all'insorgenza della cefalea.
Su una situazione strutturale predisposta o già compromesso giocano un ruolo importantissimo le condizioni psicofisiche del paziente : qualunque causa di stress (non solo psichico, ma anche ormonale legato al ciclo, termico legato al clima, alimentare, ecc.) oltre ad abbassare la soglia del dolore, trova nella bocca un organo bersaglio particolarmente recettivo: nello stress si stringono le mascelle e si bruxa di più , per cui qualunque problema che può trovare nella bocca una sua causa, dallo stress viene enfatizzato.
L'associazione di cefalea e dolore cervicale porta inevitabilmente alla diagnosi di Cefalea Cervicogena, nel senso che i problemi cervicali posso dare cefalea. In presenza di due quadri clinici associati l'atteggiamento "scientifico" è portato a domandarsi se uno possa essere la causa dell'altro, e in casi come il suo la risposta è probabilmente sì. Sfugge però la possibilità che un terzo elemento, sfuggito all'indagine, possa avere un importante ruolo patogenetico su entrambi. Anzi, aggiungendo le vertigini, su tutti e tre.
Quanto dice sulla sua Atm credo chiuda il cerchio.
Dal punto di vista diagnostico, questo argomento prevede, in prima battuta, un approccio essenzialmente clinico (occhi e mani dell’operatore, oltre che le orecchie, per ascoltare bene la storia del paziente). Approfondimenti diagnostici possono essere disposti dal curante , se il caso lo richiede: personalmente lo faccio molto raramente, e solo in casi molto gravi. Nella maggior parte dei casi le indagini radiografiche e le TAC non sono nemmeno indicate, e la Risonanza Magnetica, anche positiva, il più delle volte non aggiunge nulla a quanto uno gnatologo esperto può ricavare da un attento esame clinico. Se negativa non esclude un problema disfunzionale, che le immagini non possono evidenziare.
L'indicazione chirurgica nei problemi dell'ATM è piccolissima. Spesso, non solo i pazienti, ma anche i medici, ritengono il maxillo più professionalizzato del dentista, per cui dal dentista si va per le carie, ma per l'ATM si cerca un maxillo. E' come se per una polmonite , anzichè uno pneumologo, si preferisse un chirurgo toracico, ritenendolo più professionalizzato sulle patologie polmonari. Si tratta semplicemente di specialità diverse con diverse competenze. A prescindere da capacità e interessi culturali personali, il chirurgo maxillo facciale raramente è lo specialista competente in questo campo, quantomeno in prima battuta. Ovviamente mi riferisco alle specialità e non alle persone, che possono aver conseguito personali competenze. Purtroppo ogni specialista spara le cartucce che ha, e a volte eccede nelle indicazioni al proprio intervento, che ne caso della chirurgia dell'ATM non è privo di rischio.
Trova ulteriori notizie su questi argomenti visitando il mio sito internet (trova il link qui sotto la mia firma), alla pagina Patologie trattate- Patologie dell'Orecchio" , dolori cervicali e cefalea , e leggendo gli articoli linkati qui sotto: se si riconosce in qualche modo nelle problematiche trattate, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.

https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-sonno-disfunzioni-cranio-mandibolo.html?refresh_ce
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/745-malattia-meniere-disfunzioni-articolazione-temporo-mandibolare.html

Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com