Articolazione temporo mandibolare vorrei che mi potesse rispondere il dottor edoardo bernkopf
Ad oggi mi ritrovo con problematiche più pesanti tanto di fare veramente fatica a lavorare non voglio manco dialogare con le persone sono stremato e depresso, sento tensione della mandibola in modo cronico collo spalle braccia e sento una diminuzione di forza veramente pesante per non parlare delle vertigini che quando cammino mi sembra di cadere sento pressione nel osso del naso ho fatto visite neurologiche l'unica cosa lieve tremore, il neurologo mi ha detto che devo fare tanto sport, ho avuto un episodio di diplopia quando ho finito di giocare a calcio, che mi è durata un po' mi sono veramente spaventato.
Ho fatto RMN pagate personalmente e non evidenziano nulla a causa della diplopia.
Ho fatto anche visita dall'otorino che compiendo varie manovre non ha evidenziato nulla, nella descrizione una cosa che ho notato appunto che ho sempre in modo cronico, ha evidenziato un alterazione del articolazione temporo mandibolare di sinistra ho il dente del giudizio a destra inferiore e mi hanno detto che non ne da togliere che non sia quella la causa dei miei problemi.
Cosa devo fare?
Sono veramente giù di morale perché non riesco più a fare nulla e in questo momento sono sdraiato a letto comunque mi sento sempre come se mi avessero dato un pugno in faccia ed accuso instabilità quando cammino, concludo che mi vedono sempre giallo in faccia, a lavoro e condurre la giornata appunto sapendo che ho malessere e che gli altri me lo fanno notare sempre non ne per niente bello.
non riesco a dormire nulla ho sempre delle fitte dentro negli occhi, ho fatto anche fatto due visite oculistiche la prima per l'episodio della diplopia, e la seconda per un occhio gonfio tipo un edema non riuscivo a tenerlo aperto, ho anche varie tremoli nelle palpebre e sotto dove ho le occhiaie se necessario faccio vedere tutte le visite svolte con la documentazione.
Scusate la lunga descrizione.
Poiché il suo disturbo permane nonostante le indagini e le cure del caso, andrebbe considerato che anche la letteratura scientifica riferisce che quando alcuni sintomi di usuale pertinenza otorinolaringoiatrica o neurologica non sono sostenuti da problemi otologici, o non se ne trova la soluzione , è al possibile conflitto fra condilo mandibolare e orecchio che bisogna rivolgere qualche attenzione: di questi sintomi la vertigine e l'otalgia sono i più tipici.
Su questo argomento ho spesso risposto a pazienti che riferivano il suo stesso problema, spiegando il razionale che può legare un problema cronico o ricorrente dell’Orecchio ad una disfunzione dell’Articolazione Temporo Mandibolare. Per non ripetermi, le suggerirei di leggere la mia risposta a questo quesito:
https://www.medicitalia.it/consulti/otorinolaringoiatria/666833-vertigini-frequenti.html
La relazione esistente tra occhi e postura è già da tempo oggetto di studio da parte di posturologi, neurologi, chiropratici. Meno considerati risultano invece a tutt’oggi i rapporti tra occhi e occlusione dento-scheletrica, anche se la vicinanza anatomica tra i due sistemi dovrebbe suggerire addirittura un’attenzione superiore, specie nel campo delle eteroforie (deviazioni degli assi oculari).
In questi argomenti si fa convenzionalmente riferimento all’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), che in realtà è coinvolta secondariamente: il problema nasce dalla squilibrio muscolare generato da una malposizione mandibolare sostenuta dalla malocclusione dentaria.
Va considerato che gli occhi non hanno una base di appoggio , ma sono sospesi da un sistema muscolare, che risente della situazione di equilibrio o disequilibrio dei muscoli del cranio, fra i quali i principali sono i grossi muscoli della masticazione (Massetere, Temporale, Pterigoidei) di pertinenza gnatologica. Una caratteristica soggettiva di omolateralità del disassamento (eteroforia) di un occhio rispetto all'altro, del tremore palpebrale , della cefalea, della cervicalgia e della sofferenza dell'orecchio, che può arrivare alla vertigine, dovrebbe indurre a considerare attentamente la situazione occlusale del paziente e la sua intercuspidazione dentaria a bocca chiusa, specie in presenza di laterodeviazione mandibolare omolaterale agli altri disturbi e a quelli dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM).
Sottolineo che chi non si occupa di gnatologia (o addirittura ne sorride) spesso non crede quanto i pazienti con problemi gnatologici possono soffrire a causa di questi, e a fronte di racconti drammatici, che ritengono immotivati, sono portati ad ascrivere il problema alla sfera psichica, il che é peraltro comprensibile, perché veder trascorrere anni di dolore senza trovare rimedio, e sentirsi parlare di ansia, stress o depressione é per il paziente davvero deprimente: in quelle condizioni saremmo un po' "schizzati" tutti, e la diagnosi in tal senso in fondo sarebbe corretta , anche se fuorviante rispetto al vero problema, che é somatopsichico, non psicosomatico.
Trova ulteriori notizie su questo argomento visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate-patologie dell’Orecchio ( trova il link qui sotto la mia firma) , e leggendo l'articolo linkato qui sotto: se si riconosce nelle problematiche trattate, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/1408-vertigine-pertinenza-odontoiatrica.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
La terapia iniziale di una disfunzione cranio-mandibolare si affronta anzitutto applicando un bite a posizione definita che , interponendosi alle arcate dentarie antagoniste, ne svincola i rapporti e individua una diversa postura mandibolare , denominata "posizione terapeutica".
La terapia è infatti rivolta a ricercare, sulla base dei reperti anamnestici, clinici ed eventualmente strumentali, la "posizione terapeutica", cioè la posizione della mandibola in cui l'intera struttura cranio-mandibolo-vertebrale, prima in disfunzione, possa assestarsi in una corretta postura.
Viene dunque allestito un dispositivo intra-orale in resina acrilica che, grazie alla presenza di "valli di riposizionamento mandibolare" opportunamente creati, costringe la mandibola a chiudere nella posizione prescelta, lasciandola libera di effettuare tutti i movimenti necessari ad una vita normale ma non quelli considerati patologici. La fase con il bite costituisce una via di mezzo fra la conferma diagnostica e una prima terapia.
E' del tutto evidente che, rimosso il bite , di giorno se prescritto per la sola notte, come anche rimosso definitivamente dopo mesi, il paziente può essere esattamente come quando ha cominciato: successivamente si dovrà provvedere ad una riabilitazione ortodontica, protesica o mista che confermi il risultato ottenuto con il bite, oppure proseguire, come compromesso, con il bite o con altro dispositivo intraorale a vita.
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
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I denti del giudizio possono avere indicazioni a se stanti per la loro estrazione, ma raramente, sono responsabili di problemi come quelli di cui lei cerca la soluzione.
Se dovesse venire a consulto, porti quello che ha, ma per il momento non faccia niente di più.
Può trovare qualche notizia in più visitando il mio sito internet: trova il link qui sotto la mia firma.
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
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In questi argomenti si fa convenzionalmente riferimento all’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM), che in realtà è coinvolta secondariamente: il problema nasce dalla squilibrio muscolare gnerato da una malposizione mandibolare sostenuta dalla malocclusione dentaria.
Va considerato che gli occhi non hanno una base di appoggio , ma sono sospesi da un sistema muscolare, che risente della situazione di equilibrio o disequilibrio dei muscoli del cranio, fra i quali i principali sono i grossi muscoli della masticazione (Massetere, Temporale, Pterigoidei) di pertinenza gnatologica. Una caratteristica soggettiva di omolateralità del disassamento (eteroforia) di un occhio rispetto all'altro, del tremore palpebrale , della cefalea, della cervicalgia e della sofferenza dell'orecchio, che può arrivare alla Menière, dovrebbe indurre a considerare attentamente la situazione occlusale del paziente e la sua intercuspidazione dentaria a bocca chiusa, specie in presenza di laterodeviazione mandibolare omolaterale agli altri disturbi e a quelli dell'Articolazione Temporo Mandibolare (ATM).
I sintomi più spesso riferiti sono la stanchezza oculare, il desiderio di stropicciarli, la lacrimazione, l’arrossamento, il tremore palpebrale. In pratica, è evidentemente ben difficile avere la bocca "storta" e gli occhi e il collo "dritti".
Se il caso presenta russare notturno con Apnee nel Sonno, in alcuni casi si possono aggiungere ptosi (caduta) palpebrale (sindrome delle palpebre deboli) e glaucoma.
Però adesso chiuderei, altrimenti , quando verrà a consulto, non avrò niente altro da dirle.
Cordiali saluti ed auguri
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
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Altri, come quello che faccio io è possibile portarli solo di notte
https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/9065-quanti-tipi-di-bite-da-portare-per-24-ore-o-solo-la-notte-evidenze-scientifiche-parte-1.html
Poi si fa un bite che simula la fine trattamento https://www.medicitalia.it/blog/gnatologia-clinica/9070-bite-solo-la-notte-o-sempre-parte-2.html
naturalmente io ho manualità con questa metodica ma QUANDO SI TROVA LA POSIZIONE GIUSTA con il bite,,,,, si può riprodurre.
Saluti
Daniele Tonlorenzi
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
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