Mandibola che schiocca
Buonasera a tutti, circa un anno fa al risveglio ha sentito mandibola che faceva rumore in apertura e per questo sono andato in visita presso uno gnatologo dopo qualche mese quando sintomi come cervicale dolorante si è fatta più intesa.
Alcuni sintomi come cervicale e mal di testa si sono attenuati di molto con il bite soprattutto mal di testa e anche lo schicco con il bite si è annullato ma ritorna quando mangio senza.
Successivamente quando rimetto bite schiocco scompare.
L'unico problema che resta è che quando muovo mandibola in lateralità vi è sempre uno schiocco dal lato sinistro.
A cosa potrebbe essere dovuto?
Alcuni sintomi come cervicale e mal di testa si sono attenuati di molto con il bite soprattutto mal di testa e anche lo schicco con il bite si è annullato ma ritorna quando mangio senza.
Successivamente quando rimetto bite schiocco scompare.
L'unico problema che resta è che quando muovo mandibola in lateralità vi è sempre uno schiocco dal lato sinistro.
A cosa potrebbe essere dovuto?
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Gentile Paziente, Il bite costituisce la terapia iniziale di una disfunzione cranio-mandibolare , una via di mezzo fra la conferma diagnostica e una prima terapia. E' del tutto evidente che, rimosso il bite , di giorno se prescritto per la sola notte, come anche rimosso definitivamente dopo mesi, il paziente può essere esattamente come quando ha cominciato: successivamente si dovrà provvedere ad una riabilitazione ortodontica, protesica o mista che confermi il risultato ottenuto con il bite, oppure proseguire, come compromesso, con il bite o con altro dispositivo intraorale a vita.
La terapia con il bite è rivolta a ricercare, sulla base dei reperti anamnestici, clinici ed eventualmente strumentali, la "posizione terapeutica", cioè la posizione della mandibola in cui l'intera struttura cranio-mandibolo-vertebrale, prima in disfunzione, possa assestarsi in una corretta postura: il giudizio si basa essenzialmente sull’andamento della sintomatologia generale (cefalea, dolore all’ATM e alle orecchie, vertigini, acufeni cervicalgia , russare notturno con apnee).
Viene dunque allestito un dispositivo intra-orale in resina acrilica che, grazie alla presenza di "valli di riposizionamento mandibolare" opportunamente creati, costringe la mandibola a chiudere nella posizione prescelta, lasciandola libera di effettuare tutti i movimenti necessari ad una vita normale ma non quelli considerati patologici. Nella mia prassi va portato h24 pasti esclusi per almeno 4 mesi.
Nella posizione terapeutica definitiva si può predisporre un piano di trattamento ortodontico, protesico o misto che, una volta giunto a compimento, consenta alle arcate dentarie di occludere rispettando la posizione terapeutica individuata nella prima fase ed il ripristino di una corretta postura dell'intero sistema cranio-mandibolo-vertebrale, occlusione dentaria compresa. Eventuali correzioni occlusali , con molaggio selettivo, possono essere necessarie, ma solo dopo aver ben determinato la posizione terapeutica nella quale si intende concludere la riabilitazione.
Eventuali necessità chirurgiche vanno valutate quasi sempre dopo la prima fase (bite) e, solo se necessaria, contestualmente alla programmazione della seconda, perchè ritengo il ricorso al chirurgo Maxillo facciale quasi sempre inutile e anche potenzialmente dannoso , se si lascia invariata l'occlusione dentaria di partenza.
In subordine, si può proseguire, come compromesso, con il bite a vita. Da notare che la maggior parte degli Gnatologi non prevedono la seconda fase, cioè la riabilitazione occlusale, e la terapia proposta consiste di regola nel bite a vita, spesso con prescrizione solo notturna o comunque non h24. La previsione di una possibile fase riabilitativa, invece, necessita del trattamento h 24 e della permanenza del bite anche di giorno nelle prime fasi del trattamento ortodontico.
La seconda fase di cui sopra è ovviamente di grande delicatezza, perché mentre il trattamento con il bite é facilmente modificabile in itinere, totalmente reversibile e privo di rischi biologici, quando si parte per la riabilitazione , ortodontica o protesica, bisogna ben rapportare le proprie forze con la difficoltà del caso: in qualche caso è correttissimo avvertire il paziente che la sua situazione, per gravi discrepanze di fondo nei rapporti intermascellari che necessiterebbero anche di una componente chirurgica maxillo-facciale, per il grado di compromissione dell'ATM , per la situazione dentaria disortodontica e parodontale , per le cartatteristiche dell'osso delle zone edentule a fini implantari , per i costi che conseguirebbero da tutto ciò, può rendere difficilmente praticabile una riabilitazione ideale e definitiva . Di qui l'opzione del bite a vita.
Per contro, a mio parere, se non si ottiene un risultato adeguato con il bite , non é prudente proseguire con trattamenti irreversibili, sia protesici che ortodontici che, senza la preliminare fase con il bite, rischiano di assomigliare ad un'avventura nel deserto o in mare senza bussola.
Sul funzionamento dell''ATM può avere qualche ulteriore informazione visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) (trova il link qui sotto la mia firma), e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto. Se si ritrova nelle problematiche illustrate, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html
La terapia con il bite è rivolta a ricercare, sulla base dei reperti anamnestici, clinici ed eventualmente strumentali, la "posizione terapeutica", cioè la posizione della mandibola in cui l'intera struttura cranio-mandibolo-vertebrale, prima in disfunzione, possa assestarsi in una corretta postura: il giudizio si basa essenzialmente sull’andamento della sintomatologia generale (cefalea, dolore all’ATM e alle orecchie, vertigini, acufeni cervicalgia , russare notturno con apnee).
Viene dunque allestito un dispositivo intra-orale in resina acrilica che, grazie alla presenza di "valli di riposizionamento mandibolare" opportunamente creati, costringe la mandibola a chiudere nella posizione prescelta, lasciandola libera di effettuare tutti i movimenti necessari ad una vita normale ma non quelli considerati patologici. Nella mia prassi va portato h24 pasti esclusi per almeno 4 mesi.
Nella posizione terapeutica definitiva si può predisporre un piano di trattamento ortodontico, protesico o misto che, una volta giunto a compimento, consenta alle arcate dentarie di occludere rispettando la posizione terapeutica individuata nella prima fase ed il ripristino di una corretta postura dell'intero sistema cranio-mandibolo-vertebrale, occlusione dentaria compresa. Eventuali correzioni occlusali , con molaggio selettivo, possono essere necessarie, ma solo dopo aver ben determinato la posizione terapeutica nella quale si intende concludere la riabilitazione.
Eventuali necessità chirurgiche vanno valutate quasi sempre dopo la prima fase (bite) e, solo se necessaria, contestualmente alla programmazione della seconda, perchè ritengo il ricorso al chirurgo Maxillo facciale quasi sempre inutile e anche potenzialmente dannoso , se si lascia invariata l'occlusione dentaria di partenza.
In subordine, si può proseguire, come compromesso, con il bite a vita. Da notare che la maggior parte degli Gnatologi non prevedono la seconda fase, cioè la riabilitazione occlusale, e la terapia proposta consiste di regola nel bite a vita, spesso con prescrizione solo notturna o comunque non h24. La previsione di una possibile fase riabilitativa, invece, necessita del trattamento h 24 e della permanenza del bite anche di giorno nelle prime fasi del trattamento ortodontico.
La seconda fase di cui sopra è ovviamente di grande delicatezza, perché mentre il trattamento con il bite é facilmente modificabile in itinere, totalmente reversibile e privo di rischi biologici, quando si parte per la riabilitazione , ortodontica o protesica, bisogna ben rapportare le proprie forze con la difficoltà del caso: in qualche caso è correttissimo avvertire il paziente che la sua situazione, per gravi discrepanze di fondo nei rapporti intermascellari che necessiterebbero anche di una componente chirurgica maxillo-facciale, per il grado di compromissione dell'ATM , per la situazione dentaria disortodontica e parodontale , per le cartatteristiche dell'osso delle zone edentule a fini implantari , per i costi che conseguirebbero da tutto ciò, può rendere difficilmente praticabile una riabilitazione ideale e definitiva . Di qui l'opzione del bite a vita.
Per contro, a mio parere, se non si ottiene un risultato adeguato con il bite , non é prudente proseguire con trattamenti irreversibili, sia protesici che ortodontici che, senza la preliminare fase con il bite, rischiano di assomigliare ad un'avventura nel deserto o in mare senza bussola.
Sul funzionamento dell''ATM può avere qualche ulteriore informazione visitando il mio sito internet alla pagina Patologie trattate- Patologie dell’Articolazione Temporo Mandibolare (ATM) (trova il link qui sotto la mia firma), e leggendo gli articoli che si aprono con i link qui sotto. Se si ritrova nelle problematiche illustrate, eventualmente mi faccia sapere.
Cordiali saluti ed auguri.
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/934-la-cefalea-che-viene-dalla-bocca.html
https://www.medicitalia.it/minforma/gnatologia-clinica/2326-dolore-cronico-disturbi-nel-sonno-e-disfunzioni-cranio-mandibolo-vertebrali.html
Dr. Edoardo Bernkopf-Roma-Vicenza-Parma
Spec. in Odontoiatria, Gnatologo- Ortodontista
edber@studiober.com - www.studiober.com
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 714 visite dal 06/01/2024.
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